sabato 2 maggio 2015

Acne, Brufoli, Punti Neri, come si formano?

Ciao a Tutti,
Vi parlerò oggi di un argomento particolare, e in questo senso non voglio sovrappormi a nessun parere dermatologico che vi sia stato dato. Non sono un medico, e gli eventuali trattamenti che vi consiglio sono cosmetici, dopo quindi aver escluso ogni causa medica.
Oggi vi parlerò infatti dell'argomento brufoli e pelle impura.
Vi ho già parlato della composizione del sebo e dell'NMF cutaneo, e di come questi due componenti siano assolutamente indispensabili per la salute e l'idratazione della pelle.
Se da una parte la pelle può essere secca, e quindi l'equilibrio può essere spostato verso una carenza di grassi e di idratanti, dall'altro può essere tendenzialmente grassa, con evidenti impurità (le due cose non devono essere per forza coesistenti, sono correlate, ma non per forza devono presentarsi entrambe).
In questo caso è più probabile che si formino brufoli, nonostante l'età degli stravolgimenti ormonali possa essere passata, e nonostante un'alimentazione bilanciata.

Vediamo innanzitutto di fare un po' di chiarezza sui termini.

Acne: processo infiammatorio della ghiandola sebacea e del derma circostante, dipende parzialmente dalle abitudini cosmetiche, mentre non sussistono conferme sulla causa alimentare, anche se una dieta sregolata può accentuarla. È causata dall'accesso di sebo e detriti delle ghiandole sebacee nei follicoli piliferi, qui si sviluppa quindi un'infezione batterica, soprattutto di Propionibacterium Acnes, questi batteri tendono a liberare sostanze che generano infiammazione e quindi il vero e proprio brufolo.
Quando si parla di Acne, si parla di una vera e propria diagnosi, che deve essere fatta da un dermatologo.

Seborrea: ipersecrezione di sebo da parte delle cellule sebacee della pelle o del cuoio capelluto.

Comedone: dilatazione del poro al cui interno si trovano grassi, cheratina, melanina e batteri

Punto Nero: comedone aperto, ovvero il primo stadio del brufolo, quando il sebo secreto dalla ghiandola sebacea tende ad accumularsi nel poro, formando un'ostruzione aiutato da cheratina, residui di esfoliazione e dissoluzione dello strato corneo. Il nero è dovuto all'ossidazione dei grassi. Cosmetici, Make-Up e sporco ambientale sono solo dei fattori aggiunti, ma il processo è scatenato già a partire dal tipo di sebo.

Punto Bianco: comedone chiuso, ovvero una forma acneica non infiammatoria, di fatto costituiscono piccoli accumuli di cheratina, sebo e batteri, all'interno dei follicoli piliferi.

Papula: primo segno dell'infiammazione locale, si tratta di comedoni chiusi, arrossati, ma non ancora arrivati al punto di formazione del pus.

Pustole: quelli che più comunemente vengono identificati come brufoli o foruncoli, che presentano la puntina gialla, e formano l'ultimo stadio dell'evoluzione del Punto Nero, ovvero la formazione di pus a seguito della piccola infezione batterica locale.

Come abbiamo già visto nel post sul FILC, il sebo umano è costituito da una miscela di acidi grassi, tra cui spiccano per funzionalità l'acido Linoleico, l'acido Laurico e l'acido Sapienico.
Il sebo umano infatti è una vera e propria “cascata di grassi”, in cui sono presenti una fase “solida” costituita da esteri di cere e acidi grassi saturi, e una fase “liquida” composta da acidi grassi insaturi a diversa viscosità. La viscosità e consistenza finale è definita sia dalla composizione, ma anche dalla temperatura stessa del corpo, che quindi può modificare leggermente la consistenza del sebo.
Un sebo più fluido scorrerà più facilmente dai pori, senza otturarli, al contrario, un sebo troppo denso, finirà per formare più facilmente dei tappi.
Nonostante quindi gli acidi grassi Laurico e Sapienico abbiano effetti antibatterici, una proporzione troppo alta di questi due acidi grassi, rispetto al Linoleico può rendere il sebo più denso e viscoso, portando quindi più facilmente all'otturazione dei pori.
Determinante è la temperatura minima in grado di determinare “scorrimento”, ovvero il punto in cui il sebo non addensa a sufficienza da frenare.
A questo proposito è interessante sapere che l'Acido Laurico (C12:0) ha una temperatura di fusione di circa 45°C, mentre l'Acido Linoleico (C18:2) ha una temperatura di fusione di circa -5°C.
A questo proposito è logico pensare che il sebo, così come viene prodotto all'interno del corpo, ha una consistenza fluida all'interno del corpo, a circa 36°C.
Quando però il sebo raggiunge la superficie della pelle, la temperatura si abbassa, e arriva a circa 30°C. In sostanza, più l'organismo produce un sebo ricco di Acido Linoleico, più è probabile che il sebo riesca a fuoriuscire tranquillamente, senza formare tappi in corrispondenza delle ghiandole sebacee.

Ora, proprio a proposito della scorrevolezza del sebo, dovrebbe essere chiaro a questo punto, che è difficile agire dal punto di vista cosmetico se il problema sta a monte, ovvero prima della fuoriuscita del sebo dai dotti ghiandolari.
A questo proposito, è bene sfatare un mito: il voler evitare cosmetici contenenti un dato ingrediente bollato come “comedogenico”.
Il problema non sta affatto nell'ingrediente, che comunque viene bollato tale da test ormai invalidati (fatti nelle orecchie dei conigli albini, che hanno un sebo assolutamente diverso dal nostro), ma nella formulazione globale. Se la formula non è adatta al proprio tipo di pelle, e contiene troppi grassi, o quelli sbagliati, allora si, il cosmetico può essere comedogenico (per la propria pelle, è un fattore estremamente soggettivo), ma non è il singolo ingrediente il colpevole.
Il cosmetico Leave-In inoltre è solo un “fattore aggiunto”, comporta solo l'aggiunta di una piccola quantità di grasso in grado di peggiorare una situazione già, come minimo, “al limite”.
A questo proposito, può essere si utile aggiungere emollienti cosmetici che di sicuro facciano parte della componente “fluida” del sebo, e non di quella “solida”, ma non si può certo dare la colpa ad un cosmetico, solo per una piccolissima percentuale composta da un ingrediente comedogenico, come ad esempio la Paraffina. Proprio questa, se sotto forma di Paraffinum Liquidum, di certo non andrebbe ad aumentare l'accumulo di grassi solidi all'interno del comedone, dato che risulta avere pourpoint di -15°C.
In generale sembra che gli emollienti più sconsigliati per l'effetto sui comedoni siano piuttosto gli oli molto ricchi di Acido Palmitico (C 16:0), dato che se ne ritrovano grandi quantità all'interno dei comedoni.
Altre componenti che possono accumularsi nel comedone, data la loro solidità alla temperatura della pelle sono: Cere, Ceramidi, Esteri del Colesterolo, come prodotti cosmetici, ma anche interni, aiutati poi da tutto ciò che sicuramente è aggiunto dall'esterno: Residui di Make-Up, polvere, residui di sporco.

Per quanto riguarda invece il cosiddetto “effetto rebound”, non sembra fondata la teoria che prevede una maggiore secrezione sebacea come reazione all'eccesso di pulizia.
In ogni caso, se questo tale effetto si presenta, vuol dire che quella specifica routine cosmetica probabilmente ha qualcosa che non va.
Non è però così matematico pensare che il problema dipenda dall'uso di prodotti troppo sgrassanti.
Potrebbe anche essere in contrario. Solo un'attenzione agli ingredienti e lo studio della formula potrebbe dirlo.
Infatti, sembra dimostrato che, dopo l'uso di un detergente, la ghiandola sebacea tende a produrre lo stesso sebo che produce normalmente, che piano piano viene ri-diffuso tramite i normali movimenti del corpo.
Quello che invece potrebbe succedere nel caso di una pelle a tendenza impura, potrebbe essere dovuto dall'accumulo di grasso all'interno dei comedoni.
Quando viene rimosso il “tappo”, tramite i normali procedimenti di pulizia, o durante una vera e propria pulizia del viso mensile, è probabile che la riserva di sebo fuoriesca, dando l'impressione di una maggiore produzione di sebo.
In realtà si trattava semplicemente di sebo già prodotto, ma rimasto intrappolato all'interno dei comedoni, liberato grazie al trattamento.

Proprio perché i comedoni sono formati da “tappi”, e l'unico modo per svuotarli è il movimento meccanico, può essere utile agire nei punti più critici, che sono anche quelli meno “stimolati” dalla pulizia quotidiana e dai normali movimenti muscolari (ad esempio i lati del naso), in alcuni casi non è necessario agire altrove.
Chiaramente le variabili sono molte, e anche nella stessa persona possono essere influenzate da Alimentazione e Stile di Vita.
Non tanto per l'insorgenza di brufoli, quanto sulla disponibilità degli acidi grassi, un'alimentazione ricca di acidi grassi saturi è più probabile che porti alla produzione di sebo più saturo, viceversa, mangiare più grassi insaturi, potenzialmente potrebbe agire sulla composizione del sebo, rendendolo più fluido.

Spero che il post sia stato interessante!
Alla prossima!

Rasmus

Si ringraziano il Forum di Lola, il Forum di Sai Cosa Ti Spalmi, Promiseland.it, Biodizionario.it, Nononsensecosmethic.org, My-personaltrainer.it e la fondazione Wikipedia inesauribili fonti di informazioni e di ispirazione

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