mercoledì 2 marzo 2022

Make Up Reviews di Febbraio!

Ciao a Tutti!
Torno anche oggi a parlarvi di qualche prodotto di Make Up che ho avuto modo di usare nell'ultimo periodo.
Questo mese non ho tanti prodotti di cui parlarvi, ma ho deciso comunque di fare un post, e di non rimandare al mese prossimo, visto che già ultimamente riesco a postare molto meno di prima.
Oggi comincio in particolare a parlarvi di qualche prodotto occhi, dato che ormai, sono praticamente i pochi prodotti che vale la pena usare! 😓

Kiko – Long Lasting Stick Eyeshadow – n. 28:

Cyclopentasiloxane, Trimethylsiloxysilicate, Calcium Aluminum Borosilicate, Polyethylene, Mica, Lauroyl Lysine, Ozokerite, Octyldodecanol, Synthetic Beeswax, Lecithin, Disteardimonium Hectorite, Tocopherol, Propylene Carbonate, Ascorbyl Palmitate, Synthetic Fluorphlogopite, Citric Acid, Calcium Sodium Borosilicate, Silica, Tin Oxide
May contain (+/-):
Titanium Dioxide (C.I. 77891), Iron Oxides (C.I. 77491, C.I. 77492, C.I. 77499), Black 2 (C.I. 77266), Bismuth Oxyclhoride (C.I. 77163), Ferric Ferrocyanide (C.I. 77510), Yellow 5 Lake (C.I. 19140)

1,6 g
4,89-6,99 €

Ho comprato questo ombretto stick a scatola chiusa, acquistando online con la promo 3+3, mi sono fidata delle descrizioni sul sito unite al consiglio di alcune amiche appassionate… ma per me è stato proprio una fregatura!
Si tratta infatti di un ombretto che pensavo decisamente giallino/beige, insomma un color correttore, pur con una leggera satinatura…
Invece è proprio un colore che tira biancastro sulla mia palpebra, ma non solo… è pieno di glitterini, che a me non scompaiono mica 😣!
Se il mio obiettivo era avere un prodotto uniformante, ma più chiaro rispetto al prodotto in pot di Diego dalla Palma, insomma un color pelle, purtroppo sono rimasta molto delusa.
Si tratta infatti di un prodotto che al più potrebbe sostituire una matita glitterata per andare a fare la palpebra mobile, un po' come sto riciclando alcune delle matite Pupa più vecchie che ho.
Insomma, un prodotto che non avevo proprio bisogno, ma che ho provato comunque ad utilizzare, visto l'acquisto errato.

Kiko – Colour Kajal – 05 – Marrone:

C10-18 Triglycerides, Hydrogenated Coconut Oil, Mica, Cera Microcristallina, Myristyl Myristate, Rhus Succedanea Fruit Wax, Behenyl Alcohol, Hydrogenated Coco-Glycerides, Cetyl Palmitate, Copernicia Cerifera Cera, Hydrogenated Castor Oil, Sorbitan Pamitate, Stearalkonium Hectorite, Propylene Carbonate, Pentaerythrityl Tetra-di-t-butylhydroxyhydrocinnamate, Titanium Dioxide (C.I. 77891), Iron Oxides (C.I. 77491, C.I. 77492, C.I. 77499)

1,05 g
4,50 €

A differenza della versione Blu che vi ho recensito qualche mese fa, sono molto sorpresa, si tratta di un tipo di matita che non sembra nemmeno della stessa linea!
Il tratto è nettamente meno “in trasparenza”, e soprattutto si spande molto, molto meno, pur restando una matita piuttosto economica che non vi stra-consiglio.
Come tipologia è sicuramente una matita tipo Kajal, quindi non Long Lasting, e sicuramente piuttosto sfumabile, ma non è nemmeno super “scivolosa” come la variante in blu, che faticava a restare dove veniva applicata, questa non ha una grossa tenuta, ma cede leggermente di più di altre matite che possiedo dove tendenzialmente cedono quasi tutte, quindi non la considero certamente disastrosa.
Certo, ha anche un prezzo basso, mentre mi cedono poco meno anche matite piuttosto care (non per forza highbrand, ma comunque professionali).
La mina in ogni caso è più dura, se la versione Blu ha un tratto morbidissimo, questa ha una scrivenza media, ma la mina è decisamente meno morbida, 
Non la considero molto adatta ad essere utilizzata per una palpebra piena o uno Smoky, ma più adatta per fare la bordatura o la rima inferiore, soprattutto calcolando che si tratta di una matita marrone, e di un marrone decisamente freddo e nemmeno troppo profondo.
Anzi, devo proprio considerare che non sia perfetta per me, pur essendo marrone e pur essendo non particolarmente scura, anzi, è uno dei rari marroni freddi che posso consigliare per chi ha un incarnato decisamente freddo, prodotto poco reperibile solitamente nella fascia economica.
Nel mio caso devo sicuramente considerare che si tratta di una matita di un marrone che “mi mancava” perché è di una tonalità non scurissima, ma appunto, come marrone non tira fuori violaceo/rossastro, e può essere utilizzata, ad esempio, come supporto per un trucco occhi di colori freddi (es. blu o lilla), anche se nel mio caso non risultano armocromatici.
Come molte matite marrone freddo, se sfumata troppo effettivamente finisce a tirare un po’ di grigio, ma diventa anche una sfumatura talmente chiara che nel caso crea un buon effetto di ombreggiatura, senza appesantire troppo, a meno di non avere tratti estremamente spigolosi.
Nel mio caso risulta una situazione non ottimale, perché mi armonizzano meglio sfumature più calde, ma dal punto di vista correttivo, i colori freddi mi aiutano a ombreggiare bene le zone gonfie degli occhi (piega e a volte rima inferiore).
Trovo che sia una matita adatta per sostituire il nero per la bordatura, almeno in chi regge l'assenza del nero, come le estati.
Nel mio caso la utilizzo principalmente per realizzare trucchi non armocromatici, dai toni freddi, oppure per un trucco abbastanza leggero, nei toni del marrone, da abbinare a labbra intense, soprattutto per fare la rima inferiore tronca, andando a  “sgonfiare” la leggera bombatura della rima inferiore all'esterno.
Già di mio non uso spesso matite per la costruzione della sfumatura nella piega, in parte perché solitamente mi trovo meglio con gli ombretti in pot o stick, ma anche perché faccio molta più fatica a sfumarle e trovo più fastidioso il tratto sottile, che mi “punge” in una zona delicata dell'occhio.

Ole Henriksen – Banana Bright Face Primer:

Aqua, Squalane,
Dimethicone, Cetearyl Alcohol, Glycerin, Caprylic/Capric Triglyceride, Isododecane, Polymethylsilsesquioxane, Mica, Coconut Alkanes, Titanium Dioxide (C.I. 77891), Sclerocarya Birrea Seed Oil, Dilinoleic Acid/Propanediol Copolymer, 3-O-Ethyl Ascorbic Acid, Cetearyl Methicone, Silica, Phenoxyethanol, Cetearyl Glucoside, Xylitylglucoside, Dimethicone/Vinyltrimethylsiloxysilicate Crosspolymer, Anhydroxylitol, Microcrystalline Cellulose, Potassium Cetyl Phosphate, Stevioside, Polysilicone-11, Coco-Caprylate/Caprate, Hydroxyethyl Acrylate/Sodium Acryloyldimethyl Taurate Copolymer, Acrylates/C10-30 Alkyl Acrylate Crosspolymer, Xylitol, Tocopherol, Parfum, Potassium Azeloyl Diglycinate, Iron Oxides (C.I. 77491), Dipotassium Glycyrrhizate, Ethylhexylglycerin, Glucose, Xanthan Gum, Sodium Citrate, Citrus Aurantium Dulcis Fruit Extract, Citrus Limon Fruit Extract, Hippophae Rhamnoides Extract, Lycium Barbarum Fruit Extract, Rosa Canina Fruit Extract, Sodium Hydroxide, Leuconostoc/Radish Root Ferment Filtrate, Polysorbate-60, Sorbitan Isostearate, Ascorbic Acid, Aroma, Sodium Chloride, Citral, Limonene, Linalool

30 ml
24,68-32,90 €

Dopo avervi fatto una recensione “veloce” dopo aver utilizzato per diverse occasioni un campioncino che mi ha fatto Sephora, sono a farvi una vera e propria recensione approfondita, dopo aver avuto modo di usare la full-size del prodotto.
Si tratta di un prodotto di cui vi ho già detto meraviglie un paio di anni fa, ma non posso che replicare!
Il prodotto risulta davvero uno step idratante e illuminante che fa davvero la differenza per strutturare una base.
L'ho adorato usando come fondotinta il MUFE HD, ma è risultato ancora più rilevante nel fare la base con lo Studio Fix nel periodo invernale, perché è un fondo che incredibilmente sembrava meno asciutto del MUFE, ma d'inverno mi ha dato lo stesso problema.
Questo primer, insieme alla Skincare sottostante fa la differenza!
Tra l'altro si è rivelato molto più efficace in questo senso della Strobe Cream che ho avuto modo di provare poco tempo fa.
L'unico difetto del prodotto, problema che in realtà mi capita anche con la Strobe, e che quindi potrebbe essere un problema della mia pelle, è che ossida un po', e nel mio caso fa virare un pochino il fondotinta, rendendolo leggermente meno giallo, e più verso il pesca.
Rispetto all'uso diretto dello Studio Fix, noto che l'insieme mi esce leggermente meno giallo, nonostante questo non sia un prodotto rosa, anzi!
Però, proprio per questo, per fortuna, non lo fa virare quanto la Strobe, che mi fa uscire la base proprio rosa.
Un problema, ma relativamente poco rilevante, è quello che come prodotto secca un pochino anche nell'erogatore, se non si fa un'applicazione giornaliera, purtroppo il primo pump risulta molto più asciutto di quanto dovrebbe, anche se per fortuna non perde di stendibilità.

Spero che il post sia stato interessante!
A presto!

Rasmus

Si ringraziano il Forum di Lola, il Forum di Sai Cosa Ti Spalmi, Ecobiocontrol.it, e la fondazione Wikipedia inesauribili fonti di informazioni e di ispirazione, ma soprattutto il gruppo di MUA e appassionati/e che mi ha aiutato con tantissimi consigli, in particolare un ringraziamento alla bravissima e pazientissima MUA MakeUp Pleasure!

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