mercoledì 24 febbraio 2016

Come orientarsi nella scelta di un Prodotto Solare?

Ciao a Tutti!
Torno a parlarvi di un argomento molto particolare, anche se sono ancora in anticipo sulla stagione, ovvero la scelta di un solare.
Vi ho già parlato della differenza fra filtri solari Organici e Inorganici, e di come scegliere e interpretare correttamente il fattore SPF (Solar Protection Factor) indicato sulla confezione, ora invece vi parlo di tutti quei fattori da tenere in considerazione quando si fa una scelta specifica.

A questo proposito, comincio subito; qualche settimana fa vi avevo già parlato di come scegliere il corretto SPF a questo punto vediamo un po' di quali sono i fattori da considerare nella scelta, sia dei fattori “generali”, sia su quelli “personali”.

1) Prima ancora di valutare gli altri fattori, cosa preferite? Filtri Organici o Filtri Inorganici?

come vi ho già spiegato, a livello ambientale non c'è una scelta migliore dell'altra, anche il solare con solo Titanio Biossido è inquinante per la fauna acquatica, quindi scegliete primariamente secondo le vostre necessità: i Filtri Organici permettono di realizzare prodotti “comodi”, difficilmente un solare sarà molto unto e pesante sulla pelle, sono il metodo più usato da tutte le aziende, quindi ovunque troverete un solare adatto a voi, e infine non fanno l'effetto “cerone bianco”. Lo svantaggio sta nella miriade di formulazioni possibile, nell'impossibilità di verificarne la fotostabilità dalla formula (vi rimando nello specifico ad un articolo di AltroConsumo), e dalla più facile degradazione del prodotto, che ha una vera e propria scadenza, oltre che un PAO da rispettare. Il prodotto dell'anno prima non è ugualmente efficace, quindi spesso va buttato, o considerato con fattore dimezzato (oltre l'anno va buttato, non è più considerato sufficientemente efficace). I Filtri Inorganici invece hanno il vantaggio di essere stabili, ovvero finché il prodotto viene correttamente conservato, e non irrancidisce l'olio contenuto, possono essere usati come filtro solare. Inoltre il sistema filtrante è automaticamente ad ampio spettro. Inoltre la maggior parte dei solari con sistema Inorganico ha una formulazione più dermocompatibile, di solito senza siliconi, petrolati ecc...ma la formulazione necessita comunque l'uso di oli ad alta adesività e resistenza, quindi spesso questo significa un minore comfort e una maggiore sensazione di unto, oltre all'effetto “cerone bianco”. Se una protezione alta a base di solo Titanio Biossido non fa per nulla questo effetto vuol dire che non ne avete applicata a sufficienza. L'effetto si riduce un pochino con alcuni accorgimenti formulativi, tra cui l'uso di filtri in forma “nano” e incapsulati e con l'aggiunta di alcuni filtri di origine vegetale, ma difficilmente sono strategie deducibili dall'inci, soprattutto il primo caso, viene indicata solitamente la forma, se “nano”, ma non l'incapsulamento.
Esistono poi i prodotti “ibridi”, che contengono entrambi i tipi di Filtro. Questo comporta due cose: sono presenti gli stessi vantaggi, ma anche gli stessi svantaggi. Il prodotto tendenzialmente avrà una texture media, sarà quindi più fastidioso di un prodotto a base di Filtri Organici, ma meno di un prodotto a base di Filtri Inorganici (a parità di SPF e quantità applicata), avrà lo svantaggio di dover essere comunque buttato allo scadere del PAO, o comunque dopo poco, ma la protezione potrebbe poter essere considerata non proprio dimezzata dopo un anno.


Questa scelta è esclusivamente personale, a partire da questa potrete dirigervi sui diversi prodotti in commercio.

2) Caratteristica Fondamentale, è ormai obbligatorio anche per la Commissione Europea, il prodotto deve prevedere Filtro UVB, ma anche UVA, per almeno 1/3 rispetto all'SPF indicato. 

Nel caso scegliate un solare a base di esclusivi Filtri Inorganici, il problema non si pone, dato che la protezione non dipende dall'assorbimento dei raggi di una specifica frequenza, tutti i raggi verranno ugualmente diffusi. Dovete però verificare che sia così per i prodotti a base di soli Filtri Organici.
In generale è un fattore complesso, in questo caso emerge il vantaggio vero e proprio di un sistema filtrante misto, se nella formula di un solare misto vedete sia Titanio Biossido, che Avobenzone (unico filtro UVA Organico riconosciuto), dovreste essere ragionevolmente sicuri di proteggervi a sufficienza, forse a pari SPF tra protezione UVB e UVA.
Il motivo per questa aggiunta è che recentemente si è scoperto l'importante ruolo dei raggi UVA, non responsabili delle ustioni, ma di danni più profondi, a lungo termine.
Sono loro i veri responsabili del Fotoinvecchiamento e della Fotocarcinogenesi, e molto dipende dalla fotoesposizione dei primi 20 anni di vita, nei quali i raggi solari svolgono una sorta di “imprinting”, e gettano le basi per l'eventuale predisposizione al melanoma in età successive.
Gli stessi raggi UVA, non vengono fermati nemmeno da nuvole, vetro e plexiglass, con conseguente necessità di proteggersi anche nei luoghi chiusi, e durante i giorni nuvolosi.
La stessa Commissione Europea prevede di doversi muovere prevedendo una nuova etichettatura dei prodotti, così da prevedere l'apposizione di entrambi gli SPF, indicati in modo differenziato per UVA e UVB.
Al momento sono pochi i prodotti che portano già in informativa il valore di protezione UVA, in ogni caso viene comunque calcolato tramite due metodi ancora non ufficiali.
È però importante informare che attualmente, l'unico Filtro Organico UVA approvato in USA è l'Avobenzone (Butyl Methoxydibenzoylmethane), filtro poco stabile, che deve essere stabilizzato con complessi accorgimenti formulativi, che purtroppo non si possono dedurre dalla lista INCI.
Dato che la maggior parte dei cosmetici prodotti sono destinati anche al mercato USA, anche in Europa vengono spesso commercializzati prodotti formulati con lo stesso sistema, nonostante esistano altre sostanze in grado di schermare gli UVA in modo efficace, e senza tutte le difficoltà di stabilizzazione che necessita questo filtro.

3) Diffusione del Marchio.

Sembrerà “controtendenza”, ma i solari sono uno di quei prodotti che è meglio acquistare dai brand di larga distribuzione.
Questo perché? Perché i grandi colossi sono sicuramente in grado di permettersi dei test in vivo del fattore SPF.
Se è obbligatorio che i solari vengano testati in vivo, nella pratica, non sempre è così.
In sostanza l'SPF indicato spesso non corrisponde pienamente a quello effettivo del prodotto, ma viene calcolato solamente in modo matematico.
L'unico modo per avere la massima sicurezza in merito, è appunto quella di acquistare un prodotto che sia stato effettivamente testato come solare in modo realistico, e non solo in vitro. E questo è un test non esattamente etico, ma svolto su esseri umani volontari, ma per ora è l'unico modo in cui può essere svolto, secondo le norme COLIPA (The European Cosmetic Toiletry and Perfumery Association).
Inoltre c'è da ricordare che il parametro della fotostabilità, non è un parametro obbligatorio, quindi molti produttori, soprattutto quelli piccoli, che non possono permettersi ulteriori costi, non la verificano.

4) Scegliete una formula in crema se possibile, meglio se si tratta di un'emulsione A/O

se da una parte è praticamente impossibile capire da una lista ingredienti se la formula di filtri solari è stabile o instabile, e di conseguenza fotostabile o fotoinstabile, perché prevede un'esperienza elevata anche già nell'ambito cosmetologico professionale, da una parte è consigliabile valutare il tipo di emulsione del prodotto. I prodotti più densi, e difficili da spalmare spesso permettono l'applicazione della giusta quantità di prodotto, rispetto a spray e gel, che finiscono per essere applicati in quantità troppo basse per essere efficaci, inoltre spesso sono emulsioni A/O (Acqua in Olio), che mostrano una maggiore sostantività, ovvero permanenza sulla pelle, rispetto alle emulsioni O/A (Olio in Acqua).

5) Scegliete solari che contengano anche una buona quantità di antiossidanti.

Questi ingredienti sono in grado di “acchiappare” i radicali liberi che si formano nel momento dell'assorbimento della radiazione solare, o comunque di proteggere dall'ossidazione esercitata dai Filtri Inorganici. Molto utile in questo senso è l'inserimento di Gamma Orizanolo, che oltre ad agire in questo senso, riesce a filtrare una piccola percentuale di radiazioni solari. Questo vale soprattutto nel caso scegliate un prodotto con filtri inorganici. Allo stesso modo è molto utile evitare solari che contengono grandi quantità di oli insaturi fra gli ingredienti, al sole irrancidiscono e creano molti più radicali liberi degli oli saturi.

6) Se non vi limitate a prendere il sole, ma volete scegliere un solare per il mare, è sempre preferibile optare per un prodotto Water Resistant o Very Water Resistant

Questo tipo di prodotto garantisce una maggiore sostantività, ovvero permanenza dello stesso sulla pelle, quindi una maggiore resistenza anche al semplice sudore. Un solare SPF 50+ che resiste poco sulla pelle è molto meno sicuro di un solare SPF 30 con un'ottima resistenza all'acqua. Come vi ho già spiegato l'ultima volta in cui ho parlato di solari, il solare viene testato in vivo per la verifica della resistenza all'acqua, e può essere etichettato come WR o VWR se mantiene almeno il 50% della capacità filtrante dopo diverso tempo in immersione (2 immersioni da 20 minuti l'una i WR, 4 immersioni da 20 minuti l'una per i VWR).

Ulteriori Raccomandazioni:


  • Applicare la giusta quantità di prodotto solare: per ottenere la protezione SPF indicata, bisogna applicare un'elevata quantità di prodotto, indicativamente 15-16g di prodotto per ogni applicazione; questa quantità permette l'esaurimento della maggior parte dei flaconi prima di 10 giorni di balneazione, dato che il solare va quasi sempre riapplicato durante la giornata.
  • Nel caso scegliate un solare a base di filtri organici, sono da preferire le formule che comprendono: Bis-Ethylhexyloxyphenyl Triazine (Tinosorb S),  Methyilene Bis-Benzotriazolyl Tetramethylbuthylphenol (Tinosorb M), entrambi doppio filtro, sia UVA, sia UVB, Terephthalylidene Dicamphor Sulfonic Acid (Mexoryl SX) e  Drometrizole Trisiloxane (Mexoryl XL), di cui il primo filtro UVA, e il secondo UVB.
  • Consiglio personale: non cercate la convenienza quando si parla di protezione solare. Purtroppo le piccole aziende devono affrontare costi notevoli per la produzione dei solari, quindi se volete favorire le piccole produzioni, non aspettatevi prezzi troppo bassi, al contrario, se volete risparmiare, dovete per forza optare per prodotti di larga distribuzione, sono quelli che garantiscono anche una maggiore sicurezza del prodotto. Inoltre è sempre piuttosto rilevante, il costo di produzione di un prodotto aumenta in proporzione all'SPF garantito, se notate prezzi molto simili fra SPF molto diversi vuol dire due cose: o l'azienda è abbastanza grande da poter spalmare i costi in modo più ampio, oppure l'azienda vi sta vendendo tutti i solari al prezzo di produzione degli SPF più alti; qui trovate il prodotto che secondo un noto cosmetologo rappresenta il miglior rapporto qualità/prezzo per un solare, idem per un solare dedicato alla prima infanzia.

Anche per oggi ho concluso!
A presto!

Rasmus

Si ringraziano il Forum di Lola, il Forum di Sai Cosa Ti Spalmi, Biodizionario.it, Promiseland.it, Nononsensecosmethic.org, e la fondazione Wikipedia inesauribili fonti di informazioni e di ispirazione

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