sabato 31 gennaio 2015

Cold Cream Mani Dicembre 2014

Ciao a Tutti,
oggi vi parlo di una mia nuova ricetta, si tratta di una Cold Cream, ovvero un unguento che contiene anche una piccola frazione acquosa, trattenuta nel prodotto grazie alla Cera d'Api, e in questo caso anche da un pochino di Lecitina.

L'ho formulata e realizzata a fine autunno, avevo bisogno di un prodotto estremamente efficace per delle mani particolarmente disidratate e rovinate, ero al punto di avere la pelle spaccata sulle nocche, ero lì lì per cominciare con i piccoli sanguinamenti continui.
Come rimedio estemporaneo ho usato il Balsamo Labbra di Lola, ma, per quanto efficace, è duro da spalmare su ampie superfici come le intere mani, inoltre sulla pelle "carta vetrata" che avevo, era anche fastidioso.
Ho preparato un unguento contenente più Acqua (nel Balsamo Labbra abbiamo quasi tutto Miele e un po' di Glicerina) ed inserendo tutti i possibili idratanti ed emollienti non termolabili.
Ho inserito a questo scopo Allantoina, Urea, Glicerina, Sorbitolo, Pantenolo, Miele come idratanti, Tocoferolo e Lecitina come nutrienti (quest'ultima non l'ho inserita come emulsionante, anche se sicuramente aiuta) e infine Oleolito di Calendula e Olio Essenziale di Lavanda come lenitivi.
Gamma Orizanolo e Licopene (da Oleolito di Pomodoro), li ho aggiunti come antiossidanti, non possono che fare bene.

È un prodotto untuoso, non c'è storia, va assolutamente usato con i guanti, ma non lo è in modo estremo come ci si può aspettare.
L'ideale è comunque usarlo prima di andare a dormire con i guantini di cotone, o durante il giorno, con i guanti monouso di lattice, e non si tratta di un prodotto estremamente piacevole da usare. Ma è un rimedio “d'emergenza” relativamente facile da preparare, e che sicuramente è più efficace della maggior parte delle creme commerciali.
Inoltre non lascia l'esagerato unto di un burro, ma lascia un sottile velo setoso sulla pelle, leggermente appiccicoso, ma non tale da ungere i vestiti se li si tocca dopo almeno 4-5 minuti dall'applicazione.
L'ho usata con grande soddisfazione, ogni volta che ne avevo bisogno, da inizio dicembre.

Eccovi qui la ricetta:

Fase A:
Burro di Cacao 5
Cera d'Api 18
Olio di Jojoba 20,8
Olio di Oliva 8,2
Olio di Riso 14
Oleolito di Pomodoro 3
Tocoferolo 3
Gamma Orizanolo 1
Lecitina di Soia 2

Fase B:
Acqua 10
Allantoina 0,1
Urea  1
Glicerina 1
Sorbitolo 1
Miele 4,7
Pantenolo  2
Euxyl PE 9010 0,2
Acido Lattico 0,2
Soluzione di Soda Caustica q.b. (circa 3-4gtt)
pH 4,5-5

Fase C:
Oleolito di Calendula 5
OE Lavanda 5 gtt



La procedura non è particolarmente lunga, ma bisogna organizzare bene il lavoro, infatti entrambe le fasi necessitano di essere scaldate e anche per un tempo non breve, prima di essere unite.
La prima cosa da fare è cominciare a preparare la fase grassa, data la grossa quantità di Cera d'Api, ci vorrà parecchio, e servirà tenere alta la temperatura del bagnomaria: circa 80°C abbondanti.
Quando la cera si sarà sciolta per bene negli oli, nell'oleolito e nel Tocoferolo, potrete abbassare il fornello, e inserire uno alla volta gli ingredienti lipofili rimasti: per primo il Gamma Orizanolo, poi la Lecitina, per la quale bisognerà mescolare un po', e infine il Burro di Cacao, ma solamente quando la temperatura della fase sarà scesa a 70°C.

Durante l'attesa della prima fase di riscaldamento, potrete intanto preparare la fase acquosa: bisogna innanzitutto inserire Acqua, Miele e Glicerina, dopo aver riscaldato questi primi ingredienti è possibile inserire Allantoina e Sorbitolo.
Potrà essere inserito anche il Pantenolo solo nel momento in cui la soluzione sarà sotto i 70°C, successivamente potrete lavorare sul pH prima di inserire l'Urea.
Dato che l'Allantoina necessita un pH di almeno 3-3,5 e l'Urea necessita di essere tenuta sotto controllo stando a pH sotto il 5, cercheremo di raggiungere un pH di 4.
La dose ideale di Acido Lattico da usare è il 20% rispetto all'Urea inserita, quindi inseriremo 0,2% di Acido Lattico.
  
Dato che inserendo tutto questo acido si abbassa troppo il pH (arriva a 3), dobbiamo alzarlo un pochino, e in questo caso inseriremo 3-4 gocce di Soda Caustica in soluzione (la mia è al 15%), misurando il pH dopo ogni goccia per sicurezza.
Si andrà a formare del Sodio Lattato nel caso sia necessario, dato che queste due molecole agiscono da sistema tampone.

A questo punto possiamo inserire l'Urea, a questi dosaggi di solito non da problemi di pH, ma in questo caso la fase acquosa è molto limitata, quindi meglio essere sicuri.
Possiamo anche inserire il conservante, che deve essere rigorosamente idrofilo. In questo caso, il mix di Fenossietanolo ed Etilesilglicerina inizialmente sembra idrofobo, ma mescolando un po', vedrete che piano piano si scioglierà.
Se non avete questo potete inserire il Cosgard o altri conservanti idrofili termoresistenti.

Quando entrambe le fasi sono pronte, e il bagnomaria sceso intorno a 70°C scarsi, potete scaldare la fase acquosa, e inserire il Burro di Cacao nella fase grassa.
Una volta sciolto quest'ultimo si può procedere alla realizzazione della Cold Cream.
Dovrete inserire a filo la fase acquosa in quella grassa, mescolando il più possibile.
L'ideale è usare una frusta, o in base alle piccole quantità, anche una minifrustina, io in particolare ho usato una delle due fruste dello sbattitore.
Ora è importante che non lasciate mai la crema ferma, si raffredderà molto in fretta, e sarà sempre a rischio separazione.
Si formerà anche il bordo solido a filo del liquido, cercate il più possibile di ripulirlo in continuazione per mescolarlo al resto.
Quando vedete che il prodotto tende ad opacizzarsi e addensarsi potrete inserire (dovete essere molto veloci), l'oleolito e l'olio essenziale.
Avrete pochissimo tempo, e subito la crema comincerà a non essere più facilmente mescolabile.
A questo punto potete invasettarla, aiutandovi con una spatolina.
Otterrete un prodotto piuttosto denso, appare quasi come un burro montato, ma sarà più ceroso, un pochino più asciutto, e meno fondente.

Questa è la vostra Cold Cream pronta (perdonate il mosso, me ne sono accorta quando ormai avevo usato il prodotto!):


Gestione delle omissioni e sostituzioni:
La fase grassa potete modificarla in base anche alle vostre preferenze, potete scegliere gli oli che preferite, basta che siano termoresistenti.
Io ho optato per una cascata verso il più leggero possibile, dato che già si tratta di un unguento.
Potete anche fare a meno del Burro di Cacao, che io ho inserito per poter ridurre un pochino la Cera d'Api, se volete potete riportare quest'ultima a 20% e spostare il 3% d'avanzo in oli.
Potete tranquillamente omettere l'Oleolito di Pomodoro, e usare un altro oleolito ad azione lenitiva al posto di quello di Calendula. Sono indicati sia Camomilla, sia Lavanda, sia Iperico. Idem per l'OE, potete sceglierne un altro che abbia azione lenitiva: Camomilla, Arancio, Mandarino, Verbena,  Melissa, Sandalo o rigeneranti: Rosa, Benzoino, Geranio, in questo caso Tea Tree e Cipresso, sempre cicatrizzanti li eviterei, perché potenzialmente troppo irritanti.
Potete omettere anche Gamma Orizanolo, Lecitina, Allantoina e Urea, i primi due ingredienti non sono indispensabili, anche se la Lecitina sicuramente è un valore aggiunto, mentre Allantoina e Urea sono in piccolissime quantità, potete evitarle, ma mettete il resto degli opzionali, altrimenti toglierete troppi attivi.
Potete inserire anche solamente Glicerina o solamente Sorbitolo.
Assolutamente indispensabili invece sono Tocoferolo (o anche Tocoferile Acetato, va bene lo stesso), Miele e Pantenolo, senza di questi non avreste un prodotto efficace.
Indispensabile anche usare Acido Lattico e non Acido Citrico come agente tampone, in modo che si ottenga l'eventuale Ammonio Lattato idratante come sotto prodotto dell'Ammoniaca che potrebbe venir rilasciata dall'Urea.

Anche oggi è tutto!
Spero che la ricetta vi sia piaciuta e proviate a farla, almeno in forma semplificata con solo gli attivi indispensabili!
Alla prossima!

Rasmus

Si ringraziano il Forum di Lola, il Forum di Sai Cosa Ti Spalmi, Biodizionario.it, Promiseland.it e la fondazione Wikipedia inesauribili fonti di informazioni e di ispirazione

mercoledì 28 gennaio 2015

Come fare un Whipped Soap

Ciao a Tutti,
Vi ho già parlato più volte della saponificazione, sia della chimica, sia della sua storia, sia del meccanismo di detersione.
Vi ho anche parlato di come fare un semplice sapone base.
Ora vi parlerò di una specifica tecnica di saponificazione: il Whipped Soap, o sapone montato.

Innanzitutto il Whipped è un sapone molto particolare, la sua caratteristica principale è quella di essere un sapone preparato incorporando aria, e di conseguenza è un sapone che galleggia nell'acqua. Secondariamente, ha la caratteristica di essere costituito solo da burri e oli saturi.

Proprio per questo motivo, la preparazione di un Whipped Soap parte dalla formazione di un burro montato, si usano principalmente oli saturi di Cocco e Palma, ma anche Babassu, addizionati a burri (Karité, Mango, Cacao), oli idrogenati e una piccola frazione di olio meno saturo, come ad esempio Oliva (l'immagine è presa dal web, non è un mio sapone, e non viene indicato nessun copyright, è solo per darvi un'idea).

Anche parte dell'attrezzatura necessaria cambia completamente:

1) al posto della normale pentola avremo bisogno di una grossa ciotola di metallo (non in alluminio) o di vetro (di plastica va bene solamente se poi verrà usata sempre e solo per fare il sapone o per spignattare), meglio se si tratta di ciotole dotate di paraschizzi apposito, altrimenti vi consiglio di crearvelo con un po' di pellicola se non volete spargere prodotto ovunque.
2) al posto del minipimer avremo bisogno di uno sbattitore, va bene sia la testa a frusta singola del minipimer, sia il vero e proprio sbattitore a due fruste.
3) serve avere un certo spazio nel freezer, perché una volta fusi gli oli bisogna tenere la ciotola al freddo fino ad arrivare ad un'iniziale solidificazione.
4) non serve il termometro, perché si lavora completamente a freddo, soluzione di Soda compresa, ma serve un contenitore richiudibile per poter metterla eventualmente in frigo, se fosse necessario.

Mentre rimangono necessarie le seguenti attrezzature:

1) Una bilancia digitale da cucina per pesare oli, soda e acqua, una bilancina di precisione almeno da 0,1g per pesare polveri decorative e fragranze/oli essenziali
2) diverse spatoline leccapentole ad esclusivo uso spignattatorio, sempre per mescolare il sapone, pulire la ciotola e trasferire il sapone se volete suddividerlo per usare più colori.
3) stampi per fare il sapone, ma in questo caso è molto meglio avere stampi grandi dove possa essere versato tutto il sapone, piuttosto che gli stampini più piccoli. Proprio per il tipo di sapone, è meglio fare decorazioni in diversi modi, che rendono sicuramente meglio sotto forma di “torta di sapone”, soprattutto all'inizio, quando non si hanno presente moltissime tecniche.

Una volta formulato il sapone, si può cominciare con il miscelare gli oli.
Nel caso si parta da oli che devono essere per forza sciolti (ad Esempio Palma e Cocco, che vanno sciolti del tutto nel caso se ne usi solo una parte della confezione in possesso), la procedura si allunga leggermente, bisogna scaldarli e poi mischiarli agli altri e metterli poi nella ciotola dove andremo a montarli.
Una volta miscelati tutti gli oli, bisogna raffreddarli, fino a raggiungere una consistenza cremosa, si può velocizzare mettendo la ciotola nel freezer fino ad un'iniziale solidificazione.
Non bisogna aspettare che il burro si sia già "congelato" del tutto in superficie, basterà vedere un'inizio di solidificazione ai bordi della ciotola.
A questo punto si continueranno a dare delle saltuarie frullate con le fruste, fino a che l'olio comincia a intorpidirsi e a rendersi più viscoso, frutto del raffreddamento.
Si andrà avanti a montare fino ad ottenere un vero e proprio burro montato.
Chiaramente, se si parte da materie prime che non necessitano di essere prima fuse, la procedura si accorcia notevolmente: ad esempio si può partire direttamente mettendo i grassi a bagnomaria, ma senza fondere tutto, basterà ammorbidire solamente i grassi solidi (procedura impossibile però da fare se ad esempio si aggiunge della cera o qualche grasso idrogenato particolarmente duro).
In quest'ultimo caso è anche utile preparare prima la soluzione di Soda, perché in questo metodo va usata fredda (dalla temperatura ambiente a quella del frigo, senza stare a misurarla in modo troppo preciso)

A questo punto, la procedura è semplicissima, durante l'attesa avrete preparato la soluzione di Soda Caustica seguendo le indicazioni di un calcolatore come SoapCalc, e l'avrete fatta raffreddare, quando il burro montato è sufficientemente denso e cremoso e quest'ultima abbastanza fredda, basterà aggiungerla a filo.
Per la preparazione della soluzione di Soda, e per l'aggiunta della stessa ai grassi valgono le stesse indicazioni che ho dato per quanto riguarda le protezioni e la cautela, vi rimando direttamente al primo post sulla saponificazione.

La cosa più bella del Whipped Soap è che difficilmente ammasserà o avrà problemi con le fragranze, inoltre non è visibile un vero e proprio „nastro“, insomma non vi sono modificazioni di consistenza che ne impediscono la lavorazione nel caso di errori di tempistica o di compatibilità.
L'unica vera controindicazione ha a che fare con la colorazione, è importante accertarsi che la fragranza non sia tra quelle che cambiano il colore del sapone.
Anche in questo caso vi segnalo l'elenco delle fragranze sicure o non sul Forum di Lola
A questo punto, una volta montato adeguatamente il sapone per mescolare perfettamente la soluzione di Soda, potrete suddividere la pasta di sapone in altri contenitori, aggiungendo il colorante.
Nel caso usiate delle miche o degli ossidi vanno pre-dispersi in un cucchiaio d'olio, altrimenti potete usare i coloranti per sapone già pronti.

Il Whipped Soap si predispone molto bene a lavorazioni molto carine, soprattutto con le sac-à-poche, data la consistenza cremosa, molte lavorazioni sono simili a quelle che si usano proprio in cucina.
Potrebbe anche essere usato come semplice aggiunta decorativa per un normalissimo sapone, magari per decorarne uno non riuscito particolarmente bene.

Una volta fatta la vostra "torta" di sapone nel vostro stampo, è importante ricordare che il Whipped Soap necessita di un maggiore tempo di stagionatura, circa un mese in più del sapone normale.
Una volta tagliato, cosa che di solito è possibile fare dopo 2-3 giorni dalla realizzazione, dovrete attendere almeno quattro mesi prima di usarlo.

Anche oggi è tutto!
Alla prossima!

Rasmus

Si ringraziano il Forum di Lola, il Forum di Sai Cosa Ti Spalmi, Promiseland.it, Biodizionario.it, la fondazione Wikipedia inesauribili fonti di informazioni e di ispirazione, ma soprattutto le mie personali maestre di saponificazione

domenica 25 gennaio 2015

Prodotti Hipp e Hipp Baby - come sono gli inci?

Ciao a Tutti,
torno a parlarvi di prodotti per bambini, parlandovi di una linea di prodotti ecobio che potete trovare principalmente nelle farmacie (io nella mia zona l'ho vista solo lì, può essere però che ci sia anche altrove, magari in negozi specializzati in cosmesi).
Infatti vi parlerò della Hipp, azienda specializzata principalmente in prodotti per bambini, anche non solamente cosmetici come quelli di cui vi parlerò.
I primi sono i prodotti che ho trovato in farmacia, gli altri quelli che ho trovato solo in internet.

Hipp Baby – Crema Lenitiva con Pantenolo e Ossido di Zinco:

Aqua, Zinc Oxide, Ethylhexyl Stearate, Panthenol, Glycerin, Hydrogenated Vegetables Glycerides, Titanium Dioxide, Magnesium Stearate, Prunus Amygdalus Dulcis Seed Oil, Cetearyl Alcohol, Sodium Polyacrylate, Glyceryl Caprylate, Sodium Stearoyl Glutamate, Tocopherol, Magnesium Sulfate, p-Anisic Acid, Tetrasodium Glutamate Diacetate, Xanthan Gum, Sodium Hydroxide, Citric Acid

75 ml
5-6 €

A parte la gelificazione parzialmente sintetica, per renderla probabilmente più stendibile, densa e meno untuosa, questa crema lenitiva è totalmente green e ha tutto quel che serve per essere un'ottima pasta cambio.
Ha un'alta percentuale di Ossido di Zinco (la confezione dichiara il 25%), e di conseguenza mi fa pensare che anche il Pantenolo sia in percentuale non indifferente (il Bepanthenol ne ha il 5%, qui non penso si arrivi a tanto, ma di sicuro non è tanto di meno).
Inoltre ci sono abbondanti emollienti, Tocoferolo e chelanti e conservanti del tutto green.
Insomma è la perfetta alternativa ai petrolati del Bepanthenol per quanto riguarda la pasta cambio, la consiglio assolutamente.

Hipp Baby – Crema Viso e Corpo:

Aqua, Helianthus Annuus Seed Oil, Cocoglycerides, Cetearyl Alcohol, Myristyl Myristate, Prunus Amygdalus Dulcis Seed Oil, Phenoxyethanol, Panthenol, Cetearyl Glucoside, Behenyl Alcohol, Myristyl Alcohol, Parfum, Sodium Carboxymethyl Betaglucan, Xanthan Gum, Myristyl Glucoside, Sodium Acrylates/C10-30 Alkyl Acrylate Crosspolymer, p-Anisic Acid

75 ml
5-6 €

Anche in questo caso il prodotto è quasi totalmente green, fa eccezione l'emulsiogellante.
Abbiamo quindi un'ottima cascata di grassi, emulsionanti, un po' di Pantenolo e di Betaglucano idrolizzato e salificato (attivo antiossidante molto costoso).
La conservazione non penso sia affidata solamente al Fenossietanolo e al p-Anisic Acid, probabilmente c'è qualcosa sotto la nomenclatura “Parfum”.
Consigliabilissima anche questa, anche se non propriamente a buon mercato.

Hipp Baby – Latte Idratante:

Aqua, Caprylic/Capric Tryglyceride, Cetearyl Isononanoate, Glycerin, Butyrospermum Parkii Butter, Glyceryl Stearate Citrate, Helianthus Annuus Hybrid Oil, Cetearyl Alcohol, Prunus Amygdalus Dulcis Seed Oil, Phenoxyethanol, Sodium Carboxymethyl Betaglucan, Tocopheryl Acetate, Panthenol, Caprylyl Glycol, Parfum, Sodium Carbomer, Xanthan Gum

350 ml 
10,37 €

Formula molto semplice, con solamente un pochino di Betaglucano, Tocoferil Acetato e Pantenolo, ma chiaramente molto più ricca del 90% dei prodotti che potete trovare al supermercato.
Insomma è uno dei prodotti per cui si potrebbe spendere qualcosa in più…però a questo prezzo (quello che ho visto io in farmacia), mi sembra fin troppo, anche per un prodotto quasi completamente green come questo.
L'unico pallino rosso riguarda il gelificante, che però permette che il prodotto sia più confortevole, facendo meno scia bianca, facendo si che si assorba più in fretta e che sia meno pesante sulla pelle.

Hipp Baby – Bagnetto Bolle di Sapone:

Aqua, Sodium Laureth Sulfate, Cocamidopropyl Betaine, Glycerin, Sodium Lauroyl Glutamate, Citric Acid, Sodium Chloride, Disodium EDTA, Parfum, Levulinic Acid, p-Anisic Acid, Sodium Levulinate, Propylene Glycol, Denatonium Benzoate

200 ml
5,74 €

Questo detergente ha una formula classica con SLES tamponato dalla betaina, contornata poi da un glutamato.
Niente di male nella formula, anche se mi sembra un po' troppo aggressiva per bambini particolarmente piccoli.
Diciamo che per quanto sia buono, lo riserverei a bambini che hanno già 2-3 anni, per bambini più piccoli opterei per tensioattivi più delicati come glucosidi e glutamati.
I rossi non sono assolutamente problematici, sicuramente il Propylene Glycol a quel dosaggio, e l'EDTA per l'uomo.
È di più lenta biodegradabilità dell'etidronato, ma viene comunque usato a quantità irrisorie.

Con questo finisco i prodotti che ho visto personalmente in farmacia, gli altri li ho visti a casa di conoscenti o solo su internet (gli ultimi tre).

Hipp Baby – Shampoo Delicato:

Aqua, Hydrogenated Starch Hydrolysade, Cocamidopropyl Hydroxysultaine, Cocamidopropyl Betaine, Lauryl Glucoside, Sodium Chloride, Coco-Glucoside, Glyceryl Oleate, Prunus Amygdalus Dulcis Seed Extract, Glycerin, Parfum, Hydrogenated Palm Glycerides Citrate, Tocopherol, Citric Acid, Lactic Acid, p-Anisic Acid

200 ml
3-5 €

Questo prodotto dovrebbe essere abbastanza delicato, si basa su tensioattivi meno aggressivi dello SLES, tamponati poi da amido, surgrassanti oleosi e un pochino di Tocoferolo.
Non lo considero estremamente delicato (le betaine non tamponate dallo SLES non sono comunque i tensioattivi più adatti alle pelli delicatissime dei neonati), ma dovrebbe esserlo il giusto se le dosi non sono troppo alte (e questo non può essere verificato solo con l'inci).
Insomma al prezzo che ho trovato indicato online lo proverei., anche se mi sembra che nella farmacia dove l'ho visto costasse di più.

Hipp Baby  – Gel Detergente Corpo e Capelli:

Aqua, Hydrogenated Starch Hydrolysade, Sodium Cocoamphoacetate, Cocamidopropyl Betaine, Lauryl Glucoside, Sodium Chloride, Lactic Acid, Glycerin, Prunus Amygdalus Dulcis Seed Extract, Parfum, Coco-Glucoside, Glyceryl Oleate, Zinc Sulfate, Glyceryl Caprylate, Hydrogenated Palm Glycerides Citrate, Tocopherol, Citric Acid

400 ml
5,90 €

Qui la formula è stata cambiata del tutto rispetto ai detergenti precenti. Abbiamo due anfoteri, due glucosidi e dei surgrassanti.
Abbiamo sempre amido che tende comunque ad addolcire l'effetto dei tensioattivi e un po' di Tocoferolo.
Visto il prezzo non mi sembra assolutamente male, lo proverei assolutamente.

Hipp Baby – Olio Naturale:

Helianthus Annuus Seed Oil, Prunus Amygdalus Dulcis Oil, Parfum

200 ml
3-5 €

Questo prodotto è estremamente basic, non è certo male, ma è riproducibilissimo a casa, a partire da semplice Olio di Girasole (va bene quello alimentare) e Olio di Mandorle, ormai reperibile ovunque, anche se costa sicuramente meno acquistarlo online dai fornitori di materie prime.
La differenza la fa l'aggiunta della fragranza, anche questa acquistabilissima online, ma in questo caso dovrebbe esserci la certezza che non siano presenti allergeni del profumo e che sia una fragranza adatta all'età pediatrica.
Nel caso vogliate fare l'olio massaggi per bebè in casa vi sconsiglio di aggiungere Oli Essenziali o fragranze, meglio usarli al naturale. Questi due oli poi risultano inodori, rispetto a oli come quello d'Oliva.

Hipp – Crema Freddo e Vento:

Caprylic/Capric Triglyceride, Octyldodecanol, Copernicia Cerifera Cera, Di-C12-13 Alkyl Tartrate, Hydrogenated Castor Oil, Talc, Prunus Amygdalus Dulcis Oil, Zinc Oxide, Tri-C12-13 Alkyl Citrate, Parfum, Silica, Hydrogenated Sweet Almond Oil, Tocopheryl Acetate, Lecithin, Ascorbyl Palmitate, Tocopherol

30 ml
5-6 €

Questa sembra che sia una novità di quest'anno (a quanto mi sembra di aver letto), in sostanza si tratta di una pasta anidra, non di una crema.
Si può dire che sia una specie di burro "non montato", sicuramente abbastanza adatto ad isolare la pelle.
Mi piace anche la scelta della cascata di grassi, abbiamo sia oli, sia esteri, anche se alcuni emollienti sono a pallino rosso perché sintetici. In questo comunque non vedo nulla di male per la pelle.
Mi piace anche l'inserimento di polveri: Talco, Ossido di Zinco e Silice, che sicuramente contribuirà a rendere il prodotto meno untuoso sulla pelle.
Anche la Lecitina potrebbe contribuire a rendere il prodotto più fondente, ma penso che sia stata inserita in una quantità troppo esigua per ottenere questo effetto.

Hipp – Bagnoschiuma per la Famiglia:

Aqua, Hydrogenated Starch Hydrolysade, Cocamidopropyl Hydroxysultaine, Cocamidopropyl Betaine, Lauryl Glucoside, Sodium Chloride, Prunus Amygdalus Dulcis Seed Extract, Parfum, Coco-Glucoside, PCA Glyceryl Oleate, Glycerin, Hydrogenated Palm Glycerides Citrate, Tocopherol, Citric Acid, p-Anisic Acid, C.I. 42090

1 l
5,79 €

Non so dove si trovi questo prodotto, però ho visto in internet della sua esistenza.
Non è molto diverso dallo Shampoo recensito poco sopra, la formula base lavante è la stessa.
Insomma è un ottimo prodotto che dovrebbe essere adatto davvero a tutti, a meno che non si abbia bisogno di un prodotto più sgrassante per qualche motivo specifico (sporco di grasso, sporco di erba/giardinaggio ecc...).
Di rosso ha solo il colorante, mentre la formula è a base di tensioattivi piuttosto delicati.
Se poi il prezzo è davvero quello che ho trovato in internet è assolutamente economico, e doppiamente ecologico, perché permette un minore spreco di contenitori di plastica!

Rasmus

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venerdì 23 gennaio 2015

Il Film Idrolipidico Cutaneo: composizione dei lipidi cutanei e dell'NMF

Ciao a Tutti,
oggi vi parlerò di un argomento particolare, del Film Idrolipidico Cutaneo.
Si tratta di uno strato presente sulla pelle, sia sulla superficie dell'epidermide, sia dentro i corneociti, e che ne regola l'omeostasi.
Questa “pellicola” protettiva, è costituita da due diverse fasi: una lipofila, formata da sebo e lipidi epidermici ed una acquosa o detta NMF (Natural Moisturizing Factor).

Per quanto riguarda la fase lipidica, è composta principalmente da due parti: la prima è il sebo, prodotto esclusivamente dalle ghiandole sebacee.
Si tratta di una massa oleosa che non solo dona un odore specifico e personale ad ogni individuo e lubrifica la pelle, ma contribuisce mantenere l'equilibrio idrico della pelle, in quanto, essendo grasso, limita la naturale evaporazione dell'acqua dalla pelle.
I tre principali costituenti del sebo umano sono:
2) Colesterolo e i loro esteri
3) Cere e i loro esteri
La composizione del sebo differisce significativamente tra aree del corpo (es. tra viso e arti), per fattori genetici (es. produzione ormonale) e
per gruppo etnico di appartenenza (es. popolazioni evolutesi in climi freddi o in climi caldi).
Non è semplice analizzare il sebo, così come viene prodotto, perché appena viene secreto, viene a contatto con i grassi già presenti sull'epidermide e i sottoprodotti dello sfaldamento di quest'ultima.
Ma, tipicamente, il sebo umano, è costituito da: Gliceridi (57%), Esteri Cerosi (25%), Squalene (15%), Esteri del Colesterolo (2%) e Colesterolo (1%).
I trigliceridi sono in parte scissi in acidi grassi liberi, e si tratta di catene che vanno dai 12 ai 20 atomi di carbonio, con picchi tra i 16 e i 18.
Tra questi abbiamo alcuni acidi grassi particolarmente rilevanti: 
  • Acido Laurico (C12:0) e Acido Sapienico (C16:1; ω10), che hanno un'importante azione antimicrobica. In particolare, quest'ultimo è quello che si ritrova in maggior quantità.
  • Acido Sebalenico (C18:1; ω10), prodotto a partire dal Sapienico, e nominato in questo modo proprio perché si ritrova solamente qui, nel sebo, e gli conferisce la giusta viscosità.
  • Acido Linoleico (C18:2; ω6), insieme al Sebalenico conferisce al sebo la giusta scorrevolezza, e ha anche l'importante compito di ridurre la disidratazione dell'epidermide, realizzando un vero e proprio “effetto barriera”.

Ci sono anche acidi grassi inusuali, che però si differenziano da quelli che abitualmente si trovano nei grassi animali o vegetali, in quanto sono presenti catene di atomi di carbonio in
numero dispari e in molti casi estremamente lunghe e ramificate.
Oltre ai lipidi sebacei, nel sebo possono essere individuati anche alcuni antiossidanti lipofili, come Vitamina E e Coenzima Q10, a difesa contro gli ossidanti presenti sia sulla pelle, sia nell'ambiente.
È quindi chiaro, che il sistema lipidico umano è molto più complesso di qualunque prodotto cosmetico artificiale.

In ogni caso, comunque, il sebo comincia ad essere prodotto solamente dopo la pubertà, prima di questo momento, la frazione liposolubile del FILC (Film IdroLipidico Cutaneo) è formata solamente dai grassi prodotti dai cheratinociti, ovvero acidi grassi, tra cui l'Acido  Linoleico (C18:2; ω6), che svolge una funzione essenziale contro la disidratazione cutanea, esteri di Ceramidi e Colesterolo (Tra cui Squalene e Farnesolo).
Negli adulti, questa produzione risulta comunque fondamentale, perché senza ω6, (Linoleico, un acido grasso che non può essere prodotto dall'organismo, ma va assunto con l'alimentazione), lo strato corneo della cute tende a seccarsi.
La funzione generale della fase grassa del FILC, formata quindi dai grassi prodotti dalle ghiandole sebacee e dai cheratinociti, è quella di limitare l'evaporazione dell'acqua, che altrimenti sarebbe cospicua, ma esercita anche un'azione batteriostatica, dato che alcuni lipidi risultano tossici per i microrganismi, come i gliceridi nominati in precedenza: Laurico e Sapienico.
Non solo, un'ultima funzione di questa fase, è di conferire “un'impronta” chimica odorosa specifica. Ogni individuo infatti ha una composizione unica, che permette il suo riconoscimento olfattivo. Di questa componente fanno parte anche i ferormoni.
Questa fase lipofila del film idrolipidico, viene regolarmente asportata, tutta o in parte, dall'azione sgrassante dei detergenti. Ma se questi non sono troppo aggressivi, si riforma, senza troppi danni, e il sebo prodotto infatti si ridistribuisce, riportando il naturale equilibrio cutaneo.

La fase acquosa del Film Idrolipidico, chiamata anche NMF, mantiene l'idratazione dello strato corneo, questo grazie alla quantità di sostanze igroscopiche in esso contenute, inoltre esercita anche un'azione di regolazione del pH, che, mantenuto acido, riduce la vulnerabilità dovuta all'attacco di  microrganismi.
La sua composizione di base è la seguente:

40% Amminoacidi liberi (tra cui Glicina, Serina, Alanina, Asparagina, Ornitina, Citrullina, Prolina)
12% PCA (Pirrolidin Carbossilic Acid), nella maggior parte dei casi sotto forma di sale sodico
12% Lattati
7% Urea
6% Clorati
5% Sodio
4% Potassio
1,5% Ammoniaca, Acido Urico, Glucosamine, Creatinina
1,5% Calcio
1,5% Magnesio
0,5% Fosfati
0,5% Citrati, Formiati
8,5% Frazione indeterminata

Proprio per questa sua funzione, a livello cosmetico sono stati elaborati diversi NFM sintetici, che vengono inseriti in diversi cosmetici.

Umectol Vegetale di Vernile, con inci:
Aqua, Glucose, Sorbitol, Sodium Glutamate, Urea, Sodium PCA, Glycine, Lactic Acid, Hydrolyzed Wheat Protein, Panthenol
Conservato con: Methylchloroisothiazolinone, Methylisothiazolinone, Tetrasodium EDTA, Imidazolidinyl Urea

Umectol Vegetale di Dadalindo, con inci:
Aqua, Glucose, Sorbitol, Sodium Glutamate, Urea, Sodium PCA, Glycine, Lactic Acid, Hydrolyzed Wheat Protein, Panthenol

Umectol Vegetale di Dermolife (ACEF), con inci:
Aqua, Glucose, Sorbitol, Sodium Glutamate, Urea, Sodium PCA, Glycine, Lactic Acid, Hydrolyzed Wheat Protein, Panthenol

Negli ultimi due non vengono dichiarati i conservanti (che ho trovato su una scheda tecnica postata su internet nel primo caso), ma si tratta palesemente dello stesso prodotto, penso sia in entrambi i casi di ACEF. 
Comunque si tratta di un fattore di idratazione cutanea ricostruito che si usa normalmente al 2%, a freddo.

Lactil® di Glamour Cosmetics, con inci:
Sodium Lactate, Sodium PCA, Glycine, Fructose, Urea, Niacinamide, Inositol, Sodium Benzoate, Lactic Acid

Complexe Hydration Intense di AromaZone, con Inci:
Sodium Lactate, Sodium PCA, Glycine, Fructose, Urea, Niacinamide, Inositol, Sodium Benzoate, Lactic Acid

si tratta dello stesso prodotto, un NMF ricostruito con aggiunta di zuccheri e Niacinamide, diverso da quello prodotto da ACEF.

NMF di Behawe, con inci:
Aqua, Sodium Lactate, Lactic Acid, Glycerin, Serine, Sorbitol, TEA-Lactate, Urea, Sodium Chloride, Lauryl Diethylenediaminoglycine, Lauryl Aminopropylglycine, Allantoin, Alcool Denat.

Fattore di idratazione cutanea non a pallino verde, ma che svolge un'azione simile.
Sicuramente io preferirei una versione ecobio, ma se riuscite ad ordinare solo da qui non ci sono problemi, va bene comunque.

Hyalomuco, con inci:
Aqua, Sodium Hyaluronate, Hydroxypropyl Chitosan, Sodium Lactate, Lactic Acid, Glycerin, Serin, Sorbitol, TEA-Lactate, Urea, Sodium Chloride, Lauryl Diethylendiaminoglycine, Lauryl Aminopropylglycine, Allantoin, Alcohol Denat., Panthenol

In questo caso abbiamo a che fare non con un normale NMF, ma sicuramente un altro mix a funzione umettante, contenente anche ingredienti del NMF ricostruito, ma anche Sodio Ialuronato, Chitosano, Allantoina e Pantenolo, che sicuramente non fanno parte di questi.
Le indicazioni d'uso riportano una percentuale di utilizzo tra il 3 e il 7%.

Tutti questi prodotti sono una ricostruzione artificiale dell'NMF, più o meno fedele, ognuno ha delle caratteristiche differenti, e indicazioni d'uso leggermente diversi, ma in generale sono da usare a freddo, in fase C, e apporteranno poco di quasi tutti i costituenti naturali dell'NMF.
Sono comunque un ottimo ingrediente adatto per pelli secche o normali che hanno bisogno di idratanti, e sono anche indicati per pelli tendenti al grasso, soprattutto se inseriti in prodotti oil-free, in questo modo si va a nutrire la pelle, ma senza ingrassarla oltre il necessario.

Anche per oggi è tutto, spero che il post sia stato interessante
Alla prossima

Rasmus

Si ringraziano il Forum di Lola, il Forum di Sai Cosa Ti Spalmi, Promiseland.it, Biodizionario.it, Nononsensecosmethic.org, My-personaltrainer.it e la fondazione Wikipedia inesauribili fonti di informazioni e di ispirazione

martedì 20 gennaio 2015

Sapone Bianco: Palma-Cocco-Riso

Ciao a Tutti,
dopo avervi parlato in modo generico sul metodo di saponificazione a freddo, vi propongo la mia prima ricetta (anche se nella stesura sono stata aiutata, realizzata a metà settembre.
Ci sono numerosissimi modi di saponificare, ma io userò appunto quello a freddo, di cui vi ho già parlato.
In quest'ultima guida alla saponificazione casalinga vi ho già dato delle indicazioni di base su come procedere e soprattutto le indicazioni per fare tutto in sicurezza.
Rileggetevi/leggetevi il post, e ricordate tutte le protezioni e soprattutto la regola base: la cosa migliore da fare se si combinano disastri con la soda è sciacquare, dato che la soda è enormemente idrosolubile.
Sempre nello stesso post vi ho indicato l'occorrente per fare il sapone, vi rimando direttamente a lì.

Cominciamo: in questo caso ho scelto di realizzare un semplice sapone, e visto che non dispongo ancora di coloranti, lo farò banalmente bianco.
Proprio per questo motivo, ho evitato l'Olio di Oliva, che per quanto possa essere il più chiaro possibile (è il criterio con cui va scelto l'Olio di Oliva da sapone al supermercato), tenderà a tingere il sapone di giallo/verdognolo.
La ricetta è questa:


vi ho postato direttamente l'immagine della stampata di Soap Calc, dato che ho usato questo calcolatore.

Come vedete ho abbondato nella percentuale di acqua, essendo la prima volta completamente da sola, ho preferito lasciarla alta (come da standard SoapCalc, che è tarato per poter fare decorazioni piuttosto complesse come lo swirl), così da avere tutto il tempo di gestire la cosa.
E in effetti ho fatto molto bene, perché inserendo le fragranze scelte a nastro (OE di Anice, Limone e Lavanda), il sapone ha leggermente ammassato.
Ho rifatto lo stesso sapone successivamente, e in effetti inserendo le fragranze già direttamente negli oli non ha ammassato, ma dato che il sapone non è ancora lontanamente pronto, ho preferito mettervi le foto del primo tentativo.

Allora procediamo per gradi. Io utilizzo il metodo a freddo, quello che vi ho illustrato nella guida sulla saponificazione casalinga, quindi non farò scaldare nessun olio oltre i 45°C e sfrutterò il calore generato dalla soluzione di soda, attendendo che si dissipi fino ai 45°C appunto.
La prima cosa da fare, è preparare la pentola con i grassi, nel caso i grassi siano solidi, vanno sempre sciolti per intero prima della pesata, per evitare di inserire nel sapone solamente alcune frazioni del grasso, e come vedete, qui ho messo a bagnomaria i miei oli di Palma e Cocco, dato che con la temperatura già fredda di settembre, erano del tutto solidificati.


Una volta sciolti uniformemente e mescolati gli oli di Palma e Cocco, si possono pesare e unire all'Olio di Riso, già liquido.
La fase grassa di questo sapone è quindi pronta; ora possiamo mettere la pentola sul fuoco, pronta per essere scaldata solo quando serve (ci mettono poco a scaldarsi fino ai 45°C, inutile scaldarli prima).

Prima di procedere alla “bardatura” si andrà a pesare l’acqua nel contenitore predisposto, consigliabile appunto che abbia un manico comodo, dato che si usano i guanti è più sicuro.
Io avendo l'acqua del rubinetto addolcita tramite impianto, ho usato quella del rubinetto. Se non siete sicure che la vostra non sia calcarea (dura), usate quella minerale, scegliendo quella con il residuo fisso più basso.
Da questo punto in poi è importante utilizzare tutte le protezioni: vanno indossate Mascherina, Protezione per gli occhi e soprattutto Guanti, va pesata la Soda Caustica in scaglie in un qualsiasi contenitore di plastica, come vedete io utilizzo e riutilizzo questi di budini/yogurt, la Soda residua non deve preoccupare, appena ho pronta la soluzione basta sciacquare a lungo il bicchierino e sarà riutilizzabilissimo.

Quando la pesata è pronta, si può cominciare a versare poco alla volta la Soda nell’acqua, mescolando accuratamente con l’altra mano. È importante che non si formino agglomerati di soda sul fondo del contenitore, altrimenti si rischia di dover buttare via il sapone, perché potrebbe contenere agglomerati caustici. Bisogna continuare a mescolare, e se la soluzione “bolle” si smette di versare e si rimesta solamente, per un po'.
Se pensate di fare quantità non indifferenti di sapone (più di mezzo kg di grassi) e di conseguenza avrete tanta soluzione di soda. potete già predisporre il contenitore in un catino di acqua fresca a bagnomaria fredda, o anche direttamente nel lavello, questo ridurrà i tempi di raffreddamento della soda.

A questo punto, in attesa del raffreddamento della soluzione di soda, io mi sono messa a preparare la “decorazione” del sapone: Biossido di Titanio, stemperato per bene negli oli, e mix di Oli Essenziali: Anice, Limone e Lavanda, ma è un'operazione che si può fare anche prima, se non volete rischiare (ma c'è tutto il tempo, ve lo assicuro).


Ho scelto questo mix perché non ho a disposizione grandi quantità di OE, e di fragranze per sapone, così ho scelto questi, su consiglio anche delle mie maestre di saponificazione, che mi hanno dato qualche consiglio di naso.
Nella schermata della ricetta potete anche vedere le proporzioni usate, che ho ricavato snasando il mix di volta in volta, bilanciando a mio gusto.
Se ad esempio siete amanti della Lavanda, potete metterne di più, a me non piace molto, quindi ho preferito metterne poco (insieme a quello di Limone è anche quello di qualità più alta fra quelli che ho), ma nel mix risulta piacevole, tutto dipende anche dalla qualità degli oli essenziali che usate, più sono di buona qualità, meno ne servirà nel mix perché si sentano.
Questo specifico mix, non va inserito a nastro, perché tende ad ammassare un pochino il sapone.
L'OE di Anice, che comunque è solo una parte, infatti, tende ad ammassare un pochino, quando viene inserito a nastro. Nessun problema invece, se viene unito in precedenza agli oli.
In questo caso, mi sono salvata per la maggiore percentuale di acqua, ho avuto qualche granulo, ma ho potuto frullare comunque e versare negli stampi.

Durante l'attesa per il raffreddamento della soluzione di soda, che si può velocizzare con un bagnomaria freddo, si andrà a predisporre per bene l'area di lavoro: il minipimer deve poter arrivare comodamente alla pentola dei grassi, e le spatole devono essere a portata di mano.
Indicativamente, in base anche alla potenza del fornello, quando la soluzione di soda è arrivata intorno ai 50°C, si può cominciare a scaldare la pentola degli oli, lentamente, sul fuoco più basso.
A questo punto, quando gli oli e la soda avranno entrambi 45°C di temperatura, vanno rimesse tutte le protezioni, e si può cominciare con il versare poco alla volta la soda negli oli, idealmente a filo, come quando si fa la maionese.
All'inizio per 3-4 secondi, si possono dare delle mescolate con le spatole, si inizia ad usare il minipimer.
In base a quello che avete dovrete cercare di mantenere bassa la velocità, come vi ho già spiegato nel post in cui vi spiego il metodo a freddo, o usando una velocità bassa (se prevista nel vostro frullatore), oppure continuando ad accenderlo e spegnerlo a mano.

In ogni caso mentre si versa a filo la soluzione di soda, bisogna muovere il minipimer in tutte le direzioni: mescolando con movimenti rotatori, alzandolo e abbassandolo per frullare sia la parte alta, sia quella bassa della pentola, ma sempre senza alzarlo troppo, per evitare schizzi (anche se ci siamo messi tutte le protezioni).
Il sapone sarà pronto quando avrà raggiunto una consistenza cremosa, e comincerà a cambiare il modo in cui viene frullato dal minipimer.
In questa ricetta non ci sono aggiunte “a nastro”, quindi una volta raggiunta questa consistenza, si può versare il sapone nei contenitori predisposti.
Per sicurezza, soprattutto all'inizio, è sempre meglio preparare qualche contenitore in più, poi con l'esperienza ci saranno molti meno problemi e azzeccherete meglio le quantità.
In questa ricetta ho abbondato in acqua, quindi è difficile che vi ritroviate all'improvviso con il sapone troppo denso, avrete tutto il tempo di versare il sapone negli stampi, anche se siete principianti.

Una volta versato il sapone negli stampi, si dovrà attendere per di rimuoverlo. Per questo sapone ho aspettato quasi una settimana prima di tentare di toglierlo, ma se una settimana è andata bene per i due pezzi che ho fatto nei mini tetrapack, quei giorni non sono bastati per le minisaponette a forma di pinguino.
Avendo poi usato uno stampo in silicone per questi ultimi, ho aspettato ancora qualche altro giorno, poi l'ho infilato nel freezer prima di andare a rimuoverlo.
Vista la quantità di acqua, si tratta di un sapone piuttosto morbido, ogni tentativo di rimuoverlo a temperatura ambiente è inutile, lo rovinerà.
Comunque, una volta rimossi i tetrapack dai due pezzi di sapone grossi, ho aspettato per tagliarlo, mi sono accorta che il sapone era comunque troppo morbido, abbastanza denso per non deformarsi alla rimozione del tetrapack (che però viene strappato via, non è la stessa meccanica del silicone), ma non abbastanza per un taglio netto.
Ho aspettato ancora 2-3 giorni lasciandolo all'aria aperta, con solo da due strappi di rotolo cucina per evitare la polvere.
Una volta tagliato ho impacchettato le saponette (ne ho ottenute otto dai 2 tetrapack), e sono stagionate giusto per Natale!

Spero che il post vi sia interessato, e buona saponificazione!

Rasmus

Si ringraziano il Forum di Lola, il Forum di Sai Cosa Ti Spalmi, Promiseland.it, Biodizionario.it, la fondazione Wikipedia inesauribili fonti di informazioni e di ispirazione, ma soprattutto le mie personali maestre di saponificazione

sabato 17 gennaio 2015

Come fare una Cold Cream, guida per apprendisti spignattatori

Ciao a Tutti,
oggi vi spiegherò come fare una semplice preparazione per cui non servono grandi quantità di ingredienti.
Si tratta in specifico della Cold Cream, antenata delle moderne creme emulsionate, ovvero la prima preparazione non anidra, inventata in particolare da Galeno nel II sec D.C.
La preparazione, a differenza degli unguenti, contiene una piccola percentuale d’acqua (circa 1/5), in questo modo risulta ben più rinfrescante rispetto ad un unguento anidro.
L’originaria ricetta di Galeno prevedeva la fusione di Cera d’Api con tre parti di Olio di Oliva nel quale erano messi a macerare petali di rosa, a questa preparazione veniva incorporata acqua quanto più possibile (appunto, si poteva arrivare fino a 1/5 circa).

Questa preparazione, non particolarmente piacevole da spalmare, ha il vantaggio di poter essere preparata anche senza avere a disposizione un grande assortimento di materie prime.
Se non è una preparazione che consiglio quando ormai avete a disposizione emulsionanti, gelificanti ecc…ma può essere un’ottima prima prova per cominciare.
Il principio di base per cui questa preparazione “sta in piedi” è da ricercare nella Cera d’Api, che possiede blande capacità emulsionanti, dovute soprattutto al suo ruolo di fattore di consistenza (contiene qualche molecola con proprietà emulsionanti, ma in quantità troppo limitate). Infatti una Cold Cream, mai sarà fluida, e mai sarà molto morbida e setosa da spalmare come una vera emulsione.
Può essere realizzata anche usando altre cere con capacità emulsionanti, come l’Alcol Cetilico o Cetilstearilico, ma in ogni caso una Cold Cream è un prodotto emolliente, “isolante”, insomma dovrebbe rendere la pelle impermeabile, dato che si tratta di una sorta di “emulsione” A/O, ma niente di più, anche se può essere arricchita da ingredienti che la rendano ancora più funzionale allo scopo (es. può essere arricchita di Tocoferolo per nutrire una pelle molto rovinata da intemperie o detergenti)

Insomma, l’utilità delle Cold Cream è limitato: va bene per le pelli estremamente secche (soprattutto se si pensa di usarla sul viso, in quel caso io la consiglio solamente per l'Artico...ma ognuno fa quel che crede, e soprattutto quello che la pelle chiede), va bene come prodotto “barriera” come sostituto della vaselina o della Lanolina, va bene come impacco per piedi/mani, e una versione particolare non è altro che il Balsamo Labbra di Lola.
Non può essere utilizzata come una vera e propria crema corpo o come un burro montato, ad esempio dopo la doccia, frenerebbe sulla pelle bagnata, anche se usata sulle mani, devo dire che nutre molto, ma lasciando la pelle meno unta di quanto immaginassi.
In ogni caso è importante ricordare che sono prodotti che non durano più di 3-4 mesi, potrebbero non andare a male se ben conservate e senza aggiunte particolari (eventualmente si possono mettere in frigo, ritoccando la proporzione di cera), ma tendenzialmente finiscono col separarsi. L’aggiunta di un conservante ne prolunga la vita, ma non di molto, perché potrebbe appunto separarsi.

In una Cold Cream si possono fare piccole aggiunte di attivi, nulla vi vieta di farle, anzi, ma quello a cui bisogna fare attenzione in questi tentativi è:
1) Le aggiunte possono essere solamente composte da ingredienti non termolabili, infatti vanno inserite prima che la Cold Cream si solidifichi, quindi se si esclude qualche goccia di Olio Essenziale tutto va inserito all’inizio, a caldo (potreste anche riuscire ad aggiungere un pochino di oleoliti alla fine, mentre il prodotto si sta raffreddando, ma sappiate che potrebbe anche separarvisi la "crema" durante questa aggiunta).
2) Le aggiunte devono essere limitate, possono essere fatte piccole aggiunte idrofile direttamente nella fase acquosa, prima del suo inserimento, ma una vera e propria fase C è impossibile che regga.
3) Nel caso di aggiunte, misurate il pH della fase acquosa prima di inserirla
4) Chiaramente non usate oli termolabili, dato che non possono essere inseriti a freddo, se non in piccolissime quantità, prima che si raffreddi del tutto il prodotto (discorso che vale anche per gli oleoliti)

Esempi di aggiunte possibili:

Idrofile: Miele/Fruttosio/Zuccheri (attenzione però, la crema durerà poco ed è consigliabile inserire un conservante, a meno che non si inserisca solo Miele o Sciroppo di Fruttosio come fase acquosa, in questo modo il prodotto risulta autoconservante, ma potrebbe essere piuttosto gnucco), Pantenolo (bisogna inserire la fase acquosa sotto i 70°C), Acque Distillate varie (essendo ottenute per distillazione non sono termolabili, anche se fanno più che altro poesia), Glicerina/Sorbitolo, Allantoina (pochissima, rimane in soluzione allo 0,4% della fase acquosa), Urea (ma dovrete inserire anche Acido Lattico come tampone, almeno 0,25g per ogni grammo di Urea, e stare sotto pH 5). Come conservante va benissimo il Cosgard, che regge la temperatura, ma ce ne sono sicuramente di più sicuri.

Lipofile: Tocoferolo/Tocoferil Acetato, Insaponificabili non termolabili (es. non contenenti Squalene), Gamma Orizanolo, Licopene (Oleolito di Pomodoro), eventuali Steroli/Fitosteroli (controllate la scheda tecnica nel caso).

Sul forum di Lola potete trovare qualche esempio di ricetta di Cold Cream con qualche aggiunta carina. 

Ecco la ricetta classica elaborata da Galeno, in percentuali:

60% Olio
20% Cera d’Api
20% Acqua/Acqua di Rose

Il procedimento base è semplicissimo: va sciolta la Cera d’Api negli oli, si versa l’Acqua (o Acqua di Rose) calda a filo e si frulla fino al raggiungimento di una certa consistenza.
A questo punto si passa al cucchiaino e si mescola pazientemente fino a raffreddamento naturale.





Ricetta ritoccata per la conservazione in frigo:

72-75% Oli/Burri
5-8% Cera d’Api
20% Acqua/Acqua di Rose

L’aggiunta di burri in sostituzione alla cera può essere utile per ottenere prodotti con la giusta consistenza in relazione alla temperatura. Rispetto alla pura sostituzione di cera con oli, permette di creare una diversa “cascata di grassi”.
In questo caso è utile ricordare che è importante valutare la scelta degli oli da usare, potete notare che alcuni oli “gelano” in frigo, è meglio quindi variare, e fare un mix, è sicuramente più probabile che non otteniate un prodotto troppo duro e che debba prendere sbalzi termici lunghi ad ogni utilizzo.

Dato che il prodotto è “a breve termine”, semplice da realizzare e permette di sperimentare, oltre alla ricetta base non proporrò versioni.
Vi lascerò sperimentare, sperando che questo sia uno dei semplici prodotti che vorrete provare a fare per iniziare l’autoproduzione!

Alla prossima
Rasmus

Si ringraziano il Forum di Lola, il Forum di Sai Cosa Ti Spalmi, Biodizionario.it, Promiseland.it, Galenotech.org e la fondazione Wikipedia inesauribili fonti di informazioni e di ispirazione

mercoledì 14 gennaio 2015

Prodotti Lovea, Quandoè, Aveeno, come sono gli inci?

Ciao a Tutti,
oggi vi parlerò di un'altra marca, che io ho trovato in particolare da Oviesse, non so dove altro si trovi, su internet ho visto segnalazioni riguardo Upim e Coin, ma non ho punti vendita nella mia zona per controllare.
Si tratta di un marchio francese, la Lovea:

I prodotti non sono del tutto green, ma ho selezionato qualche prodotto con inci accettabile.

Lovea – Argilla Bianca – Gel Nettoyant Purifiant:

Aqua, Ammonium Lauryl Sulfate, Cocamidopropyl Betaine, Glycerin, Decyl Glucoside, Triethanolamine, Acrylates/C10-30 Alkyl Acrylate Crosspolymer, Kaolin, Parfum, Sodium Chloride, Chlorhexidine Digluconate, Imidazolidinyl Urea, Menthol, Tetrasodium Glutamate Diacetate, Magnesium Nitrate, Sodium Glycolate, Trisodium Nitriloacetic Acid, Sodium Hydroxide, Sodium Formate, Methylchloroisothiazolinone, Methylisothiazolinone, Magnesium Chloride

150 ml
3,50 €

Prodotto non propriamente green, chiaro, ma essendo un prodotto a risciacquo non mi farei troppi problemi se funziona.
Alla base ci sono un tensioattivo piuttosto aggressivo, ma seguito subito da un tensioattivo tampone, inoltre dopo poco c'è un altro tensioattivo, invece delicato.
Insomma, vedendo così la capacità lavante non dovrebbe essere eccessiva per una pelle grassa (per una pelle secca invece assolutamente bocciato), poi abbiamo qualche attivo disinfettante e asciugante (ma in entrambi i casi si tratta di ingredienti che vengono lavati via in un prodotto a risciacquo come questo). La gelificazione è sintetica, e in questo caso l'approvo, per le pelli grasse e impure è meglio. Di brutto ha solo gli isothiazolinoni come conservanti, che messi insieme al cessore di formaldeide e pure alla Clorexidina come disinfettante boh…mi pare un prodotto un po' troppo simile ad un pesticida.
Insomma, se funziona e non sgrassa troppo usatelo in un momento di pelle particolarmente grassa/impura, ma non lo consiglio come routine a lungo termine

Lovea – Argilla Verde – Shampooing Purifiant:

Aqua, Ammonium Lauryl Sulfate, Cocamidopropyl Betaine, Glycerin, Bentonite, Illite, Aloe Barbadensis Leaf Juice, Thymus Vulgaris Extract, Vitis Vinifera Leaf Extract, Commophora Myrrha Resin Extract, Lamium Album Flower Extract, Hydrolyzed Wheat Protein, Parfum, Potassium Sorbate, Sodium Benzoate, Sodium Usnate, Dehydroacetic Acid, Benzyl Alcohol, Sodium Chloride

200 ml 
5 € circa

Anche qui abbiamo la nuova accoppiata ALS+Betaina, che è la nuova moda da quando vengono demonizzati SLES (inutilmente) e SLS (in parte a ragione).
In questo caso non ci sono però ulteriori tensioattivi tampone, abbiamo solo un po' di proteine che tamponano l'aggressività.
Insomma sicuramente questo shampoo è sconsigliato per lavaggi frequenti e su cute/capelli secchi, potrebbe andare come trattamento per la pulizia approfondita che si può fare 1-2 volte al mese, non mi azzardo a consigliarlo per un uso più frequente (chiaramente recensioni d'uso sull'aggressività sono ben accette! Io purtroppo non posso provare tutti i prodotti in commercio! Ho una sola testa e pure pochi capelli corti!)

Lovea – Karité – Crème Mains Nutritive:

Aqua, Butyrospermum Parkii Butter, Glycerin, Coco-Caprylate/Caprate, Glyceryl Stearate Citrate, Glycerin, Cetearyl Alcohol, Sesamum Indicum Seed Oil, Sorbitan Olivate, Cetearyl Olivate, Hydrolyzed Wheat Gluten, Aloe Barbadensis Leaf Juice Powder, Safflower Oil/Palm Oil Aminopropanediol Esters, Tocopherol, Tocopheryl Acetate, Glyceryl Caprylate, Xanthan Gum, Sodium Usnate, Dehydroacetic Acid, Potassium Sorbate, Sodium Benzoate, Benzyl Alcohol, Citric Acid, Parfum, Limonene, Linalool

100 ml
3,99 €

Questa crema mani mi piace molto, è quasi totalmente green, ha un sistema emulsionante doppio (contiene sia gli ingredienti dell'Olivem 1000, sia il Glyceryl Stearate Citrate, parte del Lamecreme ZEM, ma non mi risulta un mix emulsionante pronto con tutti e 3), e una buona cascata di grassi, contiene sia burri, sia oli, che esteri, ed è arricchito da un pochino di Vitamina E, anche acetata, Proteine (Glutine, quindi chi ha problemi anche al solo contatto è da evitare) e Aloe (in una versione che non avevo mai visto, forse intende l'Aloe Liofilizzata).
Nessun'altro attivo idratante (ci avrei visto giusto un po' di Allantoina), ma visto il prezzo mi pare un inci buono.

Lovea – Karité – Après-Shampooing Nutritif:

Aqua, Carthamus Tinctorius Seed Oil, Butyrospermum Parkii Butter, Betaine, Glyceryl Stearate Citrate, Glycerin, Coco-Betaine, Sesamum Indicum Seed Oil, Dicaprylyl Ether, Decyl Glucoside, Polyglyceryl-2 Sesquiisostearate, Cetearyl Alcohol, Aloe Barbadensis Leaf Juice, Cetearyl Olivate, Sorbitan Olivate, Glyceryl Oleate, Mannan, Tocopherol, Tocopheryl Acetate, Cetearyl Glucoside, Parfum, Sodium Chloride, Citric Acid, Glyceryl Caprylate, Polyepsilon-Lysine, Dehydroacetic Acid, Benzyl Alcohol, Benzoic Acid, Linalool

150 ml
4,45 €

Allora…dalla definizione del prodotto dovrebbe essere un balsamo…qui non vedo molto della classica formulazione di un balsamo: abbiamo oli e burri che mi sembrano in una posizione troppo alta (tanto che potrebbero ottenere l'effetto negativo di ungere il capello e basta), tanti emulsionanti e tensioattivi, e ben poco Alcol Cetilico/Cetilstearilico.
Abbiamo poi un'aggiunta di amminoacidi e Succo d'Aloe.
Insomma, a me questa sembra tanto una crema leggermente iper-emulsionata…non un balsamo.
Per capirne di più ho cercato qualche recensione online…ma non ne ho trovate!
Io la userei al massimo come impacco pre-shampoo, e non dopo.

Lovea – Argan – Gommage Corps Règènèrant:

Caprylic/Capric Tryglyceride, Saccharum Officinarum Extract, Silica, Octyldodecanol, Argania Spinosa Kernel Oil, Caprylyl/Capryl Glucoside, Argania Spinosa Shell Powder, Citrus Aurantium Dulcis Peel Powder, Helianthus Annuus Seed Oil, Capsicum Annuum Fruit Extract, Tocopheryl Acetate, Tocopherol, Aqua, Polyepsilon-Lysine, Glyceryl Caprylate, Parfum, Dehydroacetic Acid, Benzyl Alcohol, Linalool, Limonene

150 ml
5,99 €

Nient'altro che un semplice scrub a base di oli e abrasivi. Niente che non possa essere preparato con pochi ingredienti anche in casa.
La frazione acquosa mi sembra piccola per essere rilevante, e il prodotto non è una vera e propria emulsione A/O, penso fosse necessaria solo per inserire gli estratti a base acquosa.
Comunque abbiamo una cascata di grassi abbastanza elaborata, un tensioattivo che tiene insieme anche la parte acquosa del prodotto e ingredienti di diversa “ruvidità”: Silice, polvere di guscio di Argan e Polvere di bucce di Arancio.
Secondo me ci sono prodotti migliori (tra cui l'opzione casalinga), ma il prodotto è totalmente green, e non è male!

Lovea – Argan – Shampooing Brillance:

Aqua, Mentha Piperita Leaf Water, Ammonium Lauryl Sulfate, Cocamidopropyl Betaine, Glycerin, Decyl Glucoside, Parfum, Argania Spinosa Kernel Oil, Coco-Glucoside, Glyceryl Oleate, Tocopherol, Polyepsilon-Lysine, Dehydroacetic Acid, Benzyl Alcohol, Sodium Chloride, Benzoic Acid, Sodium Benzoate, Potassium Sorbate, Citric Acid, Hydrogenated Palm Glycerides Citrate, Geraniol, Limonene, Linalool
200 ml
3,99 €

Anche qui abbiamo l'uso smodato di ALS, anche se seguito subito da betaina, e palesemente in quantità non abbondanti (abbiamo il distillato subito dopo l'acqua).
Inoltre abbiamo un surgrassante: una miscela pronta di Coco-Glucoside e Glyceryl Oleate, che dovrebbe tamponare a sufficienza i tensioattivi, insieme alla Lisina e all'Olio di Argan.
Abbiamo comunque un altro glucoside e un emulsionante, che abbassano l'aggressività totale.
Difficile avere la certezza senza provare, ma ipotizzo che questo Shampoo vada bene. 

Lovea – Argan – Après-Shampooing Brillance Radiance Conditioner:

Aqua, Glycerin, Betaine, Glyceryl Stearate Citrate, Coco-Betaine, Argania Spinosa Kernel Oil, Polyglyceryl-2 Sesquiisostearate, Cetearyl Alcohol, Cetearyl Olivate, Sorbitan Olivate, Aloe Barbadensis Leaf Juice, Mannan, Tocopherol, Cetearyl Glucoside, Parfum, Glyceryl Caprylate, Polyepsilon-Lysine, Sodium Chloride, Citric Acid, Limonene, Linalool

150 ml
3,99 €

Anche in questo caso mi trovo di fronte ad un prodotto anomalo. In teoria dovrebbe essere un balsamo districante, ma qui non abbiamo dei veri e propri condizionanti, anzi, abbiamo più che altro quella che sembra una crema.
Una crema anche carina, dato che abbiamo Trimetilglicina, Aloe, Tocoferolo, Lisina, ma che ho il dubbio sia soltanto “nutriente” e per nulla districante, al massimo potrebbe essere più “leggera” e meno untuosa perché iper-emulsionata come l'altra.
Insomma, come anche la precedente, la userei più come maschera pre-shampoo, che non come balsamo.

Lovea – L'Olive Noire – Savon Noir Naturel:

Aqua, Sunflower Seed Oil Glycerides, Oleic Acid, Potassium Hydroxide, Olea Europea Fruit Oil, Sodium Chloride, Sodium Hydroxide, Caramel

250 g
1,99 €

Questo infine è un prodotto un po' particolare, infatti faccio fatica a capirlo al 100%.
Dovrebbe essere un sapone d'accordo, ma è un mix di sapone fatto con potassa e con soda.
Difficile capire esattamente le precise quantità di entrambe, e di conseguenza è anche difficile prevedere quanto sia effettivamente aggressivo o delicato.
Insomma va proprio provato, ma quello che è certo è che è vegetale e green al 100%

Vi parlo ora di un'altra marca low cost, non ha inci esageratamente buoni, ma a mio parere ha inci migliori della maggior parte dei prodotti considerati “di marca”, e costa davvero, davvero poco.
Insomma sono un'intera categoria di prodotti che io considero accettabili se il vostro budget di spesa è davvero basso, e non potete permettervi i prodotti totalmente green.
Insomma, nella maggior parte dei casi sono inci buoni o comunque accettabili visto il prezzo.
Si tratta del marchio Quandoè, alcuni prodotti li vedo anche al Carrefour (prodotti più comuni), mentre i prodotti viso li ho visti solo da Tigotà in un solo punto vendita, quindi non ho idea di dove siano più diffusi.

Quandoè – Salviettine Intime – Formula Fresca:

Aqua, Glycerin, Lauryl Polyglucose, Menthol, Menthyl Lactate, Benzyl Alcohol, Dehydroacetic Acid, Parfum

20 salviettine
1,10 €

Di salviettine intime potete trovare sia queste, sia quelle normali, queste ultime ve le sconsiglio, hanno formula simile, ma hanno dentro anche un antibatterico a pallino rosso che sicuramente può essere evitato, non lo considero utile, a meno che non vi troviate con un problema specifico in campeggio o situazioni simili, e abbiate bisogno di maggiore disinfezione. Solo in questo caso preferite la formula normale contenente antibatterico.
In ogni caso è un prodotto che più delicato non può essere: il tensioattivo è un alchilpoliglucoside, difficile che possa creare problemi anche ad alto dosaggio, la formula poi è arricchita da Mentolo, e Mentil Lattato come rinfrescanti (dovrebbe fare un moderato effetto freddo).
Le consiglio assolutamente, è difficile trovare un prodotto più economico di così e con un buon inci.

Quandoè – Salviette Struccanti:

Aqua, Hamamelis Virginiana Water, Rosa Centifolia Flower Water, Olus Oil, Glycerin, Lauryl Glucoside, Polyglyceryl-2 Dipolyhydroxystearate, Glyceryl Oleate, Dicaprylyl Carbonate, Disodium Phosphate, Polyglyceryl-4 Caprylate, Sodium Lauroyl Glutamate, Decyl Glucoside, Diglycerin, Citric Acid, C12-15 Alkyl Benzoate, Potassium Phosphate, Parfum, Tocopheryl Acetate, Ethylhexylglycerin, Phenoxyethanol, Panthenol

20 salviettine
0,99-2,50  €
o
54 salviettine
2,99  €

Esiste anche la versione con salviettine 100% Cotone, l'inci è assolutamente identico, le ho viste solamente nella confezione da 20 pezzi, ma potrebbe essere che esista anche nella confezione grande come per queste, probabilmente il mio punto vendita Carrefour Express è troppo piccolo, e tiene solo le confezioni picco
le di tutto (quella grande infatti l'ho fotografata da Tigotà, ma non ho visto la versione 100% Cotone di nessuno dei formati).
L'inci è assolutamente ottimo. Quasi totalmente green, e basato su tensioattivi ed emulsionanti delicati. Essendoci anche una fase oleosa dovrebbe facilitare la rimozione del trucco, e dovrebbe essere davvero efficace, senza la necessità di usare tensioattivi più forti e sgrassanti.

Quandoè – Latte Detergente Struccante, Emolliente Delicato:

Aqua, C12-15 Alkyl Benzoate, Glycerin, Isononyl Isononanoate, Polysorbate-20, Caprylic/Capric Tryglyceride, Sodium Polyacrylate, Phenoxyethanol, Prunus Amygdalus Dulcis Oil, Oryza Sativa Bran Oil, Polyglyceryl-2 Dipolyhydroxystearate, Lauryl Glucoside, Caprylyl Glycol, Benzyl Benzoate, Butylphenyl Methylpropional, Trehalose, Hydroxyisohexyl 3-Cyclohexene Carboxaldehyde, Alpha-Isomethyl Ionone, Parfum, Imidazolidinyl Urea

200 ml
2,50 €

Prodotto effettivamente poco green, ma volendo anche accettabile per la pelle se si vuole risparmiare e non si ha voglia di spignattare.
I rossi sono solo ingredienti non biodegradabili, ma non sono nocivi a parte l'ultimo, il conservante cessore di formaldeide.
Ma dato che il prodotto resta sulla pelle pochissimo, non mi farei problemi.
Inoltre è importante sapere che la formaldeide è cancerogena quando inalata, non quando è a contatto con la pelle.
Insomma non un trionfo dell'ecobio, ma se non avete a portata Lidl, Eurospin e Esselunga per un prodotto buono e molto economico, questo lo userei, visto il prezzo.

Vi parlo infine dei pochi prodotti che ho trovato accettabili del brand famoso Aveeno, posseduto dalla Johnson&Johnson:

Aveeno – Emulave Bar:

Avena Sativa Kernel Flour, Disodium Lauryl Sulfosuccinate, Hydrogenated Vegetable Oil, Aqua, Sodium Cocoyl Isethionate, Cetearyl Alcohol, Stearic Acid, Glycerin, Sodium Trideceth Sulfate, Hydrogenated Castor Oil, Citric Acid, CI 77891

100 g
3,30-5,50 €

Ho visto pubblicato un inci senza il Sodium Trideceth Sulfate, ma non so se si tratta di un errore di trascrizione o di un cambio di formulazione recente.
In ogni caso il prodotto è accettabile, si tratta comunque di un tensioattivo presente a fondo inci, a cui non darei particolare peso.
Si tratta di fatto di un Syndet simile al famoso Sapone Dove, di cui vi ho parlato qui, solo che qui abbiamo una minore varietà di tensioattivi e ingredienti, inoltre abbiamo in prima posizione la Farina di Avena, ingrediente che viene reclamizzato dalla linea, lodevole.
Immagino, vista la posizione di quest'ultima e dai tensioattivi e oli aggiunti, che il prodotto sia davvero molto delicato. Anche i tensioattivi fossero abbondanti c'è una buona quantità di Oli, Alcol Cetearilico e Acido Stearico.

Aveeno – Bagno-Doccia Purificante Micaveen:

Aqua, Glycerin, Cocamidopropyl Betaine, Decyl Glucoside, Sodium Laureth Sulfate, Citric Acid, Sodium Chloride, Sodium Lauroamphoacetate, Avena Sativa Kernel Flour, Salvia Sclarea Oil, Avena Sativa Kernel Extract, Guar Hydroxypropyltrimonium Chloride, Glycol Distearate, Acrylates Copolymer, Disodium EDTA, Sodium Hydroxide, Sodium Benzoate, Potassium Sorbate

250 ml
7-15 €

A differenza degli altri detergenti della linea, questo è l'unico senza PEG. Abbiamo una formulazione abbastanza delicata, con SLES e betaina in quelle che dovrebbero essere giuste proporzioni, arricchiti poi da un glucoside e un amfoacetato.
Abbiamo poi la dovuta Farina d'Avena, un condizionante cutaneo, Olio Essenziale di Salvia e una gelificazione sintetica.
Insomma non male per un marchio piuttosto commerciale.
Unico neo il prezzo.

Aveeno Baby – Baby Hair&Body Wash:

Aqua, Coco-Glucoside, Cocamidopropyl Betaine, Avena Sativa Kernel Flour, Avena Sativa Kernel Extract, Glycerin, Glyceryl Oleate, Sodium Chloride, Acrylates/C10-30 Alkyl Acrylate Crosspolymer, p-Anisic Acid, Citric Acid, Sodium Hydroxide, Phenoxyethanol, Sodium Benzoate, Potassium Sorbate, Parfum

300 ml
5-8 €

Anche qui abbiamo un prodotto che dovrebbe essere abbastanza delicato, anche se non delicatissimo (non lo userei su neonati, mentre sui bambini piccoli si, ma non tutti i giorni), dato che c'è comunque una betaina non tamponata da un solfato (se presi da soli, SLES e betaina sono entrambi piuttosto aggressivi, ma insieme a pari percentuale si tamponano efficacemente).
Ci sono poi un surgrassante, sempre Coco-Glucoside e Glyceryl Oleate, e Farina d'Avena, che sicuramente insieme tamponano la forza lavante del prodotto.
Anche qui gelificazione sintetica e un mix di conservanti che non creano problemi.

Aveeno Baby – Salviettine Baby:

Aqua, Aloe Barbadensis Leaf Extract, Avena Sativa Kernel Extract, Glycerin, Coco-Glucoside, Glyceryl Oleate, Glyceryl Polyacrylate, Citric Acid, Sodium Hydroxide, p-Anisic Acid, Phenoxyethanol, Sodium Benzoate

72 salviettine
1,50-2,50 €

Anche queste mi piacciono parecchio, abbiamo Acqua, Aloe, Avena e un tensioattivo, già delicato, tamponato da un surgrassante.
Infine abbiamo correttori di pH e conservanti.
Il Fenossietanolo non ha dimostrato di creare problemi, quindi lo do per buono, ma potete decidere voi se evitarlo nei bambini più piccoli (sopra i 3 anni è considerato assolutamente sicuro).

Anche per oggi è tutto!
Alla prossima!

Rasmus

Si ringraziano il Forum di Lola, il Forum di Sai Cosa Ti Spalmi, Promiseland.it, Biodizionario.it, e la fondazione Wikipedia inesauribili fonti di informazioni e di ispirazione