venerdì 26 dicembre 2014

I detergenti, cosa devono contenere?

Ciao a Tutti,
spero abbiate passato un sereno Sol Invictus, Natale, o quello che avete scelto di festeggiare! Torno anche io oggi, e dopo avervi parlato del meccanismo di funzionamento dei tensioattivi e del sapone, e qui dei più comuni tensioattivi presenti in commercio, ora voglio parlarvi di cosa serve oltre alla scelta dei tensioattivi per formulare un detergente.

I tensioattivi, sotto forma di materia prima, sono molto diversi fra loro, la maggior parte infatti sono commercializzati liquidi, ma se sono liquidi, e non solidi è perché sono diluiti, l'effettiva percentuale di tensioattivo "vero" è indicata nella scheda tecnica, e su quella bisogna basarsi nella formulazione.
Ci sono invece altri tensioattivi commercializzati solidi, e in quel caso la procedura d'utilizzo è spesso totalmente diversa, di solito si tratta di tensioattivo puro o quasi, quindi le dosi d'utilizzo si riducono drasticamente (almeno per i più comuni di cui vi ho parlato).

Un detergente è formulato su più livelli, e contiene più tensioattivi che agiscono su aspetti diversi della sua funzione e del suo aspetto:
Tensioattivo Primario: è il vero e proprio “lavante”, di solito un anionico o un non ionico, in molti casi senza un tensioattivo secondario renderebbe il prodotto troppo sgrassante e anche poco piacevole da usare.
Tensioattivo Secondario: è un tensioattivo che serve a tamponare l'eccesso di forza lavante del primo, ma può servire anche come addensante.
Tensioattivi/o Terziari/o: sono tensioattivi di contorno che di solito agiscono sull'aspetto del prodotto o sulla sua schiuma, ma vengono aggiunti in piccole quantità.
Una volta scelti i tensioattivi (con le loro compatibilità e caratteristiche), non è finito, bisogna valutare in che quantità vanno inseriti, e in questo caso entra in gioco la SAL (= Sostanza Attiva Lavante), ovvero la percentuale effettiva di tensioattivo presente nel detergente.
La SAL dipende sia dal tipo di detergente, sia dal tipo di tensioattivi scelti; questo perché ognuno di essi ha un'aggressività e una forza lavante diversa, e il loro stesso abbinamento influisce sull'azione detergente finale del prodotto.
Inoltre vanno anche considerate le aggiunte di ingredienti che non sono tensioattivi, ma che vanno a tamponare in diverso modo l'aggressività di questi ultimi.
Insomma, nella formulazione di un detergente bisogna anche tenere conto della sua funzione: deve avere la giusta capacità lavante, e ogni zona del nostro corpo ha necessità differenti. E nonostante tutto anche le persone stesse hanno esigenze diverse, quindi è importante fare le giuste valutazioni prima di cominciare, e definire il giusto grado di SAL che vogliamo inserire.

Indicativamente la SAL totale ottimale si suddivide in questo modo:

Prodotti viso 10%
Detergenti intimi 10-12%
Shampoo 10-15%
Bagnodoccia 18-20%
Bagnoschiuma 20-25%

Ogni tensioattivo ha una SAL sua specifica, indicata in scheda tecnica, quindi per la formulazione di un detergente bisogna calcolare la SAL totale facendo questo calcolo:

SAL1*percentuale1+SAL2*percentuale2+SAL3*percentuale3
__________________________________________________________________

              100


Chiaramente in base al mix di tensioattivi scelti decideremo se optare per una SAL leggermente più alta, o leggermente più bassa di questi valori di riferimento.

In ogni caso, il lavoro di formulazione non è finito, infatti non si può pensare di usare un prodotto che contenga solo acqua e tensioattivi, quelli sono i detersivi, e vanno bene per lavare superfici ben meno delicate della nostra pelle.
Per ottenere un ottimo detergente cosmetico servono altri ingredienti: alcuni sono necessari per realizzare specifici prodotti adatti a zone specifiche del nostro corpo, come i prodotti per capelli, altre sono invece delle aggiunte facoltative, che però portano a realizzare prodotti meno aggressivi e più o meno piacevoli da utilizzare a livello di consistenza e sensazione sulla pelle.

Iniziamo con il parlare di sostanze che proteggono la nostra pelle dall'azione dei tensioattivi:

1) Surgrassanti: possono essere delle aggiunte oleose semplici (Olio di Mandorle, Olio di Argan, Burro di Karité ecc…), ma che non sempre vengono ben tollerate da tutti i tensioattivi (e da tutte le formule), oppure delle sostanze specifiche: in un caso abbiamo a che fare, con un surgrassante specifico: il Lamesoft PO65 (Coco-Glucoside & Glyceryl Oleate).
Si tratta infatti di una pasta densa che agisce da ammorbidente, che contiene un po' di emolliente (il Gliceril Oleato), ben emulsionato in una quantità più abbondante di tensioattivo (il glucoside), e che di conseguenza va conteggiato nella SAL.
In un altro caso abbiamo invece i Perlanti, ovvero diverse formule di Glycol Distearate mischiato a diversi tensioattivi; in tutti i casi rendono il detergente perlato, ma anche enormemente più delicato, dato che questa molecola non è altro che una cera, e quindi surgrassa, anche se in modo diverso dal Lamesoft PO65.

2) Proteine e Amminoacidi: sono dei filmanti, che proteggono dall'azione sgrassante dei tensioattivi semplicemente formando uno strato protettivo durante il lavaggio. Nei prodotti per capelli hanno anche un effetto volumizzante per i capelli, in quanto tendono ad accumularsi sul fusto del capello, aumentandone leggermente la dimensione. Nel caso delle Proteine Quaternizzate si ha una doppia azione, in quanto sono proteine che contengono un ammonio quaternario, che funge da condizionante per i capelli, ovvero hanno un'azione oltre che protettiva, anche districante e ammorbidente nei confronti dei capelli. Di negativo hanno l'importante impatto sull'ambiente, controindicazione valida per tutti i quaternari e altri condizionanti per capelli, ad esclusione dell'Esterquat, che in base a come viene sintetizzato, può anche essere a pallino verde. In generale tutte le proteine o gli amminoacidi si usano a piccole percentuali: 1-2%, altrimenti possono rendere il prodotto finale troppo appiccicoso, leggermente maleodorante (se ad esempio non si può abbondare in fragranze per non smontare il detergente), e pure più appetitoso per muffe e batteri.

3) Condizionanti veri e propri: ne esistono di diversi, a partire dall'Esterquat, che vi ho appena nominato, il più ecosostenibile, ma anche il meno efficace a parità di formula, per arrivare agli ammoni quaternari, che vengono usati a piccole quantità, ma che risultano assolutamente poco gradevoli per la fauna ittica.
A seconda del produttore, l'Esterquat può avere diversi inci: Dicocoylethylhydroxyethylmonium Methosulfate, Distearoylethyl Hydroxyethylmonium Methosulfate, Dipalmitoylethyl Hydroxyethylmonium Methosulfate, mentre i condizionanti più comuni, ma anche più efficaci sono i Behetrimonium e Cetrimonium Chloride, l'Hydroxypropyl Guar, il Guar Hydroxypropyltrimonium Chloride, l'Hydroxypropyl Guar Hydroxypropyltrimonium Chloride e i quaternium e polyquaternium, che però hanno formule estremamente diverse a seconda del numero indicato in formula. Sono tutti a pallino rosso, ma alcuni sono assolutamente funzionali (es. Polyquaternium-7), altri sono siliconi (es. Quaternium-80), e quindi hanno solo un effetto fasullo, questi ultimi li evito negli spignatti, ma anche nei prodotti commerciali. Purtroppo non si può capire com'è la molecola dal nome inci, bisogna cercare il nome completo della molecola e cercare di capire se è siliconico o meno, si tratta di molecole totalmente diverse fra loro, che hanno in comune la presenza di un ammonio quaternario o più.

4) Umettanti: possono essere usati Alcoli o Zuccheri, nel primo caso, Glicerina o Sorbitolo, nel secondo il più usato è il Fruttosio, ma esistono anche formule col Miele (Mel), che comunque è costituito in gran parte da Fruttosio, come vi ho spiegato qui.
Alcune formule particolari con questi umettanti permettono l'omissione del conservante, perché agiscono da sequestranti, non lasciando acqua libera per la vita dei microorganismi, ma non dirò oltre, se non avete esperienza affidatevi a ricette pronte e collaudate, meglio se da più persone. Lavarsi con un prodotto ammuffito o pieno di batteri non è carino.

5) Addensanti: servono a rendere il prodotto più denso, soprattutto nel caso di detergenti senza SLES/SLS (che invece addensano facilmente). Da una parte ci sono i polimeri naturali, i più comuni la Gomma Xantana e l'Idrossietilcellulosa, purtroppo non ottimali perché ad esempio sono incompatibili con alcuni ingredienti, tra cui i districanti cationici, dall'altra gli addensanti sintetici come il Tinovis GTC e il Carbopol Aqua. Quest'ultimo ha anche la funzione di tenere una frazione oleosa nel detergente, che altrimenti si separerebbe. Nel caso degli Shampoo i anche il Gel di Semi di Lino può essere una buona alternativa, sicuramente meglio della Gomma Xantana, che in alcuni casi non regge oppure opacizza.

A questo punto, dopo avervi parlato di vari aspetti dei detergenti, non posso che augurarvi buona formulazione, ma anche solo buono spignatto se preferite limitarvi a ricette pronte, non c'è niente di male! Spesso lo faccio anche io come vedete da alcune ricette che vi ho proposto citando la fonte!
Alla prossima e Buon 2015!

Rasmus

Si ringraziano il Forum di Lola, il Forum di Sai Cosa Ti Spalmi, Promiseland.it, Biodizionario.it, Il Forum di Natura è Bellezza e la fondazione Wikipedia inesauribili fonti di informazioni e di ispirazione

3 commenti:

  1. Ciao, non ho ben capito se ti ho mandato un doppio messaggio... Comunque volevo chiedere un aiuto, visto che mi pare tu conosca bene l'argomento, ed io volenterosa ma imbranata, c'è uno sgrassatore per cucina ecobio che mi piacerebbe riprodurre ma non sono per nulla sicura a formulare, l'inci è brevissimo, ed è il seguente: acqua, alcol, coco glucoside, oli essenziali. Secondo te possono andar bene queste percentuali? Per 100 gr
    Alcol 10% coco glucoside 1.5%, oli essenziali 0.5% ed il resto acqua, cosa ne pensi può andare? Ti ringrazio, e mi scuso anticipatamente per l'argomento fuori tema.
    Ciao Barbara

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  2. Ciao Barbara, purtroppo non mi sono cimentata ancora con i detergenti per la casa. Ad occhio ho il dubbio che non sia abbastanza lavante (il coco-glucoside non è un tensioattivo particolarmente sgrassante), ma appunto, non ne so molto. So di un ottimo detergente per piatti formulato da Luciap sul forum di Lola, e di alcuni detergenti ecobio che consiglia mammachimica, prova a cercare sul suo blog, su queste cose è molto più preparata di me :)

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