martedì 20 gennaio 2015

Sapone Bianco: Palma-Cocco-Riso

Ciao a Tutti,
dopo avervi parlato in modo generico sul metodo di saponificazione a freddo, vi propongo la mia prima ricetta (anche se nella stesura sono stata aiutata, realizzata a metà settembre.
Ci sono numerosissimi modi di saponificare, ma io userò appunto quello a freddo, di cui vi ho già parlato.
In quest'ultima guida alla saponificazione casalinga vi ho già dato delle indicazioni di base su come procedere e soprattutto le indicazioni per fare tutto in sicurezza.
Rileggetevi/leggetevi il post, e ricordate tutte le protezioni e soprattutto la regola base: la cosa migliore da fare se si combinano disastri con la soda è sciacquare, dato che la soda è enormemente idrosolubile.
Sempre nello stesso post vi ho indicato l'occorrente per fare il sapone, vi rimando direttamente a lì.

Cominciamo: in questo caso ho scelto di realizzare un semplice sapone, e visto che non dispongo ancora di coloranti, lo farò banalmente bianco.
Proprio per questo motivo, ho evitato l'Olio di Oliva, che per quanto possa essere il più chiaro possibile (è il criterio con cui va scelto l'Olio di Oliva da sapone al supermercato), tenderà a tingere il sapone di giallo/verdognolo.
La ricetta è questa:


vi ho postato direttamente l'immagine della stampata di Soap Calc, dato che ho usato questo calcolatore.

Come vedete ho abbondato nella percentuale di acqua, essendo la prima volta completamente da sola, ho preferito lasciarla alta (come da standard SoapCalc, che è tarato per poter fare decorazioni piuttosto complesse come lo swirl), così da avere tutto il tempo di gestire la cosa.
E in effetti ho fatto molto bene, perché inserendo le fragranze scelte a nastro (OE di Anice, Limone e Lavanda), il sapone ha leggermente ammassato.
Ho rifatto lo stesso sapone successivamente, e in effetti inserendo le fragranze già direttamente negli oli non ha ammassato, ma dato che il sapone non è ancora lontanamente pronto, ho preferito mettervi le foto del primo tentativo.

Allora procediamo per gradi. Io utilizzo il metodo a freddo, quello che vi ho illustrato nella guida sulla saponificazione casalinga, quindi non farò scaldare nessun olio oltre i 45°C e sfrutterò il calore generato dalla soluzione di soda, attendendo che si dissipi fino ai 45°C appunto.
La prima cosa da fare, è preparare la pentola con i grassi, nel caso i grassi siano solidi, vanno sempre sciolti per intero prima della pesata, per evitare di inserire nel sapone solamente alcune frazioni del grasso, e come vedete, qui ho messo a bagnomaria i miei oli di Palma e Cocco, dato che con la temperatura già fredda di settembre, erano del tutto solidificati.


Una volta sciolti uniformemente e mescolati gli oli di Palma e Cocco, si possono pesare e unire all'Olio di Riso, già liquido.
La fase grassa di questo sapone è quindi pronta; ora possiamo mettere la pentola sul fuoco, pronta per essere scaldata solo quando serve (ci mettono poco a scaldarsi fino ai 45°C, inutile scaldarli prima).

Prima di procedere alla “bardatura” si andrà a pesare l’acqua nel contenitore predisposto, consigliabile appunto che abbia un manico comodo, dato che si usano i guanti è più sicuro.
Io avendo l'acqua del rubinetto addolcita tramite impianto, ho usato quella del rubinetto. Se non siete sicure che la vostra non sia calcarea (dura), usate quella minerale, scegliendo quella con il residuo fisso più basso.
Da questo punto in poi è importante utilizzare tutte le protezioni: vanno indossate Mascherina, Protezione per gli occhi e soprattutto Guanti, va pesata la Soda Caustica in scaglie in un qualsiasi contenitore di plastica, come vedete io utilizzo e riutilizzo questi di budini/yogurt, la Soda residua non deve preoccupare, appena ho pronta la soluzione basta sciacquare a lungo il bicchierino e sarà riutilizzabilissimo.

Quando la pesata è pronta, si può cominciare a versare poco alla volta la Soda nell’acqua, mescolando accuratamente con l’altra mano. È importante che non si formino agglomerati di soda sul fondo del contenitore, altrimenti si rischia di dover buttare via il sapone, perché potrebbe contenere agglomerati caustici. Bisogna continuare a mescolare, e se la soluzione “bolle” si smette di versare e si rimesta solamente, per un po'.
Se pensate di fare quantità non indifferenti di sapone (più di mezzo kg di grassi) e di conseguenza avrete tanta soluzione di soda. potete già predisporre il contenitore in un catino di acqua fresca a bagnomaria fredda, o anche direttamente nel lavello, questo ridurrà i tempi di raffreddamento della soda.

A questo punto, in attesa del raffreddamento della soluzione di soda, io mi sono messa a preparare la “decorazione” del sapone: Biossido di Titanio, stemperato per bene negli oli, e mix di Oli Essenziali: Anice, Limone e Lavanda, ma è un'operazione che si può fare anche prima, se non volete rischiare (ma c'è tutto il tempo, ve lo assicuro).


Ho scelto questo mix perché non ho a disposizione grandi quantità di OE, e di fragranze per sapone, così ho scelto questi, su consiglio anche delle mie maestre di saponificazione, che mi hanno dato qualche consiglio di naso.
Nella schermata della ricetta potete anche vedere le proporzioni usate, che ho ricavato snasando il mix di volta in volta, bilanciando a mio gusto.
Se ad esempio siete amanti della Lavanda, potete metterne di più, a me non piace molto, quindi ho preferito metterne poco (insieme a quello di Limone è anche quello di qualità più alta fra quelli che ho), ma nel mix risulta piacevole, tutto dipende anche dalla qualità degli oli essenziali che usate, più sono di buona qualità, meno ne servirà nel mix perché si sentano.
Questo specifico mix, non va inserito a nastro, perché tende ad ammassare un pochino il sapone.
L'OE di Anice, che comunque è solo una parte, infatti, tende ad ammassare un pochino, quando viene inserito a nastro. Nessun problema invece, se viene unito in precedenza agli oli.
In questo caso, mi sono salvata per la maggiore percentuale di acqua, ho avuto qualche granulo, ma ho potuto frullare comunque e versare negli stampi.

Durante l'attesa per il raffreddamento della soluzione di soda, che si può velocizzare con un bagnomaria freddo, si andrà a predisporre per bene l'area di lavoro: il minipimer deve poter arrivare comodamente alla pentola dei grassi, e le spatole devono essere a portata di mano.
Indicativamente, in base anche alla potenza del fornello, quando la soluzione di soda è arrivata intorno ai 50°C, si può cominciare a scaldare la pentola degli oli, lentamente, sul fuoco più basso.
A questo punto, quando gli oli e la soda avranno entrambi 45°C di temperatura, vanno rimesse tutte le protezioni, e si può cominciare con il versare poco alla volta la soda negli oli, idealmente a filo, come quando si fa la maionese.
All'inizio per 3-4 secondi, si possono dare delle mescolate con le spatole, si inizia ad usare il minipimer.
In base a quello che avete dovrete cercare di mantenere bassa la velocità, come vi ho già spiegato nel post in cui vi spiego il metodo a freddo, o usando una velocità bassa (se prevista nel vostro frullatore), oppure continuando ad accenderlo e spegnerlo a mano.

In ogni caso mentre si versa a filo la soluzione di soda, bisogna muovere il minipimer in tutte le direzioni: mescolando con movimenti rotatori, alzandolo e abbassandolo per frullare sia la parte alta, sia quella bassa della pentola, ma sempre senza alzarlo troppo, per evitare schizzi (anche se ci siamo messi tutte le protezioni).
Il sapone sarà pronto quando avrà raggiunto una consistenza cremosa, e comincerà a cambiare il modo in cui viene frullato dal minipimer.
In questa ricetta non ci sono aggiunte “a nastro”, quindi una volta raggiunta questa consistenza, si può versare il sapone nei contenitori predisposti.
Per sicurezza, soprattutto all'inizio, è sempre meglio preparare qualche contenitore in più, poi con l'esperienza ci saranno molti meno problemi e azzeccherete meglio le quantità.
In questa ricetta ho abbondato in acqua, quindi è difficile che vi ritroviate all'improvviso con il sapone troppo denso, avrete tutto il tempo di versare il sapone negli stampi, anche se siete principianti.

Una volta versato il sapone negli stampi, si dovrà attendere per di rimuoverlo. Per questo sapone ho aspettato quasi una settimana prima di tentare di toglierlo, ma se una settimana è andata bene per i due pezzi che ho fatto nei mini tetrapack, quei giorni non sono bastati per le minisaponette a forma di pinguino.
Avendo poi usato uno stampo in silicone per questi ultimi, ho aspettato ancora qualche altro giorno, poi l'ho infilato nel freezer prima di andare a rimuoverlo.
Vista la quantità di acqua, si tratta di un sapone piuttosto morbido, ogni tentativo di rimuoverlo a temperatura ambiente è inutile, lo rovinerà.
Comunque, una volta rimossi i tetrapack dai due pezzi di sapone grossi, ho aspettato per tagliarlo, mi sono accorta che il sapone era comunque troppo morbido, abbastanza denso per non deformarsi alla rimozione del tetrapack (che però viene strappato via, non è la stessa meccanica del silicone), ma non abbastanza per un taglio netto.
Ho aspettato ancora 2-3 giorni lasciandolo all'aria aperta, con solo da due strappi di rotolo cucina per evitare la polvere.
Una volta tagliato ho impacchettato le saponette (ne ho ottenute otto dai 2 tetrapack), e sono stagionate giusto per Natale!

Spero che il post vi sia interessato, e buona saponificazione!

Rasmus

Si ringraziano il Forum di Lola, il Forum di Sai Cosa Ti Spalmi, Promiseland.it, Biodizionario.it, la fondazione Wikipedia inesauribili fonti di informazioni e di ispirazione, ma soprattutto le mie personali maestre di saponificazione

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