lunedì 10 ottobre 2016

I Cristalli Liquidi, siamo sicuri di sapere di cosa si tratta?

Ciao a Tutti!
Torno a parlarvi di un argomento particolare, ultimamente mi sono messa a parlare di prodotti per capelli, e in particolare di prodotti per lo Styling, soffermandomi anche sui cosiddetti “Cristalli Liquidi”.
Non so esattamente come sia nata questa “bufala”, ma sta di fatto che molto spesso si vedono prodotti per capelli in dispenser di diverse dimensioni e colori, che contengono principalmente siliconi e oli vegetali, ogni tanto qualche estere o sostanza alcolica, che vengono definiti non solo dai consumatori, ma dalla stessa azienda “Cristalli Liquidi”.
Molte etichette riportano addirittura questa definizione... eppure a livello fisico, non c'è nulla di più sbagliato in questa etichetta!

Non solo ormai l'etichetta “Cristalli Liquidi” ha smesso di essere concettualmente “ricercata” nell'acquisto dei prodotti per capelli, dato che buona fetta delle consumatrici le associa ai siliconi (e per molte il silicone è causa di tutti i mali!), ma è pure scorretta!
Attualmente in commercio, guardando i prodotti di questo tipo, si possono trovare pochissimi prodotti che non sono un concentrato di siliconi, fenomeno che sicuramente non aiuta a definire meglio questo tipo di prodotti.

Per la fisica i Cristalli Liquidi sono:
“un'organizzazione di molecole che tendono ad aggregarsi o disporsi in modo ordinato mantenendo però la fluidità di un liquido”
Ovvero si tratta di una fase della materia intermedia fra il reticolo cristallino ordinato, tipico delle sostanze solide (come l'esempio che vi ho postato) e la fluidità delle sostanze liquide.
Cristallo Solido di Cloruro di Sodio
Si tratta di una classe di composti organici scoperte da Friedrich Reinitzer, un botanico austriaco, si è reso conto che alcune sostanze non passano dallo stato liquido a quello solido in una sola volta, ma si organizzano prima in una fase intermedia, che presenta alcune caratteristiche dello stato solido cristallino (anisotropia ottica ed elettrica) e contemporaneamente alcune caratteristiche dello stato liquido (fluidità e mobilità molecolare).
Questa fase, oltre a presentare queste proprietà “a prestito” dalle altre fasi, presenta delle proprietà peculiari, quali quelle della variazione del “grado di ordine” sotto l'effetto di campi elettromagnetici, o di variazioni di temperatura.
Queste proprietà sono alla base di tantissimi oggetti d'uso comune, come i display LCD, ma possono essere sfruttate anche in ambito cosmetico, infatti la struttura stessa idrolipidica dell'epidermide ha delle caratteristiche in comune con quella dei Cristalli Liquidi.

Nessuna sostanza lipofila da sola può generare questo tipo di conformazione, infatti tutti gli oli (minerali, vegetali che siano) e cere, tendono ad avere una disposizione disordinata e non formano un reticolo cristallino addensandosi, formazione tipica per esempio dei sali, e questo vale anche per i siliconi, che altro non sono che molecole dalla struttura simile agli oli minerali, solo che al posto di essere strutture basate sul carbonio, utilizzano come costituente di base il silicio, entrambi atomi con delle proprietà in comune.

Esistono differenti tipi di Cristalli Liquidi, ma quelli che interessano in particolare la cosmesi sono i Cristalli Liquidi Liotropici, si tratta di un insieme di molecole con proprietà anfiliche (ovvero ciò che caratterizza i tensioattivi e gli emulsionanti: la presenza di un gruppo idrofobo e di un gruppo idrofilo all'interno della stessa molecola).

Insomma, dei prodotti cosmetici che si possano definire Cristalli Liquidi Liotropici hanno come principale requisito il contenuto di un tensioattivo/emulsionante.
La naturale disposizione di queste molecole: testa idrofila vicino alle altre teste idrofile, o eventualmente altre sostanze idrofile presenti, e code idrofobe vicine alle altre o ad eventuali sostanze lipofile presenti, rende realizzabili le micelle, porta alla formazione di vere e proprie strutture ordinate, che tendono a costituire uno stato della materia differente rispetto a quello liquido.
Lo stato di organizzazione può essere variato con la variazione delle percentuali di tensioattivo, di solvente o alla presenza di altre sostanze.
Le strutture di organizzazione possono essere molto diverse, e variare anche con il variare delle diverse concentrazioni di sostanze, un chiaro esempio in questo senso sono le normali micelle del sapone.
Allo stesso modo, in ambito cosmetico, variando la concentrazione di solvente lipofilo, idrofilo e tensioattivo/emulsionante, si possono realizzare effettivamente dei cosmetici che vanno a formare sulla cute delle strutture chimiche che presentano le caratteristiche di Cristalli Liquidi, ma si tratta di formulazioni piuttosto complesse, non ancora diventate una routine della formulazione cosmetica.
Alcuni possibili vantaggi possono essere la massimizzazione dell'assorbimento di un ingrediente attivo specifico, l'idratazione cutanea o per perfezionare la detersione e la rimozione del trucco, questo anche grazie all'affinità con l'epidermide, che effettivamente ha le caratteristiche di un Cristallo Liquido, presentando infatti un'organizzazione definibile come una struttura lamellare.
Questo tipo di struttura è anche alla base di diversi ingredienti pronti quali nanosomi e liposomi, ingrediente cosmetico di cui vi ho già parlato in passato.

Anche per oggi è tutto!
Alla prossima!

Rasmus

Si ringraziano il Forum di Lola, il Forum di Sai Cosa Ti Spalmi, Promiseland.it, Biodizionario.it, Nononsensecosmethic.org e la fondazione Wikipedia inesauribili fonti di informazioni e di ispirazione

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