venerdì 30 maggio 2014

Ceretta Araba allo Zucchero, Ricetta Semplicissima

Ciao a Tutti,
questa volta proporrò una semplicissima ricetta utilissima in questo periodo.
Pensiamo a quanto costa fare la ceretta dall'estetista, o anche a comprare la cera al supermercato...tanto!
Sono alcuni mesi che cerco una buona ricetta per fare la ceretta allo zucchero in casa, e finalmente l'ho trovata.
La ricetta è di Bloodyhands, ed è stata originariamente postata qui sul forum di Lola.
Devo dire che finalmente la consistenza e "l'appiccicosità" sono azzeccate.

Il necessario come vedete è davvero low cost:
per la cera servono solo zucchero bianco (prendete il più economico) e succo di limone.
Potete spremere i limoni e filtrarne il succo, altrimenti, molto più semplicemente potete usare quello già pronto in bottiglia (io ho trovato questo in offerta e ne ho approfittato).
La ricetta si basa su una semplice proporzione 1:4, per ogni parte di limone, quattro parti di zucchero.
Io ne ho fatto mezzo chilo, quindi 100 g di Succo di limone e 400g di Zucchero.
Invece per le strisce potete riciclare qualsiasi tessuto un po' resistente abbiate in casa, io ho utilizzato dei vecchi ritagli di lenzuola, ormai rovinate, indurite o macchiate indelebilmente.

Procedimento:
Pesate tranquillamente gli ingredienti, data la quantità non serve nemmeno avere il bilancino di precisione, va bene la semplice bilancia da cucina.
Per cuocere la cera vi consiglio di usare un pentolino il più spesso possibile. Io purtroppo ho solo pentolini molto sottili, purtroppo anche il pentolino più spesso conduce molto velocemente, questo si traduce in una cottura un filo troppo veloce.


Io ho seguito la ricetta originale, cercando di cuocere con il fornello più piccolo al minimo per circa mezz'ora, ma già dopo 20 minuti ho dovuto spegnere il fornello per 2-3 minuti, e poi riaccenderlo, causa schiuma nella cera.
Probabilmente dipende più dai fornelli e dal pentolino, che non dalla ricetta in sé.

In ogni caso io vi consiglierei di arrivare ai 20-25 minuti, e nel caso di continuare ad accendere e spegnere il fornello, se il vostro sembra essere troppo forte usato a "getto continuo".
Se siete piuttosto distratte come me vi conviene stare vicino al fornello e mettervi un timer, come ho fatto io.
Il rischio è che la schiuma trabocchi, oppure che "il caramello" bruci.

Una volta che il tempo è passato, e che la cera ha preso un colore ambrato, potete togliere il pentolino dal fornello e lasciar raffreddare un pochino la cera.
Secondo me se avete più di 20°C in casa ci vogliono almeno 10 minuti, minimo.
E dipende sempre dal pentolino.
Io ho provato a mettermi il timer a 5 minuti, ma la cera era ancora bella bollente, nonostante l'avessi tolta dal fornello.

A questo punto, potete decidere come utilizzare la cera.
Il metodo utilizzato da Bloodyhands è quello di preparare le strisce pronte all'uso.

Io devo essere sincera, non mi ci sono trovata per nulla, la cera si raffreddava troppo in fretta e si impiastricciava sulla mia pelle in modo non uniforme, probabilmente è goffaggine mia...ma mi sono trovata infinitamente meglio con il metodo "standard" da estetista:
Ho utilizzato una spatolina di metallo, simile a quella che usa l'estetista, e ho spalmato la cera sull'area interessata, su cui poi ho steso con cura la pezzuola di stoffa, evitando di farle fare pieghe.
In questo modo sono riuscita a depilarmi tranquillamente ascelle e inguine, mentre le gambe, dove avevo provato le strisce pronte...beh...mi sono rimaste depilate a metà e metà, nonostante abbia provato a depilare la stessa area più volte, sia con la stessa striscia, sia con una striscia nuova.
Chiaramente la scelta è vostra, e probabilmente dipende molto anche da quanto siete abituati o meno ad un metodo o ad un'altro.
Bloodyhands da delle specifiche indicazioni su come regolarsi sulla temperatura della cera, dicendo che appunto, la sensazione deve essere di cera appena appena tiepida.
A me a quel punto la cera già non strappava più.
Mi sono resa conto che la temperatura ideale sembrava essere quella di cera non bollente, ma piuttosto calda. In questo caso avevo tempo di spalmarla per bene in direzione del pelo, e di applicare la striscia di stoffa dritta senza farle fare pieghe, e in modo che la cera non si appiccicasse in modo disomogeneo.
Come avviene dall'estetista, è consigliabile usare un prodotto asciugante sulla pelle, prima di usare la cera, potete scegliere tra talco e amido, ma vi consiglio sempre l'amido.
Io sinceramente non ho trovato questa ceretta meno dolorosa di quella fatta dall'estetista...anzi, se vogliamo, considerando la mia imbranataggine, penso di essermi fatta molto più male in proporzione...
Però è chiaro che si può sempre imparare, e probabilmente già nelle prossime volte in cui proverò ad usare la cera rimasta potrei anche avere meno problemi.
La cera avanzata (visto che io l'ho usata direttamente dal pentolino tiepido-caldo), potete tranquillamente conservarla in un vasetto del genere:
Essendoci un quarto di zucchero, non c'è bisogno di nessun conservante.
Usando il succo di limone in bottiglietta, da supermercato, avrete anche il vantaggio di avere una piccola dose di conservante, ma anche di antiossidante.
Mentre il succo di limone fresco, col tempo finirà per ossidarsi.
Non penso sia un dramma, per il semplice fatto che la cera non resterà sulla pelle abbastanza tempo da agire, ma chiaramente usare il succo filtrato del supermercato in questo caso ha il suo ulteriore vantaggio.
Comunque sta a voi la scelta.


Spero che questo post vi sia piaciuto, e spero che proverete anche voi a cimentarvi in questa ricetta, che è davvero semplicissima (anche se usarla senza un minimo di esperienza...non lo è sempre!)
Alla prossima

Rasmus

Si ringraziano il Forum di Lola e soprattutto Bloodyhands per la ricetta, il Forum di Sai Cosa Ti Spalmi, Biodizionario.it, e la fondazione Wikipedia inesauribili fonti di informazioni e di ispirazione

lunedì 26 maggio 2014

La Saponificazione - Come funziona il Sapone?

Ciao a Tutti,
Poco fa avevo cominciato a parlarvi del sapone in questo post. Volevo continuare a parlarvene un po', focalizzandomi su altri aspetti.

Innanzitutto, come funziona il Sapone?


Il sapone è sostanzialmente un tensioattivo, ovvero le molecole di sapone hanno una testa idrofila ionizzata negativamente e una coda idrofobica.
L'effetto detergente della miscela di acqua e sapone è attribuito all'azione delle micelle, costituite dall'aggregarsi delle code lipofile del tensioattivo, che vanno a circondare le molecole di sporco grasso, idrofobo.

Dato che tutte le teste delle molecole di sapone sono caricate negativamente, tendono a respingersi tra loro, e questo mantiene le micelle in sospensione nell'acqua in modo che le teste siano il più distanti possibile, formando quindi una sfera.

L'aggiunta di sapone, quindi, come avviene con tutti i tensioattivi consente di raccogliere le sostanze grasse rendendole dispersibili nell'acqua.
Chiaro quindi che il sapone non ha nessuna utilità nel rimuovere sporco idrosolubile dal nostro corpo, in quel caso le micelle andrebbero ad agire sul nostro grasso cutaneo, e in assenza di sufficiente sebo da rimuovere, andranno ad aggredire lo strato lipidico protettivo della pelle.

L'azione lavante delle micelle, avviene nello stesso modo anche con i detergenti sintetici, che funzionano in modo paragonabile, ma con delle differenze: in primo luogo la produzione di tensioattivi diversi dai Sali Sodici degli Acidi Grassi è molto più complessa, quindi qualsiasi produzione casalinga di detergenti parte dai tensioattivi già prodotti da aziende chimiche e farmaceutiche, in secondo luogo i detergenti sintetici possono contenere diverse sottocategorie di tensioattivi, che quindi corrispondono a proprietà diverse.
Se i saponi, sono sempre anionici, ovvero hanno una testa caricata negativamente, i tensioattivi sintetici si possono così suddividere:

Tensioattivi Non Ionici: sono alcoli a lunga catena, come i glucosidi, o zuccheri esterificati con acidi grassi, e non posseggono una testa ionizzabile, anche se caratterizzata da una certa polarità. Sono molto utilizzati anche a livello alimentare e farmaceutico orale.

Tensioattivi Anionici: come appunto i saponi, o il Sodium Lauryl Sulfate, hanno una testa caricata negativamente e una coda lipofila.

Tensioattivi Cationici: sono sali costituiti da una catena lipofila di atomi di carbonio, ma posseggono una testa caricata positivamente: un gruppo ammonico quaternario. Oltre che detergenti, risultano essere anche disifettanti e/o condizionanti.

Tensioattivi Anfoteri: sono molecole che si comportano diversamente in reazione al pH della soluzione, possono quindi agire sia da acidi, che da basi, sono dette anche zwitterioni, ovvero possiedono una carica globale neutra, ma una dislocazione delle cariche non uniforme, che quindi comporta la presenza di duplice polarità. Fa parte di questi la Cocamidopropyl Betaine.

Tensioattivi Anfolitici: sono costituiti da una molecola di Glicerina di cui due ossidrili sono esterificati con acidi grassi, ed il terzo ossidrile è impegnato con acido fosforico legato a colina. Queste sostanze hanno elevata concentrazione critica micellare in quanto hanno struttura ramificata e sono notevolmente solubili in acqua.

Per quanto riguarda la pelle e la detersione, il pH fisiologico della pelle sana oscilla tra l'acido delle zone intime in età fertile, al neutro della pelle dei neonati.
La media dei saponi industriali prodotti a scopo cosmetico raggiunge il pH 11, piuttosto alto per la nostra pelle, che difficilmente supera il 6,5-7.
L'uso del sapone non deve preoccupare al punto di non usarlo del tutto, infatti la pelle possiede un mantello protettivo lipidico e acido, che ha la capacità di ripristinare il pH fisiologico in caso di contatto con sostanze piuttosto basiche.
Nonostante questo, un aumento del pH per lunghi periodi di tempo può, comunque compromettere questa capacità di mantenimento del pH fisiologico e le conseguenze principali sono una maggiore vulnerabilità alle infezioni; ma non è la norma, e non è neanche così facile che succeda, quindi il sapone non ha senso di essere evitato.
In ogni caso il sapone rimane sulla pelle per pochissimo tempo, poi viene lavato via, quindi la scelta di  un detergente sintetico piuttosto che un sapone naturale non deve essere motivata dal differente pH. Al contrario è esattamente il motivo per cui invece non è consigliato usare creme emulsionate col sapone (come fa la nota casa L@sh), che a differenza del semplice sapone, che viene risciacquato via dopo pochi secondi, rimangono a lungo sulla pelle.
In ogni caso, è vero, è assolutamente consigliato scegliere saponi con un pH più basso possibile. Ma perché avvengano le reazioni chimiche per la sintesi di un sapone stabile è comunque necessario un pH di almeno 7-8. Un sapone, nel momento in cui viene portato a pH più bassi con l'ausilio di un acido, tende a "smontarsi" e gli acidi grassi tendono a legarsi nuovamente alla Glicerina, quindi in sostanza non può esistere un vero sapone a pH neutro o acido.
I cosiddetti "Saponi Acidi"o anche chiamati "Saponi non Saponi", non sono, appunto, veri saponi, la loro produzione non avviene tramite la tradizionale reazione di saponificazione descritta nel precedente post sulla saponificazione, ma si tratta di Syndet ("synthetic detergent", detergenti sintetici). In sostanza hanno una composizione simile a quella dei detergenti liquidi come bagnoschiuma, docciacrema ecc... composta da tensioattivi prodotti in laboratorio, ma hanno una formulazione tale da conferir loro una consistenza solida, simile in apparenza alle classiche saponette.
Tali "saponi" hanno un pH che può arrivare anche a 5,5, simile a quello della pelle, che dovrebbe interferire meno con il mantello protettivo della pelle, ma la loro formulazione è ben più sintetica.
In ogni caso non è della pelle sana che bisogna preoccuparsi, un sapone fatto bene non la altera di certo. Questo tipo di prodotti è più che altro rivolto a categorie particolarmente sensibili, con quindi un'alterazione del mantello lipidico della pelle, dovuto ad una patologia o all'uso continuato di prodotti sbagliati.
A differenza dei saponi industriali, i saponi artigianali e autoprodotti permettono la realizzazione di saponette meno aggressive, e con un pH meno alcalino.
Infatti, per abbassare il pH, e nello stesso tempo rendere un sapone più delicato, basta un semplice accorgimento: Scontare la Soda.
Ovvero inserire una quota di Soda Caustica inferiore a quella che sarebbe necessaria a saponificare completamente tutti gli oli usati per la produzione del sapone.
Durante la produzione casalinga, è possibile calcolare una percentuale di Sconto Soda (di solito si sta sul 4-8%, in base agli oli scelti), che permetterà così la presenza di oli non saponificati, in questo modo non solo ci sarà meno tensioattivo assoluto, ma una parte di questa quantità sarà "occupata" dall'olio in eccesso, e non potrà sgrassare eccessivamente la pelle.
Una secondaria conseguenza sarà anche un pH più basso, dovuto appunto al minore uso di Soda Caustica, e di conseguenza anche di effettiva sostanza lavante all'interno della saponetta.
A livello industriale, è rarissimo vedere un processo simile allo Sconto della Soda, anzi, i pochi produttori di sapone che vanno ad agire in questo senso lo fanno utilizzando un metodo inverso: lo sconto si traduce piuttosto in un surgrassamento, ovvero, vengono usati i saponi puri, di solito ottenuti tramite "Salting-Out", procedimento che vi ho descritto in questo post, e questi saponi vengono addizionati di olio non saponificato, così da rendere l'effetto dello Sconto.

Spero che anche questo post sia stato interessante, ho sicuramente altri aspetti della saponificazione da affrontare, ma ve li proporrò man mano in post successivi, altrimenti più che un post finirei per scrivere un romanzo!
A presto

Rasmus

Si ringraziano il Forum di Lola, il Forum di Sai Cosa Ti Spalmi, Biodizionario.it, la fondazione Wikipedia e Galenotech.org, inesauribili fonti di informazioni e di ispirazione, ma soprattutto le mie care Oterine, mie maestre personali di saponificazione

giovedì 22 maggio 2014

Prodotti Naturalmente Bimbi - Bottega Verde

Ciao a Tutti,
Oggi tornerò su un argomento dedicato soprattutto alle mamme, vorrei parlarvi degli inci dei prodotti Bottega Verde dedicati ai bambini.
Sull'onda della moda Green degli ultimi anni, anche Bottega Verde ha fatto una linea bimbi ecobio chiamata “Naturalmente Bimbi” nella quale propone due detergenti, una pasta e una crema protettiva.
Tempo fa c'era in catalogo anche una crema elasticizzante per mamme in attesa, ma vedo che non è più presente.


Vediamo un po' in dettaglio i prodotti:

Bottega Verde – Naturalmente Bimbi – Bagnodoccia Buonanotte:

Aqua, Glycerin, Cocamidopropyl Betaine, Lauryl Glucoside, Parfum, Glucose, Fructose, Chamomilla Recutita Extract, Melissa Officinalis Extract, Tilia Cordata Extract, Sodium Chloride, Sodium Lauroyl Sarcosinate, Acacia Senegal Gum, Xanthan Gum, Sodium Benzoate, Potassium Sorbate, Disodium EDTA

250 ml
9,90 €

Sembra proprio un bel prodotto, hanno scelto tensioattivi delicati, aggiungendo comunque una buona quota di zuccheri, a funzione lenitiva ed emolliente. Sono presenti anche in formula alcuni estratti vegetali emollienti e rilassanti.
Nonostante siano presenti degli zuccheri, non è stata utilizzata una formula sufficiente a garantire l'assenza di conservanti (come succede facendo un bagnoschiuma con un'alta percentuale di fruttosio), ma è stata usata l'accoppiata ecobio di Sodio Benzoato e Potassio Sorbato.
Può anche essere che siano stati aggiunti solamente "per sicurezza", e che non fossero necessari.
Sulla questione del bollino rosso "EDTA" rimando direttamente a questo interessantissimo articolo.
In sostanza vi raccomando assolutamente questo prodotto, anche se vi consiglio caldamente di aspettare che sia in offerta per procedere all'acquisto. Il prezzo pieno sinceramente è un pochino troppo alto visti gli ingredienti e la quantità di prodotto.


Bottega Verde - Naturalmente Bimbi - Shampoo Doccia Delicato:

Aqua, Glycerin, Decyl Glucoside, Parfum, Fructose, Glucose, Rubus Idaeus Leaf Extract, Ribes Nigrum Extract, Acacia Senegal Gum, Xanthan Gum, Sodium Lauroyl Glutamate, Phenoxyethanol, Cocamidopropyl Betaine, Panthenol, Sodium Dehydroacetate, Citric Acid, Disodium EDTA, Sodium Chloride

400 ml
7,99 €

Formula completamente diversa dal bagnodoccia, sono stati cambiati i tensioattivi, sembrano ancora più delicati, sono stati cambiati gli estratti vegetali e anche i conservanti (Fenossietanolo e Sodio Deidroacetato, più probabilmente Parfum).
Anche qui comunque è probabile che la formula a base di zuccheri copra quasi del tutto la conservazione del prodotto.
Vale lo stesso discorso per il pallino rosso.
Questo prodotto è anche largamente più economico del primo, e non contiene ingredienti che davvero lo differenziano come "shampoo", infatti non ci sono condizionanti.
Se siete in dubbio io vi consiglio di prendere questo, costa meno e c'è molto più prodotto. Ovviamente approfittate sempre delle offerte, che Bottega Verde le fa spesso!


Bottega Verde - Naturalmente Bimbi - Crema Protettiva Lenitiva:
Aqua, Cocoglycerides, Glycerin, Cetearyl Alcohol, Coco-Caprylate, Butyruspermum Parkii Butter, Sesamum Indicum Oil, Cetearyl Glucoside, Glucose, Fructose, Theobroma Cacao Butter, Glyceryl Laurate, Rubus Idaeus Leaf Extract, Ribes Nigrum Extract, Tyrosyl Histidine HCL, Benzyl Alcohol, Parfum, Potassium Cetyl Phosfate, Cera Alba, Hydrogenated Olive Oil, Phenoxyethanol, Xanthan Gum, Dehydroacetic Acid, Lecithin, Sodium Hydroxide, Topherol, Ascorbyl Palmitate, Citric Acid

75 ml
12,99 €

Questa cremina protettiva mi piace davvero molto! Ha una formula abbastanza semplice, con abbondanza di buoni emollienti (Gliceridi del Cocco, un estere da Olio di Cocco, Burro di Karitè e Cacao, Olio di Sesamo e di Oliva Idrogenato, che a livello alimentare è sconsigliabile, ma a livello cosmetico va benissimo, Lecitina). Inoltre viene aggiunta una piccola percentuale di Cera d'Api Sbiancata che fa da filmante protettivo, e c'è una buona dose di Zuccheri, che sono ottimi rigeneranti e idratanti.
Veri attivi lenitivi oltre agli zuccheri non ce ne sono, solo qualche antiossidante: Vitamina E, Vitamina C e il Tyrosyl Histidine HCL.
Peccato che manchi un semplice goccino di Bisabololo (va allo 0,5%, non si può dire che avrebbe fatto la differenza di prezzo), e il prezzo sarebbe stato anche accettabile.

Bottega Verde - Naturalmente Bimbi - Pasta Protettiva Lenitiva:

Aqua, Zinc Oxide, Diethylhexylcyclohexane, Glycerin, Cocoglycerides, Dicaprylyl Ether, Prunus Amygdalus Dulcis, Polyglyceryl-3 Polyricinoleate, Butyruspermum Parkii Butter, Prunus Amygdalus Dulcis Unsaponifiables, Hydrogenated Sweet Almond Oil Unsaponifiables, Glucose, Fructose, Simmondsia Chinensis Seed Oil, Punica Granatum Fruit Extract, Hydrogenated Vegetable Oil, Silica Dimethyl Silylate, Phenoxyethanol, Magnesium Stearate, Parfum, Lecithin, Topherol, Ascorbyl Palmitate, Citric Acid

100 ml
8,99 €

Quello che potrebbe sembrare un silicone, in realtà è un olietto sintetico, su cui non mi farei grossi problemi, quindi io direi già di ignorare questo rosso in alta posizione.
Questo configura questa pasta come più che buona, sembra bella grassoccia, come è giusto che sia una pasta all'Ossido di Zinco, con una ricca cascata di grassi: Gliceridi da Cocco, Olio di Mandorle e Jojoba, Burro di Karitè, Insaponificabile di Mandorle, Olio Vegetale Idrogenato e un estere setosissimo.
Contiene anche una buona quantità di zuccheri, proprio come tutti i prodotti della linea. La conservazione è in parte garantita dal Fenossietanolo, ma per il resto penso sotto l'etichetta "Parfum", dato che non vedo altri conservanti visibili.
Gli zuccheri mi sembrano troppo pochi rispetto all'acqua per essere stati inseriti anche come sequestranti della fase acquosa.

In sostanza posso dirvi che sono molto soddisfatta dall'intera linea, mi pare anche che i prezzi esageratamente cari per una linea quasi del tutto ecobio.
Ovviamente considerato il fatto che spesso ci sarà la possibilità di usufruire di sconti e offerte che la marca spesso propone.

Anche per questa volta spero che vi sia piaciuto e interessato il post, alla prossima

Rasmus

Si ringraziano il Forum di Lola, il Forum di Sai Cosa Ti Spalmi e Biodizionario.it inesauribili fonti di informazioni e di ispirazione

lunedì 19 maggio 2014

Un Semplicissimo Latte Doposole Spruzzabile con la Lecitina

Ciao a Tutti,
oggi vorrei postarvi una ricetta che ho realizzato l'anno scorso, è sicuramente una ricetta che migliorerò per quest'anno se avrò la possibilità di andare al mare (ma appunto, non so se potrò), ma visto che non ho la certezza di poter andare via, e che sicuramente lo saprò all'ultimo, ho deciso di postarvi comunque una delle ricette che nonostante la sua semplicità, più mi ha soddisfatto da quando ho iniziato a spignattare.

La ricetta è davvero semplice, infatti è stata una delle prime che ho formulato da sola l'anno scorso: ho usato pochi oli, nessun estere, e qualche attivo di base, gli unici ingredienti particolari sono gli Estratti CO2, che oltre ad essere lenitivi (Calendula e Camomilla) e antiossidanti (Rosmarino), conferiscono al prodotto un colore naturale sorprendentemente acceso.
Nonostante sul Forum di Lola non apprezzino l'uso della Lecitina del supermercato...beh, io ho trovato invece questa ricetta fantastica, e nonostante ora sia passata ad utilizzare altri emulsionanti più performanti, considero che una ricetta del genere non sia assolutamente male, soprattutto se si sta cominciando a spignattare, quindi non vedo perché non proporvela (chiaro, se siete fornite di altri emulsionanti a freddo più adatti, o in generale non amate l'effetto della Lecitina sulla pelle evitate, io lo adoro, quindi sono sicuramente di parte).
Non solo è di facile realizzazione e non servono tantissimi ingredienti, ma non c'è nemmeno la necessità di emulsionare a caldo, cosa che all'inizio può creare problemi, e soprattutto può essere fastidioso durante la stagione calda.
Purtroppo, essendo la ricetta risalente all'anno scorso, non ho fotografato ogni fase del procedimento, ma cercherò di essere più chiara possibile, dato che comunque il procedimento stesso è piuttosto semplice.

Ecco la ricetta:

Fase A
Acqua Distillata  27
Gel d'Aloe (di Xantana) 26
Gel di Sodio Ialuronato 1% 10

Fase B1
Olio di Germe di Grano 4
Olio di Rosa Mosqueta 4
Bisabololo (Alpha) 0,5
Estratto CO2 di Camomilla 0,1
Estratto CO2 di Calendula 0,1
Estratto CO2 di Rosmarino 6gtt
Dryflo 0,7

Fase B2
Olio di Jojoba 6
Olio di Cocco 6
Tocoferolo 2
Lecitina di Soia 4

Fase C1
Alcol 3
Mentolo 0,5

Fase C2
Proteine del Grano 1
Pantenolo 2,5
Cosgard 0,6
Niacinamide 2

Procedimento:

La realizzazione non è particolarmente complicata, anzi, ma bisognerà partire avendo già preparato alcuni ingredienti di base: il Gel d'Aloe, che io ho preparato seguendo questa ricetta base (versione Gel di Xantana), il Gel di Sodio Ialuronato, che io ho preparato seguendo questa ricetta standard, e la Lecitina di Soia ben polverizzata con il macina caffè, come potete vedere qui a sinistra.
Preparare la Fase A è semplicissimo, vi basterà mescolare i tre ingredienti base, non è nulla di complicato.
Preparare le due fasi grasse sarà leggermente più complesso, infatti per preparare la Fase B1 vi servirà del tempo, gli estratti CO2 di Calendula e Camomilla sono piuttosto tosti da sciogliere, e dovrete rimestare a lungo l'olio, l'ideale è usare un becher con un'astina di vetro da laboratorio, la superficie di contatto è ottimizzata per lavorare gli ingredienti poco solubili potendoli "schiacciare" bene sul fondo, e nello stesso tempo evitando che rimangano attaccati ai cucchiai o altre posate, meno maneggevoli. Quando finalmente saranno completamente sciolti, potrete aggiungere il Dryflo.
In questo caso, la difficoltà sta anche nel non poter scaldare la fase, essendoci oli ed estratti termolabili.
Per quanto riguarda invece la difficoltà collegata alla preparazione della Fase B2, è più che altro una questione di tempismo. La Lecitina, per quanto polverizzata non è semplicissima da sciogliere, e in questo caso potete tranquillamente aiutarvi scaldando la fase (non salirei oltre i 50°C comunque, dovreste riuscire comunque), ma è importante che non lasciate troppo tempo fermo il contenitore. Infatti la bastardaggine della Lecitina in olio è che tende comunque a formare dei grumi se lasciata ferma troppo a lungo. Una volta formati i grumi esiste un solo modo per disfarli: emulsionare a lungo col minipimer. Ma uno dei punti di forza di questa ricetta è proprio che non necessita di essere frullata se si dedica la giusta attenzione alla Lecitina (ovviamente è una cosa che ho imparato io stessa sul campo la primavera scorsa).
Una volta pronta la fase B2, ed eventualmente raffreddata nel caso abbiate ritenuto necessario scaldare, la cosa migliore è procedere subito all'emulsione.
Essendo il prodotto fluido, e la Lecitina bella disciolta negli oli, io sono riuscita ad emulsionare usando tranquillamente lo sbattitore, che sicuramente comporta minore spreco di prodotto.
Potete anche usare una frusta a mano se vedete che non si formano grumi di nessun tipo. Nel mio caso ho usato quella elettrica per comodità di dimensioni (inserisco una sola frustina nello sbattitore a due fruste).
Una volta venuta l'emulsione non dovrebbero esserci problemi di stabilità. Io ho rifatto questa ricetta 3 volte da aprile a settembre 2013, e il latte non ha mai accennato a separarsi, nonostante abbia lasciato per prova un flaconcino monodose sempre fermo sul mobiletto del bagno. Come Lecitina ho usato quella dell'Eurospin.
A questo punto del procedimento comunque, potete procedere ad aggiungere le Fasi C.
Durante le prime due realizzazioni della ricetta avevo inserito il Mentolo nell'olio della fase B2, prima di inserire la Lecitina, ma alla terza volta mi ero leggermente stufata di aspettare quasi un'ora che si sciogliesse per bene. Quindi alla terza realizzazione ho modificato la ricetta, inserendo questa piccola fase C di Alcol, così da non dover attendere così a lungo.
Una volta sciolto per bene il Mentolo in Alcol Etilico, potete inserire la soluzione, e procedere quindi all'inserimento di tutti gli ingredienti mancanti.
Lasciate per ultima la Niacinamide, e prima del suo inserimento, procedete alla verifica del pH, che deve assolutamente essere tra 5,5 e 7.
Personalmente non mi è mai risultato un pH più basso utilizzando questi ingredienti, ma chiaramente dovrete assolutamente avere le cartine e verificare di persona.
La Niacinamide non vi creerà problemi, ha una solubilità in acqua altissima, quindi basterà una leggera mescolata e vedrete che non rimarranno grumi residui.
Una volta sciolta la Niacinamide il vostro Latte Doposole alla Lecitina è pronto.
Se avrete usato tutti gli estratti vegetali che ho usato io otterrete questo bellissimo colore giallo naturale:

Il risultato è un'emulsione molto fluida, come potete vedere dalla foto, risalente alla prima esecuzione della ricetta, ancora senza gli estratti CO2, quindi meno colorata:

L'emulsione è abbastanza fluida da passare tranquillamente nei contenitori spray con tubicino largo, nella foto all'inizio del post ho riciclato lo spray dell'Olio di Karitè de I Provenzali, il tubicino è piuttosto largo, circa come quello dei dispenser. Quest'altro invece è un altro contenitore spray che avevo in casa, con un tubicino largo da dispenser.
Per questo prodotto estivo, io ho sempre utilizzato come fragranza Monoi de Tahiti, di Glamour Cosmetics, trovo che si adatti bene al cosmetico, che mantiene comunque una nota mentolata fresca, ma ovviamente potete scegliere la fragranza che più vi piace, sempre tenendo conto che dovrà in qualche modo armonizzarsi con l'odore di Mentolo (se lo inserirete), fate le vostre prove olfattive prima di procedere, non so se sia il mio ad essere particolarmente odoroso, ma lo sento sempre in ogni prodotto in cui lo inserisco oltre lo 0,2%!

Gestione delle Omissioni e Sostituzioni:
Dato che considero questa una ricetta semplice, che potrebbe benissimo essere una prima crema, ho considerato necessari solo gli ingredienti di base.
Acqua distillata (va bene anche quella oligominerale in bottiglia), Gel d'Aloe (va bene qualunque Gel d'Aloe addensato con Xantana, come quello dell'Equilibra, se non l'avete mai preparato), 4 oli diversi, di cui almeno 2 non termolabili (quelli alimentari vanno quasi tutti bene ad esclusione di Lino e Olys, che contiene Olio di Germe di Grano), potete sicuramente spaziare se non avete questi precisi, potete sostituire i due più leggeri (Jojoba e Cocco) con altrettanti oli medio-leggeri facilmente reperibili come Riso, Olys, Girasole, Mais, e gli altri due con altrettanti oli medi reperibili come Oliva o Mandorla (al posto del Rosa Mosqueta), Vinaccioli o Soia (al posto del Germe di Grano).
Dato che andremo a preparare un doposole, e non un semplice prodotto idratante, è fondamentale mettere qualche attivo rigenerante e lenitivo, come fondamentale quindi considero il Tocoferolo (sostituibile da Tocoferil Acetato) e almeno due di questi tre attivi: Bisabololo, Pantenolo e Niacinamide, mentre gli estratti CO2, il Dryflo e il Mentolo potete tranquillamente ometterli se non li avete.
Per quanto riguarda il Bisabololo, considerate che io ho usato il Bisabololo-Alpha, se avete il Bisabololo Racemico dovrete raddoppiare la dose.
L'effetto degli estratti CO2 di Camomilla e Calendula potete tranquillamente compensarlo con gli oleoliti omonimi se li avete realizzati o acquistati. Vanno inseriti a freddo, e in base all'olio usato per la macerazione dovrete capire come modificare la cascata di grassi (se avete usato oli leggeri come Riso o Girasole li andrete ad inserire al posto di Cocco e/o Jojoba, se avete usato un olio medio come Oliva andrete a sostituire il Rosa Mosqueta).
In ogni caso la dose di Mentolo è molto soggettiva, potreste cominciare anche da una dose inferiore se siete molto sensibili al freddo, o avete una pelle reattiva, dato che comunque si tratta sempre di una molecola irritante.
Potete del tutto ometterlo se non volete un prodotto a effetto freddo, in tal caso potete sostituire la quota con Gel d'Aloe o Acqua, a seconda che vogliate portare il prodotto ad essere più o meno denso.
La quota di Gel di Sodio Ialuronato è meglio sostituirla con il Gel d'Aloe e non con l'Acqua se non l'avete, così che il prodotto mantenga un minimo di consistenza.
Le proteine del Grano potete tranquillamente ometterle, oppure utilizzare altre proteine, non cambia nulla in questo caso.
In ultimo il conservante: usate tranquillamente quello che avete, e calibrate la dose in base alle indicazioni della scheda tecnica. Potete usare qualsiasi conservante, essendo un'emulsione andranno bene sia conservanti solubili in acqua, che conservanti solubili in grassi.

E con questo è tutto,
spero che questa ricettina basic vi sia piaciuta abbastanza!
Alla prossima

Rasmus

Si ringraziano il Forum di Lola, il Forum di Sai Cosa Ti Spalmi, Biodizionario.it, Promiseland.it e la fondazione Wikipedia inesauribili fonti di informazioni e di ispirazione

giovedì 15 maggio 2014

La Saponificazione - Introduzione Iniziale

Ciao a Tutti,
reduce dalle prime saponificate collettive dell'ultimo mese, vorrei cominciare a parlarvi del Sapone.
Purtroppo l'argomento è estremamente ampio, nonostante voglia parlarvene in modo piuttosto generico, quindi, per non pubblicare un noiosissimo e infinito papiro, cercherò di scrivere più interventi, focalizzandomi di volta in volta su qualche aspetto specifico.
La prima cosa che secondo me è importante imparare è un'infarinatura di come funziona chimicamente il processo di saponificazione.
Innanzitutto vediamo cosa viene definita "Saponificazione", interpellando Wikipedia:

"La Saponificazione è il processo per la produzione del sapone a partire da grassi e idrossidi di metalli alcalini."

Vi ho già parlato dei grassi in questo post. In particolare in questo caso ci interessa solamente sapere genericamente come sono fatti i Trigliceridi: si tratta di tre code di acido grasso, lipofile, collegate ad un alcolo, in questo caso la Glicerina o Glicerolo.
Mentre per quanto riguarda gli Idrossidi, si tratta di molecole che disciolte in acqua rilasciano ioni OH- e uno ione metallico positivo.
Normalmente per la saponificazione casalinga si usano la Soda Caustica (NaOH), o più raramente la Potassa Caustica (KOH).
A livello industriale esistono anche saponi fatti con Idrossido di Litio, ma mai ci sogneremmo di produrli in casa.

Quello che avviene durante la reazione di saponificazione è l'idrolisi basica di un trigliceride, che porta alla formazione del corrispettivo sale sodico, cioè vengono staccate le code di acido grasso dalla Glicerina, che andranno a legarsi con un ione di Sodio fuori da una soluzione acquosa. In presenza d'acqua non si può parlare della reale formazione di un sale, dato che i due gruppi (positivo e negativo) non si legano saldamente, ma rimangono in soluzione.
Il processo tradizionale di conversione dei trigliceridi in saponi avviene in un passaggio: il trigliceride è trattato con una base forte (Soda Caustica, o Potassa Caustica appunto), che accelera la scissione dei legami carbonilici e produce la Glicerina e il Sale dell'Acido Grasso usato.
A seconda del tipo di base utilizzata nella loro preparazione, i saponi acquistano proprietà differenti: L'uso di Soda Caustica (Idrossido di Sodio) porta alla creazione di saponi solidi, mentre l'uso di Potassa Caustica (Idrossido di Potassio), porta alla produzione di saponi liquidi.
Il Sale Sodico di un grasso è riconoscibile nella nomenclatura inci come "Sodium ...ate", ovvero Sodium Palmate se l'olio di partenza è Olio di Palma, Sodium Palmkernelate se l'olio di partenza è  Olio di Palmisto, Sodium Olivate se l'olio di partenza è Olio di Oliva ecc...
Lo stesso vale per  alcuni veri saponi liquidi, dove si può notare la nomenclatura inci "Potassium ...ate" tra gli ingredienti.
Questa nomenclatura, che riporta appunto i sali sodici già formati, è indicativa del fatto che il prodotto non sia certo completamente artigianale. Infatti vuol dire che l'azienda ha preso dei sali sodici già pronti, e ha aggiunto il resto degli ingredienti del sapone.
Si può invece riconoscere un sapone preparato direttamente dall'azienda quando in inci vengono riportati i nomi latini degli oli e l'idrossido utilizzato (Sodium Hydroxide, o Potassium Hydroxide).

Durante la Saponificazione, con l'idrolisi basica si ha anche la produzione di Glicerina, che però in alcuni processi industriali viene eliminata, dato che il sapone viene prodotto tramite "Salting Out", ovvero facendo precipitare i sali sodici grazie all'introduzione di una soluzione satura di Cloruro di Sodio.
In questo metodo industriale vengono ottenuti "fiocchi" di sapone completamente puro, che si separano completamente dalla soluzione salina e dalla Glicerina.
In sostanza all'azienda conviene produrre in questo modo, così da ottenere del sapone puro, che gonfieranno con qualche riempitivo, e in contemporanea ottenere grandi quantità di Glicerina da rivendere o riutilizzare in altre produzioni (es. Creme, Detergenti ecc...).
L'eliminazione della Glicerina rende il Sapone qualitativamente meno pregiato e funzionale. Infatti oltre ad essere più aggressivo e sgrassante (a meno che non venga adeguatamente surgrassato, cosa che di solito non succede mai a livello industriale, anzi, è probabile che per essere certi della completa saponificazione ci sia un eccesso di Soda), il Sapone senza Glicerina tenderà a seccarsi e come conseguenza a fare crepe e a spezzarsi, dato che manca proprio l'ingrediente che "tiene insieme" il Sapone, mantenendo la giusta quantità di umidità interna.
Di conseguenza, consiglio durante l'acquisto, di escludere assolutamente i saponi dove non viene indicata del tutto la presenza di Glicerina (Glycerin), a meno che la nomenclatura inci non corrisponda al sapone artigianale, come accennavo prima, quindi nomi degli oli e base utilizzata.


Qualche Accenno Storico

Il primo sapone ad essere prodotto è stato il Sapone di Aleppo, la cui tradizione si è scoperta risalire  al 2500 a.C. a Babilonia.
Il Sapone di Aleppo, prodotto appunto ad Aleppo in Siria, è costituito da Olio di Oliva e Olio di Alloro in percentuale variabile. Dopo l'alto medioevo, dal Sapone di Aleppo è derivato il Sapone di Marsiglia, tradizionalmente prodotto con solo Olio di Oliva, fino ai primi del '900, quando la ricetta "ufficiale" è stata modificata orientandosi su oli meno costosi: Copra (Cocco) e Palma.
In zone dove la produzione di Olio di Oliva era difficile, come Francia del Nord e Inghilterra, il sapone invece era prodotto a partire da sego animale, meno costoso (Tale sapone, ha nomenclatura inci "Sodium Tallowate").
Il Sapone di Castiglia, meno noto degli altri due saponi, rappresenta invece un sapone con alta percentuale di Olio di Oliva a cui vengono addizionati altri oli.
Attualmente gli oli vegetali più utilizzati nella produzione di sapone industriale, ma anche artigianale (escludendo appunto Sapone di Aleppo e vero Sapone di Marsiglia tradizionale) sono Palma, Palmisto e Cocco, l'uso di questi oli ad alta resa permette d
In ogni caso un sapone composto da questo tipo di oli non è per forza di bassa qualità, ma affronterò questo argomento dopo aver parlato di diversi aspetti del sapone e della sua produzione in un prossimo post
L'uso di differenti grassi nella produzione del sapone porta a sostanziali differenze nel tipo di sapone che verrà prodotto.
Come vi ho già descritto nel post sugli oli vegetali e sugli acidi grassi, ogni olio ha una differente composizione di acidi grassi, e questo conferisce diverse proprietà all'olio stesso.
i produrre saponi a prezzi più bassi rispetto a quelli a base di Oliva.
Ad esempio, un'abbondanza di Acidi Grassi Saturi conferisce all'olio consistenza solida, e allo stesso modo, conferisce durezza al sapone prodotto, caratteristica che si ritrova nei saponi con abbondanza di Olio di Cocco, Palmisto, Palma e sego animale.
I saponi prodotti invece principalmente con Olio di Oliva sono più morbidi e delicati.
Difficilmente è possibile usare oli differenti nella produzione di sapone, se non come aggiunte surgrassanti. I saponi ottenuti con oli ricchi di insaturi, quali Mais, Girasole, Mandorla ecc... tendenzialmente sono mollicci e sgradevoli da utilizzare.
L'Olio di Oliva e l'Olio di Alloro sembrano essere gli unici oli ricchi di insaturi a dare risultati soddisfacenti, senza aggiunta di Cocco, Palma o Palmisto che diano consistenza e potere lavante.

Dopo questa breve panoramica sulla andrò avanti ad affrontare altri temi sull'argomento saponificazione, ovviamente, dato che non sono certo una veterana in questo specifico argomento cosmetico i post su questo tema saranno adatti principalmente a chi non ha mai acquisito informazioni sul tema, o anche solo a chi è interessato a capire le informazioni di base per poter capire l'inci dei saponi in commercio.
Per il momento mi limiterò a riportare quello che passo passo sto imparando anche io dell'arte della saponificazione casalinga, mettendolo insieme alle ricerche e allo studio sul tema che continuerò a fare.

Spero che questo argomento sia stato sufficientemente interessante, nonostante ci sia ancora moltissimo da dire.
Alla prossima!

Rasmus

Si ringraziano il Forum di Lola, il Forum di Sai Cosa Ti Spalmi, Biodizionario.it, la fondazione Wikipedia inesauribili fonti di informazioni e di ispirazione, ma soprattutto le mie care Oterine, mie maestre personali di saponificazione

domenica 11 maggio 2014

Altre due Ottime Marche da Supermercato

Ciao a Tutti,
questa volta vi parlo di altre due buone marche da supermercato:

La prima è l'Anthyllis, una marca di prodotti che nella mia zona ho visto solo alla Coop, ma dovrebbe essere reperibile anche all'Auchan. Purtroppo non ho neanche trovato tantissimi prodotti della linea, più che altro ho visto quasi tutta la linea baby, di cui parlerò separatamente, mentre per quanto riguarda i prodotti per adulti purtroppo ho trovato solo questi:


Anthyllis - Crema Viso Antiage:


Aqua, Prunus Amygdalus Dulcis Seed Oil, Lauryl PCA, Squalane, Hydrolyzed Wheat Bran, Glycerin, Stearyl Alcohol, Glyceryl Stearate, Olea Europaea Fruit Oil, Ceratonia Siliqua Gum, Aloe Barbadensis Leaf Juice, Bisabolol, Cocos Nucifera Oil, Panthenol, Sodium Stearoyl Lactylate, Cetearyl Alcohol, Vitis Vinifera Leaf Extract, Vitis Vinifera Fruit Extract, Resveratrol, Cetyl Palmitate, Retinyl Acetate, Chondrus Crispus Powder, Glucose, Ascorbic Acid, Tocopheryl Acetate, Hydrolyzed Wheat Gluten, Juniperus Communis Extract, Hypericum Perforatum Extract, Melissa Officinalis Extract, Rosmarinus Officinalis Extract, Aesculus Hippocastanum Seed Extract, Ceratonia Siliqua Gum, Xanthan Gum, Gluconolactone, Potassium Sorbate, Sodium Benzoate, Hydrogenated Coconut Oil, Parfum, Sodium Hydroxide

50 ml
15-17 €

Questo inci mi piace davvero tantissimo!
Nonostante i due pallini rossi e il giallo (si tratta di allergeni o potenziali irritanti, trattandosi di piante), è completamente verde, ad esclusione del Lauryl PCA, un umettante che probabilmente non si degrada in modo troppo semplice e veloce.
Ma quello che mi piace di questa cremina è che finalmente esiste una crema commerciale abbastanza ricca in attivi.
Solitamente se anche ci sono, finiscono nelle ultime voci dell'inci...qui invece vedo tanti attivi carini anche prima della metà: Lauryl PCA, Proteine, Succo di Aloe, Bisabololo, Pantenolo, Estratti di Vite Rossa (Foglie e Frutto), Resveratrolo, Vitamine A, C, E (acetata), Glucosio, Estratti Vegetali Vari e Gluconolattone, quindi c'è sia una funzione idratante, che lenitiva, e infine anche antiage.
Secondo me è difficile trovare un prodotto migliore al supermercato (e in parte anche nei negozi più specializzati).
L'unica perplessità è l'Acido Ascorbico, ovvero Vitamina C non stabilizzata... la crema va finita in poco tempo e buttata se vira sul giallo-marrone
Non posso che consigliarvela!



Anthyllis - Crema Viso Idratante:


Aqua, Squalane, Oryza Sativa Bran Oil, Glycerin, Butyrospermum Parkii Butter, Olea Europaea Fruit Oil, Lauryl PCA, Hydrolyzed Grape Fruit, Stearyl Alcohol, Glyceryl Stearate, Vitis Vinifera Seed Oil, Cetearyl Alcohol, Panthenol, Sodium Stearoyl Lactylate, Xanthan Gum, Vitis Vinifera Leaf Extract, Vitis Vinifera Fruit Extract, Chondrus Crispus Powder, Glucose, Aloe Barbadensis Leaf Extract, Althea Officinalis Root Extract, Calendula Officinalis Extract, Cucumis Sativus Extract, Mel Extract, Tilia Cordata Extract, Daucus Carota Root Extract, Potassium Sorbate, Cetyl Palmitate, Gluconolactone, Sodium Benzoate, Hydrogenated Coconut Oil, Parfum, Sodium Hydroxide

50 ml
15 € circa

Con una struttura formulativa diversa, quest'altra crema si configura comunque come un ottimo prodotto, è ancora più verde della precedente, e qui viene modificata la cascata di grassi, che viene alleggerita con Oli più leggeri (Riso, Vinaccioli e Karitè, al posto di Mandorle e Cocco).
Gli attivi sono in minor numero, ma orientati più sull'idratante: Lauryl PCA, Pantenolo, Estratti di Vite Rossa (Foglie e Frutto), Glucosio, Aloe, Estratti Vegetali vari e Gluconolattone.
Questa non è una formula vegana, a differenza della precedente, essendo presente l'estratto di Miele.


Anthyllis - Latte Detergente e Struccante:


Aqua, Glycerin, Lauryl PCA, Sodium Stearoyl Lactylate, Hydrolyzed Grape Fruit, Stearyl Alcohol, Aloe Barbadensis Leaf Juice, Vitis Vinifera Leaf Extract, Vitis Vinifera Fruit Extract, Sodium Methyl Cocoyl Taurate, Sodium Myristoyl Sarcosinate, Gluconolactone, Cetearyl Alcohol,  Potassium Sorbate, Xanthan Gum, Sodium Benzoate, Parfum, Sodium Chloride, Sodium Hydroxide

150 ml
7,00 €

Questo più che un latte detergente, mi sembra un detergente a base acquosa, infatti non vedo l'ombra di oli (a meno che l'Estratto di Vite Rossa sia inteso come olio, ma improbabile guardando anche la texture fotografata in qualche recensione). I tensioattivi scelti sono sicuramente molto delicati, e la mia impressione che non fosse efficace come struccante è stata confermata da alcuni pareri online, va bene solamente per l'eliminazione del trucco minerale.
Mentre è recensito ottimamente per la detersione quotidiana (come immaginavo).


Anthyllis - Latte Corpo


Aqua, Vitis Vinifera Seed Oil, Glycerin, Oryza Sativa Bran Oil, Lauryl PCA, Prunus Amygdalus Dulcis Seed Oil, Hydrolyzed Grape Fruit, Stearyl Alcohol, Glyceryl Stearate, Olea Europaea Fruit Oil, Butyrospermum Parkii Butter, Sodium Stearoyl Lactylate, Vitis Vinifera Leaf Extract, Vitis Vinifera Fruit Extract, Chondrus Crispus Powder, Glucose, Gluconolactone, Cetearyl Alcohol, Xanthan Gum, Potassium Sorbate, Sodium Benzoate, Parfum, Sodium Hydroxide

200 ml
7,50-9,40 €

Che dire di questa crema? Assolutamente perfetta per quanto riguarda l'inci! Una bella cascata di grassi con Olio di Vinaccioli, Riso, Mandorla, Oliva e Burro di Karitè, emulsione completamente ecobio, gelificata con Xantana e Carragenine e arricchita da Lauryl PCA, Estratti di Vite Rossa (Foglie e Frutto), Estratto di Pompelmo, Glucosio e Gluconolattone.
L'impressione che mi da l'inci è di un bel prodotto, e le recensioni in effetti lo confermano.


Anthyllis - Bio-eco Detergente Intimo Mirtillo e Calendula:


Aqua, Sorbitol, Cocamidopropyl Hydroxysultaine, Caprylyl/Capryl Glucoside, Calendula Officinalis Flower Extract, Vaccinium Myrtullus Fruit Extract, Glycerin, Lavandula Hybrida Oil, Disodium Capryloyl Glutamate, Lactic Acid, Xanthan Gum, Linalool

250 ml
4-5,30 €

Anche quest'altro prodottino è essenzialmente perfetto!
Non solo questo detergente contiene tensioattivi delicati, ma è stato anche formulato per essere senza conservanti, infatti il Sorbitolo e la Glicerina contenuti vanno a sequestrare tutta l'acqua utilizzata, rendendo così inutile l'uso di un conservante.
Volevo comprarlo qualche mese fa alla Coop, ma mi sono accorta che le confezioni sembravano piuttosto vecchie, quindi ho preferito evitare. Spero che non venga penalizzata l'azienda proprio ora che l'ecobio è sulla cresta dell'onda, anche se prima non è stato un prodotto molto venduto.


Ora vi parlerò di un'altra marca quasi completamente ecobio, si trova nei punti vendita Coop e Ipercoop, gli inci sono quasi del tutto perfetti dal punto di vista bioeco, anche se dal punto di vista formulativi non sono la perfezione. In ogni caso non sono eccessivamente costosi e sono assolutamente meglio della media commerciale.
Nella Coop dove vado di solito non ho trovato tutti i prodotti che si possono vedere sul sito ufficiale, ma ho comunque dato una lettura dell'inci.

Bionova Crema Corpo Fluida:


Aqua, Aloe Barbadensis Leaf Juice, Glycerin, Ethylhexyl Palmitate, Butyrospermum Parkii Butter, Macadamia Ternifolia Seed Oil, Hydroxystearyl Alcohol, Argania Spinosa Kernel Oil, Cetearyl Alcohol, Theobroma Cacao Seed Butter, Avena Sativa Kernel Extract, Pentaerythrityl Distearate, Sclerotium Gum, Hydroxystearyl Glucoside, Xanthan Gum, Tocopheryl Acetate, Parfum, Dehydroacetic Acid, Lactic Acid, Benzyl Alcohol, Linalool, Limonene

200 ml
6,90 €

Questa crema ha un sistema emulsionante particolare, che non avevo mai visto prima, vedo che non risulta nemmeno nel biodizionario, in ogni caso non mi sembra un mix così brutto, in parte è verde, e in parte sconosciuto, ma dai nomi rassicuranti (un alcolo e un glucoside, tutti da lavorazione dell'Acido Stearico a giudicare dal nome).
Per il resto non ci sono grandi attivi (solo il Succo d'Aloe e l'Estratto di Avena), ma la cascata di grassi è molto buona e pregiata, purtroppo questa bella cascata non è molto coperta dal semplice Tocoferil Acetato come antiossidante...non va lasciata a lungo nell'armadietto inutilizzata, ed è bene comprarla in buono stato (evitatela se le scatole sono usurate e coperte di polvere).


Bionova Balsamo Corpo:


Aqua, Cetearyl Alcohol, Aloe Barbadensis Leaf Juice, Butyrospermum Parkii Butter, Ethylhexyl Palmitate, Glycerin, Prunus Armeniaca Kernel Oil, Theobroma Cacao Seed Butter, Hydroxystearyl Alcohol, Argania Spinosa Kernel Oil, Macadamia Ternifolia Seed Oil, Prunus Amygdalus Dulcis Oil, Hydroxystearyl Glucoside, Sclerotium Gum, Tocopheryl Acetate, Xanthan Gum, Dehydroacetic Acid, Parfum, Benzyl Alcohol, Linalool, Limonene, Citronellol

150 ml
5,99-7,99 €

Anche in questa crema più tosta è stato usato lo stesso mix di emulsionanti, e anche la formula generale pare molto simile.
Probabilmente è stato solo aumentato l'Alcol Cetearilico e sono stati aumentati un pochino gli oli per rendere il prodotto più ricco ed emolliente.
Rimane lo stesso difetto dell'altro prodotto, ma se usato in poco tempo e comprato "fresco", il prodotto è assolutamente valido.


Bionova - Crema Mani Idratante Aloe e Olio di Argan:


Aqua, Aloe Barbadensis Leaf Juice, Cetearyl Alcohol, Glycerin, Dicaprylyl Ether, Helianthus Annuus Seed Oil, Oryza Sativa Bran Oil, Coco-Glucoside, Prunus Amygdalus Dulcis Seed Oil, Argania Spinosa Kernel Oil, Butyrospermum Parkii Butter, Lanolin, Theobroma Cacao Seed Butter, Cera Alba, Xanthan Gum, Myristyl Glucoside, Tocopheryl Acetate, Dehydroacetic Acid, Lactic Acid, Parfum, Benzyl Alcohol, Linalool

75ml
4 € circa

In questa crema si evidenzia un cambio sostanziale di formula, cambia il sistema emulsioante, reso in questo caso da glucosidi e Alcol Cetearilico, cambia la cascata di grassi, che parte dal setosissimo Dicaprylyl Ether, fino ad arrivare alla Cera d'Api Sbiancata.
Secondo me questa potrebbe essere una crema mani "barriera" ottima, non solo sono presenti grandi quantità di emollienti, ma dovrebbe essere sufficientemente filmante.
L'uso della Lanolina è controverso, Fabrizio Zago ne ha parlato qui su Promiseland, e ho riportato un riassunto qui.
Sicuramente qui è contenuta in piccola percentuale, quindi non mi farei grossi problemi ad usarla, si tratta delle mani, di certo una parte del corpo non particolarmente delicata, non starei a preoccuparmi, a meno che non passiate il giorno a impastare pane, torte ecc...in tal caso si presenterebbe il problema dell'ingestione dei residui di pesticidi.
Chiaro che questo ingrediente rende il prodotto non Vegan insieme alla Cera d'Api Sbiancata (che però considero comunque un derivato animale "minore", in quanto non prevede reale sfruttamento animale, e senza le produzioni di Miele e Cera d'Api le api stesse sarebbero probabilmente estinte, ma qui sto divagando è un discorso più complesso).


Bionova – Siero Viso Contorno Occhi e Labbra:


Aqua, Aloe Barbadensis Leaf Juice, Dehydroxanthan Gum, Argania Spinosa Kernel Oil,  Xylitylglucoside, Betaine, Sodium Hyaluronate, Buddleja Davidii Extract, Punica Granatum Fruit Extract, Anhydroxylitol, Xylitol, Glycerin, Tocopheryl Acetate, Carrageenan, Benzyl Alcohol, Sodium Benzoate, Potassium Sorbate, Lactic Acid

30 ml
8,50 € (in offerta) 10,50 € (prezzo standard)

Questo siero non mi pare per nulla male, anzi, anche se faccio fatica a capire la quantità effettiva di attivi presenti. Sicuramente qualitativamente sono buoni: Trimetilglicina (Betaine), Sodio Ialuronato, Estratti di Buddeleia e Melograno, Xilitolo, Tocoferil Acetato e Carragenine, ma la quantità mi sembra bassina...almeno per quanto riguarda la presenza così alta del gelificante.
Inoltre è presente l'Olio di Argan, ma non vedo un serio emulsionante/solubilizzante.
Non viene recensito particolarmente bene, viene contestata l'elevata dose di Gel d'Aloe, quindi più che essere un siero contorno occhi, si dimostra un gel viso, adatto soprattutto alle pelli grasse e impure (anche se comunque con tutto quel gelificante ecobio potrebbe fare fin troppo strato, va provato, su di me la Xantana fa sudare, mentre altri si trovano bene).


Bionova - Crema Viso Idratante 24h:


Aqua, Alcohol, Aloe Barbadensis Leaf Juice, Helianthus Annuus Seed Oil, Glycerin, Butyrospermum Parkii Butter, Ethylhexyl Palmitate, Argania Spinosa Kernel Oil, Cetearyl Alcohol, Cetearyl Glucoside, Sodium Hyaluronate, Xylitol, Anhydroxylitol, Dehydroxanthan Gum, Tocopheryl Acetate, Xylitylglucoside, Parfum, Dehydroacetic Acid, Benzyl Alcohol, Linalool, Limonene

50 ml
7,90 €

Questa crema ha un semplice difetto, c'è chi non si fa problemi a usare creme alcoliche, ma per quanto la mia pelle lo sopporti, io lo evito assolutamente quando è così alto nell'inci.
Per il resto questa è una semplicissima crema idratante con un goccino di Tocoferil Acetato e una cascata di grassi bellina, arricchita da quella che sembra una dose non trascurabile di Sodio Ialuronato e Succo d'Aloe.
Ma nonostante questo, non mi piace assolutamente quell'Alcol in seconda posizione, forse più che idratante per pelli secche potrebbe essere quasi più adatta per pelli normali con tendenza mista. L'Alcol Etilico non solo rende la crema più evanescente e meno pesante, ma potrebbe anche avere un effetto purificante. Resta comunque che una pelle estremamente reattiva dubito la tollererebbe.
In sostanza direi che questo prodotto è sicuramente sopra la media delle marche da supermercato, ma si può anche trovare di meglio.

Bionova – Crema Viso Antirughe - Melograno e Rosa Alpina:


Aqua, Prunus Amygdalus Dulcis Seed Oil, Glycerin, Argania Spinosa Kernel Oil, Dicaprylyl Ether, Ethylhexyl Palmitate, Aloe Barbadensis Leaf Juice, Arachidyl Alcohol, Arachidyl Glucoside, Behenyl Alcohol, Dipalmitoyl Hydroxyproline, Butyrospermum Parkii Butter, Rhododendron Ferrugineum Extract, Buddleja Davidii Extract, Punica Granatum Fruit Extract, Pentaerythrityl Distearate, Sclerotium Gum, Xanthan Gum, Tocopheryl Acetate, Dehydroacetic Acid, Parfum, Benzyl Alcohol, Linalool, Benzyl Salicylate, Limonene, Eugenol, Citronellol, Geraniol

50ml
11,90 €

Quest'altra crema è molto meno deludente della precedente, ha sempre una bella cascata di grassi, ma di antirughe ha solamente gli estratti vegetali e la Dipalmitoyl Hydroxyproline, una molecola coinvolta nella sintesi delle fibre di Collagene.
Sinceramente non ho la minima idea di quanto realmente possa penetrare il derma, dato che di sicuro il Collagene è una molecola troppo grande. Di questa sinceramente non posso garantire.
Essendo sua caratteristica l'avere una parte lipofila e una parte idrofila, dovrebbe avere buone possibilità di assorbimento, ma se è troppo grande non ci sono versi.
In ogni caso risulta essere una crema meglio orientata all'azione antirughe di molte altre in commercio.
La sconsiglierei solamente in caso di pelle matura e grassa, data l'alta posizione degli oli rispetto ad emulsionanti e Glicerina.


Bionova – Crema Viso Nutriente Protettiva – Aloe e Giglio Bianco:


Aqua, Aloe Barbadensis Leaf Juice, Glycerin, Prunus Amygdalus Dulcis Seed Oil, Butyrospermum Parkii Butter, Helianthus Annuus Seed Oil, Dodecane, Polyglyceryl-6 Distearate, Theobroma Cacao Seed Butter, Lilium Candidum Flower Extract, Cellulose Gum, Cetearyl Alcohol, Microcrystalline Cellulose, Palmitic Acid, Xanthan Gum, Stearic Acid, Tocopheryl Acetate, Dehydroacetic Acid, Lactic Acid, Maltodextrin, Parfum, Benzyl Alcohol, Linalool, Limonene, Benzyl Benzoate, Benzyl Cinnamate

50 ml
8,90 €

Semplicissima crema viso emolliente ed idratante, anche qui non sono presenti particolari attivi se non un estratto vegetale, il Succo d'Aloe, il Tocoferil Acetato e la Maltodestrina (che dovrebbe fungere sia da umettante, sia da veicolante per gli estratti vegetali).
Insomma, niente di trascendentale, ma sicuramente anche qui ci troviamo ben oltre la media per la qualità di un cosmetico commerciale.


Bionova - Latte tonico 2 in 1 - Detergente Struccante:


Aqua, Helianthus Annuus Seed Oil, Glycerin, Prunus Amygdalus Dulcis Seed Oil, Aloe Barbadensis Leaf Juice, C14-22 Alcohol, Magnesium Aluminum Silicate, Myristyl Alcohol, Myristyl Glucoside, Lilium Candidum Flower Extract, Xanthan Gum, C12-20 Alkyl Glucoside, Tocopheryl Acetate, Dehydroacetic Acid, Lactic Acid, Maltodextrin, Parfum, Benzyl Alcohol, Linalool, Limonene

150 ml
5,99 €

Cosa si intende per "Tonico"? Per quanto mi riguarda il Tonico è di due tipi: 1) Astringente, quindi a prescindere dagli ingredienti, mi aspetto che abbia un pH piuttosto acido 2) un prodotto che apporti quelle sostanze attive che in crema non ci sono, o perché creano problemi di incompatibilità con la mia crema specifica, o perché sono difficili da gestire nell'emulsione. Esempio tipico gli ingredienti idrosolubili smontanti, come Pantenolo, Sodio Lattato, SAP ecc...
Qui io di "Tonico" non vedo molto, a meno che non si intenda la pura azione astringente del pH acido.
Quello che vedo è un latte detergente molto carino, e che consiglio con una buona cascata di grassi ed esteri, Aloe come lenitivo, un estratto vegetale e la sua Maltodestrina come veicolante (ma essendo un prodotto a risciacquo dubito svolga davvero una funzione cosmetica) e un agente di texture: il Magnesium Aluminum Silicate, un'argilla micronizzata che sembra avere un ottimo ruolo nei prodotti di makeup e per la stabilità delle emulsioni. Sostanza fighissima per uno spignattatore...ma sarei curiosa di vederne l'azione in un prodotto commerciale.
Comunque è presente una piccola quantità di tensioattivi, che oltre ad emulsionare, dovrebbero dare una mano a rimuovere il trucco.
Ovviamente la funzione struccante va provata, dipende da molte variabili, tra cui la pelle, la sensibilità individuale (quanto si può aggiungere in azione meccanica) e il tipo di trucco.
Direi che a quel prezzo non è niente male!


Bionova – Struccante Occhi Delicato:


Aqua, Aloe Barbadensis Leaf Juice, Glycerin, Caprylyl/Capryl Glucoside, Buddleja Davidii Extract, Rhododendron Ferrugineum Extract, Xanthan Gum, Lactic Acid, Benzyl Alcohol, Sodium Benzoate, Potassium Sorbate


200 ml
5,90 €

Mi piace questo prodotto, sull'inci non posso assolutamente fare critiche, è molto semplice, a base acquosa e con un tensioattivo che teoricamente non dovrebbe bruciare gli occhi, con l'aggiunta di Aloe come lenitivo.
Anche io uso normalmente un prodotto struccante a base di Caprylyl/Capryl Glucoside, e vi ho mostrato qui il tutorial di questa ricetta elaborata sul forum di Lola da Bubba; gli occhi non mi bruciano assolutamente, e sembra che i glucosidi siano ben tollerati.
L'unico dubbio è che possa essere un pochino troppo aggressivo. Infatti questo non è un tensioattivo particolarmente delicato, nonostante sia un glucoside, infatti viene usato anche come solubilizzante.
Ovviamente, il fatto che sia o meno aggressivo o al contrario sufficientemente efficace nel rimuovere il makeup dipende da tantissime variabili: delicatezza del contorno occhi individuale, tipo di trucco usato, predisposizione alla tolleranza di alcuni piuttosto che altri tensioattivi o estratti vegetali, o ancora profumazioni (che in questo caso per fortuna sono state omesse, è difficile trovarne di sufficientemente delicate e non irritanti). Difficile fare previsioni realistiche. In ogni caso è un prodotto che consiglio se non dovete rimuovere trucco teatrale e non avete un contorno occhi estremamente sensibile (in questo caso un prodotto surgrassato, quindi un latte, di solito è più tollerato)


Bionova – Latte Detergente Struccante:


Aqua, Ethylhexyl Palmitate, Glycerin, Macadamia Ternifolia Seed Oil, C14-22 Alcohol, Aloe Barbadensis Leaf Juice, Buddleja Davidii Extract, Rhododendron Ferrugineum Extract, Punica Granatum Fruit Extract, C12-20 Alkyl Glucoside, Myristyl Alcohol, Xanthan Gum, Myristyl Glucoside, Dehydroacetic Acid, Tocopheryl Acetate, Parfum, Lactic Acid, Benzyl Alcohol, Linalool, Benzyl Salicylate, Limonene, Eugenol, Citronellol

200 ml
6-90-7,50 €

Questo è un latte detergente molto carino, l'inci è molto simile a quello del Latte e Tonico 2 in 1, cambiano gli oli usati per la cascata di grassi, ma la struttura formulativa è abbastanza simile.
Inoltre gli attivi fanno ben poca differenza, trattandosi di un prodotto a risciacquo non hanno davvero modo di penetrare, quindi uno vale l'altro.


Bionova - Bagnodoccia Emolliente:


Aqua, Aloe Barbadensis Leaf Juice, Ammonium Coco-Sulfate, Glycerin, Cocamidopropyl Betaine, Capryl/Caprylyl Glucoside, Avena Sativa Kernel Extract, Argania Spinosa Kernel Oil, Hydrolyzed Keratin, Hydrolyzed Rice Protein, Lactic Acid, Sodium Benzoate, Potassium Sorbate, Parfum, Linalool, Limonene

400 ml
5,90 €

Per quanto riguarda l'inci direi che ci siamo, è un detergente con una buona quota di Succo di Aloe, tensioattivi sicuramente abbastanza biodegradabili (la Betaina non è completamente ecobio, ma male non fa), non esageratamente delicati, ma in formula sono presenti anche dell'Olio e delle proteine, che tamponano i tensioattivi.
Direi quindi che non dovrebbe essere per niente aggressivo. Io lo approvo in pieno! Inoltre è anche piuttosto economico rispetto ad altre marche!
Ovviamente non è un prodotto Vegan, data la presenza di Cheratina, proteina di origine animale.
 

Bionova – Detergente Intimo:


Aqua, Aloe Barbadensis Leaf Juice, Cocamidopropyl Hydroxysultaine, Sodium Ricebranamphoacetate, Lauryl Glucoside, Chamomilla Recutita Flower Extract, Lavandula Angustifolia Oil, Melaleuca Alternifolia Leaf Oil, Hydrolyzed Oat Protein, Citrus Bergamia Peel Oil Expressed, Citrus Sinensis Peel Oil Expressed, Bisabolol, Glycerin, Caprylyl/Capryl Glucoside, Lactic Acid, Sodium Benzoate, Potassium Sorbate, Limonene, Linalool

200 ml
5,00€

Anche questo detergente mi sembra fatto molto bene, Sempre Aloe, ma un diverso mix di tensioattivi, alcuni di questi in comune al detergente Anthyllis, anche se la formula generale è comunque completamente diversa.
Il prodotto di base a mio parere è buono, quello che però non lo rende adatto a me è questo esagerato contenuto di oli essenziali.
Ne uso sempre minime quantità anche negli spignatti, e non vado matta per il Tea Tree e la Lavanda, soprattutto se come in questo caso, a me non servono.
Piuttosto preferisco usare una volta al mese qualche goccia di Oli Essenziali nella maschera viso.


Bionova - Deodorante Delicato:


Aqua, Aloe Barbadensis Leaf Juice, Saccharomyces Ferment, Alcohol Denat., Lauryl Glucoside, Cocoyl Proline, Polyglyceryl-2 Dipolyhydroxystearate, Iris Florentina, Lavandula Angustifolia, Melaleuca Alternifolia, Bisabolol, Glycerin, Dehydroacetic Acid, Parfum, Farnesol, Benzyl Alcohol, Linalool, Limonene, Geraniol, Citral

50 ml
3-4,30 €

E infine l'ultimo prodotto, un deodorante che non sembra avere una base tanto diversa da un classico deodorante a base alcolica (l'ho visto tempo fa alla coop, ma ora sembra che sia momentaneamente esaurito, quindi non ho potuto fare la foto).
C'è sicuramente come attivo il Farnesolo, frazione di Olio Essenziale dalle grandi proprietà antiodoranti, ma anche dal grande potere irritante (è consentito solo in piccolissime quantità), e ci sono ingredienti lenitivi, a partire dall'Aloe, passando per la Lavanda (immagino Olio Essenziale), e arrivando al Bisabololo.
Lola, nel thread relativo al prodotto, postula che la frazione "Parfum" sia una frazione di Oli Essenziali specifici ad azione antiodorante, e che proprio lì risieda la vera efficacia.
Io che sono piuttosto intollerante ai deodoranti a base alcolica lo eviterò con cura, ma se non avete problemi con quell'ingrediente potete sicuramente provarlo, viene recensito come funzionante.
Purtroppo la scelta del deodorante è sempre un'incognita...su ognuno funzionano o non funzionano prodotti diversi, col tempo però si può "imparare" a saper scegliere quali formule base funzionano, e quali no, oppure quali creano disagi quali irritazioni e arrossamenti e quali invece sono ben tollerati.

Spero che anche il post di oggi sia stato utile!
A presto!

Rasmus

Si ringraziano il Forum di Lola, il Forum di Sai Cosa Ti Spalmi, Biodizionario.it, e la fondazione Wikipedia inesauribili fonti di informazioni e di ispirazione