sabato 20 giugno 2015

Qualche riflessione personale sulla cosmesi ecobio: cosa lo è davvero?

Ciao a Tutti,
vi parlerò oggi di un argomento particolare, vorrei fare una riflessione su quanto sia sensato o meno scegliere la cosmesi ecobio.
Innanzitutto, partiamo da alcuni dati oggettivi: i consumatori sono tutti diversi, c'è chi si affida alle Farmacie, c'è chi preferisce spendere poco perché giudica il cosmetico “caro” un semplice spreco di soldi, c'è chi si affida alle pubblicità e alla presentazione dei prodotti, chi delle impressioni di chi conosce, chi vuole provare i prodotti e senza prova non acquista, chi guarda solo confezione, profumo, colore ecc...e infine c'è chi studia e si informa in prima persona sul contenuto di un cosmetico e sulla sua formula.

Sicuramente informarsi e studiare è sempre la cosa migliore, nonostante richieda tempo e dedizione, questo perché, nonostante la Direttiva CEE 76/768/CEE obblighi a fornire ogni prodotto di una lista degli ingredienti (INCI), questo non basta. Capire l'INCI senza cercare fonti di informazioni è impossibile, a partire dagli strani nomi delle sostanze chimiche, ma finendo con la conoscenza base di cosa deve contenere un particolare tipo di prodotto.
Quindi il rovescio della medaglia è la fonte da cui si attingono queste informazioni.
Non tutti sanno distinguere una fonte affidabile, da una di parte, ma realistica o da una proprio insensata, allarmista o proprio sintomo di incompetenza.
Insomma, dal fenomeno YouTube di Cinzia x la Pelle, che è parte di una campagna di marketing di un'azienda farmaceutica, ma che se non colto con la giusta ironia può sembrare il simbolo della follia ecobio, all'attenzione che ricevono sempre, e nonostante tutto, le grandi bufale degli ultimi anni (I Parabeni, Sali di Alluminio, SLES e SLS per la rete diventano sempre e solo cancerogeni (anche i raggi del sole lo sono, ma non trovo che la soluzione sia andare in giro con una tuta da palombaro tutta estate), nonostante in realtà la segnalazione iniziale sia stata diversa, solo i Parabeni erano stati messi in dubbio a questo livello, in ogni caso, in tutti i questi casi tutte le segnalazioni si sono rivelate immotivate), le fonti di informazioni, reali o fittizie che siano, sono infinite.
Anche la logica del “senza questo, senza l'altro”, è solo un piccolissimo punto di partenza, perché appunto, si basa sempre su informazioni limitate e semplicistiche, che spesso rendono un prodotto "inutile", ovvero una crema diventa un semplice mix di oli, acqua ed emulsionante, insomma un prodotto "vuoto".
A questo punto, mi viene solo da dire una cosa: la cosmesi ecobio esiste, è valida, ma deve anche avere un certo bilanciamento “economico” e “funzionale”.
Insomma, mettiamo sulla bilancia i principali fattori che influenzano la scelta di un cosmetico da parte di qualcuno che sa cosa vuole (partendo dall'idea che già lo vogliamo, escludiamo il fattore “desiderio”):
1) Funzione (contiene quello che serve? Fa quello che dovrebbe?)
2) Prezzo (vale quello che costa?)
3) Formula/Ingredienti (mi piace come è stato formulato?)
4) Ecologia (è ecologico? Non solo il cosmetico in sé, ma tutta la filiera)
5) Sensorialità (mi soddisfa a livello olfattivo/visivo/sensoriale?)

Ad esempio comprereste:
a) un prodotto inefficace, anche se poco costoso ed ecologico?
b) un prodotto bello, setoso, profumoso, ma che inquina, ha una brutta formulazione, e costa pure tanto?
c) un prodotto che funziona, è ecologico, ma che ha un cattivo odore, oltre che costare tanto?

Insomma, nella valutazione di un cosmetico entrano in gioco tutte queste variabili (se non anche altre).
In questo senso non ci si può affidare completamente all'etichetta, e soprattutto alla prima fonte che si trova su internet, è il caso di capire con chi si ha a che fare.
Non è mia intenzione “screditare” nessuna fonte, quanto piuttosto spronare chiunque voglia informarsi, a capire quali sono i criteri di giudizio di una singola fonte e a tirare anche le proprie somme.

Vi faccio l'esempio del Biodizionario, di Fabrizio Zago, sicuramente più che noto a chi si interessa di cosmesi naturale.
Da chimico industriale sicuramente è molto preparato, e grazie a lui si è diffusa l'onda Ecobio in Italia, già dal 2000, ma il suo lavoro, per quanto utilissimo e importante, è molto influenzato dalla sua opinione, che propende comunque per l'uso esclusivo di materie prime di origine vegetale o biotecnologiche, di solo materie prime completamente biodegradabili e senza nessun compromesso con la funzionalità di un prodotto con qualche ingrediente sintetico o petrolifero.
Lo stesso biodizionario poi, non permette la valutazione dell'intero cosmetico, ma solo della sommatoria degli ingredienti presenti, con tutte le limitazioni del caso, filtri solari compresi, componenti di fragranze comprese.
Anche valutando pareri più propensi al compromesso (es. molti esperti che trovate sul Forum di Lola), c'è molto di soggettivo in molte indicazioni.
Sembra quindi molto più importante potersi basare su tante opinioni, sapendole valutare col giusto peso, che non basarsi su un'unica opinione, anche se ben strutturata.
Il biodizionario in questo senso non spiega sempre la motivazione che sta dietro ad un bollino verde, giallo o rosso (con i relativi doppi), mentre spesso, è possibile trovare maggiori informazioni sull'ingrediente altrove, sia sui forum, che sui blog, sia su siti vari (esempi possono essere  My-personaltrainer.it e Wikipedia), che su altroconsumo, ma diventa chiaramente un impegno più gravoso per chi vorrebbe una leggera infarinatura sulla cosmetologia.
Le stesse fonti ufficiali, risultano estremamente complesse da consultare, rispetto a tutto ciò che si trova sul web:
La banca dati Ministeriale sui prodotti cosmetici, alimentata dagli stessi soggetti che oggi provvedono a comunicare al Ministero della Salute l'inizio delle attività di produzione ed immissione sul mercato dei prodotti cosmetici, costituirà uno strumento indispensabile per la raccolta sistematica delle notifiche di inizio produzione ed immissione sul mercato dei prodotti cosmetici, potrà garantire un efficiente sistema di vigilanza sui prodotti cosmetici presenti sul territorio nazionale, consentendo al Ministero di diporre, all'esclusivo scopo di salvaguardia della tutela della salute, della situazione reale dei prodotti cosmetici presenti sul territorio nazionale. 
Tale banca dati consentirà di registrare in modo automatico le segnalazioni pervenute e riguardanti i singoli prodotti.

Quindi qual'è la soluzione? Per quanto mi riguarda, rimango dell'idea che la cosa migliore, per il consumatore, sia quella di informarsi di persona, cercando di capire almeno le basi, proprio perché affidarsi “ciecamente” in un sistema, senza capirne i sistemi di valutazione, la trovo una scelta controproducente, che potrà anche portare risultati migliori dell'acquisto “indiscriminato”, basato quindi sulla comunicazione pubblicitaria, ma non permette una scelta del tutto consapevole.
Resta comunque necessario l'intervento dall'alto, e che non permetta più certe mosse di Marketing rispetto alla sponsorizzazione dei prodotti, soprattutto per quello che concerne le parole “vaghe”, come “naturale”, “verde” ecc...
Non trovo che sia giusto che grandi aziende spaccino prodotti di quasi esclusiva origine petrolifera (acqua esclusa), come naturali, a discapito invece delle aziende più piccole, che magari non certificano i cosmetici, ma che formulano in modo più accettabile, anche se non ecobio al 100%.
Tra queste aziende, non solo abbiamo formulatori che attuano “compromessi”, ma anche aziende ecobio al 100%, che hanno cominciato a lavorare in questo modo ben prima della moda “green”. Fra queste voglio segnalarvi Fitocose, di cui purtroppo non ho ancora provato prodotti, solamente per la loro difficile reperibilità.
Nella mia zona infatti non ci sono venditori, e non è mai stata mia intenzione fare un ordine online con pochi prodotti (li ho scoperti poco dopo aver fatto i miei primi ordini di materie prime, quindi non farei un grosso ordine), ma un'azienda del genere non ha certo bisogno di una mia “presentazione”, posso consigliarveli io ad “occhi chiusi”, ma troverete tantissime opinioni positive sul web, e inci assolutamente perfetti su tutti gli aspetti.

Anche per oggi, ho finito il lunghissimo approfondimento!
Spero sia stato interessante! A presto!

Rasmus

Si ringraziano il Forum di Lola, il Forum di Sai Cosa Ti Spalmi, Promiseland.it, Biodizionario.it, Nononsensecosmethic.org, My-personaltrainer.it e la fondazione Wikipedia inesauribili fonti di informazioni e di ispirazione

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