mercoledì 20 luglio 2016

Oleolito di Iperico, cos'è e come farlo?

Ciao a Tutti!
Oggi vi parlo di un argomento particolare, infatti, nonostante non mi sia mai dedicata molto agli oleoliti, negli ultimi mesi mi sono appassionata maggiormente per questo ambito più “Erboristico” dello spignatto.
Oggi infatti vi parlo di un oleolito in particolare, ovvero dell'Oleolito di Iperico.

L'Iperico, o Erba di S.Giovanni (Hypericum Perforatum) è una pianta officinale dalle grandi proprietà, è nota sia per la sua azione antidepressiva (convalidata dalla Cochrane Collaboration) che per quella antivirale.
La pianta è perenne, semisempreverde e riconoscibile quando non è in fioritura per le sue foglie, che in controluce appaiono bucherellate (da qui il nome Perforatum). In realtà questo aspetto è dovuto alle vesciche odorose presenti sulle foglie.
Il nome Erba di S.Giovanni deriva dal periodo di massima fioritura, che concorre intorno al 24 giugno.
È una pianta originaria dell'arcipelago britannico, ma attualmente è diffusa ovunque, e cresce spontaneamente in molti luoghi d'Italia, da nord a sud, anche se probabilmente con picchi differenti di massima fioritura, dovuti alle differenze climatiche.
Predilige campi abbandonati in zone soleggiate o semiombreggiate tendenzialmente asciutte.

Le proprietà dell'Iperico sono dovute principalmente a due molecole, prodotte dalle ghiandole situate soprattutto nei petali del fiore caratterizzato da 5 petali e il riconoscibile colore giallo oro.
L'Iperforina è la responsabile dell'azione antidepressiva e anche antiradicalica, mentre l'Ipericina, è una sostanza potenzialmente fotosensibilizzante, che però si degrada con la macerazione al sole (necessaria per la realizzazione di un Oleolito di qualità).
In ogni caso, quale che sia la composizione dell'Estratto (che sia in olio o differente), i preparati a base di Iperico per uso interno non vanno assunti con leggerezza, anche se sicuramente la realizzazione dell'Oleolito è sicura, nel momento in cui si seguono le giuste modalità.
Non sono pochi i farmaci che presentano interazioni con gli estratti di Iperico, tra cui gli stessi anticoncezionali orali, quindi il suo uso in fitoterapia per la sua azione antidepressiva e antivirale non deve essere un rimedio preso in autonomia.
Nella macerazione in olio, tutt'ora non è possibile stabilire quale sia il mix “attivo”, sicuramente è possibile trovare Flavoni, Flavonoidi, Biapigenina, Rutina e Isoquercitina, tutte sostanze che sicuramente fanno bene alla pelle in diversi modi, ma nessuna che possa spiegare specificatamente l'effetto lenitivo.
L'azione antinfiammatoria è dimostrata, ma tutt'ora non è ancora stata spiegata al 100%.

L'iperico, inoltre, è una pianta officinale “storica” è fra le piante più studiate, lo stesso Olio di Iperico è un antico e popolare rimedio, un tempo chiamato Oleum Hyperici, e a differenza di altre macerazioni in olio, necessita di un metodo peculiare, che coinvolge l'esposizione al sole.
Viene chiamato volgarmente “olio”, ma è importante chiarire che per l'Iperico si intende sempre il macerato oleoso, non un trigliceride (esiste l'olio estratto dai semi, ma è praticamente cosmeticamente inutilizzato).
Si tratta di una preparazione tradizionale in molte regioni d'Italia, soprattutto nelle zone rurali, la stessa bisnonna del mio ragazzo lo preparava tutti gli anni fino ad una decina di anni fa, e molte anziane della mia zona lo conoscono e diversi anni fa lo preparavano.
Sono però noti differenti metodi, che probabilmente risalgono a particolari credenze, più che a reale differenza di efficacia.
Fra i prodotti commerciali non è un ingrediente molto diffuso, ma è reperibile soprattutto nelle linee di alcune marche di stampo erboristico, e viene incluso in molte formule cosmetiche, anche se non sempre con una nomenclatura INCI comprensibile.
Quella corretta, che non dà adito a confusione è Hypericum Perforatum Flower/Leaf/Stem Extract, oltre al nome INCI dell'olio solvente in un punto della lista ingredienti.
Per quanto riguarda le tecniche di preparazione, ci sono diverse farmacopee che ne parlano, con diverse varianti, senza contare tutte le diverse ricette “tradizionali” tramandate da famiglie, non sempre supportate da un vero e proprio razionale scientifico.
La preparazione ideale comunque è sempre quella che parte con la pianta fresca, raccolta tassativamente nel periodo balsamico (che potrebbe essere differente in aree con un clima diverso), nel nord Italia si parla di luglio-agosto, nel sud anche maggio, in ogni caso è comunque possibile, non potendo procedere alla raccolta nel periodo giusto, farlo con la pianta secca, allungando il periodo di estrazione.

Preparazione con pianta Fresca:

In questo caso è molto importante considerare la frazione acquosa residua, che può molto facilmente far andare a male l'intero preparato.
Dopo la raccolta, lasciar riposare per una mezz'oretta in un luogo fresco e asciutto le piante raccolte può eliminare una cospicua frazione acquosa, rendendo più agevole la realizzazione dell'Oleolito.
Dato che non viviamo in un ambiente sterile quanto una sala operatoria, in questi casi tendo a non farmi troppe fisime sulla contaminazione delle piante raccolte, quindi mi limito ad un veloce risciacquo delle erbe prima del “riposo”.
Una volta pronte le piante è importante “raffinare” il più possibile la “droga”, se si possono ottenere buoni risultati macerando le sommità fiorite, è anche vero che più si selezionano i singoli fiori e boccioli scartando le parti verdi di sostegno, più l'estrazione sarà concentrata.
A questo punto basterà preparare il solvente, solitamente un normale olio vegetale, i più comodi da usare sono Olio di Girasole o Oliva, ma possono essere usati anche Olio di Vinaccioli, Olio di Mais, Olio di Riso ecc...
La preferenza va data a oli piuttosto stabili all'ossidazione e al calore, ed è possibile fare delle piccole aggiunte per aumentare la capacità estrattiva dell'olio, o la sua stabilità.
In base all'olio scelto sarà utile contribuire inserendo uno o più antiossidanti, che possono essere il semplice Tocoferolo, o anche un antiossidante specifico come Oleoresina di Rosmarino o Aperoxid/Antiranz.
Un ulteriore trucco è quello di aggiungere anche dell'Acido Ascorbico in polvere, che funziona sia come antiossidante, nonostante resti insoluto sul fondo del recipiente, sia da sale igroscopico, per ridurre i rischi dovuti alla presenza di acqua nella droga.
Si parte con l'inserire nel recipiente la droga pronta, così da riempire il più possibile il vasetto e andare successivamente a coprire il più possibile con l'olio, che deve essere già addizionato di antiossidanti e/o ulteriori aggiunte (Esclusa la Vitamina C, che va inserita per prima sul fondo).
Durante la macerazione, è importante che tutte le parti di droga siano coperte d'olio, in questo caso possono venir utili gli appositi dischetti di plastica che tengono coperti anche i sottoli nei vasetti commerciali, ed essendoci pianta fresca, il vasetto va coperto solo con una garza o tessuto traspirante, così da permettere l'evaporazione dell'acqua.
Più si riuscirà a “comprimere” la droga, più l'estratto sarà concentrato.
Durante il periodo di macerazione potrebbe essere utile aggiungere ulteriore olio, per andare a coprire le parti di droga che emergono, quindi può essere utile conservare l'olio di estrazione nel caso avanzi dopo aver coperto le piante inserite nel vasetto.
Durante il periodo di estrazione è importante esporre il prodotto alla luce del sole, ma visto che ad attivare l'Ipericina è la luce del sole, e non il suo calore, per evitare di scaldare troppo il preparato è meglio che l'esposizione non sia prolungata durante le ore calde del giorno (si parla sempre di fine giugno, a parte casi eccezionali, solitamente il sole è molto caldo), ma si concentri sui periodi di luminosità, ma senza eccessive temperature (l'olio non dovrebbe superare i 50°C), dato che il calore è anche un fattore che contribuisce all'irrancidimento precoce dell'olio.
La luce del sole è necessaria per attivare l'Ipericina, che è la sostanza che dona il caratteristico colore rosso dell'Oleolito di Iperico.
Durante il periodo di estrazione, è importante mescolare quotidianamente il prodotto, così da facilitare il più possibile l'estrazione e accertandosi che tutta la droga sia ben immersa nel solvente.
Per quanto riguarda il tempo di macerazione con pianta fresca, di solito si va dai 3/5 giorni, che vale per l'estrazione immediata subito dopo la raccolta, ai 10-15 giorni, se si procede all'estrazione dopo qualche giorno dalla raccolta, in ogni caso, la realizzazione di un olio dal colore rosso rubino è indice di estrazione avvenuta correttamente.
L'Olio di Iperico, se ben concentrato, può dare l'impressione di macchiare quasi come sangue i tessuti bianchi.

Preparazione con pianta Secca:

Nel caso non ci sia la possibilità di reperire la pianta fresca, si può ovviare usando la pianta secca, reperibile in erboristeria, e procedere all'estrazione in modo simile.
In questo caso non sarà necessario preoccuparsi dell'acqua contenuta nella droga, quindi si potrà utilizzare un vasetto anche chiuso.
Usando la pianta essiccata il tempo di estrazione è per forza di cose molto più lungo, 40 giorni.
Anche in questo caso è necessario mescolare tutti i giorni il preparato, ed esporlo saltuariamente al sole, come per la procedura da pianta fresca.

In entrambi i casi, è possibile effettuare un'estrazione con un co-solvente, che può facilitare l'estrazione di alcuni dei componenti.
I più comunemente usati sono Alcol Etilico e Aceto Bianco, e vanno usati in quantità differenti.
In questo caso va considerata la macerazione esclusivamente a flacone aperto (coperto solo con garza o tessuto), per permettere l'evaporazione del co-solvente, allo stesso modo che con l'acqua.

L'Olio ottenuto può essere usato puro, ed effettivamente risulta essere un ottimo lenitivo cutaneo, perfetto per trattare eritemi, cicatrici (cute integra) e lievi irritazioni, anche se non può essere valutato in quanto antinfiammatorio locale, dato che non si tratta di un farmaco.

Anche per oggi è tutto!
A presto!

Rasmus

Si ringraziano il Forum di Lola, il Forum di Sai Cosa Ti Spalmi, Biodizionario.it, il Forum di Arcadia, Nononsensecosmethic.it, e la fondazione Wikipedia inesauribili fonti di informazioni e di ispirazione

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