Ciao a Tutti,
questa volta voglio parlarvi un po' dei grassi vegetali.
Dal punto di vista molecolare, i lipidi sono composti da catene di atomi di carbonio e idrogeno uniti tra loro con legami covalenti scarsamente polari (caratteristica che conferisce il comportamento idrofobo). Alcuni lipidi però, presentano, in una regione ristretta della loro molecola, gruppi polari, che rendono la molecola polare, un esempio sono i fosfolipidi, come la fosfatidilcolina, principale costituente della Lecitina di Soia granulare in vendita al supermercato, di cui vi ho parlato un po' di tempo fa.
I lipidi polari presentano caratteristiche fisico-chimiche differenti rispetto ai lipidi apolari. In particolare, i lipidi polari mostrano caratteristiche amfipatiche (solubilità sia in acqua che in solventi apolari) o più raramente risultano solubili in acqua.
I lipidi comprendono varie categorie di molecole molto diverse fra loro. Mi concentrerò in particolare su quelli maggiormente in uso in cosmesi:
Trigliceridi e Cere.
I trigliceridi, principale componente degli Oli e Burri Vegetali e animali, non sono altro che esteri, per precisione triesteri, ovvero 3 catene di Acidi Grassi esterificate con una molecola di Glicerina.
Gli Acidi Grassi non sono altro che catene di carbonio e idrogeno.
Se i legami sono tutti singoli si parla di Acidi Grassi Saturi, che sono costituiti da catene di carbonio lunghe e dritte, come l'Acido Stearico o Palmitico.
Se invece l'Acido Grasso presenta dei doppi legami viene chiamato Monoinsaturo (se è presente un solo doppio legame, come nell'Acido Oleico) o Polinsaturo (se sono presenti più doppi legami, come nell'Acido Linoleico).
Gli Acidi Grassi di provenienza naturale (e non sintetizzati in laboratorio) hanno tutti un numero pari di atomi di carbonio, e le insaturazioni sono tutte di tipo "cis", ovvero gli atomi uniti dal doppio legame si dispongono allo stesso livello della molecola, o da una parte o dall'altra, formando una torsione nella molecola, a differenza delle insaturazioni "trans", che invece prevedono i due T
Gli
Acidi Grassi più comuni, che compongono gli Oli e i Burri Vegetali
sono solitamente catene di carbonio lunghe dai 12 ai 20 atomi, ma
sono comunque presenti Acidi Grassi particolari, come l'Acido Ricinoleico, o l'Acido Chaulmoogrico, che di solito prendono il nome dalla pianta che ne produce in quantità all'interno dell'olio che viene estratto.
Gli esteri ad uso cosmetico, come Triethyl Citrate, Propyl Heptyl Caprylate (Cetiol Sensoft), Dicapryl Ether ecc...sono dei composti simili ai trigliceridi, sono sempre esteri, ma dove la componente acida è sempre la stessa (a differenza degli Oli Vegetali, dove abbiamo una composizione di vari Acidi Grassi).
Ogni Olio o Burro Vegetale ha una distribuzione particolare di Acidi Grassi, e di conseguenza, diverse proprietà sensoriali e di resa cosmetica a vari livelli.
Burro di Karitè (Qualità Nilotica):
Il burro di Karitè Nilotica è il grasso vegetale che risulta avere la più alta quota di insaponificabili, esclusa la Jojoba.
La sua composizione di Acidi Grassi vede come primo costituente l'Acido Oleico, monoinsaturo, e come secondo l'Acido Stearico, saturo.
È un grasso adatto a quasi tutte le preparazioni, risulta asciutto, come quasi tutti i burri (rispetto agli oli), va bene per impacchi, per burri montati, per creme corpo e anche per creme viso, soprattutto se secche e mature. È un ingrediente davvero versatile, e ormai si trova davvero ovunque.
Cera Liquida di Jojoba:
Quello che viene comunemente denominato "olio" di Jojoba, in realtà non ha la composizione di un olio, bensì di una Cera.
Infatti la sua composizione in Acidi Grassi intorno al 60%, mediamente, almeno il 40% è composto da Cere: ovvero esteri di catene carbossiliche a elevato numero di atomi di carbonio con alcoli alifatici monossidrilici a catena lunga, questi ultimi rappresentano la maggior parte della percentuale di insaponificabili. Invece, la composizione di Acidi Grassi ha un picco sull'Acido Gadoleico, monoinsaturo.
Data la sua composizione la Cera di Jojoba viene di fatto considerata un olio leggero, quasi insostituibile nella cascata dei grassi.
È sicuramente una materia prima che io considero essenziale per la produzione di prodotti rivolti alle pelli del viso grasse e giovani, mentre ne sconsiglio l'uso nei prodotti per pelli molto secche e per burrocacao o balsami labbra, non è abbastanza filmante, serve un olio più denso ed emolliente.
Olio di Cocco:
Composto quasi solamente da Acidi Grassi saturi a catena corta (Laurico, Miristirico), e media (Palmitico, Stearico), con piccole percentuali di Acidi Grassi saturi a catena cortissima (Caproico, Caprilico, Caprinico), e di Acidi Grassi insaturi (Oleico e Linoleico).
È un olio che solidifica sotto i 20-25°C, si presenta come una massa bianca e vitrea d'inverno, a differenza di burri come Karitè o Mango è più lucido e meno compatto. D'estate invece sarà liquido, e leggermente sui toni del giallo.
Data la sua composizione è un olio adatto soprattutto ai capelli, è molto "secco", e da liquido è piuttosto fluido e leggero. Io lo apprezzo anche nelle creme corpo, trovo che faccia da "ponte" tra oli e burri nella cascata dei grassi. Inoltre quello di grado alimentare profuma tantissimo di cocco, il naso apprezza molto quando faccio un impacco per i capelli, diventa quasi aromaterapia!
Lo potete trovare facilmente nei negozi etnici, costa molto meno rispetto a quello di grado cosmetico che potrete trovare in erboristerie o negozi di cosmesi.
Olio di Mandorla:
Per più della metà è composto da Acido Oleico (monoinsaturo), circa un quarto da Acido Linolenico (polinsaturo), il resto è quasi del tutto composto da Acidi Grassi saturi.
È un olio molto emolliente, ma è anche uno dei più comedogeni, è consigliato per le pelli secche, mentre è sconsigliato per prodotti antibrufoli o per pelli impure, in generale è più adatto ai prodotti per il corpo e meno per il viso, a meno che non si preveda di usarlo su una pelle molto secca e matura. È un olio medio, ma piuttosto viscoso e lento ad assorbirsi.
È un olio facilmente reperibile anche in molti supermercati, non farete fatica a trovarlo.
Olio di Oliva Extravergine:
Ha una composizione simile a quella dell'Olio di Mandorla, l'unica differenza sta in una maggiore proporzione di Acido Palmitico e in una minore di Acido Linoleico.
È un olio molto emolliente, assolutamente adatto a pelli secche e non a pelli grasse e impure, anche quest'olio è più adatto ai prodotti per il corpo che a quelli per il viso a meno che non si preveda di usarlo su una pelle molto secca e matura.
È anch'esso un olio medio, corposo e piuttosto lento ad assorbirsi. Ovviamente potete reperirlo ovunque qua in Italia, probabilmente è più difficile reperirlo in altri paesi al di fuori del bacino del Mediterraneo.
Olio di Rosa Mosqueta:
Data la composizione quasi completamente insatura, è un olio molto, molto delicato, termolabile e facilmente rancescibile.
Va acquistato in piccole dosi, così da non rischiare di doverlo buttare. Essendo termolabile va emulsionato a freddo o inserito in fase C a freddo nelle creme emulsionate a caldo.
È composto circa a metà da Acido Linoleico (polinsaturo), un quarto da Acido Linolenico (polinsaturo), un sesto Acido Oleico (monoinsaturo). In pochissima percentuale ci sono altri Acidi Grassi.
È un olio usato come antirughe, ma di fatto è semplicemente emolliente, come tutti gli oli. Contiene piccole quantità di Vitamina A (se l'olio è grezzo e non è raffinato).
Come olio è tra i più densi e pesanti, se escludiamo l'Olio di Ricino, che però è un olio molto particolare, con caratteristiche peculiari, è piuttosto viscoso e si assorbe con difficoltà.
Dopo questa piccola panoramica, voglio essere piuttosto chiara e diretta, si possono trovare in commercio tantissimi oli e burri vegetali diversi, i venditori vi descriveranno mille proprietà e virtù di oli conosciuti, semisconosciuti, di moda, esotici, novità sul mercato ecc...
Ma quello che davvero vi serve sapere su un olio per saperne giudicare la rilevanza cosmetica sono alcuni parametri che vi spiego in breve.
Composizione di acidi grassi: come abbiamo visto ogni olio ha la sua composizione, ma molti oli sono paragonabili, e di solito avviene per piante "imparentate". Ad esempio gli oli della famiglia "Prunus" (Mandorla – Prunus Amygdalus Dulcis, Pesca – Prunus Persica, Prugna – Prunus Domestica, Albicocca – Prunus Armeniaca) hanno composizioni piuttosto simili, unica eccezione l'Olio di Ciliegia (Prunus Avium), in tutti i casi l'olio è ottenuto dal nocciolo del frutto.
Questo però considerate che non vuole dire per forza che gli oli siano simili anche sul piano sensoriale, ad esempio l'Olio di Prugna è molto più denso dell'Olio di Mandorla o Albicocca.
Densità/Viscosità: ogni olio ha una densità e una viscosità specifica, per ottenere una perfetta cascata di grassi in una crema bisogna avere a disposizione più oli di diversa densità e anche un paio di esteri. Vi consiglio almeno un paio di oli medi, un olio leggero e un paio di esteri. Potrete poi aggiungerci un olio termolabile delicato, uno o due burri, ed eventualmente lo squalano o squalene (fanno da olio leggerissimo).
Diffondibilità: lo Spreading Value, è un dato molto difficile da reperire per gli oli vegetali, ma un dato spesso indicato nelle schede tecniche degli esteri. Nonostante la difficoltà di reperirne il valore per gli oli vegetali rappresenta il dato più importante che si ha per valutare le caratteristiche sensoriali dell'olio. Indica quanto l'olio è spandibile e diffondibile sulla pelle, ovvero il suo comportamento su una supeficie, un valore che comprende densità e viscosità.
Altre sostanze/Insaponificabili: saranno sicuramente presenti in piccolissima percentuale, l'olio con la percentuale più alta di insaponificabile è la Cera Liquida di Jojoba, subito dopo viene il Burro di Karitè qualità Nilotica, che ne contiene circa il 10%, tutti gli altri Oli e Burri Vegetali ne hanno meno del 5%, quindi non focalizzatevi troppo nello scegliere un olio o burro sulla base delle sostanze insaponificabili presenti.
Piuttosto usate un olio o burro simile per composizione e densità e compratevi la sostanza pura che vi interessa: Tocoferolo, Fenoli, Tocotrienoli, Sfingosine, Ceramidi, Squalene, Retinil Palmitato, Lecitina, ecc... sicuramente risparmierete e avrete un cosmetico davvero funzionale.
Metodi di Estrazione/Raffinamento: quando decidete di comprare un olio, considerate anche il metodo di produzione, la parte della pianta usata e il raffinamento. L'Olio può essere estratto con vari metodi, e può essere estratto da parti diverse della pianta. L'estrazione degli oli puo' essere meccanica o tamite solventi. L'estrazione meccanica puo' essere a freddo oppure a caldo. Di solito il metodo da preferire è sempre la spremitura a freddo, che è quella che garantisce la maggiore conservazione di tutte le proprietà dell'olio.
Generalmente l'estrazione degli oli di bassa qualità è quasi sempre con solventi, soprattutto nel caso dell'Olio di Crusca di Riso, che con l'estrazione meccanica avrebbe una resa ridicola.
Inoltre è importante sapere quale parte della pianta viene spremuta, ad esempio l'Olio d'Oliva di qualità (Vergine o Extravergine) è ottenuto solo con processi meccanici, e viene spremuto il frutto. Ovviamente il frutto non è solo composto da olio, successivamente alla spremitura viene così separata la parte acquosa e l'olio. Lo stesso avviene con l'Olio di Palma, solo che esiste sia l'Olio di Palma (Elaeis Guineensis fruit oil) ottenuto da frutti, il vero e proprio Olio di Palma, o l'Olio di Palma (Elaeis Guineensis kernel oil), ottenuto da nocciolo del frutto della palma, detto Olio di Palmisto. La composizione dell'olio ottenuto è assolutamente differente nei due casi.
Quindi riassumendo:
1) non spendete cifre folli per oli esageratamente costosi, esotici e dalle mirabolanti proprietà, sempre oli sono, e poco più che ungere non fanno. Piuttosto cercate le sostanze attive pure, sicuramente butterete via meno oli.
2) non comprate troppi oli delicati e termolabili, finirete per poterne inserire pochissime quantità in fase C a freddo, e comunque prendetene piccole quantità, andranno rancidi in fretta. Tenetene in casa 2 al massimo, e in piccole quantità (a meno che non abbiate l'abitudine di preparare cosmetici per tutto il vicinato!) Inoltre per allungarne la vita state molto attenti a pulire meticolosamente i bordi e la vite del collo della bottiglia e del tappo ogni volta che li usate, questo eviterà che queste piccole quantità più esposte ad ossigeno e luce contaminino il resto del prodotto. Inoltre potete arricchire con Tocoferolo o Aperoxid/Antiranz tutti gli oli facilmente rancescibili, come Rosa Mosqueta, Enotera, Borragine, Lampone, Ribes Rosso e Nero, Fragola ecc...
3) come oli base usate principalmente oli ad uso alimentare, non solo sono meglio controllati (sembra una stupidata, ma i derivati petroliferi per legge hanno limiti più bassi per le impurezze residue come metalli pesanti, sostanze inquinanti ecc...degli oli vegetali ad uso cosmetico), hanno un basso costo al litro, e sono facilmente reperibili al supermercato, ma potete sempre usarli un po' per cosmesi, e un po' per cucinare/condire, in modo che non vi vadano a male prima di averli finiti. Essendo di grado alimentare, potete anche stare più tranquilli sui residui di estrazione tramite solvente, rispetto ai limiti imposti per gli oli ad uso cosmetico, anche se è sempre consigliabile prendere oli spremuti a freddo (considerate però che alcuni oli non saranno mai estratti a freddo come Vinaccioli o Riso, avrebbero dei costi molto più alti di quelli che trovate al supermercato). State però attenti all'uso che ne fate, oli come Lino e Olys (che contiene olio di Germe di Grano, termolabile) non sono adatti ad essere usati a caldo, vanno bene solo per condire a crudo, valgono le stesse regole che valgono per l'uso in cosmesi. Mentre non ci sono problemi ad usare a caldo Riso, Vinaccioli, Soia, Arachidi (ottimo per friggere), Mais, Girasole, Sesamo (usatene poco per cucinare, è estremamente saporito, viene usato soprattutto nella cucina orientale), Cocco e Palma (vi consiglio di usarne poco, non fanno bene alla salute, sono composti quasi esclusivamente da Acidi Grassi saturi, possono solamente essere un'alternativa vegana al burro, che a differenza della margarina sono sicuramente meglio, per l'assenza di legami "trans" di cui vi ho parlato, ma sicuramente sono adatti alla frittura, dato che non si rovinano facilmente col calore).
Questo allora è tutto ragazzi e ragazze!
Spero che questo approfondimento sia stato interessante!
Alla prossima
Rasmus
Si ringraziano il Forum di Lola, il Forum di Sai Cosa Ti Spalmi, Biodizionario.it e la fondazione Wikipedia, inesauribili fonti di informazioni e di ispirazione
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