lunedì 24 ottobre 2016

Il Sapone di Aleppo, storia, tradizione e ingredienti

Ciao a Tutti!
Oggi voglio parlarvi di un argomento particolare, vi parlerò del Sapone di Aleppo.
Vi avevo già parlato in più occasioni di sapone e saponificazione, oltre che della storia e degli aspetti tecnici, vi ho anche accennato al Sapone di Aleppo, ma senza approfondire la questione che approfondirò oggi.
Qualche volta mi è capitato anche di parlarvi di alcuni saponi di Aleppo commerciali qui, e qui.

Per quanto riguarda invece la produzione di Sapone di Aleppo, il procedimento tradizionale prevede una metodologia piuttosto complessa, la saponificazione dura molto tempo, rispetto alla normale metodologia a freddo di cui vi ho parlato diverse volte.
Purtroppo dubito che al momento venga prodotto (almeno nel suo luogo d'origine), dato questo tragico momento storico, quindi penso sia difficile trovare il vero Sapone di Aleppo prodotto in Siria col metodo storico tradizionale, o comunque penso sarà difficile trovarlo in futuro, quando saranno esaurite le giacenze di sapone esportate o già in stagionatura al di fuori delle zone bombardate.
Probabilmente riusciranno a produrlo in modo differente alcune aziende, ma immagino senza seguire il metodo tradizionale e storico.
Questo ovviamente è il minore dei problemi dati dalla guerra, ma sicuramente non posso parlarvi di un prodotto tradizionale di un paese, senza pensare alla sua situazione... Ma io sono qui con voi per tutt'altro genere di post, e non parlerò di questo tipo di argomenti.

Il procedimento artigianale è sicuramente più complesso di quello che si può trovare in rete (almeno tra le fonti liberamente consultabili), i siriani hanno prodotto Sapone di Aleppo per decenni, sicuramente senza per forza diffondere tutti i segreti di produzione che ci stanno dietro.
Ma per quanto si riesce a sapere, il procedimento si differenzia molto da qualsiasi procedimento di saponificazione casalinga.
Stando a queste fonti, infatti si inizia col mettere a scaldare solo l'Olio di Oliva, a cui vengono aggiunti Acqua, Soda Caustica e Sale (che aumenta la durezza finale del sapone).
Una volta saponificato l'Olio di Oliva (tramite procedura a caldo quindi, non quella di cui vi parlo solitamente io), viene aggiunto l'Olio di Alloro, che può essere presente in percentuali dall'8 al 60%, più ne viene aggiunto, più il sapone è pregiato, ma anche costoso.
A questo punto si lascia procedere la saponificazione, e si forma il famoso sapone.
Il Sapone di Aleppo però, non aumenta di pregio solo all'aumentare della percentuale di Olio di Alloro presente, ma anche dalla stagionatura, che può anche arrivare a 10 anni.
Il Sapone di Aleppo risulta particolarmente delicato anche se usato sul viso, ma l'ingrediente più controverso risulta proprio l'Olio di Alloro.
Infatti i saponi con più alte percentuali di Olio di Alloro potrebbero risultare più irritanti di un sapone con bassa percentuale di Olio di Alloro, che quindi si avvicina ad essere un Sapone di Marsiglia, anche se realizzato con una procedura molto differente.

Lo scopo principale del post, era infatti parlarvi proprio dell'Olio di Alloro, ingrediente particolare, e per certi versi controverso.
Potete trovare l'Olio di Alloro tramite il suo nome INCI anche sul biodizionario, e chiedervi come mai, pur essendo un ingrediente vegetale, risulta a pallino rosso: Laurus Nobilis.

Il motivo nasce da una semplice ambiguità, i derivati dell'Alloro sono di vario tipo, e alcuni di questi sono tossici.
Prima del 2006 la normativa UE vigente, nel caso dei derivati vegetali, non obbligava i produttori ad inserire la nomenclatura INCI di ogni ingrediente compresa della parte della pianta usata per l'estrazione.
Prima del 2006 insomma, si poteva indicare con “Olea Europaea” qualsiasi estratto di Olivo, dall'estratto idroalcolico, dall'estratto acquoso per distillazione, all'olio, agli insaponificabili, allo stesso modo, la definizione INCI Laurus Nobilis è ambigua, dato che può riferirsi a diversi estratti, alcuni dei quali non sono nemmeno consentiti per l'uso cosmetico in UE.

La produzione tradizionale siriana dell'Olio di Alloro è molto particolare, e non si tratta di un'estrazione semplice, come ad esempio la spremitura di un qualsiasi frutto o seme da olio, di cui l'Oliva è solo uno dei tanti esempi.
Infatti le Bacche di Alloro vengono bollite in acqua per 6-8 ore, fino a quando l'olio contenuto nella polpa comincia ad emergere in superficie, e può quindi essere rimosso manualmente e imbottigliato.
Proprio perché questo olio non compone una grossa percentuale dei frutti, l'estrazione è molto faticosa e anche poco redditizia, infatti da 60 kg di Bacche di Alloro di ottengono circa 3l di Olio di Alloro.
Spesso questa scarsa resa porta ad adulterazioni dell'olio stesso, che viene “corretto” con l'aggiunta di olio di distillazione da fronde intere, comprese sì le bacche, ma sicuramente in minima parte.

Il problema di questo tipo di produzione sta nella tossicità del contenuto dei semi, che in piccola parte potrebbe permanere nell'Olio di Alloro estratto dalle bacche secondo questo antico metodo.
A differenza dell'olio estratto dai frutti (bacche), l'olio estratto dai semi è tossico, ed è il motivo per cui inizialmente è stato indicato il pallino rosso per la nomenclatura INCI Laurus Nobilis, perché senza una successiva specificazione non si può sapere di che sostanza stiamo parlando, se dell'olio ottenuto da frutti (permesso), di olio ottenuto da semi (vietato), o ancora di qualche altro tipo di estratto vegetale.
Prima che la normativa del 2006 entrasse in vigore era comunque impossibile importare Olio di Alloro, in quanto non era possibile definirlo olio estratto da frutto oppure estratto da seme, poteva essere importato il Sapone di Aleppo perché trattasi di un prodotto già lavorato, e non è da escludere che le sostanze irritanti contenute nei semi, che in minima parte potrebbero comunque esserci nel sapone, si degradino tramite saponificazione e/o stagionatura, e che quindi non ci siano problemi nella vendita del Sapone d'Aleppo ottenuto anche con alte percentuali di Olio di Alloro.
Questa ovviamente è stata una scelta normativa fatta da una commissione più che qualificata per capirlo.

Stando alla normativa INCI ormai in vigore da 10 anni e alla successiva approvata nel 2009, si possono usare i seguenti derivati dell'Alloro (Laurus Nobilis):

Laurus Nobilis Extract: CAS n°84603 EINECS n°283-272-5
Ovvero l'Estratto di Alloro ottenuto dalle foglie tramite solvente

Laurus Nobilis Oil: CAS n°8002-41-3 
Ovvero l'Olio di Alloro ottenuto per distillazione dalla polpa del frutto, più ricca di oli volatili delle foglie

Resta vietato l'olio ottenuto dai semi (Sostanza n° 359 nell'allegato al Regolamento CE n. 1223/2009 del 30/11/2009), mentre non esiste una specifica per quanto riguarda l'olio ottenuto per spremitura delle bacche, proprio perché non si tratta del metodo comunemente usato per l'estrazione dell'olio (c'è anche il rischio, in questo caso, di spremere i semi, e quindi ottenere un olio molto più rischioso del normale olio estratto dalle bacche).

Quindi, in conclusione, se vi trovate bene con il Sapone di Aleppo continuate ad usarlo, in assenza di reazioni è molto probabile che l'ingrediente usato sia quello sicuro (olio ottenuto dai frutti), visto che l'ingrediente tossico è vietato in UE, oppure un prodotto “tagliato”, ma sicuro, dato che non è semplice ottenere per distillazione sufficienti quantità di olio ottenuto dai semi.
Se invece il prodotto risulta sensibilizzante o irritante, provate a usare un altro prodotto, per essere sicuri che sia quello il prodotto “problematico”.
Nel caso potrebbe anche bastare passare ad un Sapone di Aleppo con minore presenza di Olio di Alloro.
Se non avete mai provato il Sapone d'Aleppo e volete provarlo, secondo me ne vale la pena, soprattutto se arrivate da detergenti sintetici e poco ecobio e non avete l'occasione di usare sapone fatto in casa.
Se invece avete una pelle secca, e usate abitualmente metodi di detersione per affinità, potrebbe non essere una “grande scoperta”, vi consiglio di non comprarlo apposta, se già vi trovate bene con emulsioni detergenti o anche con le pappette di farina, si tratta comunque di un prodotto con una buona capacità detergente, non paragonabile a detergenti oleosi o cremosi.

Anche per oggi ho finito!
Spero che il post vi sia piaciuto!
A presto!

Rasmus

Si ringraziano il Forum di Lola, il Forum di Sai Cosa Ti Spalmi, Promiseland.it, Biodizionario.it, e la fondazione Wikipedia inesauribili fonti di informazioni e di ispirazione

2 commenti:

  1. Molto esaustivo questo post: apprezzando il sapone di Aleppo avevo già letto in merito alla tossicità di alcuni derivati dell'alloro, quello che ho appurato con l'utilizzo in questi anni è che, nei periodi in cui ho sofferto di dermatite alle mani, l'unico detergente in grado di darmi sollievo e di migliorare la situazione è stato proprio il sapone di Aleppo, in concentrazioni varie, che ormai non manca mai in casa mia. Buona gornata :)

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    1. Grazie IloveBerlin :)
      effettivamente è un prodotto molto popolare, ed effettivamente nessun detergente commerciale può competere come detergente delicato, gli unici sono i saponi fatti in casa con elevato sconto soda e i detergenti per affinità! anche il semplice sapone 100% oliva è fantastico!

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