domenica 10 maggio 2015

Come fare un Detergente - Guida per Apprendisti Spignattatori

Ciao a Tutti,
dopo avervi parlato di diversi aspetti dei tensioattivi e dei detergenti, comincio a parlarvi di come si fa a fare un detergente nella pratica.

Allora, innanzitutto molto dipende dalle materie prime con cui stiamo lavorando, infatti, in base al tensioattivo, al gelificante e al resto degli ingredienti che usiamo, dovremo lavorare in modo diverso.
La costituzione base di un detergente rimane comunque: mix di tensioattivi, Acqua, soluzione tampone, conservante, ingredienti migliorativi (condizionanti, surgrassanti, perlanti, filmanti, umettanti), ingredienti decorativi (fragranze, colorante), ed eventuale addensante.
Nella preparazione di un detergente bisogna assolutamente tenere conto di cosa si inserisce oltre ad acqua e tensioattivi, infatti molti degli ingredienti che aggiungeremo influiranno sull'aspetto del prodotto.
Ad esempio ci sono ingredienti che smontano la preparazione, quindi vanno inseriti in un dato momento, e ci sono gelificanti che funzionano solamente a caldo, di conseguenza alcune aggiunte termolabili (es. Proteine), andranno fatte dopo.
Idem se abbiamo dei tensioattivi o altri ingredienti che vanno proprio scaldati prima della preparazione.

Per una formulazione di base, dovremo inserire per primi i tensioattivi, insieme alle materie prime che vanno scaldate (prodotti in pasta, che siano tensioattivi, o preparati contenenti tensioattivi, come i perlanti o il surgrassante pronto), basterà stare sui 45°C abbondanti, non di più.
Io personalmente odio tutti questi ingredienti gnucchi, non so se sia specificatamente il Lauryl Glucoside con cui ho avuto a che fare io...ma stando sui 45°C ho dovuto rimestare parecchio nel bagnomaria.
Appena il mix si sarà uniformato si potrà iniziare a versare l’acqua o l’acqua insieme ad un gel (o anche lo Sciroppo di Fruttosio in alcuni casi), quest'ultimo dovrà essere preparato a parte se va realizzato a caldo.
Questo è anche il momento di aggiustare il pH del prodotto.

Una volta preparato “il detergente”, le materie prime successive vanno poi aggiunte in ordine di smollamento, prima quelle che non smontano (ad esempio proteine non quaternizzate), poi quelle che invece smontano, tra queste ultime abbiamo proteine quaternizzate, fragranze, e anche piccole aggiunte grasse.
Come ultimo ingrediente inseriremo il conservante, quando serve, ed un eventuale colorante liquido.
Questo perché bisogna far si che si raggiunga il massimo grado di addensamento, e poi eventualmente smollare. Quindi nella formulazione bisogna tener conto anche di questo fatto.
Proprio per questo motivo, se non avete mai fatto detergenti, all’inizio è molto meglio affidarsi a ricette pronte e seguirle alla perfezione, solamente dopo un po’ di esperienza potrete formulare e non rischiare di trovarvi subito con detergenti liquefatti o separati (io ad esempio non ci sono ancora arrivata).

In generale il pH va tenuto tra il 4 e il 6, e andrà quasi sempre aggiustato, dato che quasi tutti i tensioattivi sono piuttosto basici.
La scelta del pH finale deve dipendere sia dal prodotto (pH più basso, intorno a 4, per detergenti intimi specifici per donne in età fertile, intorno a 5 per gli shampoo, più alto per tutti gli altri detergenti, fino ad arrivare al pH più neutro possibile per i prodotti dedicati all’infanzia e alla zona perioculare), sia dai tensioattivi scelti (il Sarcosinato usato come primario addensa a pH 5), ed infine anche dagli addensanti usati (nel caso di Carbopol Aqua o altri addensanti sintetici dovremo stare intorno a 6).

Su questa procedura “standard”, ma molto generica, dovremo elaborare alcune modifiche in base agli ingredienti specifici con cui stiamo lavorando.
Vi parlo innanzitutto di due situazioni piuttosto comuni:

1) Nel caso si stia lavorando con l’accoppiata SLES+betaina addensati col Sale e si voglia ottenere un prodotto della giusta densità:
a) Tutti i tensioattivi vanno messi per primi, come da procedura “standard”, ad eccezione della betaina (o in generale gli anfoteri inseriti nella ricetta) e dei cationici, insieme agli eventuali surgrassanti, la sola betaina verrà inserita solamente dopo l’aggiunta della fase acquosa (contenente gli eventuali condizionanti cationici), per arrivare alla massima densità possibile per il prodotto.
b) i condizionanti e la Glicerina vanno inseriti quando si aggiunge la fase acquosa (solitamente senza gel aggiuntivi, dato che la densità la si raggiunge già con la formula o l’eventuale aggiunta di Sale), prima di inserire la betaina che servirà ad addensare lo SLES.
Il Cloruro di Sodio, ingrediente cosmetico che essenzialmente non fa impazzire, viene aggiunto solo per addensare ulteriormente il prodotto, quando la quantità di betaina aggiunta allo SLES non basta a raggiungere la densità voluta (la betaina addensa in quanto contiene sale). L’ideale sarebbe inserirlo all’ultimo, dopo la betaina, per vedere di addensare il prodotto, in modo che, considerata l’azione successiva degli smontanti, fino al punto desiderato. Se la formula è corretta, ovvero si è inserita sufficiente betaina in relazione alla quantità di SLES, non ne dovrebbe servire più dello 0,5% per ottenere un prodotto denso al punto giusto.
c) come da procedura “standard” a questo punto si possono fare le aggiunte smontanti: sostanze oleose, che siano conservanti, fragranza o piccole quantità di olio.

2) Nel caso sappiate già quanta fragranza inserire, potete decidere di inserirla subito, nel miscuglio dei tensioattivi.
Reggerà sicuramente meglio il prodotto finale, e non avrete problemi di smollamento.
Di contro, se non conoscete bene la fragranza, potreste metterne troppa o troppo poca.
Lo stesso vale per i conservanti lipofili, come ad esempio Phenonip o Fenilighi.

3) Nel caso che abbiate ottenuto un prodotto più denso di quello che volevate, senza usare gelificanti, e quindi vogliate smollarlo un pochino (fortunelli! Di solito si impazzisce per arrivare ad avere prodotti abbastanza densi!), potete usare Pantenolo o Proteine Quaternizzate per smollare un pochino, ma attenzione a non esagerare.
Anche una piccola aggiunta oleosa può avere lo stesso effetto, ma varierà sicuramente la capacità lavante del prodotto, e quasi sicuramente opacizzerà il detergente. Inoltre è molto rischiosa, potrebbe proprio farvi separare il detergente.

In generale, in molte ricette viene consigliato di frullare col minipimer, fatelo se volete e vi trovate comodi. Io sinceramente non mi trovo a dover usare il minipimer ogni volta, sia perché di solito faccio poco prodotto alla volta, e magari ne faccio vari nello stesso pomeriggio (soprattutto visto che sono ancora in fase di sperimentazione per quello che riguarda i detergenti, quindi preferisco variare in ricette e vedere come mi trovo meglio), sia perché non lo trovo fondamentale...anzi...l'unica volta che l'ho usato è stata anche l'unica in cui un detergente mi si è separato irrimediabilmente (usando comunque ricette formulate da altri, più esperti).
Piuttosto preferisco usare un metodo più grezzo, ma anche più comodo: preparo il detergente mescolando con la bacchettina/cucchiaino, se una volta versato nella confezione, il prodotto mi in qualche modo mi si separa, ho notato che basta una semplice mossa: dargli una prolungata shakerata quando è già nel flacone!
In tutti i casi (meno quello citato) in cui ho usato questo metodo (circa metà delle volte in cui ho spignattato detergenti), ho risolto il problema in modo permanente. Il prodotto non si è più separato.

Spero che questa guida riassuntiva vi sia stata utile!
Alla prossima!

Rasmus

Si ringraziano il Forum di Lola, il Forum di Sai Cosa Ti Spalmi, Promiseland.it, Biodizionario.it, Il Forum di Natura è Bellezza e la fondazione Wikipedia inesauribili fonti di informazioni e di ispirazione

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