sabato 16 novembre 2013

Le Materie Prime Cosmetiche - Una Panoramica Riassuntiva per chi sta cominciando

Ciao a Tutti.
Questa volta voglio scrivere un post che vuole essere una miniguida per cominciare a spignattare qualcosa di serio con ingredienti cosmetici più professionali e performanti, e non più solo con gli ingredienti da supermercato.
State per fare un ordine online e non sapete cosa acquistare? Questo è l'articolo che fa per voi.
Vi parlerò delle principali categorie di materie prime, da quelle più importanti, a quelle di cui potete fare a meno.


Ingredienti di base:


Acqua distillata/demineralizzata
ma la troverete al supermercato, non avrete bisogno di ordinarla online. Potete anche provare ad usare quella del rubinetto se avete poco calcare, ma dovete farla bollire, ed è molto probabile che abbia comunque un contenuto salino eccessivo e non sia ottimale da usare con i gelificanti sintetici.

Oli e Burri
Potete comprare oli e burri esotici e costosi, ma tenete presente una cosa: rimarranno comunque dei puri emollienti. Fare una crema piena zeppa di burri e oli con nient'altro dentro non la renderà estremamente idratante, anzi, sarà unta, e farà talmente tanto strato che seccherà di più la pelle.
Inoltre non credete al 90% del marketing sugli oli esotici. Un olio non può essere antiage, un olio non conterrà mai quantità esagerate di vitamine, quindi non potrà essere una componente estremamente antiossidante. Anche gli oli/burri con grande quantità di insaponificabile, non ne contengono più del 4-10%, e dato che in una normale crema metterete massimo 1/4 di fase grassa...tirate voi le vostre conclusioni.
Inoltre ci sono molti oli che sono delicatissimi, e in poco tempo irrancidiscono, e di questi la maggior parte sono termolabili, quindi non li potrete emulsionare a caldo...in sostanza ne potrete mettere una pochissima quantità per ogni crema.
Vi conviene comprarne pochi alla volta, soprattutto di quelli resistenti, io ad esempio, che tendo a fare creme leggere con pochi oli, uso molto Jojoba (che però non è un olio, se vogliamo essere pignoli, ma una cera liquida), Cocco, Riso e Olys, sono tutti e quattro più o meno resistenti, e potete star sicuri che riuscirete a finirli, e mal che vada gli ultimi 2 potete anche usarli per cucinare, si trovano al supermercato. (per cucinare potete usare anche l'olio di cocco se lo prendete di grado alimentare).
Se volete prendere invece oli più pregiati, vi consiglio di comprarne piccole quantità e non più di 2 insieme, rischiate solamente di farli irrancidire e buttare via soldi.
Io ad esempio uso molto l'olio di Rosa Mosqueta, ma potreste voler provare l'olio di Ribes Nero, l'olio di Lampone, di Fragola o di Cetriolo, sono tutti oli molto pregiati, costosi e delicatissimi.
Inizialmente poi potreste fare errori, e dover buttare le vostre preparazioni, piuttosto usate oli poco costosi e poco pregiati, sarà sicuramente meglio.

Conservanti
Dovete comprarne almeno uno per cominciare.Dato che sono solo le preparazioni che contengono acqua ad averne bisogno io vi consiglierei di cominciare col prendere un conservante idrosolubile, in questo modo potrete tranquillamente prepararvi tonici o acque rinfrescanti senza usare solubilizzanti. Ad esempio io ho cominciato con il Cosgard (quello di Aroma Zone, inci: Benzyl Alcohol, Dehydroacetic Acid, Aqua (Water) ), state attenti, perché su siti stranieri sono in commercio conservanti chiamati Cosgard, con inci diverso), ma prossimamente comprerò anche il Phenonip, per le preparazioni che contengono anche oli. Il Cosgard è un conservante molto facile da utilizzare, è perfettamente idrosolubile, quindi potete usarlo sia per preparazioni puramente acquose come tonici o gel, ma anche per prodotti emulsionati come creme e cold cream. Vanno bene anche Potassio Sorbato e Sodio Benzoato (inci: Aqua (Water), Sodium Benzoate, Potassium Sorbate), idrosolubili anche questi.
Mentre conservanti lipofili come il Phenonip sono più complessi all'inizio, per fare i tonici serve appunto il solubilizzante, per fare prodotti densi come gel no, però vanno dispersi molto bene, altrimenti non conservano adeguatamente.
In ogni caso, qualsiasi sia il conservante che sceglierete, state attenti, fate prima un patch test sull'interno del gomito, dato che sono tutti sostanze potenzialmente irritanti (anche se alcuni più di altri, come il Sodio Benzoato & Potassio Sorbato).


Modificatori di pH
Dato che certi ingredienti necessitano assolutamente di un pH ben preciso, tra questi i conservanti, che funzionano soltanto in particolari fasce di pH, o alcune vitamine come la niacinamide, che in ambiente troppo acido o troppo basico rilascia acido nicotinico, o per gelificare col carbomer, per cui serve la soluzione di soda caustica.
Insomma, non si può fare a meno di cartine tornasole e correttori di pH.
Come base bisogna per forza usare la soda caustica, non va bene il bicarbonato come correttore di pH, perchè reagisce sviluppando anedride carbonica...in sostanza vi fa frizzare le creme!
Mentre va bene come ingrediente per le bombe da bagno, dato che lo scopo è proprio farle frizzare!
Come Acido invece potrete scegliere tra Acido Citrico e Acido Lattico.
In termini di efficacia è indifferente l'uso dell'uno o dell'altro, le differenze stanno ad un livello di praticità: l'Acido Citrico viene venduto sotto forma di cristalli, e va fatta la soluzione a 15-20% con acqua distillata, l'Acido Lattico invece si compra già in soluzione (Quello F.U. è all'80%).
L'Acido Citrico, se addizionato ad una dose superiore di soluzione di Soda Caustica forma il Sodio Citrato, utile come Chelante, l'Acido Lattico, se addizionato ad una dose superiore di soluzione di Soda Caustica forma il Sodio Lattato, un sale con proprietà idratanti.

Gelificanti
Servono per trasformare l'acqua in gel. Ce ne sono di due categorie principali:
di origine vegetale, e di origine sintetica; ogni categoria ha i suoi pro e i suoi contro:
Vegetali: sono la Gomma Xantana, la Gomma di Guar, l'Agar Agar, l'Idrossietilcellulosa, le Carragenine ecc...
Gelificano anche i semi di lino e i semi di mela cotogna, ma il gel prodotto in questo modo dura poco, va ben conservato e utilizzato in poco tempo, perchè nonostante il conservante tende ad andare a male, un po' come amidi, zuccheri, latte animale e il gel d'aloe fatto con la pianta fresca.
In generale il vantaggio di questi gelificanti vegetali è che sono ecobio, non si smontano con gli ingredienti salini, e sono sicuramente idratanti.
Lo svantaggio maggiore invece è che fanno strato. Infatti la loro capacità di gelificare è data da sostanze in grado di trattenere l'acqua.
Una volta che la pelle assorbe l'acqua il gelificante rimane sulla pelle, e fa sudare/lucidare la pelle, soprattutto in chi ha la pelle grassa/impura.
Alcuni di questi gelificanti, sicuramente Guar e Agar Agar, funzionano solo a caldo. Quindi non vanno bene per gelificare sostanze termolabili come l'aloe liofilizzata.
I Gelificanti Sintetici sono costituiti da due macrocategorie: il Carbomer e gli Acrilici. Ce ne sono di diversi tipi di entrambe le categorie, cambia la resa, l'uso specifico (ad esempio il Carbopol Acqua che è specifico per i detergenti), la velocità di idratazione (i Carbomer semplici sono molto più lenti del Carbopol Ultrez) ecc...
Tutti quanti hanno lo svantaggio di non essere ecologici è vero, però se ne usa davvero una piccolissima percentuale, inoltre formano dei gel molto fermi, che non facendo strato sulla pelle, la lasciano più libera di respirare, rendendo il cosmetico, soprattutto se destinato a pelli grasse/impure, davvero funzionale al 100%.
Un ulteriore svantaggio è che non reggono alcuni ingredienti, in specifico tutti i sali, proprio perchè il loro principio è di "smontarsi" a contatto con la pelle (salina).
Per quanto riguarda la questione ecobio io ho una mia filosofia: evito quanto più possibile tutti gli ingredienti inquinanti, ma il carbomer lo uso. Perchè? Non solo mi permette di usare le creme viso (senza carbomer non posso sopportarle, ho la pelle grassa e butto fuori tutto, la xantana in questo è una delle cause principali), inoltre inquina sicuramente meno che un olio di macadamia che arriva dall'Australia in nave e camion o di una partita di banane/ananas che arriva dall'Africa.
Ovviamente poi la scelta sta a voi, una volta analizzati i pro e i contro.
Io di solito faccio la doppia gelificazione, così riesco a minimizzare gli svantaggi e prendere il meglio da entrambi i gelificanti.
Ma inizialmente potete tranquillamente limitarvi ad un gelificante semplice, di solito la Xantana Trasparente è quella più usata, è il gelificante ecobio più facile da reperire, è facile da usare, non ha particolari controindicazioni e va bene per quasi tutti i prodotti, dai detergenti alle creme, ai gel ecc...

Antiossidanti e Chelanti
Se le preparazioni contenenti acqua rischiano di venir attaccate dai microrganismi, questo non succede alle preparazioni oleose. Ma quello che succede invece agli oli/burri (che siano o meno in preparazioni anidre), è l'irrancidimento. Col tempo le catene di atomi di carbonio con doppi legami vengono ossidate dall'ossigeno (reazione catalizzata dall'alta temperatura), perdendo i doppi legami, rilasciano brutte sostanze che fanno male alla pelle, e la ossidano (proprio quello da cui cerchiamo di proteggerci). Per impedirlo bisogna munirsi di un antiossidante; tutte le vitamine hanno potere antiossidante, ma quella che svolge la sua funzione negli oli è il Tocoferolo o vitamina E.È naturalmente presente negli oli, ma non in quantità sufficiente da proteggerli, inoltre, la vitamina E fa molto bene alla pelle, quindi ha una doppia funzione.State attenti a cosa comprate, leggete bene il contenuto, perchè non tutti i siti di materie prime vendono tocoferolo puro, che è un prodotto abbastanza costoso, non vi fidate se lo vendono a prezzo troppo basso. Oltre al più semplice attivo/antiossidante tocoferolo ci sono altri antiossidanti di meno facile reperibilità, ma potete cercarli solo successivamente, per i primi spignatti il tocoferolo va più che bene.Di questi in particolare io ho l'Estratto CO2 di Rosmarino altrimenti detta Oleoresina di Rosmarino. È un fantastico antiossidante, super concentrato, derivato appunto dal rosmarino tramite estrazione supercritica in anedride carbonica. Non solo è un ottimo antiossidante per gli oli, ma ne basta davvero poco (dalle 4 alle 8 gocce in base a quanto è delicato e sensibile all'ossidazione il nostro prodotto). Inoltre è l'unico antiossidante che resiste alla soda caustica, e può quindi essere usato anche per la produzione di sapone. Ovviamente odora di rosmarino, se è un odore che non sopportate evitatelo. Rispetto all'Olio Essenziale di Rosmarino posso però garantirvi che è sia più facile da coprire, sia meno penetrante. 6 gocce di Oleoresina di Rosmarino (su 100g di crema) non si sentono quanto 1-2 gocce di Olio Essenziale, inoltre è bastato aggiungere 3 gocce di fragranza (Zucchero Filato di Glamour Cosmetics) in 100g di crema per coprirlo del tutto, e sono bastate 4 gocce di Olio Essenziale di Anice in 100g di un'altra crema per "stemperarlo" e modificarne la resa olfattiva finale.
Un altro ingrediente particolare che funge da antiossidante per gli oli è il Gamma Orizanolo, un componente estratto dall'olio di riso, ma non facilmente reperibile (non tutti i fornitori di materie prime ce l'hanno) e che va inserito a caldo negli oli. È una polverina impossibile da inserire a freddo, ma che si scioglie senza fatica a caldo. Questo ingrediente ha anche il vantaggio di fare da leggera protezione solare, dato che filtra i raggi UVA. Ovviamente non pensate di realizzare una crema solare solamente con questo, si può fare, usando ingredienti ecobio e formulazioni particolari, ma sono progetti per cui ci vogliono anni e anni di esperienza, ma questo non vuol dire che questo non sia un ottimo ingrediente per una qualsiasi crema da giorno per la bella stagione.
Altri antiossidanti sono dei mix di Tocoferoli, tocotrienoli, lecitina, acido citrico e ascorbil palmitato, si trovano sotto il nome commerciale di Antiranz o Aperoxid TLA.
Discorso leggermente diverso per i chelanti, che invece sono sostanze che specificatamente, pur senza avere una diretta azione antiossidante, "acchiappano" i radicali liberi che si formano in una preparazione, in sostanza non esercitano una funzione antiossidante vera e propria, ma ne limitano le fonti a monte.Funzionano da chelanti il Sodio Citrato, ottenibile con la giusta proporzione di soluzione di soda caustica e soluzione di acido citrico, l'EDTA (acido etilendiamminotetracetico), che troverete in molti saponi industriali, ma che non fa molto bene all'ambiente marino e il Sodio Etidronato (nome inci: Tetrasodium Etidronate), un chelante ecobio che si trova in alcuni saponi (mi pare quelli dell'Esselunga il Gabbiano e Provenzali). Altri io non ne conosco, ma potrebbe essere che ce ne siano molti altri, non è un argomento che ho approfondito molto. E comunque non sono tra le materie prime essenziali, potete pure farne a meno o pensarci più avanti. Se proprio usate oli molto sensibili potete appunto aggiungere quantità simili di soluzione di soda caustica e acido citrico per ottenere del sodio citrato in formula, ma è una finezza che potete risolvere col tempo.

Cere
Vi servirà almeno un tipo di cera, in particolare se pensate di fare prodotti di make-up e burricacao. La più adatta in questi casi è la cera d'api, se preferite un prodotto vegan potrete sostituirla con un'altra cera con un punto di fusione simile. Se non sbaglio la più simile dovrebbe essere quella di mimosa, ma è molto più costosa.
In ogni caso se intendete fare principalmente prodotti di make-up le cere più usate sono la candelilla e la carnauba, che vengono usate per rossetti, correttori, ombretti in stick ecc...sono molto più dure, hanno temperature di fusione più alte e sono più lucide.
Se invece volete fare cold cream e/o burri cacao la cera d'api (cera alba), o cera bellina (cera d'api modificata per essere un blando emulsionante) sono le più adatte.

Addensanti della fase grassa
Possono fungere da addensanti le cere, ma ci sono tanti fattori di consistenza che non sono cere, e che sicuramente permettono la realizzazione di un prodotto più professionale di una crema addensata con Cera d'Api, come l'Alcol Cetilico, il Cetil Palmitato, l'Acido Stearico ecc... Anche gli stessi burri vegetali possono fungere da blandi fattori di consistenza della fase grassa, ma ovviamente hanno i loro limiti, avendo un basso punto di fusione.
Ci sono anche addensanti sintetici come il Tinovis ADE, sicuramente ce ne saranno altri, ma non ne ho mai fatto uso per ora, mi sono sempre limitata ad usare cere, cere emulsionanti e burri.
Un discorso a parte merita la Silice Micronizzata che addensa gli oli e gli esteri, rendendo la loro consistenza molto simile a quella di un gel. Infatti queste preparazioni vengono chiamate Lipogel. Addensare in questo modo la fase grassa ha il vantaggio di non aver bisogno di procedure a caldo, necessarie per fondere le cere o i burri insieme agli oli.

Solventi
Sono due i solventi principali che vi serviranno: la Glicerina o Glicerolo Vegetale, un alcol con potere umettante, ingrediente indispensabile nelle creme e utile anche nei tonici, e l'Alcol Etilico (nome inci: Alcohol, o Alcohol Denat.) di grado alimentare (attenzione! Quello rosa non va bene!), che vi servirà per sciogliere alcune fragranze o alcune sostanze come ad esempio il mentolo.
Altri solventi sono il Propylene Glycol, il Butylene Glycol, fungono da umettanti anche loro, ma sono forti solventi, infatti per le loro capacità vengono usati per l'estrazione dei principi attivi vegetali (estratti vegetali glicolici).

Emulsionanti
Qui apriamo un capitolo piuttosto difficile e ampio: gli emulsionanti sono molecole in grado di fare stare insieme sostanze oleose e sostanze acquose.
Ce ne sono in commercio di tantissimi tipi, ognuno con caratteristiche particolari, notare che molti hanno anche differenti nomi commerciali, ma inci identico. In sostanza bisogna imparare l'equivalenza tra nome inci e nome commerciale, altrimenti si finisce con l'impazzire!
Innanzitutto ogni emulsionante ha un grado di HLB (Hydrophylic-Lipophylic Balance), in sostanza dove l'emulsionante preferisce stare: se con l'acqua o con l'olio. Questo però non vuol dire nulla sulla forza emulsionante della molecola, ci sono emulsionanti che funzionano a bassisime percentuali (come ad esempio quelli sintetici: peg e ppg), e ci sono invece emulsionanti molto più deboli, come la Lecitina di Soia da supermercato e l'Alcol Cetilico.
Ci sono emulsionanti a caldo, quelli usati da sempre: ovvero le cere emulsionanti, ce ne sono tantissime, come l'Alcol Cetilico, il Metil Glucosio Sesquistearato,  Olivem 900 (nome inci: Sorbitan Olivate) ecc...
Ci sono emulsionanti a freddo, nella maggior parte dei casi di nuova generazione: Abilcare 85, Lysolecitina, Isolan GPS (nome inci: Polyglyceryl-4 Diisostearate/PolyhydroxystearateSebacate) e Isolan GO33 (nome inci: Polyglyceryl-3 Oleate), Ewocream (nome inci: Polyglyceryl-3 Sorbityl Linseedate) ecc... Un caso particolare sono alcuni tensioattivi, che funzionano bene anche come emulsionanti a freddo: uno di questi è il Capryl/Caprylyl Glucoside.
Quest'ultimo mi sento di consigliarvelo se siete alle prime armi, innanzitutto è un prodotto che fa da tensioattivo (ma attenzione alla formula, da solo è troppo aggressivo), ma funge anche da solubilizzante (non usatelo in eccesso però, oppure otterrete un prodotto sgrassante) ed emulsionante idrofilo a freddo.
Un altro consiglio che invece voglio darvi, se volete incominciare è di puntare ad autoemulsionanti. Cosa vuol dire? Sono degli emulsionanti completi, ovvero con quel solo prodotto potrete emulsionare una crema O/A (Olio in Acqua), ovvero le creme più semplici da cui è meglio partire; emulsioni nelle quali le gocce d'olio sono disperse nell'acqua dall'emulsionante.
Tra questi potete così scegliere: Olivem 1000 (inci: Cetearyl Olivate, Sorbitan Olivate), Montanov 68 (inci: Cetearyl Glucoside, Cetearyl Alchol), Lamecreme (inci: Glyceryl Stearate, Glyceryl Stearate Citrate), Tego Care LTP (inci: Sorbitan Laurate, Polyglyceryl-4 Laurate, Dilauryl Citrate) ecc...

Tensioattivi
Se avete intenzione di fare detergenti è importante che compriate almeno un paio di tensioatttivi. Io, per mia scelta, non ho mai fatto detergenti, e sto imparando qualcosa solo ora.
È importante comunque informarvi bene prima di scegliere, se trovate la giusta ricetta potete tranquillamente comprare i tensioattivi più economici e diffusi: Sodium Laureth Sulfate e una Betaina.
Altrimenti informatevi bene, ogni tensioattivo (proprio come gli emulsionanti) è diverso, e ha un differente potere lavante.


Ingredienti Aggiuntivi:


Oli Essenziali, Oleoresine e Assolute
Potrete sceglierli sia come attivi (ad esempio per un prodotto con una funzione specifica: come anticellulite o antizanzare, attivatore della circolazione ecc...), sia per profumare i vostri spignatti.
Informatevi bene prima sulle controindicazioni dell'olio essenziale specifico che andate a comprare, infatti gli oli essenziali non sono prodotti da sottovalutare. Puri possono essere molto irritanti e corrosivi (ad esempio se li mettete puri nel contenitore sbagliato), alcuni sono fotoinstabili, quindi non vanno usati sotto il sole.
Insomma state attenti!
Oleoresine e Assolute sono degli ingredienti pregiati per profumare gli spignatti, alcune di queste hanno anche proprietà cosmetiche, ma non le ho mai usate (a parte quella di rosmarino), quindi non posso per ora non vi so dire altro.

Esteri
Gli esteri sono (da Wikipedia):
...Composti organici prodotti dalla reazione di acetilazione di un alcol o di un fenolo con acido carbossilico o un suo derivato. [...]
Vengono denominati esteri anche i prodotti dell'acetilazione degli alcoli con altri acidi inorganici, che danno origine alla famiglia degli esteri inorganici, che hanno proprietà chimiche molto simili agli esteri organici ma la cui struttura caratteristica è leggermente diversa.
In sostanza quelli che si usano in cosmesi sono delle frazioni di oli vegetali (o sintetici) acetilati.
Uno degli esteri più usati è il Trietil Citrato, ottenuto da Alcol Etilico e Acido Citrico.
Con l'aumentare del pH questo specifico estere si separa, e torna a formare Alcol Etilico e Acido Citrico, questa sua proprietà viene sfruttata per le sue proprietà antisettiche e deodoranti.
Ma l'industria chimica produce in continuazione nuovi esteri con proprietà diverse.
Nella formulazione di una crema gli esteri hanno un ruolo molto importante, perchè permettono di completare la cascata dei grassi, permettendo formulazioni che emulano la piacevolezza, la spalmabilità e spandibilità delle creme a base siliconica.
Inoltre, hanno il vantaggio di non andare facilmente rancidi come gli oli.
Vi consiglio di procurarvene almeno un paio, soprattutto tra i leggerissimi, come il Cetiol Sensoft (nome inci: 2-Propyl Eptyl Caprylate), il Cetiol OE (nome inci: Dicaprylyl Ether), il Tegosoft DEC (nome inci: Diethylhexyl Carbonate). A dispetto della loro origine sintetica, sono assolutamente ingredienti a pallino verde (almeno quelli che conosco e che sono stati inseriti nel biodizionario, dato che sono ingredienti assolutamente recenti)

Solubilizzanti
Sono essenzialmente dei tensioattivi molto aggressivi e lavanti, hanno la funzione di circondare completamente le goccioline d'olio e renderle trasparenti, completamente disperse nell'acqua.
Hanno un ruolo anche nella formulazione dei fondotinta liquidi, ma è un argomento che nemmeno io ho affrontato per ora.
Io per ora, come scrivevo prima, ho il Capryl/Caprylyl Glucoside, l'ho comprato appunto per la sua doppia funzione (per ora non avendo mai fatto detergenti non l'ho mai usato come tensioattivo), e lo uso solamente nel tonico come solubilizzante, e nelle creme, come emulsionante idrofilo primario.

Idrolati
Sono la parte acquosa che si ottiene dalla distillazione degli oli essenziali. Hanno una profumazione simile, e non hanno grandissime proprietà cosmetiche. Si scelgono più come profumazioni, nel caso di preparazioni puramente acquose come i tonici.
L'unico con qualche proprietà cosmetica è l'Idrolato di Amamelide, che ha funzione astringente sui pori. Gli altri idrolati sono usati in cosmesi, ma hanno dubbie proprietà, più che altro alcuni hanno ottimi profumi come Rosa, Fiori d'Arancio, mentre Fiordaliso ed Eufrasia vengono usati come addolcenti, per preparazioni destinate agli occhi.

Estratti Vegetali
Ci sono diversi tipi di estratti vegetali, io vi sconsiglierei di acquistarne già al primo acquisto. Vanno studiati bene, molti estratti vegetali sono cosmeticamente inutili, fanno solo "poesia", secondo me sono una delle ultime cose da comprare, anche perchè da soli non fanno "il cosmetico", sono una sorta di aggiunta che lo completa nella sua funzione.
E soprattutto, una volta capito l'effetto cosmetico che si vuole ottenere, è importante capire che tipo di estratto usare, perchè ce ne sono di vari tipi, e ognuno seleziona diverse categorie di principi attivi:
Estratto Glicerinato -> estratto in acqua e glicerina (quindi deve contenere anche un conservante) di pianta secca, viene utilizzato per attivi cosmetici idrosolubili.
Estratto Glicolico -> estratto in acqua e Propylene Glycol, raramente in Butylene Glycol (anch'esso deve contenere il conservante) di pianta secca, è un'estrazione più completa, perché riesce ad estrarre anche una piccola parte di principi attivi non perfettamente idrosolubili.
Estratto Idroalcolico -> estratto in acqua (in alcuni casi anche glicerina) e alcol etilico, può essere senza conservante, se l'alcol è in quantità sufficiente.
Tintura -> estratto in alcol etilico della pianta secca.
Estratto Fluido -> è una tintura potenziata, l'estrazione dei principi attivi avviene in modo da ottenere un rapporto di 1:1 rispetto alla pianta fresca.
Estratto Secco -> è un estratto fluido a cui è stato rimosso il solvente, quindi una delle forme più concentrate di principi attivi.
Gemmoderivato -> Estratto da gemme o giovani germogli di pianta fresca. Contengono meno alcol etilico e più acqua e glicerina, quindi sono particolarmente adatti per i bambini
Estratto CO2 -> Estratto da pianta in situazione ipercritica, l'estrazione viene fatta a temperature bassissime e ad alta pressione, così da massimizzare l'estrazione delle sostanze ad interesse cosmetico.
Oleolito o Macerato in Olio -> è il metodo estrattivo più semplice da riprodurre in casa, consiste con la macerazione di pianta secca (o in alcuni casi fresca) in olio per circa un mese. Ha senso ovviamente solo per alcuni principi attivi, quelli appunto liposolubili.
La droga secca invece è la pianta polverizzata, che però non può essere inserita così negli spignatti, eccezion fatta per maschere ed impacchi.

Fragranze e Aromi
Serviranno per profumare tutti i vostri spignatti. Gli aromi riprodurranno anche il sapore, vengono usati per rossetti, chapstick e balsami labbra.
Una parentesi a parte sono le fragranze per saponi, sono fragranze diverse, studiate per resistere all'azione della soda, quindi sono le uniche che funzionano per i saponi.
All'inizio secondo me se ne può fare a meno, si possono usare gli oli essenziali e basta, poi, quando gli spignatti cominceranno a prendere forma, e si guarderà un po' di più all'estetica e non alla funzionalità...beh ci sarà da sbizzarrirsi!

Coloranti
Per le preparazioni acquose potete tranquillamente usare quelli alimentari, mentre servono coloranti appositi per le preparazioni anidre e il sapone.
Nel primo caso avrete bisogno di coloranti liposolubili, nel secondo dei coloranti appositi per sapone, tali appunto proprio come nel caso delle fragranze, dato che devono resistere all'azione caustica della soda.

Spero che questa guida riassuntiva sia stata utile, ricordate che è solo una base, c'è sempre qualche nuovo ingrediente da scoprire, vengono sempre immessi sul mercato nuovi prodotti, soprattutto emulsionanti, tensioattivi ed esteri

Non vi ho parlato degli attivi, per un semplice motivo...sono talmente tanti, e adatti ad esigenze e pelli così diverse...che dovrei scrivere tantissimo...ve ne parlerò sicuramente in un altro post!

Alla prossima

Rasmus

Si ringraziano il Forum di Lola, il Forum di Sai Cosa Ti Spalmi, Biodizionario.it, e la fondazione Wikipedia inesauribili fonti di informazioni e di ispirazione

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