mercoledì 21 ottobre 2015

come leggere un "INCI": la normativa europea

Ciao a Tutti,
dato che mi è capitato spesso di parlare con persone che ancora non sapevano cosa fosse l'INCI, e che sembravano interessate a capirne di più, ho pensato di dare qualche suggerimento su come leggere gli inci, e questa guida sarà proprio basic, e cercherò di concentrarmi sugli ingredienti più diffusi, partendo sempre dalla considerazione che l'INCI non dice tutto sul prodotto, e non sempre è possibile semplificare le cose in modo che si possa davvero capire qualcosa, anche senza aver studiato un po' di teoria cosmetica.
Ma prima di scrivere un articolo del genere, mi sembra fondamentale scrivere a cosa ci si riferisce quando si parla di INCI.

Cos'è l'INCI? L'acronimo sta ad indicare in lingua inglese la nomenclatura internazionale che riguarda gli ingredienti dei cosmetici:
International
Nomenclature of
Cosmetic
Ingredients

Si tratta infatti di una normativa internazionale dell'Unione Europea (Direttiva CEE 76/768), per l'informazione riguardo alla composizione dei cosmetici.
Ogni cosmetico venduto all'interno della UE deve rispettare questa nomenclatura per poter essere commercializzato.
La norma prevede che oltre al nome del prodotto vengano indicate sulla confezione del prodotto (o su un'apposita etichetta allegata nel caso non sia possibile), in caratteri indelebili:


  1. Il nome o la ragione sociale e la sede legale
  2. Il contenuto nominale
  3. La data di durata minima
  4. Le precauzioni particolari per l'impiego
  5. Il numero del lotto di fabbricazione
  6. Il paese di origine
  7. La funzione del prodotto
  8. L'elenco degli ingredienti, ovvero quello a cui più frequentemente ci si riferisce parlando di “INCI”

Ora, partiamo dalla normativa INCI generale, per quanto riguarda l'elenco degli ingredienti:

* Tale elenco viene preceduto dal termine “Ingredienti” (o sue traduzioni).

* I composti odoranti e aromatizzanti e le loro materie prime devono essere indicati con i termini “Profumo” o “Parfum” e “Aroma

* Gli ingredienti presenti in concentrazione superiore all'1% sono elencati in ordine di quantità percentuale, e di conseguenza il primo ingrediente è quello che compone la maggior parte del prodotto, seguito poi dal resto degli ingredienti.
Invece, gli ingredienti presenti in concentrazione inferiore all'1% possono essere indicati in ordine sparso dopo gli altri.

* I coloranti possono essere indicati in ordine sparso dopo gli altri ingredienti, conformemente al numero Color Index o alla denominazione specifica che fa riferimento all'allegato IV della normativa.

* Per i cosmetici decorativi, compresi quelli per le unghie e per i capelli, che vengono commercializzati in differenti sfumature di colore può essere menzionato l'insieme dei coloranti utilizzati nella gamma a condizione di aggiungervi le parole “può contenere” o il simbolo “+/-” a fondo lista.

Non sono considerati ingredienti da indicare:

  • Le impurezze contenute nelle materie prime utilizzate;
  • Le sostanze tecniche secondarie utilizzate nella fabbricazione, ma che non compaiono nella composizione del prodotto finito;
  • Le sostanze utilizzate nei quantitativi assolutamente indispensabili come solventi o vettori di composti odoranti e aromatizzanti.
Infatti tali sostanze, per la loro davvero esigua concentrazione, non costituiscono una rilevante possibile fonte di pericolosità. 

Se un nuovo ingrediente, prodotto in misura rilevante vuole essere immesso sul mercato, deve essere preventivamente sottoposto all'esame del Comitato Scientifico dei Prodotti di Consumo non Alimentari, che provvederà alla sua classificazione, proprio valutando gli studi farmacologici e tossicologici condotti su tale ingrediente.
La sicurezza d'impiego di un prodotto cosmetico si basa in primis sulla sicurezza accertata per ciascun singolo ingrediente che lo compone, ma anche sulla successiva “valutazione della sicurezza” per il prodotto finito

Gli ingredienti devono essere dichiarati con la nomenclatura comune prevista dall'Inventario Europeo degli ingredienti cosmetici di cui alla decisione della Commissione delle Comunità europee dell'8 maggio 1996, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale delle Comunità europee n. L132 del 1° giugno 1996 e sue modificazioni, ovvero, se gli ingredienti non sono compresi in tale inventario, con una delle altre denominazioni previste dal predetto inventario.

Rispetto a questo inventario, gli ingredienti hanno una nomenclatura specifica che segue delle particolari regole:

Coloranti: devono essere indicati con il loro codice identificativo secondo il Colour Index (C.I.), opzionale l'indicazione del nome inglese della sostanza (es. Iron Oxide)

Coloranti per Capelli: costituiscono una categoria particolare, e devono essere indicati con il loro nome chimico in inglese o con la denominazione speciale INCI approvata dagli organismi SCCP e FDA.

Composti Odoranti e Aromatizzanti: vanno indicati in modo generico con “Parfum” e “Aroma”, con specificazione ulteriore dei possibili allergeni contenuti, che devono essere indicati a fondo lista con il loro chimico in inglese. Possono essere omessi solo se la concentrazione dell'allergene in questione non supera lo 0,01% nei prodotti Rinse-Off e lo 0,001% nei prodotti Leave-In.

Ingredienti di origine sintetica: vengono indicati con il loro nome chimico in inglese (es. Citric Acid  o Cyclopensasiloxane)

Ingredienti di derivazione vegetale NON modificati chimicamente: sono indicati con nomenclature composte in latino e inglese, in particolare deve essere usata la nomenclatura di Linneo per quanto riguarda il genere e la specie vegetale, e la definizione inglese che riguarda la parte del vegetale usata (se pertinente) e il tipo di derivato (es. Succo=Juice, Olio=Oil, ecc...)
Alcune liste seguono un'ulteriore specifica, che riguarda il CTFA (il corrispettivo della normativa INCI statunitense), e riportano anche fra parentesi o al posto della nomenclatura latina il nome comune del vegetale in inglese, questo per facilitare il commercio di prodotti che vengono venduti sia in USA, sia in EU. Gli americani in effetti hanno meno confidenza con la nomenclatura latina, che ad esempio per noi non risulta incomprensibile (es. Chamomilla Recutita, o Rosmarinus Officinalis sono facilmente identificabili nel loro nome comune come rispettivamente Camomilla e Rosmarino)

Ingredienti di derivazione vegetale modificati chimicamente: la parte naturale (ovvero la materia di partenza), viene indicata con il nome comune in inglese (Hydrolyzed Rice Protein, a differenza di un estratto non chimicamente modificato, come Oryza Sativa Bran Oil), a cui vengono addizionati suffissi o prefissi che stanno ad indicare il tipo di lavorazione a cui è stata sottoposta la materia naturale grezza (es. Sodium Cocoyl Hydrolyzed Wheat Protein, sta ad indicare che è stata ottenuta una materia prima a partire da acidi grassi provenienti da Cocco e da proteine estratte dal Grano).

Altre Sostanze: I derivati, gli estratti biologici e le sostanze d'uso comune vengono riportate nell'inventario con il nome della Farmacopea Europea, in latino, come ad esempio Acqua=Aqua, Miele=Mel, Grassi del Latte=Lactis Lipida.

Ogni costituente deve essere dichiarato separatamente con il proprio nome INCI e posizionato nell'elenco, tenendo in considerazione la sua concentrazione nel prodotto finito. 
Nel caso un ingrediente di una miscela sia già presente come ingrediente a sé stante nella formulazione, la percentuale in miscela va addizionata alla percentuale singola e il nome di questo ingrediente comparirà una sola volta nell'elenco. 
Se il prodotto è costituito da due o più fasi che devono essere miscelate al momento dell'uso la dichiarazione degli ingredienti deve essere riferita ad ogni singola fase. 

Non viene mai indicato il nome commerciale di nessuna sostanza, ma, vista l'esistenza di “mix pronti”, anche per la formulazione di prodotti commerciali, alcune materie prime stesse hanno un loro INCI, che va inserito all'interno di quello del prodotto commercializzato. È possibile quindi riconoscere la provenienza ad esempio di Alcool per l'inserimento di un estratto idroalcolico nel prodotto.

L'inventario delle sostanze approvate dall'UE contiene più di 17000 voci, e riporta non solo la nomenclatura da usare, ma anche l'identità chimica, la funzione cosmetica, la modalità d'uso e le eventuali restrizioni della sostanza.
Le stesse indicazioni d'uso e restrizioni possono essere modificate nel tempo, a seguito di nuove scoperte.
Chiaramente il mercato e l'industria chimica sono in costante evoluzione, e non è sempre possibile mantenere questo inventario perfettamente aggiornato.

A questo proposito, dato che ho scritto già molto, e molto ancora dovrei scrivere, rimando ad articoli successivi le indicazioni più pratiche della composizione dei vari cosmetici.

Spero che il post vi sia piaciuto!
Alla prossima!

Rasmus

Si ringraziano il Forum di Lola, il Forum di Sai Cosa Ti Spalmi, Promiseland.it, Biodizionario.it, Nononsensecosmethic.org, My-personaltrainer.it e la fondazione Wikipedia inesauribili fonti di informazioni e di ispirazione

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