Ciao a Tutti!
Dopo diversi mesi, ho rifatto il Cremino al Bicarbonato, ricetta che vi avevo già fatto vedere l'anno scorso.
Questa volta però, ho voluto fare alcune modifiche, per renderlo più facilmente portabile.
Non mi fido ancora ad usarlo con indumenti proprio bianchi o panna, ma adesso è sicuramente meno problematico per gli abiti mediamente chiari, su cui si noterebbe un certo ingiallimento.
In ogni caso provate sempre e comunque prima su abiti scuri o comunque già molto usati/di scarso valore. Molto dipende anche dai vostri ingredienti specifici, e non dalla ricetta in sé.
Ho usato questo deodorante durante l'ultima stagione invernale, fino all'estate, in realtà questa versione di cremino deodorante non macchia l'ascella, quindi potrebbe essere usato anche con le canotte, io più che altro non l'ho molto usato perché d'estate mi da fastidio la sensazione di leggero unticcio.
Non si tratta di una sensazione oleosa, con grasso che tende a colare, ma sicuramente, col caldo, si percepisce un po' di unto.
Però non è detto che capiti anche a voi! Potete semplicemente provare.
Potendo ridurre anche la quantità di Fase C in questa nuova ricetta, ho voluto aumentare anche la quantità di Olio di Cocco, ricco di Acido Laurico, che è l'acido grasso più adatto, con proprietà antibatteriche.
In generale è un prodotto un po' meno lenitivo, ma non penso che la differenza sia abissale.
Ecco allora la nuova ricetta “antimacchia”:
Fase A1
Ossido di Zinco 5,7
Amido 13
Bicarbonato di Sodio 13
Fase A2
Cera di Soia 5
Burro di Karitè 25
Burro di Mango 5
Olio di Cocco 20
Tocoferolo 3
Fase B
Miele 5
Fase C
Oleolito di Calendula 5
Bisabololo 0,5
OE Tea Tree 3gtt
OE Limone 3gtt
OE Cipresso 3gtt
Procedimento:
A differenza che con la prima versione, qui non abbiamo estratti da solubilizzare, potete cominciare direttamente col macinare le polveri: macinate a lungo, almeno un paio di minuti alternando qualche pausa, ma poi lasciate depositare per bene le polveri prima di riaprire il macinacaffè o il Grinder.
Mentre aspettate che si depositino le polveri, potete cominciare a preparare la fase A2, scaldando prima la Cera di Soia (Olio di Soia Idrogenato) fino a fusione, con Olio di Cocco e Tocoferolo, non servirà scaldare molto, basterà superare di poco i 50°C. Tenere una temperatura piuttosto bassa sarà utile anche per evitare di dover attendere a lungo successivamente, per l'inserimento della fase C.
Una volta fusi completamente Cera Soia e Olio di Cocco potete inserire i burri, che devono si ammorbidirsi molto, ma è meglio che non arrivino a fondersi, l’ideale è stare anche sotto ai 50°C.
A questo punto, se le polveri si sono depositate, potete aprire il macinacaffè o grinder e prenderle, per stemperarle bene nella fase A2, andando a formare la fase A intera.
Vedrete che nonostante si debba mescolare a lungo, le polveri si amalgameranno bene, rendendo il composto grasso più viscoso e “asciutto”.
Potete aiutarvi lavorando sempre a caldo (vi consiglio di non superare i 40°C a questo punto), ma ricordando sempre che l’ideale è avere sempre un composto cremoso, non pastoso, ma nemmeno troppo liquido.
Per completare la miscelazione potete anche aiutarvi con uno sbattitore elettrico, mentre vi sconsiglio caldamente il frullatore ad immersione, sprechereste un sacco di materie prime, a meno che non abbiate fatto cremino al bicarbonato per 10-20 persone!
Una volta che la dispersione è riuscita, potete inserire tutti gli altri ingredienti, prima la fase grassa (anche gli OE), che renderà il tutto più morbido e lavorabile, e infine il Miele, ricreando un'emulsione fittizia usando lo sbattitore.
Una volta data un’ultima sbattuta si può versare il prodotto negli stampini.
Vanno bene stampini per sapone, o vasetti comodi, a bocca larga, ma anche vecchi stick riciclati di deodoranti, ma prima è bene che verifichiate la consistenza del prodotto.
Io ad esempio cambiando Burro di Karité ripetendo la vecchia ricetta, mi sono trovata una consistenza completamente diversa, e il prodotto non mi reggeva più lo stick.
In ogni caso, una volta versato il prodotto negli stampini o negli stick ecc...è importante tenerlo in movimento se non è ancora del tutto denso da non “scivolare” verso i bordi se inclinate il contenitore.
A questo punto potremo prendere tutti gli stick/contenitori e infilarli in freezer per 10-15 minuti e poi in frigo per qualche ora.
I miei stick sono venuti di una consistenza perfetta per il periodo invernale, quando ho usato il Karité di Dermolife, mentre sono venuti morbidi per le stesse temperature quando ho usato il Karité di Gisella.
In ogni caso non mi sono mai venuti duri come quelli commerciali, ma sempre più morbidi e cremosi, e li apprezzo molto di più così.
Se li preferite più duri potete anche risolvere in modo “termico” tenendoli in frigo o fuori dalla finestra del bagno/camera (insomma la stanza dove volete, ma che sia al freddo e in una zona protetta da pioggia e vento), oppure potete anche aumentare le dosi di burri e cere a discapito della percentuale oleosa, però vi avviso, già si tratta di una lavorazione piuttosto complessa, da fare in fretta, perché il prodotto tende ad addensarsi appena la temperatura scende sotto i 40-45°C, fare uno stick deodorante così duro potrebbe essere difficile.
Dubito che si avrebbe il tempo di stemperare bene le polveri nei burri, e penso si debba proprio saltare l'inserimento di ingredienti termolabili (avremmo già un prodotto troppo “congelato” per poter mescolare bene tali ingredienti), ma potete provare e sperimentare voi stessi se la cosa vi può interessare, io, come vi ho già detto, di solito preferisco prodotti più spalmabili, dove basta una passata per “scioglierli“.
Gestione delle omissioni e sostituzioni:
Gli ingredienti non sono numerosi, ma sono quasi tutti assolutamente utili.
Potete fare a meno dell’Ossido di Zinco, che fa da assorbente e aggiunge un leggero effetto lenitivo, ma anche batteriostatico, ma dovrete aumentare Bicarbonato e Amido in equivalenti quantità.
Potete anche usare altri Oli Essenziali, basta che siano ad azione batteriostatica. Teoricamente i più adatti dovrebbero essere Tea Tree, Lavanda e Limone, anche Cipresso ha discreti effetti antibatterici, e potrebbe andare bene anche Menta (non esagerate con le quantità per l’effetto freddo), ma bisogna anche pensare ad un mix che sia almeno accettabile dal punto di vista olfattivo (se proprio non lo vogliamo del tutto “buono”), altrimenti tanto vale tenersi la puzza di sudore!
Come già vi avevo detto, io non ho messo Lavanda perché non mi piace l’odore, e mi trovo molto bene con la composizione che avevo già usato nella ricetta precedente.
In ogni caso meglio stare sotto le 10 gocce, se avete una pelle piuttosto reattiva mettetene anche la metà, o non metteteli proprio, l’azione antiodorante è esplicata già a sufficienza dal Bicarbonato, sono più che altro un’azione di profumazione e antibatterica aggiunta, se proprio non piace un prodotto “senza nessun odore”.
Come vi avevo già scritto per la precedente ricetta, la Cera di Soia la potete sostituire con un altro grasso idrogenato (ho visto sicuramente Mandorla, Oliva, Avocado e Albicocca sui siti di materie prime), ma non con una vera e propria cera, sarebbe troppo dura e occlusiva. Altrimenti potete mettere anche Burro di Cacao, ma dovrete aumentate le dosi a scapito di Mango o Karité (potete anche usare uno solo di questi per l’intera quota di Mango e Karité), arriverei a 7 grammi.
L'oleolito potete anche sostituirlo con un qualsiasi olio alimentare medio: EVO, Riso, Girasole, Soia, Mais ecc...vanno benissimo.
Vi continuo a consigliare però l’Olio di Cocco, che sotto i 21-22°C tende a solidificare, e aiuta a fornire ulteriore consistenza al prodotto, durante gran parte dell'anno (esclusi solo i periodi proprio caldi, dove si va oltre i 23°C). L'unica alternativa effettiva sarebbe l'Olio di Babassu, che ha proprietà molto simili.
E anche questa ricetta è pronta!
Spero vi sia piaciuta!
Alla prossima!
Rasmus
Si ringraziano il Forum di Lola, il Forum di Sai Cosa Ti Spalmi, Promiseland.it, Biodizionario.it, e la fondazione Wikipedia inesauribili fonti di informazioni e di ispirazione
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