venerdì 29 maggio 2015

Docciacrema a base Oleosa, una coccola per la pelle, semplice e veloce!

Ciao a Tutti,
questa volta vi farò vedere una ricetta Rinse-Off, si tratta del primo vero e proprio detergente (l'unica eccezione è lo Struccogel, ma ha una struttura "da crema") che ho realizzato.
Dato che la mia preparazione sui detergenti è ancora teorica, mi sono basata su una ricetta formulata da Patty. Si tratta di una ricetta a sua volta ispirata dal Forum di Lola.

Ho trovato il prodotto fantastico, è un detergente a base lipofila, che quindi deterge molto delicatamente, per affinità, e lascia la pelle nutrita e morbida. Non fa tanta schiuma, ed è specificatamente adatto alla doccia, nel caso facciate il bagno potrebbe essere un problema, come tutti i detergenti a base oleosa, che ungono la vasca da bagno e lasciano una sensazione di “non lavato” sulla pelle (io non ho la vasca, quindi parlo di esperienze che mi sono state portate da altre persone).

In realtà devo essere sincera, pur essendo una ricetta estremamente semplice, dato il ridotto numero di ingredienti, mi sono trovata con risultati estremamente diversi, nonostante piccolissime variazioni nella procedura.
Non ho ancora potuto identificare con chiarezza quale sia il fattore (o i fattori) che irrimediabilmente fanno separare il prodotto, ma vi descriverò le mie ipotesi.
Insomma, ho il dubbio che si tratti di un cosmetico che risente molto della "mano" di chi lo prepara, piuttosto che dalla formula in sè, che non ho mai variato, se non nell'olio usato.
Non necessita di conservante, dato che si tratta di un prodotto composto principalmente da olio, con pochissima acqua (solo quella contenuta nei tensioattivi in forma liquida), che comunque è resa "inabitabile" per i microrganismi dal contenuto di tensioattivi e con un pH sicuramente leggermente basico (i tensioattivi sono piuttosto basici), che non andiamo a misurare, dato che abbiamo un contenuto di oli piuttosto consistente, che rende inaffidabile la lettura, e infine un sistema molto delicato, che probabilmente verrebbe destabilizzato dalla minima aggiunta acquosa (soluzione di Acido Citrico o Acido Lattico).

Quindi, ecco la ricetta che ho sperimentato io:
Olio Vegetale 69
SLES (Formaldeide Free) 21
Cocamidopropyl Betaine 6
Sodium Lauroyl Sarcosinate 3
Fragranza 1

In generale io ho utilizzato lo SLES Formaldeide Free di Glamour Cosmetics, che stando ai commenti fatti dalle frequentatrici del Forum di Lola risulta più “addensante”, rispetto a quello normale. Avendo usato solo questo non saprei dirvi...il prodotto ottenuto, non ha mai avuto la stessa identica consistenza.
Sembra che la consistenza stessa non dipenda dai tensioattivi, ma da fattori che ancora non ho identificato con sicurezza, e di cui vi esporrò le ipotesi successivamente.

In ogni caso la preparazione è estremamente semplice, si tratta di fare pochi e semplici passi:
per prima cosa dovrete pesare tensioattivi e fragranza nel contenitore, mescolando per bene.
Faranno una leggera schiumetta densa. Io tendo a inserirli in questo ordine: SLES, Sarcosinato e infine Betaina.
Potete decidere di inserire a questo punto la fragranza scelta, effettivamente è il metodo che permette una maggiore persistenza della stessa, ma è anche uno dei fattori "dubbi" che incide sulla consistenza finale del prodotto.
A questo punto dovrete inserire quanto più lentamente e a filo l'olio, nel quale potete anche decidere di inserire la fragranza (come alternativa a inserirla subito).
Patty consiglia di usare il minipimer, io in realtà ho fatto diversi tentativi che vi illustrerò.
In ogni caso è importante che inseriate quanto più possibile in modo graduale l'olio. In queste foto purtroppo non ho potuto scattare e nello stesso tempo versare, quindi il risultato è stato peggiore di quando invece ho potuto usare entrambe le mani per lavorare.
A questo punto non vi resta che "stabilizzare l'emulsione", in alcuni casi basterà mescolare lentamente, ma in altri casi dovrete dare una frullata.

Vi descrivo ora le alternative di procedura:


  1. Durante la prima realizzazione della ricetta ho lavorato senza minipimer, mescolando solamente con una frustina a mano, ho usato l'Olio di Soia, e il risultato è stato deludente: il prodotto si è separato inizialmente. Ho rimediato però agitando il flacone molto a lungo, e ho ottenuto un prodotto molto liquidino, ma a seguito dell'azione "shaker" stabilmente emulsionato. La fragranza l'avevo inserita insieme ai tensioattivi, all'inizio.
  2. Durante la seconda realizzazione della ricetta, ho continuato a seguire la realizzazione "tipo" del prodotto, sempre con Olio di Soia, ma ho utilizzato il minipimer, ho ottenuto lo stesso prodotto "liquidino", e che comunque si è separato, e non solo, si è reso necessario agitarlo periodicamente per circa 10 giorni, dopo di che si è stabilizzato, e stranamente anche addensato. Ho anche provato ad inserire uno 0,3% di Sale, riducendo la fragranza, ma non è servito ad addensare il prodotto.
  3. Per il terzo tentativo ho sperimentato un fenomeno strano. Il prodotto si è ostinatamente separato come nella seconda versione, ma a differenza del secondo tentativo, ad un certo punto il prodotto si è autonomamente addensato! Cioè, l'ho continuatamente agitato prima di ogni utilizzo (in fondo era solo separato, non l'ho mai buttato via, funzionava ugualmente, anche se dovevo agitarlo prima di ogni utilizzo, fino a quando magicamente non si stabilizzava), e ad un certo punto non ne ho più avuto bisogno, e mi sono trovata un prodotto cremoso.
  4. Successivamente ho utilizzato lo stesso procedimento per 3 diverse realizzazioni, facendo le seguenti modifiche: innanzitutto inserendo la fragranza direttamente nell'olio, e in tutti i casi modificando l'olio usato: Olio di Riso, o mix di oli vecchiotti, che volevo finire. In uno dei casi ho usato circa il 50% di Olio di Soia. Ma la vera e propria modifica che ritengo cruciale è questa: ho scaldato i tensioattivi a bagnomaria, tenendo una temperatura di circa 45-50°C, e ho versato l'olio a temperatura ambiente, a filo, mentre tenevo in costante movimento il mix di tensioattivi con lo sbattitore, usando una sola frustina piccola. Il prodotto appena realizzato dava l'impressione di essere una panna montata "casalinga", leggero, soffice, e con molte bollicine, che sono gradualmente scomparse, lasciando il prodotto cremoso e denso.
Ecco qui il Docciacrema nella sua prima versione, venuto subito, ma rimasto sempre piuttosto liquido, come vedete dalla schiuma irregolare:


Ecco qui invece il terzo tentativo, il prodotto addensato dopo un certo numero di docce in cui lo usavo regolarmente dopo averlo agitato:



E infine ecco la ricetta "stabilizzata", dove ho deciso di utilizzare il metodo "sbattitore", con inserimento a filo dell'olio già profumato con la fragranza prescelta, come vedete il prodotto è visibilmente più denso:


Qui ho scattato la foto dopo averlo lasciato "riposare" nel becher per circa un'oretta, lasciando quindi tempo all'aria inserita di liberarsi in gran parte.
Inizialmente aveva proprio l'apparenza di una "schiumetta" fine e leggera.
Vedete la consistenza anche da come si dispone il prodotto nel contenitore:



Spero che il post vi sia piaciuto, e che proviate a fare la ricetta, magari riuscirete a scoprire qual'è la variabile chiave, e quali invece sono fattori ininfluenti!

Rasmus

Si ringraziano il Forum di Lola, il Forum di Sai Cosa Ti Spalmi, Biodizionario.it, Promiseland.it, Patty che ha formulato la ricetta e la fondazione Wikipedia inesauribili fonti di informazioni e di ispirazione

mercoledì 27 maggio 2015

Marketing Cosmetico - qualche consiglio per non farsi "fregare"

Ciao a Tutti,
questa volta voglio affrontare un argomento particolare, vorrei parlarvi del Marketing Cosmetico. Ovvero di tante piccole strategie delle aziende cosmetiche per far passare alcuni ingredienti miracolosi, alcuni prodotti fenomenali, e alcuni prodotti particolari “indispensabili”.

Cominciamo parlando ad esempio del marchio “Bio”, guardate com'è facile distribuire un prodotto dichiarato al 95% di origine naturale (e nemmeno vegetale!), indicando anche che contiene Calendula biologica (chiaramente voluta l'associazione naturale-bio), nulla di falso, ma se andiamo a vedere bene la confezione, sul retro, scopriamo da una scritta in piccolo, che ha solo lo 0,003% di ingredienti biologici, ovvero l'Estratto di Calendula.
Non c'è nulla di dichiaratamente falso, ma visto che l'inci poi ci mostra Acqua, Glicerina e alcuni tensioattivi di origine naturale, ma anche PEG (anche ad alto numero), e un condizionante, che di sicuro non hanno un'origine naturale come viene intesa da chi si interessa all'ecobio, si capisce come è sempre bene fare attenzione all'etichetta.
Insomma...probabilmente si tratta di un prodotto talmente diluito...che si parla di semplicissima acqua, quando si va a dichiarare che il 95% del prodotto ha origine naturale!

Questo è solo un esempio, per farvi capire che non sempre quello che scrivono in grande sulla confezione è effettivamente “realistico”.
Quasi tutti i cosmetici hanno un'alta percentuale di acqua, quindi non fatevi ingannare da indicazioni come la percentuale di ingredienti naturali, senza andare a leggere l'inci. L'acqua è anche spesso contenuta nei tensioattivi in forma liquida, quindi è facile che superi l'85-90% in prodotti “delicati”, e che magari sono anche un pochino diluiti di proposito.

Ma veniamo ai più comuni tipi di marketing che possiamo trovare attorno ad un cosmetico:


1) un ingrediente specifico che viene passato come “miracoloso”, in particolar modo questo vale per gli oli vegetali esotici. Ogni 2-3 anni ne viene buttato sul mercato uno nuovo, e viene formulata una linea cosmetica per sfruttarne la “moda”.
In quanto oli, semplicemente ungono, quindi non ci si può aspettare molto di più. Anche fossero oli contenenti insaponificabili, questa frazione non supera mai il 10-15%, che comunque è una frazione che raggiunge solo il Burro di Karité Nilotica.
In molti di questi casi, non solo l'ingrediente presentato come “miracoloso” non lo è, ma è anche inserito in quantità omeopatiche, ovvero è come se non ci fosse.
Un esempio in questo senso è il Coenzima Q10, che in quantità efficaci rende la crema giallina, quante creme commerciali che vantano la presenza di Q10 (o Ubiquinone in inci) sono realmente gialle?
Qui di fianco vedete la polvere di Q10 sciolta in poco olio, inserita allo 0,1% nella formula. In sostanza la crema viene minimo color giallino chiaro, come vedete dalla mia ricetta in cui lo inserisco.
In altri casi, l'ingrediente “pubblicizzato” non è nemmeno compatibile nell'insieme della formula...tanto che è probabile che sia in quantità talmente irrisorie da non precipitare, o formare goccioline separate dalla fase continua.
Senza contare poi la peggiore scoperta: vengono raccontati mirabolanti effetti di un ingrediente specifico inserito...e scoprite che si tratta semplicemente di silicone, che più che dare l'illusoria sensazione (fasulla) di “liscio” e “setoso” non fa...

2) Naturale. Tutti gli aggettivi volti a definire un prodotto ecosostenibile, verde, ecobio ecc...possono essere usati senza che una normativa ne sanzioni l'abuso.
In sostanza un prodotto pieno di PEG e petrolati potrebbe essere considerato un “rimedio naturale a ...”, perché la legge lo permette, nonostante sia pieno di derivati petroliferi, che certo non sono di sola origine petrolchimica (il petrolio nella sua forma grezza in fondo non è stato creato dall'uomo, ma da fenomeni geologici).
Si tratta del semplice esempio che vi ho riportato all'inizio.

3) Altro claim che fa rizzare i capelli: “senza XXX” (come vedete usato anche nel caso specifico riportato):
I maggiori bersagli in questo senso sono lo SLES o l'SLS, i Parabeni, i filtri solari “chimici”, il Sapone (effettivamente c'è chi lo considera “dannoso”, perché basico, ma come vi ho già detto più volte parlandone, è solo una questione di Sconto di Soda), e infine quelli che considero “giusti”: Paraffina, Petrolati, Siliconi.
In questo caso vengono nominati i soliti Parabeni, che non hanno mai fatto nulla di male, ma hanno subito la bufala che è girata qualche anno fa, allo stesso modo, SLES e SLS non sono dannosi in sé, ma vanno adeguatamente inseriti nella formula del prodotto.
In ogni caso, quanti produttori mantengono le promesse? Magari il prodotto è davvero senza paraffina...ma contiene comunque PEG e PPG, che sono ugualmente di origine petrolifera e quindi inquinanti. Si tratta di cavilli, visto che si tratta di sostanze che hanno molto in comune.
Vi consiglio di fare sempre attenzione e di non fidarvi di quello che c'è scritto sull'etichetta frontale del prodotto, ma di leggervi sempre l'inci, e per bene, senza fidarvi per forza di programmi già pronti, che spesso fanno un sacco di errori, senza contare le imprecisioni di chi inserisce gli inci.

4) i mille giri di parole inconcludenti: non esiste dire che un prodotto “aiuta a...”, “combatte il...”, “riduce l'apparenza di...” ecc...sono solo giri di parole per “responsabilizzare” il prodotto rispetto a qualche effetto, che però, se c'è, è minimo.
un po' come avviene per i prodotti dimagranti, tutti riportano in fondo la “clausola universale”: “se assunto in un regime di alimentazione bilanciato e regolare attività fisica”. In sostanza come un prodotto dimagrante ti fa dimagrire solo se metti in atto dei reali cambiamenti al tuo stile di vita...esattamente un cosmetico farà il suo lavoro solamente se tu metti in atto altri cambiamenti.
In sostanza uno shampoo che liscia i capelli, probabilmente andrà bene per chi ha i capelli appena appena mossi o per chi li asciuga tirandoli col phon, in sostanza apporterà una minima modifica rispetto alla realtà (se già riesce a fare quella). 
Quando vedete questo genere di comunicazioni, leggete l'inci, spesso scoprirete che non ha nulla di speciale, ma la frase permette all'azienda di reclamizzarsi, senza promettere risultati che il prodotto non può dare.
A volte al posto di questi lunghi giri di parole ne usano solo una: “funziona!”, anche se in realtà non viene specificato nulla di quello che dovrebbe “funzionare”, di conseguenza cosa mai si potrebbe “contestare” al produttore? Non vengono presentati dati oggettivi, e di conseguenza tutto può essere.

Spero che anche questo post vi sia interessato!
Alla prossima!

Rasmus

Si ringraziano il Forum di Lola, il Forum di Sai Cosa Ti Spalmi, Biodizionario.it, Promiseland.it e la fondazione Wikipedia inesauribili fonti di informazioni e di ispirazione

lunedì 25 maggio 2015

Prodotti Baby - Varie marche con inci buono o accettabile

Ciao a Tutti,
oggi torno a parlarvi di prodotti per bambini, non lo facevo da un po', e riprendo parlandovi di vari prodotti baby di diverse marche piuttosto diffuse. Nella maggior parte dei casi si tratta dell'unico prodotto decente di una linea o proprio di un prodotto baby che fa parte di una linea adulti.

Comincio col parlarvi dell'unico prodotto baby marchiato Carrefour che mi sembra accettabile:

Carrefour Baby – Pomata Cambio Pannolini Sensitive:

Aqua, Zinc Oxide, Caprylic/Capric Tryglyceride, Glycerin, Isopropyl Palmitate, Prunus Amygdalus Dulcis Seed Oil, Polyglyceryl-3 Polyricinoleate, Sorbitan Isostearate, Sodium Chloride, Caprylyl Glycol, Magnesium Sulfate, Allantoin, Ethylparaben, Methylparaben, Panthenol, Disodium EDTA

100 ml
2,50-2,80 €

Questa pomata cambio mi piace molto, è un'emulsione A/O molto carina.
Infatti è la formula più stabile per incorporare alte quantità di Ossido di Zinco.
Ne ho viste varie di commerciali, a occhio questa potrebbe essere la meno untuosa, dato che ha comunque una fase acquosa ampia (l'Acqua è comunque al primo posto).
Inoltre ha un'alta quota anche di Glicerina e ha i necessari stabilizzanti, ma senza l'inserimento di Cere. Nel normale spignatto è molto difficile formulare una A/O stabile senza usare una piccola quantità di cera, ma le formule commerciali devono superare una lunga serie di test, quindi mi fiderei, dato che comunque non è un prodotto nuovissimo.


Vista come novità all'Unes:

Mil Mil – Baby Pures – Bagnetto Delicato Corpo & Capelli:

Aqua, Cocamidopropyl Betaine, Sodium Lauroyl Sarcosinate, Disodium Cocoamphodiacetate, Sodium Chloride, Glycerin, Aloe Barbadensis Leaf Juice, Parfum, Citric Acid, Sodium Benzoate, Potassium Sorbate, Benzyl Alcohol

500 ml (confezione busta richiudibile)
3,49€

Si tratta di un detergente piuttosto delicato, anche se non penso si tratti del prodotto più delicato sul mercato.
Per i bambini comunque va benissimo, è ben formulato: Sarcosinato, betaina e un amphodiacetato. Avrei aggiunto anche un goccino di surgrassante, ma effettivamente ci può stare.
Chiaramente i neonati non hanno bisogno di detergenti, quindi un bagnetto all'amido è più che sufficiente, ma verso l'anno è sicuramente un prodotto adatto (anche se chiaramente va sempre provato, l'inci ha i suoi limiti).

Mustela Bébé – Latte Detergente:

Aqua, Helianthus Annuus Seed Oil, Hydrogenated Coconut Oil, Glyceryl Stearate, Prunus Amygdalus Dulcis Seed Oil, Zea Mays Germ Oil, Stearic Acid, 1,2-Hexanediol, Cetearyl Alcohol, Glyceryl Caprylate, Parfum, Sorbitan Stearate, Acrylates/C10-30 Alkyl Acrylate Crosspolymer, Tocopheryl Acetate, Persea Gratissima Fruit Extract, Sodium Hydroxide

500 ml
14,75 €

Nonostante questa marca sia molto famosa, io non capisco perché.
I prodotti sono quasi tutti pieni zeppi di petrolati, e non mi sembrano neanche formule strabilianti. Insomma, questo è l'unico prodotto che ho trovato bellino.
Ha una formula quasi del tutto verde, un'emulsione classica a base di Gliceril Stearato e co-emulsioanti, con una bella cascata di grassi, e l'apporto di un emulsiogellante a sostenere ulteriormente l'emulsione.
Insomma, è sicuramente un prodotto detergente molto delicato, ma trovo che sia estremamente costoso per quello che contiene.
Ci sono un sacco di altri prodotti estremamente validi, a prezzi più bassi, ma a voi la scelta.

Mustela Bébé – Pasta per il Cambio:

Aqua, Zinc Oxide, Caprylic/Capric Tryglyceride, Coco Caprylate/Caprate, Polyglyceryl-2-Dipolyhydroxystearate, Glycerin, Cera Alba, Persea Gratissima Oil, Polyglyceryl-3 Diisostearate, Ethyl Linoleate, Helianthus Annuus Seed Oil Unsaponifiables, Magnesium Sulfate, Stearalkonium Hectorite, Levulinic Acid, Caprylyl Glycol, Capryloyl Glycine, Sodium Levulinate, Undecyl Dimethyl Oxazoline, Propylene Carbonate, Persea Gratissima Fruit Extract

50-100-150 ml
8,90 €

Meno male ho trovato anche questo prodotto, questa marca, nonostante sia molto popolare tra le neomamme, si è dimostrata pessima quanto a inci.
Almeno qui abbiamo una vera e propria pasta all'Ossido di Zinco, un'emulsione A/O di tutto rispetto, anche se non molto ricca come crema.
Infatti non abbiamo una grande quantità di attivi, nonostante tutto. Insomma, accettabile, soprattutto se ve la regalano in qualche pacco, altrimenti, visto il prezzo, sceglierei altro.

Pasta del Capitano – Dentifricio Junior +6 Anni:

Aqua, Sorbitol, Hydrated Silica, Xylitol, Polysorbate-60, Zinc Coco-Sulfate, Aroma, Cellulose Gum, Sodium Monofluorophosphate, Betaine, Jojoba Esters, Calcium Glycerophosphate, Tocopheryl Acetate, Sodium Saccharin, Sodium Carbonate, C.I. 42051, C.I. 77007

75 ml
2,29 €

Non sono esageratamente esperta di dentifrici, soprattutto la questione fluoro la lascio in sospeso.
Quello che è chiaro, e che ho già illustrato - LINK -, è che i prodotti Pasta del Capitano, sembrano tutt'ora quelli più delicati sul mercato, parlando di brand della grande distribuzione chiaramente.
Insomma, non abbiamo SLS, che considero il fattore primario nella scelta di un dentifricio, e non abbiamo pallini rossi, ad esclusione del solubilizzante, della saccarina e di un colorante.
Non è chiaramente un prodotto ecobio, ma sinceramente lo trovo molto meglio di tantissimi altri prodotti sul mercato, ad una fascia di prezzo accettabile.

Pasta del Capitano – Dentifricio Baby +3 Anni: 

Aqua, Sorbitol, Hydrated Silica, Xylitol, Polysorbate-60, Zinc Coco-Sulfate, Aroma, Cellulose Gum, Betaine, Sodium Monofluorophosphate, Calcium Glycerophosphate, Malva Sylvestris Extract, Propylene Glycol, Sodium Saccharin, Sodium Carbonate, Talc, Jojoba Esters, C.I. 45430, C.I. 47005, C.I. 73360, C.I. 19140:1, C.I. 77289, C.I. 77007

75 ml
2,29 €

In modo simile al prodotto precedente, questo è un altro prodotto della larga distribuzione che consiglierei.
Abbiamo una formula molto simile, almeno dal punto di vista "lavante". Le differenze sono più che altro l'aggiunta dell'estratto vegetale (presumibilmente glicolico) e i coloranti. Il numero di questi ultimi può spaventare, ma probabilmente è solamente un mix di "qualità", non di quantità.
Insomma, non è appunto un prodotto ecobio, ma accettabile rispetto al prezzo

Sella – Pasta Hoffmann:

Olea Europaea Fruit Oil, Zinc Oxide, Hydrogenated Castor Oil, Petrolatum, Benzyl Alcohol, Silica, BHT

70 ml
4,74-4,90 €

Nonostante ci siano piccole aggiunte petrolifere, questo prodotto è molto valido, in primis perché dichiara le percentuali di ingredienti usate: (48% di Olio di Oliva, 45% di Ossido di Zinco), e possiamo quindi capire esattamente cosa contiene questo prodotto, inoltre è quello che di più simile potete trovare ad una vera Pasta Hoffmann, ma venduta nella larga distribuzione.
La vera Pasta Hoffmann è fattibilissima in casa, ma per chi proprio non vuole mettercisi...questa secondo me è ottima.
Abbiamo in sostanza l'8% di Olio di Ricino Idrogenato, Petrolato, conservante, Silica e Chelante non ecobio. Direi accettabilissimo.

Sella – Crema di Hoffmann:

Aqua, Glycine Soja Oil, Glycerin, Butyrospermum Parkii Butter, Glyceryl Stearate, Prunus Amygdalus Dulcis Seed Oil, Cetearyl Alcohol, Stearoyl Alcohol, Aloe Barbadensis Leaf Juice, Olea Europaea Fruit Oil, Sodium Stearoyl Lactylate, Squalane, Chondrus Crispus Powder, Xanthan Gum, Glucose, Tocopherol, Parfum, Dehydroacetic Acid, Potassium Sorbate, Benzoic Acid, Vitis Vinifera Seed Extract, Sodium Benzoate

75 ml
7,20 €

Quest'altro prodotto invece, nonostante il nome, della preparazione Hoffmann non ha proprio niente.
La vera Pasta di Hoffmann, una preparazione galenica di lunga storia, è formata solamente da Olio di Oliva e Ossido di Zinco. Qui abbiamo a malapena un pochino del primo...ma nemmeno una traccia del secondo.
Il prodotto male non è, anzi, è buono, ma è una semplice crema emolliente, con un pochino di Aloe, Glucosio (umettante e lenitivo), Tocoferolo (nutriente per la pelle e antiossidante), e un estratto di Vite che non saprei come definire. Per quello che contiene mi pare un po' costosetto, si possono trovare prodotti simili a prezzi ben più bassi.

Spero che anche stavolta il post vi sia interessato!
Alla prossima!

Rasmus

Si ringraziano il Forum di Lola, il Forum di Sai Cosa Ti Spalmi, Promiseland.it, Biodizionario.it, e la fondazione Wikipedia inesauribili fonti di informazioni e di ispirazione

sabato 23 maggio 2015

Impacco Semplicissimo e Velocissimo per Cute e Capelli - Seconda Versione

Ciao a Tutti,
qualche mese fa vi avevo fatto vedere come realizzare un impacco velocissimo e semplicissimo per cute secca e capelli rovinati.
Dato che avevo finito le Proteine del Grano, ho dovuto fare qualche modifica.
Rispetto alla prima ricetta ho creato un prodotto ancora più “goloso”, dato che a parte L'OE è quasi un dolce!
Ecco qui la ricetta modificata:

Ricetta:
1 barattolino di Yogurt (circa mezzo di Yogurt Greco) - circa 100g
2 cucchiaini abbondanti di  Miele - 15-20g
2 cucchiai di Cacao - circa 10g
OE Limone - 5 gtt

Il Cacao, nel mio caso si tratta del preparato da sciogliere nel latte, è un ottimo prodotto per i capelli e per la cute, dato che contiene Zucchero di Canna, Proteine e Lecitina di Soia, e una piccola percentuale di grassi (Burro di Cacao), adatta quindi a cute e capelli non particolarmente secchi, come i miei. Infatti nel mio caso un'aggiunta oleosa sarebbe di troppo (vi ho fotografato le etichette per farvi capire bene la composizione, si tratta del preparato al Cacao Biologico dell'Esselunga).
Va benissimo anche il Cacao Amaro se avete quello, avremo sicuramente una maggiore quantità di minerali e vitamine contenute nel cacao, e anche di grassi, che nella versione solubile sono in minore quantità, a scapito dei carboidrati (che sono comunque ottimi idratanti).
La differenza probabilmente starà nell'omogeneizzare la pappetta, il Cacao Amaro non è solubile/autoemulsionante, quindi probabilmente resterà in sospensione e servirà stemperare bene la polvere.
In questo caso usare uno Yogurt bello grasso potrebbe aiutare (ma in caso di capelli che non necessitano di emollienti in quantità potrebbe ungerli troppo, basatevi sempre sulle necessità del vostro corpo).
Purtroppo non è un prodotto che uso molto in cucina, quindi non vi so dire come sarà (non sono per nulla un'abile pasticcera).
Per quanto riguarda le dosi, considerate che ho i capelli piuttosto corti, li sto facendo crescere, ma non sono ancora arrivata a superare le orecchie, quindi in caso di capelli molto lunghi ritoccate le dosi in abbondanza.
Si tratta pur sempre di un impacco, quindi è più importante che consideriate la consistenza del prodotto, che non deve essere troppo colante, piuttosto che le dosi al grammo.
Questa volta ho optato per un prodotto più denso, così da poterlo tenere anche di più (sono arrivata quasi a due ore), quindi non l'ho ammorbidito con il Latte Vegetale come l'altra volta.
Potete decidere in base alla consistenza del vostro Yogurt.
Anche in questo caso, se usando lo Yogurt normale il prodotto dovesse essere troppo liquido, potete addensarlo aggiungendo Amido o Ghassoul se proprio la situazione è tragica.

In ogni caso arriviamo al dunque:
la preparazione è estremamente semplice, basta mescolare tutti gli ingredienti, e l'impacco è pronto!
Una volta raggiunta la consistenza desiderata seguendo le indicazioni che vi ho dato, potete aggiungere 5 gocce di OE di Limone.
Potete anche in questo caso cambiare OE, in base a quelli che avete, ma informatevi bene su quelli più indicati per i vostri capelli.

Vi consiglio di applicarlo su cute e capelli e di lasciarlo in posa almeno una mezz'oretta.
Se riuscite, tenetelo anche un'ora, vi può essere d'aiuto mettere uno o più strati di pellicola da cucina, da vedere non sarà bellissimo, ma il risultato è sicuramente ottimo!
Una volta tenuta la posa, potete lavare i capelli usando uno shampoo un pochino più lavante di quello che usate di solito (magari ne avete uno troppo sgrassante da finire, come nel mio caso), oppure facendo due lavaggi, e magari un ultimo risciacquo con Acqua e Aceto, luciderà e ammorbidirà i capelli senza aggiungere ulteriore “unto”, come farebbe un balsamo che di solito e sufficientemente nutriente.

E anche oggi la ricetta veloce e “pigra” è pronta!
A presto!

Rasmus

Si ringraziano il Forum di Lola, il Forum di Sai Cosa Ti Spalmi, Biodizionario.it, e la fondazione Wikipedia inesauribili fonti di informazioni e di ispirazione

giovedì 21 maggio 2015

Gel d'Aloe con la Pianta Fresca, come prepararlo!

Ciao a Tutti,
Tempo fa vi ho parlato dell'Aloe e delle sue proprietà, vi ho anche fatto vedere come fare un Gel d'Aloe a partire dalla polvere liofilizzata.
Oggi vi parlerò di come ho preparato il Gel d'Aloe dalla pianta fresca, infatti ho una piccola pianta d'Aloe, e nonostante sia ancora piccola per essere privata delle sue foglie, beh ho notato che una foglia stava per essere lasciata morire dalla pianta, così ho deciso di non buttarla via, e l'ho rimossa prima che potesse andare a male.
A questo punto ho provato a fare il Gel d'Aloe “fresco”.

Per prima cosa ho lavato per bene l'esterno della foglia, in modo che non ci fossero più residui di terra.
Subito dopo ho tagliato lungo i bordi, per eliminare le spine, da entrambi i lati e ho tagliato dritta quella che era l'attaccatura alla pianta.
Come vedete la pianta all'interno è formata da una gelatina trasparente.
Una volta rimossi i lati con le spine, bisogna tagliare via i due bordi piatti della foglia: si parte dal lato superiore, e poi si gira la foglia per spelare anche la parte sotto.
Cercate di preservare il più possibile la gelatina interna, ma allo stesso tempo, di non lasciare la parte giallognola che aderisce alla guaina verde della foglia.
Se avete coltelli curvi, forse sarete anche più comodi e precisi di come ho fatto io.

Una volta eliminata tutta la copertura della foglia, avrete ottenuto un pezzetto di gelatina trasparente, come quella della foto, la parte che ci serve.
Se avete un sacco di piante di Aloe, potete anche applicare la foglia spellata, così come ho fatto fino ad ora, per rimediare ad una scottatura dovuta al sole. Non ci sono controindicazioni, anzi! È il metodo sicuramente migliore.
Ma questo implica da una parte il consumo di tantissime foglie (una volta fatto l'impacco...va buttata e basta), dall'altra l'impossibilità di lasciare il prodotto come un vero e proprio Leave-In, dato che vi rimarrà sulla pelle solo un sottilissimo strato di mucillagini, spalmandovi il gel ne resterebbe sicuramente di più e più a lungo.

Andiamo quindi avanti:
dopo aver spelato la foglia...a questo punto l'ho semplicemente frullata col minipimer.
Non serve usare la massima velocità, basterà ottenere un liquidino, poco simile ad un vero e proprio gel.
A questo punto, per ottenere il gel, bisognerà usare un gelificante esterno.
Potete usare Gomma Xantana, ma potete anche provare con altri gelificanti non sintetici (l'Aloe è acida) che gelifichino a freddo.
Ad esempio l'Alginato, di cui vi ho parlato (misurate prima il Ph della foglia frullata però! Penso non stia sotto a pH 4, però non ho pensato di provare a misurarlo).
Io ho inserito circa lo 0,5% di Xantana e circa l'1% di Glicerina (ho pesato l'Aloe frullata velcemente, in ogni caso ogni foglia sarà leggermente diversa, quindi anche con dati precisi potreste ottenere risultati diversi).

A questo punto, senza conservante, il vostro gel potrà essere conservato qualche giorno in frigorifero.
Nel caso sia un trattamento per scottature, l'effetto freddo sarà sicuramente apprezzabile.
Aggiungendo il conservante, potrete allungarne un pochino la durata, ma essendo un prodotto “fresco”, ottenuto da una pianta, che esattamente come la nostra pelle, non sarà sterile, prima o poi andrà comunque a male, in un tempo relativamente breve.
Comunque osservatelo e annusatelo, ai primi cambiamenti di colore, consistenza o odore buttatelo.
La cosa migliore è comunque farne poco alla volta, o eventualmente surgelarlo in cubetti. In questo modo potrete tirare fuori una dose di gel da far scongelare in qualche ora in frigorifero (non scongelate mai a temperatura ambiente, sempre per evitare che si alzi la carica batterica) ogni volta che vi serve, ad esempio la sera per la mattina o la mattina per la sera.

Spero che anche questo post vi abbia dato suggerimenti utili!
A presto!

Rasmus

Si ringraziano il Forum di Lola, il Forum di Sai Cosa Ti Spalmi, Biodizionario.it, Promiseland.it e la fondazione Wikipedia inesauribili fonti di informazioni e di ispirazione

lunedì 18 maggio 2015

Prodotti Temporanei Cien (Lidl): Linea Cien Nature

Ciao a Tutti!
Stamattina sono stata apposta per voi al Lidl, per parlarvi di questa nuovissima linea certificata appena lanciata sul mercato dalla Cien.
La linea è composta da una crema mani, un olio anticellulite, due creme viso giorno, due creme viso notte e due creme contorno occhi.
I prezzi sono sempre e comunque molto bassi, nonostante la linea sia certificata NATRUE, ma vediamo bene prodotto per prodotto.

Cien Nature – Crema Mani alla Calendula:

Aqua, Helianthus Annuus Seed Oil, Caprylic/Capric Tryglyceride, Olea Europaea Fruit Oil, Glycerin, Butyrospermum Parkii Butter, Cetearyl Alcohol, Glyceryl Stearate Citrate, Cera Alba, Glyceryl Stearate, Calendula Officinalis Flower Extract, Tocopherol, Sodium Benzoate, Parfum, Citronellol, Coumarin, Limonene, Linalool, Citric Acid, Xanthan Gum

75 ml
1,49 €

Questo è il prodotto che preferisco della linea, non solo è economico, e biologico, ma ha anche la formula che mi piace di più rispetto allo scopo.
Abbiamo una buona quota di emollienti, quasi tutti di origine vegetale, oli e burri, ma anche un po' di Cera d'Api sbiancata, che fa ulteriore effetto filmante.
Non abbiamo grandi attivi, solo l'Estratto di Calendula, ma sicuramente è un ottimo prodotto, che dovrebbe fare il suo lavoro.
Purtroppo è anche l'unico prodotto che avrei acquistato, visto il prezzo, ma quando sono arrivata (30-40 minuti dopo l'apertura), era già esaurito (infatti non ho potuto mettere la foto).

Cien Nature – Olio Cellulite alla Betulla:

Helianthus Annuus Seed Oil, Prunus Armeniaca Kernel Oil, Orbignya Oleifera Seed Oil, Persea Gratissima Fruit Oil, Prunus Amygdalus Dulcis Seed Oil, Glycine Soja Oil, Parfum, Betula Alba Leaf Extract, Rosmarinus Officinalis Leaf Extract, Calendula Officinalis Flower Extract, Ubiquinone, Tocopherol, Benzyl Alcohol, Citral, Limonene, Linalool

100 ml
3,49 €

Questo è il prodotto della linea che mi perplime di più.
Visto il prezzo direi che è un buonissimo prodotto: un mix di oli vegetali, con qualche aggiuntina, ma proprio anticellulite non lo definirei.
Insomma, abbiamo piccole quantità di Estratto di Betulla ed Estratto di Rosmarino, ma questo non basta a far si che si tratti di un prodotto anticellulite efficace.
Visto il prezzo direi che comunque è un ottimo olio corpo, arricchito anche da Tocoferolo e Coenzima Q10, ottimo antiossidante, ma sicuramente non un attivo anticellulite.

Cien Nature – Crema Viso Giorno alla Melagrana:

Aqua, Helianthus Annuus Seed Oil, Dicaprylyl Ether, Glycerin, Prunus Amygdalus Dulcis Seed Oil, Cetearyl Alcohol, Glyceryl Stearate Citrate, Punica Granatum Seed Oil, Simmondsia Chinensis Seed Oil, Orbignya Oleifera Seed Oil, Glyceryl Stearate, Tocopherol, Xanthan Gum, Ubiquinone, Phytic Acid, Citric Acid, Parfum, Limonene, Citral, Linalool, Sodium Benzoate

50 ml
2,29 €

Cien Nature – Crema Viso Giorno alla Rosa Canina:

Aqua, Helianthus Annuus Seed Oil, Dicaprylyl Ether, Glycerin, Simmondsia Chinensis Seed Oil, Cetearyl Alcohol, Glyceryl Stearate Citrate, Rosa Canina Fruit Oil, Olea Europaea Fruit Oil, Glyceryl Stearate, Tocopherol, Xanthan Gum, Ubiquinone, Phytic Acid, Citric Acid, Parfum, Linalool, Geraniol, Citronellol, Limonene, Benzyl Salicylate, Citral, Sodium Benzoate

50 ml
2,29 €

Parlo una sola volta delle due creme viso, che hanno una formula leggermente diversa, ma sicuramente posso fare un commento unico:
prodotti assolutamente economici, ma anche vuotini.
Abbiamo in entrambi i casi delle bellissime cascate di grassi, quasi solamente a base di oli vegetali (in entrambi i casi abbiamo solo un estere leggero), ma oltre a quello abbiamo solo un pochino di Coenzima Q10 e Tocoferolo.
Insomma, per quel prezzo sono fantastiche, ma avrei preferito pagare un pochino in più e avere qualcosa di più in formula.
Visto che spignatto non le ho comunque comprate, ma come indicazione, che vale per tutti i prodotti, se le creme sono bianche, e non giallognole, è indicazione del fatto che non c'è abbastanza Coenzima Q10 perché sia efficace.

Cien Nature – Crema Viso Notte alla Melagrana:

Aqua, Glycerin, Helianthus Annuus Seed Oil, Orbignya Oleifera Seed Oil, Persea Gratissima Fruit Oil, Dicaprylyl Ether, Caprylic/Capric Tryglyceride, Cetearyl Alcohol, Simmondsia Chinensis Seed Oil, Glyceryl Stearate Citrate, Punica Granatum Seed Oil, Butyrospermum Parkii Butter, Glyceryl Stearate, Tocopherol, Xanthan Gum, Phytic Acid, Citric Acid, Ubiquinone, Parfum, Limonene, Citral, Linalool, Sodium Benzoate

50 ml
2,29 €

Cien Nature – Crema Viso Notte alla Rosa Canina:

Aqua, Caprylic/Capric Tryglyceride, Glycerin, Helianthus Annuus Seed Oil, Persea Gratissima Fruit Oil, Cetearyl Alcohol, Simmondsia Chinensis Seed Oil, Glyceryl Stearate Citrate, Glyceryl Stearate, Rosa Canina Fruit Oil, Orbignya Oleifera Seed Oil, Macadamia Ternifolia Seed Oil, Tocopherol, Xanthan Gum, Phytic Acid, Citric Acid, Parfum, Linalool, Geraniol, Ubiquinone, Citronellol, Limonene, Benzyl Salicylate, Citral, Sodium Benzoate

50 ml
2,29 €

Lo stesso discorso vale anche per le due creme notte (quando sono arrivata quella alla Melagrana era già esaurita), la formula non si differenzia visibilmente da quella delle versioni diurne...abbiamo in entrambi i casi due cascate di grassi diverse, che hanno in comune qualche elemento, ma anche in questo caso abbiamo a che fare con semplici creme emollienti, non sono stati inseriti degli idratanti, e dei veri attivi oltre al Coenzima Q10, che però, se inserito almeno allo 0,1%, che è la percentuale d'uso indicata, rende la crema gialla, sarà facile verificare se ne è stato inserito a sufficienza.

Cien Nature – Crema Contorno Occhi alla Melagrana:

Aqua, Glycerin, Helianthus Annuus Seed Oil, Simmondsia Chinensis Seed Oil, Cetearyl Alcohol, Prunus Amygdalus Dulcis Seed Oil, Glyceryl Stearate Citrate, Dicaprylyl Ether, Punica Granatum Seed Oil, Orbignya Oleifera Seed Oil, Glyceryl Stearate, Tocopherol, Xanthan Gum, Ubiquinone, Phytic Acid, Citric Acid, Sodium Benzoate

15 ml
1,69 €

Cien Nature – Crema Contorno Occhi alla Rosa Canina:

Aqua, Simmondsia Chinensis Seed Oil, Glycerin, Helianthus Annuus Seed Oil, Cetearyl Alcohol, Vitis Vinifera Seed Oil, Glyceryl Stearate Citrate, Rosa Canina Fruit Oil, Caprylic/Capric Tryglyceride, Glyceryl Stearate, Tocopherol, Xanthan Gum, Ubiquinone, Phytic Acid, Citric Acid, Sodium Benzoate

15 ml
1,69 €

Leggera delusione anche in questo caso, abbiamo a che fare con due prodottini assolutamente economici, certificati ecobio, ma con la stessa mancanza delle creme viso.
Visti i prodotti di linee già commercializzate al Lidl, come la Cien Med, speravo in qualcosa di meglio.
Consigliabilissimi visto il prezzo, ma, come tutti i prodotti viso della linea, adatti più che altro a pelli giovani, che non abbiano necessità di attivi antiage o forti idratanti o lenitivi.
Insomma, sono tutti prodotti molto basic, ecobio, con prezzi decisamente bassi, ma non straordinari.

Anche per oggi è tutto, spero che vi sia piaciuto il post in semi diretta!
Alla prossima!

Rasmus

Si ringraziano il Forum di Lola, il Forum di Sai Cosa Ti Spalmi, Promiseland.it, Biodizionario.it, e la fondazione Wikipedia inesauribili fonti di informazioni e di ispirazione

domenica 17 maggio 2015

Prodotti Usati tra inizio Febbraio e Maggio

Ciao a Tutti,
torno a riparlarvi di alcuni dei prodotti che ho utilizzato nell'ultimo periodo.
L'ultima volta vi avevo parlato di tre dei primer Urban Decay, uno, la versione standard, quello incluso nella Naked Palette, gli altri due quelli che avevo deciso di testare nei mesi scorsi, e ora finalmente vi parlo di quello che non era al momento disponibile:

Urban Decay – Eyeshadows Primer Potion – Sin (Champagne):

Isododecane, Cyclopentasiloxane, Distardimonium Hectorite, Trimethylsiloxysilicate, Polyethylene, Trihydroxystearin, Triethylhexanoin, Isopropyl Lanolate, Sorbitan Sequioleate, VP/Eicosene Copolymer, Dimethicone, PEG-40 Stearate, Propylene Carbonate, Phenoxyethanol, Sinthetic Beeswax, Propylparaben, Methylparaben, Butylparaben, Ethylparaben, Isobutylparaben

May contain:
Mica, CI 77891 (Titanium Dioxide), CI 77491/77499 (Iron Oxides), CI 77163 (Bismuth Oxychloride)

11 ml
17 € circa

L'Inci è lo stesso della versione classica, nonostante questo sia shimmer, la tenuta si è dimostrata davvero ottima, come del resto quella di tutti e 4 i prodotti.
Quello che mi piace in particolare di questo primer è che si intona molto di più con il mio colore di pelle, e soprattutto risulta persino armocromatico con il mio sottotono.
Inoltre io adoro i colori shimmer, quindi si armonizza maggiormente a questi.
Alla fine, dopo i 3 test ho deciso di acquistare il Primer in versione Antiage, è il più morbido e setoso da spalmare, e quello che, in proporzione tiene di più.
Mi piace molto la tenuta della versione Matte, ma il colore del prodotto fa a pugni con la mia carnagione, inoltre ho una pelle delle palpebre non particolarmente unta se escludiamo il periodo estivo.
Mi piace l'effetto shimmer della versione Champagne, ma effettivamente per il giorno è molto meglio un prodotto trasparente e che non altera il colore della palpebra.

Ekos – Intimo con Estratto Biologico di Camomilla:

Aqua, Glycerin, Sodium Lauroyl Sarcosinate, Cocamidopropyl Betaine, Caprylyl/Capryl Glucoside, Ammonium Lauryl Sulfate, Olivamidopropyl Betaine, Chamomilla Recutita Flower Extract, Sodium Chloride, Panthenol, Parfum, Lactic Acid, Sodium Benzoate, Potassium Sorbate

350 ml
2,99 €

Una volta finito il vecchio Detergente Intimo della Cien col vecchio inci (adesso è stato modificato leggermente l'inci, appena lo troverò alla Lidl lo recensirò), e quello della Vivi Verde Coop ho voluto provare questo qui, visto che l'ho trovato da Tigotà.
Non ho un Tigotà vicino (unico negozio che so che lo vende), ma ci sono capitata mentre andavo con un'amica in centro a Milano.
Il prodotto è piuttosto liquidino, fa una schiuma delicata, ed è assolutamente piacevole.
Non ha un profumo ben definito, direi che usando il dispenser è quasi inodore, mentre aprendo il barattolo si sente un profumo fresco, fiorito e leggermente agrumato, che sa proprio di pulito.
Lo uso da circa un mesetto, e non ho avuto fastidi intimi, di solito sono problemi che saltano fuori appena uso qualche prodotto non delicato, come i detergenti intimi delle solite grandi marche.
L'inci è leggermente diverso da quello che avevo trovato per fare la valutazione della formula qui, ma non penso sia molto rilevante. Il prodotto non penso sia variato in modo sensibile.

Equilibra – Aloe Gel – Dentifricio per Denti Sensibili: 

Glycerin, Sorbitol, Hydrated Silica, Aqua, Sodium Lauroyl Sarcosinate, Aloe Barbadensis Leaf Juice, Potassium Citrate, Aroma, Potassium Acesulfame, Escin, Cellulose Gum, Menthol, Echinacea Angustifolia Extract, Xylitol, Melaleuca Alternifolia Extract, Phenoxyethanol, Potassium Sorbate, C.I. 75810

75 ml
3,20-3,69 €

Confermo la recensione che ho fatto anche per gli altri dentifrici della marca.
In sostanza non avverto differenze: si tratta in tutti i casi di dentifrici in gel, piuttosto morbidi e spalmabili, che fanno una schiuma delicata e morbida, poco “invadente”.
Trovo che siano semplicemente dei dentifrici non proprio economici, ma è anche vero che una confezione dura anche 3-4 mesi (almeno nel mio caso, dato che vivo sola), fino ad ora direi che questi tre sono i migliori che ho trovato fino ad ora (praticamente identici), li preferisco sia al dentifricio della linea Gabbiano dell'Esselunga, che a quelli Pasta del Capitano (tra tutti quelli che ho provato negli anni, questi sono gli unici che valuto positivamente).

Speedy Care – Salviettine Milleusi:

Aqua, Glycerin, Coco-Glucoside, Parfum, Phenoxyethanol, Benzyl Alcohol, Potassium Sorbate, Tocopherol

15 salviette
0,80 €

Sono carine, hanno un inci verde, ma obiettivamente si asciugano piuttosto in fretta.
Valgono quello che costano insomma.
Io le ho usate solamente per un periodo, me le hanno regalate, all'inizio andavano bene, le ho usate per pulirmi le mani quando ero fuori casa...ma già dopo un mesetto abbondante si erano seccate abbastanza da non essere più utilizzabili. Non so se erano vecchiotte di loro.
Comunque non le ho buttate, le ho riciclate come salviettine rimuovi-trucco.
Applicavo con le dita lo Struccogel che uso tutt'ora, e lo rimuovevo con queste salviettine.
Secondo me sono delicate, e potrebbero andare bene anche per i bambini, soprattutto se se ne si usano tante, così da finirle in fretta, prima che secchino.

Atar Naive – Rose Eau de Parfum Roll-On:

Alcohol Denat., Parfum, Alpha-Isomethyl Ionone, Citral, Citronellol, Geraniol, Hexyl Cinnamal, Hydroxycitronellal, Limonene

10 ml

Si tratta di un omaggio della Conad vicino a casa mia. Sa davvero di rosa, mi piace molto. Sembra proprio l'Acqua di Rose dell'etnico che compro e uso negli spignatti di solito.
Poi è utilissimo l'applicatore roll-on, perfetto da tenere in borsa.
Unico neo: la fragranza dura veramente poco.
Non sono particolarmente esperta di profumi, non so se questo è un prodotto che esiste anche in forma "acquistabile", ma ho pensato di parlarvene comunque, nel caso qualcuno di voi l'abbia già visto da qualche parte in vendita.

Spuma di Sciampagna – Salviettine Intime Delicate:

Aqua, Inulin, Alpha-Glucan Oligosaccharide, C18-22 Hydroxyalkyl Hydroxypropyl Guar, Hydrolyzed Silk, Lactic Acid, Olus Oil, Glycerin, Lauryl Glucoside, Polyglyceryl-2 Dipolyhydroxystearate, Glyceryl Oleate, Dicaprylyl Carbonate, Phenoxyethanol, Benzyl Alcohol, Potassium Sorbate, Citric Acid, Parfum 

12 salviette
1-1,50 €

Le ho usate in particolare nell'ultimo periodo, in cui ho trovato lavoro, e visto che si tratta di stare sempre molte ore in giro, è sempre utile avere sottomano delle salviettine.
Sono delicate, non schiumogene e rinfrescanti, sono assolutamente approvate per il loro scopo.
Nel mio caso sono state usate sia come previsto, come salviettine intime, ma in mancanza di altri rimedi in borsa, anche per risistemare il trucco che, dopo una giornata impegnativa e calda, era arrivato a fare l'effetto panda! Hanno fatto un buon lavoro comunque, infatti hanno tolto i segni di trucco colato, senza appiccicare/ungere/lasciare schiuma nel contorno occhi.
Mi sono servite perché purtroppo non posso usare il primer della Urban Decay tutti i giorni, sarebbe poco salutare per il mio contorno occhi.
A questo proposito, se per l'estate dovessi proprio usarne uno, magari proverò quello della Neve o della Colour Caramel (se troverò un rivenditore in zona).

Anche per oggi ho finito, anche se fin troppo presto!

Rasmus

Si ringraziano il Forum di Lola, il Forum di Sai Cosa Ti Spalmi, Promiseland.it, Biodizionario.it, e la fondazione Wikipedia inesauribili fonti di informazioni e di ispirazione

venerdì 15 maggio 2015

Qualche pillola di Armocromia

Ciao a Tutti,
questa volta vorrei parlarvi di un argomento particolare, che non si limita alla cosmesi, ma sfocia un po' in altri ambiti.
Vorrei parlarvi di Armocromia, ovvero della teoria dei colori più adatti ad armonizzare i colori di ognuno di noi.
Purtroppo è un argomento che in teoria ha una forte base oggettiva, ovvero dipende da variabili ben definite, e non dal gusto personale, ma che poi, nella pratica, sfocia comunque in piccola parte nella soggettività.
Infatti, per quanto l'effetto visivo dell'accostamento dei naturali colori del viso (pelle, capelli e occhi), e i colori che vengono usati per abbigliamento e Make-Up, segua delle regole percettive piuttosto certe e appoggiate da diverse ricerche in ambito della psicologia generale della percezione visiva e della neuropsicologia, dall'altra è anche vero che i gusti personali, l'ambiente culturale e la percezione soggettiva (per quanto i meccanismi di base della percezione siano presenti in tutti gli esseri umani, alcuni parametri variano da persona a persona, basta pensare al caso eclatante del daltonismo, ma ci sono anche variabili non patologiche) svolgono un ruolo non indifferente, anche se circoscritto.

Per dare un'idea generale di qual'è lo scopo dell'armocromia, e di come riconoscere se un colore è o meno armocromatico su una persona, valgono queste indicazioni (che valgono sia per donne, che per uomini, anche se sicuramente l'ambito Make-Up è appannaggio femminile):

I Colori Giusti:

  • Aggiungono luminosità al tuo volto, facendoti sembrare più giovane, fresco e vivo
  • Aiutano a mimetizzare le imperfezioni come macchie, linee sottili e occhiaie
  • Riducono la necessità di usare Make-Up
  • Ammorbidiscono i lineamenti del viso
  • Ti fanno apparire più sicuro
  • Fanno si che le persone notino TE, non il colore di quello che indossi (Make-Up compreso)

I Colori Sbagliati:

  • Accentuano le linee sottili e le rughe
  • Accentuano macchie, occhiaie e imperfezioni della pelle
  • Ti fanno sembrare malato o stanco
  • Accentuano il doppio mento
  • Fanno si che si noti solo il colore che indossi (make-up o abbigliamento) e non TE


Seguendo queste indicazioni piuttosto semplici, si riesce già a fare una prima selezione dei colori che stanno bene su una persona.
Infatti l'impressione, anche della persona “digiuna” di armocromia, è “spontanea”.
Chiunque può accorgersi di come un colore giusto esalti una persona, e di come uno sbagliato la penalizzi, anche se magari si è in difficoltà a pensare a quale potrebbe essere il colore giusto.
Basta pensare ad esempio ad una celebrità come Jennifer Lopez agli Oscar 2015 (foto a destra): rossetto freddissimo e troppo brillante, che fa effetto semaforo, trucco sugli occhi che le conferisce un aspetto malaticcio e strano, vestito troppo chiaro, quasi invisibile sulla sua pelle che ha un sottotono piuttosto caldo (un vestito fin troppo "nude", lo definirei "cancellapelle", sulla scia dei rossetti definiti "cancella labbra" quando risultano troppo chiari e scialbi).
Guardate invece come già appare più "fresca" e giovane qui a sinistra, con colori caldi, più adatti a lei.
Non serve per forza studiare una teoria armocromatica per capire che con altri colori sarebbe stata molto, molto meglio (purtroppo di foto in cui lei è truccata e vestita più armocromaticamente di così non ne ho trovate, in questo caso ci voleva sicuramente un rossetto più importante di così).
Però, le teorie che sono state sviluppate servono a capire “cosa” non va bene in un colore sbagliato.
Un rossetto cancella-labbra può essere sia troppo chiaro, ma anche troppo polveroso, oppure essere sbagliato anche nella temperatura (sottotono caldo o sottotono freddo).
Per una sorta di convenzione, le teorie armocromatiche si sono sviluppate sul concetto di “stagione”, ovvero si definisce l'insieme di colori che compongono una persona, associandole ad una stagione meteorologica, associando semplicemente il tipo di colori che è comune vedere in quel periodo.

La prima teoria base suddivisa in 4 stagioni è stata sviluppata da Carol Jackson nel libro “Color Me Beautiful”
Si tratta di una semplice divisione che tiene conto di troppe poche variabili, in sostanza incasella tutti i possibili incarnati (anche limitandosi ai caucasici, nonostante la teoria armocromatica possa comprendere benissimo anche diverse etnie) in sole 4 categorie:
Estate: Colori freddi e chiari (es. Capelli biondo cenere, pelle eterea, insomma il classico fenotipo nordico)
Autunno: Colori caldi e pieni (es. Capelli rosso rame, pelle dal sottotono caldo e pastoso)
Inverno: Colori freddi e alto contrasto (es. Capelli corvini e incarnato latteo con toni bluastri)
Primavera: Colori caldi e brillanti (es. Capelli biondo caldo o castano chiaro caldo, pelle luminosa e calda).
Praticamente impossibile rientrare in solo una di queste categorie.

La successiva teoria a 12 stagioni è stata sviluppata da Lora Alexander nel libro “Color Revival 2° Edition” (da cui ho tradotto alcune definizioni).
In questo caso vengono aggiunte delle variabili, che permettono così di rendere sufficiente variabilità alle palette di colori adatti.
In questo caso andiamo a tenere conto di 3 variabili del colore, riprese dalla Teoria del Colore di Albert Munsell:



HUE = Caldo o Freddo → si riferisce alla quantità di Giallo o di Blu presente nel colore
VALUE = Chiaro o Scuro → si riferisce alla quantità di Bianco presente nel colore
CHROMA = Brillante o Soft → si riferisce alla quantità di Grigio presente nel colore

Quest'ultimo valore viene spesso confuso con la “Saturazione”, infatti, in italiano, il valore Croma è indicato proprio da quello che normalmente chiamiamo Saturazione.
Invece, il vero e proprio parametro Saturazione è la pienezza del colore, ovvero il parametro “Shaded”, che vedete nell'immagine più in basso.

Proprio la teoria a 12 stagioni, prende in considerazione queste tre variabili.
In sostanza le precedenti 4 stagioni vanno a rappresentare le 4 stagioni Assolute. Ovvero le stagioni che non lasciano spazio a dubbi, i colori sono nettamente freddi o caldi, brillanti o soft e chiari o scuri, o comunque almeno due di queste variabili.
A queste 4 stagioni si associano 2 diverse stagioni aggiuntive, per ognuna: 2 stagioni, una Brillante (Inverno e Primavera) e una Chiara (Estate e Primavera) o Profonda (Inverno e Autunno).

Questa suddivisione risolve alcuni dei problemi del precedente sistema, ma non è ancora sufficiente a creare una giusta palette di colori per tutti.
Si va a creare, quindi, un'ulteriore teoria a 16 stagioni, dove viene aggiunto il parametro Saturazione, ovvero la “pienezza” del colore, con l'aggiunta di nero, che in alcune delle stagioni del sistema a 12 era “compreso” insieme ad altri parametri.

In realtà non ci si ferma per forza qui.
Non tutte le persone riescono ad essere incluse al 100% in queste categorie, ed è per questo che esistono anche palette “a cavallo”, e che vanno valutate singolarmente.
Questo è soprattutto il caso di chi ha un sottotono neutro, che già rende difficile la scelta della stagione “madre”.
Vi faccio proprio il mio esempio, io infatti sono un Autunno a base neutra, ma senza rosso (che di solito è il sottotono neutro che sta alla base delle stagioni brillanti), ma a confine con l'Estate.
Insomma sono una delle persone a cui non va bene una palette Autunnale (Autunno Profondo Soft), ma nemmeno un'Estiva (Estate Chiara Soft).
A me infatti stanno bene colori pastosi, neutro-caldi, ma senza prevalenza di rosso e nessun colore brillante.
La definizione di colore “pastoso” è stata forse la cosa più difficile da capire per me. Si tratta infatti di colori con sottotono variegato, che in sostanza non appaiono ben definiti, ma che portano al loro interno diverse componenti: ad esempio marroni con componenti di viola caldo, color mattone dal sottotono rosato soft o aranciato spento ecc...
Sicuramente tutto ciò che è opposto ai colori “fluo”.

In ogni caso, il mio post non tratterà di come fare un'autovalutazione (o la valutazione di qualcun'altro) armocromatica, innanzitutto perché non sono tutt'ora in grado di farla con una buona affidabilità, ma posso solo fare esclusioni, in secondo luogo, perché è un argomento che va ben oltre la cosmesi, ed è potenzialmente molto, molto più complesso della teoria stessa.
Si tratta più che altro di voler creare consapevolezza in questo senso, e di dare indicazioni su come scegliere al meglio i propri colori, non guardando solamente il gusto personale.
Un colore può piacere, ma questo poi non sempre si traduce in un bell'effetto su tutti, sia che si tratti di un capo d'abbigliamento, sia di Make-Up.
Ad esempio, molte delle ragazze che conosco, più o meno esperte di armocromia, tendono ad autoprodursi i cosmetici decorativi, proprio perché insoddisfatte della scelta presente sul mercato.
Un esempio può essere la ricerca del perfetto rossetto MLBB (My Lips, But Better), cosa che per me è diventata un'impresa, anche se per ora non demordo!
Probabilmente finirò per spignattarmelo da sola! Ma chissà quanto mi ci vorrà!

Chiaramente l'armocromia non deve diventare un “obbligo”, io stessa non sempre vesto/mi trucco in maniera armocromatica (anche perché non ho ancora capito tutto ciò che mi sta bene e ciò che devo invece evitare), però è effettivamente vero, quando lo faccio, mi vedo più fresca e più “giovane”, di quando uso colori che non sono i miei.
Ad esempio ho imparato a truccarmi con i marroni caldi e dorati o aranciati, piuttosto che con i marroni freddi e rosati della Naked Palette, soprattutto nelle occasioni in cui l'abbigliamento non è armocromatico.
Al contrario, se uso colori armocromatici nell'abbigliamento, mi concedo qualcosa di meno armocromatico (ma sempre non troppo inadatto) come trucco, come ad esempio i viola, i blu/verdi freddi o il nero/grigio.
Poi in generale un trucco non armocromatico si nota meno di sera, mentre è da evitare di giorno, dove i difetti del viso vengono maggiormente evidenziati.

Anche per oggi è tutto!
Spero che abbiate trovato interessante l'approfondimento!

Rasmus

Si ringraziano Lora Alexander (le immagini sono tratte dal suo libro “Color Revival 2”), Pia (I tuoi colori, la tua griffe di bellezza, e tu di che rossetto sei?), e le MUA esperte in armocromia che mi hanno insegnato tutto quello che so!