Ciao a Tutti,
poco tempo fa avevo cominciato a parlarvi della storia della cosmesi, partendo dalle prime testimonianze archeologiche, per finire con il Rinascimento.
Andrò avanti parlandovi del periodo successivo:
Innanzitutto, va ricordato che questo periodo (tra XIV e XV secolo), la moda si accentra attorno all'Italia, con l'importanza di molte città, soprattutto Venezia, sede di scambi con l'oriente e di lussi.
Proprio tipica di questa città è l'usanza di imbiondire i capelli, sia tramite la semplice esposizione al sole, sia tramite svariate tinture e l'abbondante uso dello Zafferano, per renderlo più rosso.
Poi, una grande novità, importata in Europa da Marco Polo in precedenza, fu il Borace, che diventa prodotto tipico veneziano. Questa sostanza rappresenta un'innovazione cosmetica in particolare per la ricetta base della Cold Cream, che verrà modificata con questa piccola aggiunta, anche se solo nel 1914.
Il Borace non è altro che una base forte, e che quindi saponifica una parte dei grassi, trasformandoli in sapone.
Si parte dalla Cold Cream parzialmente saponificata, per arrivare alle prime emulsioni O/A, dove finalmente viene inserita una grande quantità d'acqua.
Al giorno d'oggi è un prodotto assolutamente da evitare, e non solo perché le creme “saponificate” non sono proprio il prodotto più dermocompatibile di questo mondo.
L'uso cosmetico però non si limitava a questo, ma lo rendeva un ottimo (e dannossisimo) esfoliante cutaneo.
Un altro trattamento cosmetico diffuso in questo periodo storico è l'esposizione al Sublimato di Mercurio e Cloro, prodotto chimico usato anche per curare le ulcere corrosive e successivamente le ulcere da sifilide, ma in grado anche di realizzare un vero e proprio peeling chimico, altamente dannoso, nonostante i visibili effetti cosmetici positivi.
Questo è anche il periodo storico in cui si passa alla produzione del vero e proprio sapone duro, a livello “industriale”, prodotto in particolare a Venezia, Marsiglia e Castiglia.
In precedenza, si tendeva a saponificare olio vegetale o grasso animale con cenere di legno di faggio, quest'ultima realizzava un sapone liquido, in modo simile a quello che succede usando la Potassa.
Il sapone duro, ottenuto da Olio di Oliva e profumato, divenne un articolo di lusso per l'alta società.
Il Sapone di Castiglia era ottenuto grazie ad una cenere differente, ottenuta da Erba Kali, e veniva usato il primo metodo “Salting-Out”, per separare il sapone dalla liscivia.
La produzione del sapone si sposta anche in Inghilterra, nell'epoca Elisabettiana (XVI secolo), differente da quello spagnolo, italiano o francese, per l'uso abbondante di grassi animali (più reperibili nel nord Europa). Solamente in periodi successivi si passa all'uso di oli vegetali d'importazione come Palma, Cocco, Lino e Cotone. Questi ultimi saponi potevano competere con quelli più pregiati a base di Olio di Oliva prodotti più a sud.
Dal seicento, il centro della moda si sposta dall'Italia, alla Francia, e la corte francese diventa il fulcro di tutte le mode: parrucche e visi incipriati, capelli cosparsi di polveri profumate, nei posticci, trucco; in particolare, per quest'ultima operazione venivano usati innumerevoli prodotti, si partiva dalla Biacca, già usata secoli prima, per procedere con diversi pigmenti: diverse tonalità di rosso per il viso, e nero per occhi e sopracciglia e per i nei posticci e infine il primo “rossetto”, ottenuto a partire da Allume, Gomma Arabica e Cocciniglia.
La cura della pelle del viso implicava anche la detersione con Acqua di Rose o Ciliegie, e l'applicazione di pasta di Mandorle, Albume, grasso animale e creme di Vaniglia o Cacao, ma anche trattamenti più complessi per schiarire l'incarnato, che doveva apparire latteo, a questo scopo si usavano Succo di Limone, Borace Sulfurea e Sublimato di Mercurio, quest'ultimo, nel suo essere altamente nocivo, aveva però l'efficacia di esfoliante, fino alla drastica riduzione delle rughe.
Quest'ultimo non era l'unico cosmetico dannoso, l'Allume, usato per conferire il rosa alle guance è altamente corrosivo, la Biacca invece secca irrimediabilmente la pelle.
Alcuni stessi pigmenti erano quelli usati dai pittori, e proprio loro si trasformarono in truccatori, perché in grado di capire come fabbricare pigmenti che non fossero del tutto tossici.
Ma nel periodo barocco, non erano solo le dame a ricorrere al trucco e alla cosmesi, gli stessi uomini facevano largo uso degli stessi prodotti che usavano le donne.
Intanto, in Inghilterra si sviluppò ulteriormente l'industria di produzione del sapone, anche se la produzione francese rimase di spicco. È infatti in questo periodo che acquista sempre maggiore importanza il “marchio” del sapone francese, ovvero il primo “Sapone di Marsiglia”.
In questo periodo si trattava di un sapone verde, proprio per l'intera composizione di Olio di Oliva, infatti la legge francese abolì dal 1688 la produzione di sapone contenente ad altri grassi.
Fu questo il periodo di maggiore produzione del sapone, che veniva prodotto in special modo in tutta la costa da Genova a Marsiglia, e nel 1786, operavano, solo a Marsiglia, 48 saponifici.
In questo periodo il sapone veniva prodotto utilizzando Carbonato di Sodio come base forte, e veniva estratto dall'acqua di mare tramite il metodo Leblanc, solamente nel 1870 si diffuse il metodo Solvay usato tutt'ora.
La produzione non rallentò nemmeno con la crisi dovuta alla Rivoluzione francese, durante la quale, invece, l'attenzione alla moda, alla cosmesi e al lusso fu momentaneamente bandita. L'attenzione all'estetica riprese solamente durante il periodo successivo, da una parte con Madame Tallien, famosa per i bagni di Fragole, dall'altra con i nuovi canoni di bellezza dovuti al Romanticismo: cipria e creme bianche ad enfatizzare il pallore, e niente più pigmenti rossi.
Durante il Rococò furono scoperti gli effetti nocivi di molti dei rimedi cosmetici usati in precedenza, e si ebbe un primo ritorno “alla natura”: Cera d'Api e Acqua di Rose contro le rughe, Bacche di Cipresso, Radici di Melograno e Fragole, Foglie di Noce e Allume per trattare la pelle grassa, Burro Vaccino e Malva per idratare la pelle secca, Cold Cream Galenica per la pelle del viso, Impacchi di Miele, Mostarda e Mandorle Amare o impasto di Farina di Castagne per le mani, grasso animale, Olio di Nocciola, Balsamo del Perù (oleoresina di Myroxylon Peruiferum) e Vaniglia come impacco nutriente per i capelli deboli e sfibrati, lavaggi con Uova, Aceto e Rum per i capelli spenti, impacchi di Miele e oli per i capelli fini, Cenere di Rosmarino per lucidare i denti e profumare la bocca.
Intanto, i saponifici di Marsiglia, a partire dal 1820 cominciarono a differenziare la produzione, comparvero i primi oli “esotici”: Arachide, Cocco, Palma, e Sesamo, mentre nell'entroterra e in Inghilterra si usava ancora il sego animale, che permetteva la produzione di un sapone duro e meno costoso.
È proprio in questi anni che si diffonde la produzione di sapone su ampia scala a basso prezzo, questo comporta anche una maggiore igiene anche nelle fasce di popolazione meno abbienti. Fino ad ora, infatti, fare il bagno spesso non era una pratica usuale.
Per lo stesso motivo, già sul finire del 1800, si estese anche l'uso dei cosmetici, di conseguenza anche l'industria cominciò a produrne in larga scala.
In quest'epoca sono state elaborate anche Cold Cream con una formula diversa, ad esempio con Spermaceti (Cetil Palmitato) al posto di parte della Cera d'Api.
L'industria cosmetica, a partire da questo momento storico ha assunto sempre maggiore rilevanza, e con gli anni ha anche permesso lo sviluppo di prodotti cosmetici sempre più efficaci, con l'apporto delle conoscenze farmacologiche, biologiche, e chimiche.
Sono state quindi scoperte via via nuove sostanze e nuovi processi produttivi per realizzare nuovi prodotti cosmetici.
È questo il momento in cui viene modificata la ricetta base della Cold Cream Galenica, con l'aggiunta di Borace, così da realizzare un'emulsione A/O bianca, lucida, priva di granulosità e facilmente spalmabile.
Con l'aggiunta del Borace, vengono saponificate frazioni di grassi, che quindi fungono da emulsionante. La quantità di Borace è all'incirca il 6% della Cera d'Api.
Successivamente, all'inizio del 1900 non solo è stata modificata la tradizionale formula del Sapone di Marsiglia: 63% Olio di Copra o Palma, 9% Soda Caustica e 28% Acqua, ma cominciarono ad essere scoperti i primi tensioattivi sintetici, i primi emulsionanti, infine nacquero le industrie cosmetiche conosciute fino ad oggi, sia quelle di livello più lussuoso come Chanel, come quelle più popolari, come l'Oreal.
A seguito della seconda guerra mondiale, furono sviluppati molti dei numerosi composti sintetici di origine petrolifera. Queste sostanze permisero la diffusione di detergenti a basso prezzo fin dagli anni '50, che a differenza dei detergenti a base di sapone non precipitano nelle acque dure, inoltre vennero incontro alla penuria di grassi e oli dovuti alla guerra mondiale. Poco dopo, con la conclusione della seconda guerra mondiale, i saponifici di Marsiglia, fino ad allora floridi, cominciarono a subire la concorrenza dei detergenti sintetici, fino a quando cominciarono a chiudere.
Questo è anche il momento in cui viene finalmente sviluppata la prima formula di crema O/A, un composto a base acquosa, e con l'emulsione sempre dovuta alla saponificazione di parte dei grassi contenuti, ma senza Cera d'Api.
In questo caso la base forte non è sempre stata il Borace, ma sono state usate anche altre basi forti, particolarmente usata anche attualmente, in rari casi, è la Trietanolammina.
Il problema delle nuove sostanze in commercio in questi anni, è però l'inquinamento, oltre alla scarsa affinità con la pelle.
È solo nel 1966 che sarà possibile ottenere prodotti contenenti ingredienti biodegradabili.
In questi anni vengono anche sviluppati i primi ingredienti cosmetici veri e propri, non solo quelli funzionali, ma anche quelli in grado di modificare completamente la formula dei cosmetici in commercio fino ad ora, infatti nascono proprio in questi anni le prime creme O/A emulsionate con veri e propri emulsionanti, con l'uso di gelificanti, stabilizzanti, e quindi nascono, poco alla volta, tutti i cosmetici a cui siamo abituati tutt'oggi: Creme, Lozioni, Gel, Detergenti, Burrocacao, Esfolianti, Deodoranti, ecc...
Arriva così l'epoca delle grandi e famose case cosmetiche, per arrivare fino ai giorni nostri, con un nuovo ritorno all'uso dei vegetali e della svolta ecobio che stiamo sperimentando soprattutto nell'ultima decade.
E con questo, vi rimando alla prossima!
Vi auguro una buona giornata!
Arriva così l'epoca delle grandi e famose case cosmetiche, per arrivare fino ai giorni nostri, con un nuovo ritorno all'uso dei vegetali e della svolta ecobio che stiamo sperimentando soprattutto nell'ultima decade.
E con questo, vi rimando alla prossima!
Vi auguro una buona giornata!
Rasmus
Si ringraziano il Forum di Lola, il Forum di Sai Cosa Ti Spalmi, Promiseland.it, Biodizionario.it, Nononsensecosmethic.org e la fondazione Wikipedia inesauribili fonti di informazioni e di ispirazione
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