giovedì 1 dicembre 2016

Un sapone come tanti! Perfetto anche per il viso!

Ciao a Tutti!
Torno a parlarvi di un nuovo sapone, questo sapone non ha nessuna peculiarità, ho voluto formulare un sapone “come tanti”, ovvero non troppo complesso nella cascata di grassi (fare il sapone è un ottimo modo per finire oli che gibilano da un po' troppo tempo nell'armadio dello spignatto!) e ho voluto fare aggiunte “standard”.
È un semplicissimo sapone fatto in casa, con una buona schiuma e sufficientemente delicato, nessuna aggiunta poetica, nessun colorante/estratto specifico che lo caratterizzi.

Come le altre volte, non starò a ripetere per intero la procedura e le informazioni di base, potete trovare qui tutte le informazioni generali su sapone e saponificazione:

Ma eccovi qui la Ricetta:

Olio di Cocco 23%
Olio di Palma 28%
Olio di Ricino 3%
Olio di Arachidi 10%
Olio di Oliva 25%
Cera di Soia 7%
Burro di Karité 4%

Acidi Grassi 2% d.G.
Lecitina di Soia 2% d.G.

Sconto 7%
Acqua 33%

Etidronato 0,3% d.G.
Oleoresina di Rosmarino 1% d.G.

Fragranza:
O.E. Ricostruito Mandorla 3% d.G.

Colorante: un vecchio Rossetto (come vedete era una prova, non ha colorato)

Procedimento:

Come sempre, si tratta del metodo a freddo, quindi abbiamo fatto scaldare nessun olio oltre i 45°C, ma anche questa volta siamo andate a sciogliere gli oli solidi prima di fare il mix.
Una volta sciolti uniformemente e mescolati l'Olio di Cocco e Palma, si possono pesare e unire agli altri grassi liquidi, e quelli solidi che non vanno sciolti (in questo caso la Cera di Soia), Acidi Grassi e Lecitina di Soia, fino al loro completo scioglimento.
Il Burro di Karité invece va pesato e lasciato a parte, pronto per essere inserito quando si danneggerà di meno.

La fase grassa di questo sapone è quindi pronta; ora possiamo mettere la pentola sul fuoco, bisogna arrivare a sciogliere la Cera di Soia, successivamente basterà lasciar raffreddare il tutto, per poi incorporare il Karité sotto i 50-60°C, insieme all'Oleoresina di Rosmarino, che cerco di scaldare il meno possibile.
In questo momento ho anche inserito i due rossetti rossi/rosati che non erano nuovi, ma totalmente inutilizzati, tanto che sembravano quasi nuovi, hanno più o meno la stessa temperatura di fusione dei burri.

Prima di procedere alla “bardatura” si andrà a pesare l’acqua nel contenitore predisposto, poi, da questo momento, è importante utilizzare tutte le protezioni, come vi ho già spiegato.
Si procede quindi col pesare la Soda Caustica (in scaglie o in perle) in un qualsiasi contenitore di plastica, come sapete, io utilizzo e riutilizzo questi di budini/yogurt.
Quando la pesata è pronta, si può cominciare a versare poco alla volta la Soda nell’acqua, mescolando accuratamente.
È importante che non si formino agglomerati di soda sul fondo del contenitore, quindi bisogna mescolare il più possibile. Se la soluzione “bolle” si aspetta a versare altra Soda e si mescola solamente per un minutino almeno.
Se pensate di fare quantità non indifferenti di sapone (più di mezzo kg di grassi) e di conseguenza avrete tanta soluzione di soda. potete già predisporre il contenitore in un catino di acqua fresca a bagnomaria fredda, o anche direttamente nel lavello, questo ridurrà i tempi di raffreddamento della Soda, e renderà più semplice anche fare la soluzione, perché tenderà a bollire di meno.

In attesa del raffreddamento della soluzione di soda, si può andare a pesare la fragranza in un piccolo becher, questa che ho scelto è sicura, è già stata provata da diverse saponificatrici che conosco, ma per comodità preferisco comunque inserirla negli oli, e non a nastro.
Non appena la Soluzione di Soda Caustica si sarà raffreddata a sufficienza (meno di 50-60°C almeno), si può aggiungere anche l'Etidronato.
Quando sia pentola dei grassi, che Soluzione di Soda Caustica avranno entrambi 45°C di temperatura, vanno rimesse tutte le protezioni, e si può cominciare con il versare poco alla volta la soda negli oli, idealmente a filo.
Mentre si versa a filo la Soluzione di Soda, bisogna muovere il minipimer in tutte le direzioni, così da prendere per bene tutto il prodotto.

Il sapone sarà pronto da versare, quando avrà raggiunto una consistenza cremosa, e comincerà a cambiare il modo in cui viene frullato dal minipimer.
In questa ricetta non ci sono aggiunte “a nastro”, a meno che non abbiate lasciato da parte la fragranza, quindi una volta raggiunta questa consistenza, si può versare il sapone nei contenitori predisposti.

Una volta versato il sapone negli stampi, si dovrà attendere circa 24h prima di rimuoverlo, spesso serve anche di più con gli stampi in silicone, dato che lasciano passare meno aria rispetto a stampi di legno o plastica rigida.
Inoltre, visto che il silicone è morbido, ogni operazione per togliere le saponette potrebbe rovinarle se non si aspetta a sufficienza.
Un trucco utile è sicuramente quello di infilare lo stampo nel congelatore per almeno un paio d'ore, o anche mezza giornata se serve, dipende dalla dimensione del sapone.
Se una volta tolto, il sapone è ancora morbido, è meglio lasciarlo all'aria ancora una mezzagiornata o poco più per non rischiare di rovinarlo impacchettandolo.
Una volta indurito bisognerà aspettare almeno un paio di mesi prima di usarlo, ma più si aspetta, meglio è, visto che il sapone migliorerà ancora la texture con la stagionatura.

Ecco qui il sapone una volta tolto dagli stampi:


Come vedete ho potuto testare gli stampi che avevo acquistato quest'estate da Lidl

Anche per oggi è tutto!
A presto!

Rasmus

Si ringraziano il Forum di Lola, il Forum di Sai Cosa Ti Spalmi, Biodizionario.it, Promiseland.it e la fondazione Wikipedia inesauribili fonti di informazioni e di ispirazione, ma soprattutto le mie fantastiche maestre di saponificazione!

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