venerdì 15 aprile 2016

Come leggere un INCI - Parte 5

Ciao a Tutti!
torno a parlarvi di come interpretare le liste ingredienti, e in questo caso vi parlo specificatamente di prodotti per capelli.

Innanzitutto parto subito col differenziare gli shampoo, che quindi hanno una struttura molto più simile a quella dei normali detergenti, dai balsami, Leave-In e prodotti Styling.
Per quanto riguarda gli shampoo le indicazioni di base sono le stesse che ho dato per i detergenti, l'unica essenziale differenza sta nella scelta dei tensioattivi specifici e nelle possibili aggiunte.
Di solito gli shampoo più disciplinanti contengono cocoanfoacetati, ma allo stesso tempo potrebbero essere meno lavanti.
Le aggiunte più comuni ai normali shampoo sono i condizionanti, ve ne ho parlato approfonditamente qui, e ce ne sono di diversi tipi, da quelli siliconici, a quelli ecobio, ma non sto qui a parlarvene nello specifico.
Vi ho già spiegato come riconoscere gli emollienti siliconici, e i siliconi, in questo caso possono essere presenti ingredienti ancora più facili da riconoscere come i silicone quaternium, seguiti da un numero.

Invece molti condizionanti sono Ammoni Quaternari, di conseguenza sono identificati dalla parola quaternium o polyquaternium seguita da un numero.
Questi sono solitamente gli ingredienti che rendono un detergente per capelli, ovvero uno shampoo, differente da un detergente per la pelle.
L'uso dei tensioattivi potrebbe essere variato, ad esempio possono essere preferiti gli anfoacetati rispetto ad altri tensioattivi, perché hanno un blando effetto condizionante, soprattutto nei confronti dei capelli mossi, ma di solito, a livello commerciale vengono primariamente usati gli stessi tensioattivi che vengono usati per i detergenti viso/corpo.
Per il resto valgono le indicazioni che ho dato quando ho parlato dei detergenti.

Parlo invece di un altro tipo di prodotti per capelli, ovvero quelli dall'effetto disciplinante: i balsami e le maschere.
Fra i due la differenza è molto sottile, infatti c'è chi ha capelli particolarmente ribelli, e non trova nessun giovamento usando un semplice balsamo, mentre risolve gran parte dei problemi di disciplina con una maschera (di solito sono in vasetto, a differenza dei balsami, in tubetto/flacone), magari questa stessa maschera unge e appesantisce i capelli di un'altra persona, che invece non ha grandi necessità di questo tipo.
Si tratta in entrambi i casi di prodotti Rinse-Off, a differenza dei balsami Leave-In, che si usano dopo essere usciti dalla doccia.
In questo caso la formula è in ogni caso “sporcante”, ovvero, chi poco, chi tanto, questi prodotti sono fatti per ricoprire il capello di sostanze protettive, e di sostanze grasse, ma cerose, ovvero poco unte.
L'ingrediente principale di tutti questi prodotti infatti, oltre all'acqua, è un alcolo: Alcol Cetilico, Alcol Cetearilico, Alcol Stearilico, Alcol Miristirico, ecc...
Queste sostanze a differenza degli oli non ungono il capello, pur apportando emollienza.
Un prodotto che contiene solo queste cere, però non districa, per questo motivo il secondo ingrediente fondamentale di un districante Rinse-Off è un condizionante.
Vi ho già parlato di cosa siano i condizionanti, e di come sceglierli, sia per spignattare, sia all'interno dei prodotti commerciali.
Vi ho anche parlato di una categoria particolare di condizionanti, ovvero i Quaternium e Polyquaternium, sostanze estremamente diverse fra loro, ma che svolgono un ruolo simile, anche se sicuramente non al livello dei condizionanti cationici più usati: Behentrimonium Chloride e Cetrimonium Chloride.
Un condizionante simile, ma anche meno sicuro è il Benzalkonium Chloride. A differenza dei primi due lo sconsiglio, perché nonostante sia ugualmente a pallino rosso, sembra essere meno sicuro.
Altri due condizionanti molto efficaci sono Guar Hydroxypropyltrimonium Chloride e Hydroxypropyl Guar Hydroxypropyltrimonium Chloride, entrambi ottenuti a partire da Guar.

Altri ingredienti ad azione condizionante sono le proteine quaternizzate, riconoscibili dal nome delle normali proteine (nome inglese dell'ingrediente, che comprende il vegetale d'origine, come ad esempio Wheat o Rice), ma precedute dalla parola che identifica la parte quaternizzata della molecola, nella stragrande maggioranza dei casi “Hydroxypropyltrimonium”.
Molecole che invece riportano il nome del grasso di origine (Behe- nel caso dell'Acido Behenico, Stear- nel caso dell'Acido Stearico, Brassic- nel caso di Olio di Colza), seguito da Dimethylamine sono comunque considerate dei condizionanti, ma agiscono in modo leggermente differente dai quaternari, ovvero agiscono in modo più simile agli alcoli alifatici che compongono la quota grassa dei balsami Rinse-Off e Leave-In.

Infine abbiamo i condizionanti ecobio, ovvero la grande famiglia degli Esterquat, che comprende tantissime molecole simili tra loro.
Sono tutte riconoscibili dalla “struttura” del loro nome, uno dei più noti (presente anche sul Biodizionario) è il Dipalmitoylethyl Hydroxyethylmonium Methosulfate.
Gli altri Esterquat presentano sempre il nome del grasso contenuto (Dipalmitoylethyl = due parti ottenute da Acido Palmitico), e finiscono con la parola “Methosulfate”.
Ingredienti come il Cetrimonium Methosulfate non fanno parte della famiglia dell'Esterquat, infatti non hanno il caratteristico pallino verde.

Dato che di prodotti per capelli ne esistono tantissimi, e gli stessi ingredienti che li compongono sono tantissimi, per ora concludo qui, con i prodotti di base, mentre vi parlerò dei prodotti più specifici in un post successivo.

Rasmus

Si ringraziano il Forum di Lola, il Forum di Sai Cosa Ti Spalmi, Promiseland.it, Biodizionario.it, Nononsensecosmethic.org, My-personaltrainer.it e la fondazione Wikipedia inesauribili fonti di informazioni e di ispirazione

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