Ciao a Tutti,
poco tempo fa vi ho parlato di come è formata la pelle, e del Film IdroLipidico Cutaneo (FILC).
Voglio continuare a parlarvi di pelle, ma in questo caso comincerò a parlare della giusta idratazione, e di come agire al meglio sulla pelle secca.
La pelle, in generale, è proprio l'organo deputato a trattenere l'acqua che serve all'organismo, oltre che a proteggerlo da tutte le possibili aggressioni esterne.
Come vi avevo già spiegato in diversi post, la pelle perde naturalmente una certa quantità d'acqua tramite la naturale e inevitabile “Perspiratio Insensibilis” denominata anche “Trans Epidermal Water Loss”, (TEWL), la pelle sana dovrebbe essere in grado di limitare queste perdite senza problemi, e anzi, certi tipi di pelle, come quella grassa, non incontrano certo difficoltà.
Altri tipi di pelle invece, che sia per fattori genetici, che per abitudini (cosmetiche o non), che per alimentazione, tendono a seccarsi.
Normalmente l'acqua viene portata dal sangue a livello del derma, e poi diffonde fino all'epidermide, tramite meccanismi biologici finemente regolati, e tramite apposite proteine carrier, denominate acquaporine.
La concentrazione acquosa di acqua nello strato corneo non è così bassa come si potrebbe pensare, ma non è sicuramente distribuita in modo uniforme nei vari strati, infatti nella parte centrale arriva al 57%.
Anzi, uno strato corneo troppo secco, è molto meno un grado di idratarsi ulteriormente, rispetto ad uno strato corneo con la corretta percentuale di umidità.
Quando il livello di idratazione dello strato corneo scende sotto al 20%, la cute diventa secca e ruvida e la sua elasticità si riduce in maniera evidente, inoltre questa disidratazione comporta un processo di desquamazione e fessurazione e la primaria conseguenza di questo fenomeno è l'aumentata permeabilità alle sostanze irritanti.
Vi ho spiegato parte dei meccanismi di regolazione idrica della pelle proprio nei post che ho indicato a inizio approfondimento.
Escludendo patologie dermatologiche (es. dermatite atopica, fotodanneggiamento cronico), per cui vi rimando ai professionisti medici, si può agire su più fattori:
1) Alimentazione:
Bisogna cercare di introdurre almeno 2-3 litri di acqua al giorno, nessun trattamento cosmetico può fare nulla, se la normale idratazione endogena non viene mantenuta.
Bisogna cercare di introdurre almeno 2-3 litri di acqua al giorno, nessun trattamento cosmetico può fare nulla, se la normale idratazione endogena non viene mantenuta.
Si tratta del “trattamento cosmetico” più naturale, più economico e più efficace per qualsiasi problema femminile: tendenza alle rughe, tendenza alla cellulite, tendenza alla pelle poco elastica.
Con questo semplice trattamento, se normalmente bevete di meno, già si può fare molto, anche se i fattori genetici giocano comunque un fattore importante.
A questo si affianca anche il moderato consumo di sale, infatti per l'esempio della cellulite, è inutile bere anche 5-6 litri d'acqua al giorno, se poi si introduce una quantità esagerata di sale.
L'alimentazione ha un ruolo cruciale anche per reintrodurre i sali minerali che vengono persi durante la sudorazione. Questi stessi minerali servono perché la pelle mantenga la giusta quantità d'acqua.
L'alimentazione è cruciale anche per il giusto ed equilibrato apporto di acidi grassi. Un corretto apporto di Acido Linoleico da fonti alimentari, è necessario.
Il nostro organismo non ha la capacità di produrlo in autonomia, come avviene per altri acidi grassi.
Altri aspetti dell'alimentazione riguardano il corretto apporto di vitamine, antiossidanti e amminoacidi essenziali, quindi riassumo in poche parole tutte le “ovvietà”: bisogna abbondare in frutta e verdura. Non esistono “alimenti magici”, e i reintegratori non sostituiscono una dieta variata, dove le vitamine sono “inserite” in un pool chimico che ne favorisce l'assorbimento. Per chi non ha problemi di assorbimento/carenze, la cosa migliore è un'alimentazione il più variata possibile, ricca di alimenti freschi e di stagione.
La maggior parte delle vitamine e degli antiossidanti è termolabile, quindi con la cottura si degrada. Poche eccezioni sono la Vitamina E e alcune del gruppo B.
Lo stesso vale per gli amminoacidi, un'alimentazione variata permette di introdurre diverse fonti proteiche, in grado di fornire quantità adeguate di tutto ciò che serve.
Fine delle ovvietà ben risapute.
2) Protezione meccanica:
Soprattutto con la stagione fredda, può essere che vento e gelo minino al normale equilibrio cutaneo, quindi la prima cosa da fare è cercare di coprire il più possibile il corpo, in caso di freddo.
Soprattutto con la stagione fredda, può essere che vento e gelo minino al normale equilibrio cutaneo, quindi la prima cosa da fare è cercare di coprire il più possibile il corpo, in caso di freddo.
Di solito il problema riguarda aree del viso che rimangono piuttosto scoperte anche durante la stagione invernale, come viso e mani, in particolare queste ultime.
Portare sempre i guanti quando serve, può aiutare a prevenire spaccature della pelle, anche se non sempre basta. Idem sul viso, in climi particolarmente freddi e ventosi, come ad esempio ad alta quota, può essere scomodo, ma un passamontagna previene sicuramente la disidratazione cutanea.
3) Abitudini:
Molto spesso la causa della disidratazione non è la mancanza di apporto idrolipidico (endogeno ed esogeno), ma l'azione solvente e sgrassante dei prodotti detergenti.
Molto spesso la causa della disidratazione non è la mancanza di apporto idrolipidico (endogeno ed esogeno), ma l'azione solvente e sgrassante dei prodotti detergenti.
Un uso massivo di detersivi (in particolare) e di detergenti mal formulati, troppo aggressivi, può portare alla disidratazione, proprio per l'eccessiva rimozione dei grassi che formano la parte lipidica del FILC.
Anche l'esposizione eccessiva all'acqua provoca disidratazione, questo per fenomeni di osmosi.
Anche uno stress chimico dovuto all'esposizione a sostanze con pH troppo elevato può portare a disidratazione, questo perché l'epidermide è ricoperta da uno strato a pH acido, intorno a 5,5.
Questo è anche il motivo per cui l'uso massivo di sapone industriale, spesso prodotto in eccesso di Soda, porta a maggiori danni per la pelle rispetto ad un detergente con la stessa forza pulente.
La pelle sana riesce facilmente a riequilibrare il pH, una pelle già “stressata”, se non proprio “malata” (es. eventi acuti come dermatiti da contatto o disturbi cronici, come la dermatite atopica), non ha la stessa capacità.
In questo caso possono essere utili detergenti sintetici, quindi acidi (a differenza del sapone, anche di quello casalingo, il più delicato e meno basico che esista), oppure l'applicazione di un tonico acido (ma non abbastanza da esfoliare) subito dopo la detersione.
In molti casi di pelle drammaticamente secca, può essere utile affidarsi completamente ad un prodotto che preveda la detersione per affinità, come ad esempio un olio lavante (di norma un olio contenente tensioattivi), oppure un'emulsione detergente, come un semplice latte detergente classico O/A, o anche una formulazione a base di olio e tensioattivi, come un bagnocrema di questo tipo.
4) Cosmesi: quello che riguarda la cosmesi può riguardare diversi livelli.
Come vi ho spiegato nel post sul Film IdroLipidico Cutaneo, la pelle ha a disposizione diversi meccanismi per equilibrare il contenuto idrico.
Uno di questi è il mantello lipidico, tra cui il particolare l'Acido Linoleico svolge un ruolo essenziale. In generale i grassi hanno la funzione di isolare la pelle, facendo sì che l'acqua non possa evaporare.
Secondariamente abbiamo l'NMF, contenente diverse sostanze igroscopiche, in grado di trattenere l'acqua, e quindi anch'esse in grado di limitare la naturale evaporazione cutanea.
Visto che l'argomento di cui parlo è la cosmesi, vediamo un po' cosa si può fare per contrastare la disidratazione.
Innanzitutto, come vi ho già parlato, la pelle è una barriera, quindi non si può pensare che tutto quello che ci spalmiamo possa passare in profondità.
Se volete che una sostanza vada “a fondo”, è probabile che la cosa migliore sia...mangiarsela!
E in questo caso parlo di ciò che è edibile e che si trova naturalmente nei cibi, non pensate che vi dica di mangiarvi ingredienti cosmetici puri! Mai e poi mai!
Però, se ad esempio volete fare un trattamento profondo alla vitamina C, bevetevi una compressa effervescente!
Idem per andare a contrastare le perdite di Collagene. Spalmarsi di creme arricchite di Collagene o Elastina è assolutamente inutile. Sono molecole troppo grosse, sarebbe come riempire di sabbia un sacco di tela, magari qualche granello passerà anche, col tempo e con l'azione meccanica, ma la gran parte della sabbia rimarrà nel sacco.
Idem sulla pelle. Possiamo cospargerla di Collagene, ma quello che otterremo è una pelle spalmata di Collagene, solamente tracce del prodotto supereranno lo strato corneo per aggiungersi al Collagene presente nel derma.
Piuttosto è meglio bersi un reintegratore di vitamina C, che ha un ruolo nella stimolazione della produzione di Collagene.
Quindi in che modo si può agire?
Il modo più semplice in cui si può agire è l'apporto di emollienti, ovvero di sostanze grasse, e che quindi facciano da “tappo” alla “Perspiratio Insensibilis” cutanea.
Potete verificarlo anche in casa, mettete un bicchiere d'acqua sul termosifone, e mettetene a fianco uno ugualmente pieno, con un film oleoso in superficie.
Il primo prima o poi si svuoterà, il secondo quasi impercettibilmente.
Questo però non significa che ungersi come frittelle sia la soluzione: innanzitutto non tutti i tipi di grasso funzionano allo stesso modo, come vi ho già detto parlando del FILC.
Sono assolutamente da preferire emollienti vegetali ricchi di Acido Linoleico (contenuto in oli come Anguria, Borragine, Canapa, Cartamo, Cetriolo, Cumino Nero, Enotera, Lampone, Noce, Papavero, Passiflora, Ribes Nero e Rosso, Rosa Mosqueta, Vinaccioli e Zucca), Ceramidi e Squalene.
I derivati petroliferi come paraffina e petrolato, non hanno dimostrato di essere più occlusivi dei grassi vegetali, la differenza sta più che altro nella diversa composizione, e nella loro minore dermocompatibilità. Sono infatti sostanze inerti, che per lo stesso motivo sono meno assorbite e degradate.
In secondo luogo la pelle ha bisogno anche di acqua, se lo strato corneo è disidratato, apportare solo una reintegrazione lipidica fa si che si riducano le perdite, ma non apporta idratazione.
Questa seconda azione cosmetica, è complementare alla prima, e consiste nell'agire sull'idratazione cutanea tramite ingredienti igroscopici e umettanti, in grado di riequilibrare il contenuto idrico dell'epidermide. Si tratta di molecole idrosolubili capaci di trattenere l'acqua, i più banali sono alcoli come Glicerina e Sorbitolo, ma anche zuccheri come Fruttosio e Glucosio, proteine e amminoacidi, fino a proseguire con gli NMF ricostruiti (o con singoli ingredienti tra questi, come Urea, Allantoina, Sodio Lattato, Ammonio Lattato, i vari PCA ecc...), con il Sodio Ialuronato (che come vi avevo già spiegato è una delle molecole che regola l'idratazione del derma).
L'applicazione di queste sostanze, che riescono a penetrare nello strato corneo (sempre che siano a peso molecolare sufficientemente basso), permette che anche l'acqua venga portata nella stessa direzione, e l'azione igroscopica, porta comunque ad una minore evaporazione spontanea dell'acqua.
In ogni caso, l'idratazione portata da un cosmetico, può agire solamente a livello dell'epidermide. Nessun cosmetico agirà mai sull'idratazione del derma, in questo caso è possibile agire solamente bevendo.
In particolare l'Urea agisce in modo singolare, data la sua capacità cheratolitica (spezza i i legami idrofobici delle cheratine, incrementando il contenuto d'acqua a livello dello strato corneo), a basso dosaggio ha un effetto idratante, dato che distacca le squame parzialmente sollevate, a concentrazioni maggiori invece risulta appieno l'effetto cheratolitico, e funziona solamente nelle situazioni di ipercheratosi, e risulta “distruttiva”, invece che idratante (es. pasta per la rimozione dell'unghia del piede affetta da fungo).
L'Allantoina agisce in modo simile, ma a percentuali ridotte. La sua scarsa solubilità rende comunque impossibile la realizzazione dell'equivalente ad un prodotto cheratolitico con alto dosaggio di Urea.
Un ulteriore modo di agire, simile a quest'ultimo, è l'apporto di filmanti, ovvero sostanze che non hanno la possibilità di attraversare lo strato corneo, ma che, proprio per questo, formano una sottile pellicola protettiva sulla pelle. Hanno questa proprietà molte proteine (che appunto hanno un peso molecolare troppo elevato, rispetto agli zuccheri), e carboidrati complessi, come le Mucillagini.
Soprattutto queste ultime, agiscono sia sul fronte protettivo, sia sul fronte idratante, tendono infatti ad assorbire l'umidità atmosferica, cedendola alla pelle sottostante.
In inci è possibile ipotizzare la presenza di queste sostanze nel caso siano presenti estratti di Aloe, Altea, Lino, Malva e Tiglio.
Lo stesso Gel ai Semi di Lino funziona proprio in questo modo, vengono estratte dai semi proprio le mucillagini.
Una blanda azione filmante di questo tipo, viene svolta anche da alcuni gelificanti, come quelli a base di cellulosa (Hydroxyethylcellulose, Hydroxypropylcellulose, Cellulose Gum, Microcrystalline Cellulose), Gomma Xantana, Carragenine ecc...
Infine ci sono sostanze con un ruolo attivo vero e proprio: Pantenolo (Provitamina B5), molecola che stimola la rigenerazione cellulare, amminoacidi, e Trimetilglicina: una proteina in grado di coordinare l'acqua, stabilizzare le membrane e con proprietà non solo idratanti, ma anche lenitive e agisce anche da agente di texture.
Da non dimenticare l'importante duplice ruolo del Tocoferolo, sia ottimo antiossidante che un notevole emolliente.
In generale è sempre preferibile alla forma acetata, a meno che non venga inserito solamente come puro emolliente. La funzione antiossidante viene drasticamente ridotta, e l'ingrediente risulta paragonabile ad un olio viscoso.
A questo punto, non basta solo saper scegliere i giusti ingredienti, che sono sicuramente un'ottima base per destreggiarsi tra i prodotti in commercio, ma bisogna anche pensare al tipo di formula in cui sono stati inseriti (o in cui inserirli, nel caso vogliate formulare un prodotto homemade).
Le pelli secche possono reagire in modo diverso: ci sono pelli che, nonostante siano disidratate, tollerano male gli oli, e che quindi hanno bisogno di formulazioni cosmetiche che siano lo stesso leggere e non troppo ricche, in questo caso è molto più efficace un siero, magari arricchito di NFM ricostruiti, vitamine, minerali e pochi grassi, ma ben scelti (i migliori sono appunto gli oli ad alto contenuto di insaturi, Ceramidi e Squalene). Ci sono invece pelli che necessitano di un'importante quota emolliente, dove quindi la soluzione migliore è una formulazione anidra, o una crema ad alta percentuale di grassi, ed eventualmente anche di attivi idratanti, per le situazioni più disperate.
Nel primo caso può anche essere utile supportare una normale crema viso (idratante, ma non formulata appositamente per pelli molto secche), con un adeguato tonico: un esempio è questo di cui vi ho dato la ricetta.
Potete anche gelificarlo con un pochino di Xantana (o un altro gelificante ecobio compatibile) e considerarlo un siero fluido idratante pre-crema (non metterei più dello 0,2% di Xantana), per far si di lasciarne molto meno sul dischetto di cotone (idea non mia, infatti ringrazio la spignattatrice mia amica che mi ha dato questo suggerimento “economo”!).
Nel secondo caso, possono andare benissimo i semplici oli, meglio se arricchiti di attivi adatti, come ad esempio antiossidanti se si vuole aggiungere un effetto antiage, lenitivi se si vuole contribuire a disinfiammare una pelle tendenzialmente reattiva, ecc...Un esempio di olio arricchito può essere un semplice oleolito (nel caso di pelli non reattive agli estratti vegetali), oppure questo che ho realizzato io.
Lo stesso prodotto può anche essere gelificato con la Silice, come vi ho già spiegato, e viene trasformato in un Lipogel.
Infine, soprattutto per le pelli più aride e secche, può andare bene una normale crema O/A, molto corposa, ma può anche essere il caso dove una crema A/O può essere preferibile.
In questo caso, l'emulsione risulta più occlusiva, e permette un completo isolamento della pelle rispetto all'acqua (dopo l'applicazione di una A/O deve essere presente un effetto idrorepellente sulla pelle), ma anche rispetto alla traspirazione della pelle.
In questo modo si blocca davvero la TEWL.
La scelta della formula, deve essere fatta personalmente, nessuno più di voi potrà capire cosa fa bene alla vostra pelle, e cosa no.
Io ad esempio faccio parte del primo gruppo per quanto riguarda il viso: ho una pelle tendenzialmente normale-grassa, ma se smetto di usare cosmetici leggermente idratanti, mi trovo con una pelle che tende alla leggera secchezza.
Usando una quota oleosa già bassa (per un cosmetico da viso), tendo a riportare la pelle sul versante grasso, quindi tendo sempre a realizzare cosmetici estremamente evanescenti, e con ridottissime quote grasse.
Sul corpo invece sperimento situazioni diverse: ricerco qualcosa di molto corposo per le gambe sotto al ginocchio, mentre mi basta una semplice crema idratante (livello nivea fluida per dire) per il resto del corpo...e a volte non uso nemmeno quella.
Anche per oggi, il lunghissimo approfondimento è concluso!
Alla prossima!
Rasmus
Si ringraziano il Forum di Lola, il Forum di Sai Cosa Ti Spalmi, Promiseland.it, Biodizionario.it, Nononsensecosmethic.org, My-personaltrainer.it e la fondazione Wikipedia inesauribili fonti di informazioni e di ispirazione
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