venerdì 8 dicembre 2017

Ricetta per un Sapone Lava-Pennelli!

Ciao a Tutti!
Questa volta la mia ricetta saponifera non è “standard”, questa volta ho deciso di realizzare un sapone per lavare i pennelli per il trucco!
Non è che il classico sapone liquido di riciclo non vada bene... però sto cominciando a truccarmi più spesso di prima, ed effettivamente lavare spesso i pennelli con le mani, anche in pieno inverno, me le fa screpolare un sacco!
Per limitare il più possibile il contatto con l'acqua... ho deciso di realizzare un sapone in vasetto, un po' come il classico Sapone da Barba che avevo fatto mesi fa.


Dato che uno dei limiti del sapone è la mancanza di “pulizia meccanica”, ho deciso di arricchire il sapone con granelli, realizzando quindi una sorta di Sapone-Scrub, ma dato che le fibre dei pennelli naturali sono delicate, ho deciso di usare l'Amaranto, che avevo già sperimentato in un sapone che mi era stato passato da un'amica, e che mi sembrava perfetto per aggiungere quel che manca al sapone, non mi pare che sia tanto diverso dai “pallini” degli affari pulisci-pennelli in silicone! Però in versione biodegradabile!

Ricetta:


*Amaranto circa 1/3 dei grassi

Dato che Soap Calc non comprende l'Alcol Cetilico fra i grassi, l'ho sostituito con l'Acido Laurico, perché per comodità quadrassero i conti sul peso totale e dei singoli grassi.
Ho dimenticato di riportare le fragranze che ho usato, ho provato ad usare la fragranza Nivea di Glamour Cosmetics.

Non starò a ripetermi con la procedura, potete trovare qui tutte le informazioni generali su sapone e saponificazione:

Saponificazione
Storia del Sapone
Meccanismo Detergente del Sapone
Procedura della Saponificazione a Freddo

Procedimento:

Come per il Sapone da Barba che ho realizzato nell'ultimo anno, nonostante il sapone venga colato nei vasetti, la procedura di base non differisce essenzialmente da quella della normalissima saponificazione a freddo, l'unica sostanziale differenza sta nella quantità, vi consiglio di non superare i 300 g, viene fuori già una bella quantità di sapone, grazie anche all'Amaranto.

Come sempre nella saponificazione a freddo, bisogna cominciare sciogliendo i grassi solidi prima di pesarli, in questo caso l'Olio di Cocco.
Una volta sciolto tutto il barattolo in un bagnomaria tiepido, si può cominciare a preparare la pentola dei grassi.
Dato che si deve andare a sciogliere anche l'Alcol Cetilico, ma soprattutto l'Esterquat, pesati da solidi, bisogna scaldare un po' più del solito, superando anche i 100°C.
Rispetto alla classica saponificazione a freddo, qui tocca tenersi a temperature più alte, per non far riaddensare l'Esterquat.

Mentre si lascia a scaldare il pentolino dei grassi, si può cominciare a preparare anche la soluzione di Soda, tenendo conto tutte le necessarie precauzioni che vi allego sempre all'inizio.
Proprio perché la pentola dei grassi va lasciata molto calda, vi consiglio di lasciar raffreddare un po' più a lungo la Soluzione di Soda, almeno più del solito.

Mentre si attende che le due fasi siano alle giuste temperature, potete preparare già la giusta quantità di Amaranto, che andrà buttato nel sapone e mescolato rapidamente prima che si addensi troppo.
È utile anche avere già pronti più contenitori di quelli che si pensano necessari, dato che aggiungendo l'Amaranto, si arriverà quasi al doppio del volume occupato dal solo sapone.
Dato che non è un vero e proprio sapone per la pelle, io non ho dato molta importanza alla “decorazione”, quindi ho utilizzato poca fragranza, giusto perché il sapone non odori di solo “umido”, e l'ho messa direttamente negli oli, nonostante l'alta temperatura, giusto prima di emulsionare.
Oltre a questo, non ho messo nessun colorante, già il semplice sapone di Olio di Cocco viene molto bianco e candido, il ché secondo me lo fa già apparire bello alla vista.

Una volta che si è pronti a saponificare, per una piccola quantità di prodotto, come quella che ho realizzato io, basteranno poche frullate di minipimer versando abbastanza in fretta tutta la Soda, e si otterrà già una pasta di sapone piuttosto densa e che va scodellata abbastanza rapidamente.
C'è giusto il tempo di inserire l'Amaranto e mescolare rapidamente, per poi scodellare per bene la pasta di sapone nei contenitori, prima che si addensi troppo, lasciando dei buchi.
In generale vi consiglio di scegliere contenitori di plastica dura molto resistenti, in questo caso il sapone viene fatto ad una temperatura più alta, e non devono essere usati contenitori di plastica trasparente molle, quella che in sostanza si deforma già in lavastoviglie.
Vi consiglio di usare contenitori belli spessi, e di evitare anche quelli con “doppiofondo”, perché solitamente sono due strati di plastiche meno resistenti, i contenitori restano più belli da vedere, e si pensano più resistenti, ma si deformano con le alte temperature.
Il prodotto non è esteticamente top, soprattutto se nel contenitore più grande il sapone “vulcanizza” un pochino come è successo a me, ma resta un sapone molto pratico per l'uso che ne ho prefitto.

La stagionatura in questo caso non è del tutto obbligatoria, dato che la fase Gel è molto violenta, ed è dovuta all'alta percentuale di Olio di Cocco, resta comunque un prodotto che migliora con il prolungarsi della stagionatura.
Io ho aspettato circa un mesetto prima di usare il primo vasetto (ho cominciato con il più piccolo), ho atteso giusto che il sapone fosse duro a sufficienza (provando con il dito), anche per non consumarlo davvero troppo in fretta.

Per usarla basta bagnare appena appena la superficie del sapone, bagnare bene i pennelli, e lavorare bene le setole sul sapone; si forma una schiuma morbida e piuttosto fine, che riesce a rimuovere anche i residui di trucchi cerosi.
Se si accumula troppo colore sul sapone basterà sciacquarne la superficie, cercando di evitare che rimanga troppa acqua nel contenitore, è davvero facilissimo da usare!



Anche per oggi è tutto!
Alla prossima!

Rasmus

Si ringraziano il Forum di Lola, il Forum di Sai Cosa Ti Spalmi, Biodizionario.it, e la fondazione Wikipedia, inesauribili fonti di informazioni e di ispirazione, e soprattutto le mie personali maestre di saponificazione!

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