Ciao a Tutti,
visto che è un argomento che interessa molto a chi è recentemente passato all'ecobio, e si trova a dover cestinare metà dell'armadietto dei cosmetici...
vorrei parlarvi un po' di cosa fare di tutti quei prodotti che per un motivo o per l'altro non vogliamo o non possiamo più usare.
Innanzitutto vi ricordo che seguo la filosofia del cosmetico efficace, piuttosto che del cosmetico ecobio al 100%, in parte perché un cosmetico davvero ecobio al 100% non esiste, in parte perché un tale cosmetico avrebbe ben poco del cosmetico realmente efficace.
Forse può andare bene del semplice olio vegetale per le pelli secche e giovani, o forse un semplice Gel di Xantana per pelli giovani e normali, ma oltre non è possibile trovare un cosmetico che rispetti la natura al 99% (il 100% è impossibile, a partire dal contenitore, per finire alla raccolta e preparazione delle materie prime).
Inoltre buttare in toto cosmetici che possono avere una seconda vita non è assolutamente green.
Molti prodotti possono essere tranquillamente utilizzati con qualche piccolo accorgimento, e altri ancora possono essere riciclati ad altri usi.
Una regola fondamentale non va MAI dimenticata: ogni prodotto può comportare diverse conseguenze sugli oggetti su cui viene usato, quindi per ogni consiglio d'uso alternativo che vi do, non starò a ripeterlo, FATE UNA PICCOLA PROVA IN UN ANGOLO DELL'OGGETTO, perché non tutti i prodotti hanno sempre la stessa identica composizione
vi parlo di un po' tutte le categorie di cosmetici, partendo dai ricicli più semplici a quelli più difficili da valutare o da realizzare:
Oli cosmetici o alimentari rancidi:
Hanno un solo e semplice uso: rimozione della colla su vasetti/bottiglie/flaconi di vetro. Se alcune colle di etichette sono idrosolubili, la maggior parte sono lipofile.
Nel caso dei contenitori di plastica l'odore di rancido verrebbe assorbito dal flacone durante la posa, mentre con il vetro e il metallo non assorbiranno nessun odore, e potrete tranquillamente spalmare una dose generosa di olio sulla zona di colla residua senza rischiare che il barattolo poi puzzi.
Io di solito utilizzo uno spazzolino da denti vecchio, e poi lascio il flacone in posa per 12-24h, chiaramente dovete lasciarlo in un punto dove l'olio colato non dia problemi, come su un piatto di vetro/ceramica o sul fondo del lavello.
Questi sono quelli che mi ha regalato un'amica che non spignatta da un po', quello che era salvabile lo sto usando, mentre questi due oli erano già persi, e li tengo da parte da usare poco alla volta per levare le etichette da vetro e metallo.
Se avete grandi quantità di oli rancidi buttateli semplicemente, nelle isole ecologiche potete trovare il raccoglitore apposito per gli oli esausti, io di solito li raccolgo in vasetti di vetro brutti o bottiglie di plastica non facilmente riutilizzabili (tipo quelle del latte, da cui non si riesce a levare l'odore “formaggioso”), e quando arrivo a riempirli completamente li porto al centro di riciclaggio.
Deodoranti/profumi spray aggressivi o con ingredienti che volete evitare (es. gli antitraspiranti o l'alcol):
perché vi danno irritazioni (se funzionano usateli, non correte alcun rischio), potete usarli come deodoranti direttamente sui vestiti o sulle scarpe (non a contatto con la pelle) come profumi/deodoranti (gli antitraspiranti chiaramente non avranno effetto deodorante, mentre l'alcol potrebbe), oppure come deodoranti per ambienti o per il bagno.
Nel caso specifico dei deodoranti spray con Triclosan io opterei per l'uso al massimo come “insetticida” ad esempio all'esterno di finestre chiuse dove magari qualche animaletto sgradito ha fatto il nido o cose simili, insomma, magari tiene lontane formiche/vespe/zanzare/ragni/scarafaggi, ma sicuramente evitate di spruzzarlo dove poi ve lo respirereste!
Dentifrici troppo schiumogeni, che danno fastidio o pieni di PEG:
possono essere utilizzati per pulire l'argento dalla patina di ossidazione.
Funzionano davvero bene e in modo delicato, senza rovinare gli oggetti, in questo caso posso parlare per esperienza personale diretta!
Balsami per capelli:
se non sono esageratamente siliconici, ma non vi ci trovate, contengono paraffina e/o etossilati, ungono troppo o seccano i capelli ecc… so che c'è chi li ricicla come ammorbidente per il bucato. Purtroppo non vi so dire una mia personale esperienza, dato che l'ammorbidente non lo uso proprio, ma so che chi li ricicla usa circa un dosatore da bucato di balsamo, e ottiene ottimi risultati.
Vi consiglio di provare prima con un bucato poco problematico (cotone, nessun capo delicato, nessun capo esageratamente costoso) per precauzione, anche se chiaramente non si tratta di niente che non possa semplicemente essere lavato via, quindi dubito che crei davvero problemi, se succede qualcosa probabilmente è dovuto ad altro.
In ogni caso attenzione se i balsami in questione sono troppo densi, potrebbe essere che non vengano “presi” dalla lavatrice. Se notate una viscosità troppo diversa da quella del vostro normale ammorbidente allungateli con un pochino d'acqua e mescolate bene prima di inserirli nella vaschetta.
Sai Cosa Ti Spalmi li indica anche adatti per fare una schiuma depilatoria e anche per lavare i mobili, sciolti in acqua.
Salviettine struccanti o intime con brutto inci:
se non troppo orrido e aggressivo possono essere usate come salviettine per le mani, altrimenti per pulire piccoli oggetti o per spolverare (se non lasciano brutti residui schiumosi, provate e vedete, danni dubito che ne facciano)
Siliconi per capelli:
o anche i famosi “cristalli liquidi”, potete usarli per lucidare oggetti di metallo e legno, alcune superfici o alcuni prodotti potrebbero lasciare una patina sull'oggetto, non lo escludo, io per ora ho provato con almeno 4 tipi di cristalli liquidi e non ho notato questo effetto collaterale, quindi non è assolutamente detto.
In particolare questo è un campioncino che mi avevano regalato anni fa, mai usato per i capelli, ma è finito dritto per lucidare le parti in metallo dell'arredamento del mio bagno!
Funziona piuttosto bene, basta metterne poco e sfregare per bene con un panno in microfibra o uno straccio di cotone
Creme viso/corpo siliconiche:
Un utilizzo simile a quello che vi ho detto per i siliconi per capelli, se la maggior parte degli ingredienti sono siliconi, e non ci sono alte percentuali di oli, potete tranquillamente usarle sia per lucidare, che per “nutrire” oggetti in legno e pelle/similpelle.
Vale anche per il metallo, con la differenza che alcune creme potrebbero lasciare residui di gelificante o altri ingredienti particolari, che sulle superfici in legno invece vengono assorbiti.Chiaramente ogni prodotto è diverso, e non è detto che troviate al primo colpo l'utilizzo ottimale.
Burro cacao a base petrolchimica:
dato che non sono tossici, ma sono solo sconsigliati sulle labbra perché tendono a seccare ulteriormente le labbra, piuttosto che nutrirle, possono avere un uso differente.
Qui vi avevo recensito un particolare prodotto della Compeed, che dovrebbe proteggere i piedi dalle vesciche. Ecco, i burro cacao di questo tipo trovo che non abbiano niente da invidiare ad un prodotto del genere, l'effetto dovrebbe essere lo stesso.
Qualcuno sembra che li abbia usati anche come stick “detergenti” per pulire le scarpe prima di lucidarle con la vernice, probabilmente riescono a rimuovere bene lo sporco grasso per affinità, e nello stesso tempo a nutrire un po' la pelle.
Altra alternativa, più per spignattatori può essere quella di scioglierli per realizzare uno stick esfoliante per le labbra, aggiungendo qualcosa di scrubbante. In ogni caso è un prodotto di cui non bisogna abusare, perché le labbra sono una parte delicata, e un continuo scrub può essere troppo aggressivo.
Smalti contenenti formaldeide:
non esistono alternative ecobio, quindi o smettete di utilizzarli proprio (e quindi usate quelli avanzati per fare fai da te decorativo per la casa, o per qualche giocattolo homemade per bambini), oppure non state a cercarne di migliori, valutate solo quelli senza formaldeide, anche se il resto saranno schifezze non tanto migliori. In generale, usare gli smalti contenenti formaldeide per decorazioni varie non penso renda tali oggetti problematici, a meno che proprio non vengano messi in bocca da qualche bambino piccolo, quindi decorare qualsiasi cosa che rimanga al suo posto non è certo un rischio, dato che il prodotto asciugherà.
Tonici a base alcolica (vanno bene anche alte quantità di Propylene/Hexylene/Butylene Glycol):
se non contenenti siliconi, possono andare benissimo come solventi per pulire rapidamente i pennelli da trucco tra un lavaggio vero e proprio e l'altro.
L'alcol va benissimo per rimuovere i residui di polveri di ombretti e fondi minerali, senza bagnare del tutto il pennello come quando lo si lava sotto l'acqua con un detergente.
Acetone:
esistono prodotti per rimuovere lo smalto sicuramente più delicati, è vero, ma finire quel flaconcino per poi non comprarlo mi sembra ancora la soluzione migliore.
L'unica alternativa può essere quella di usarlo per ripulire un barattolino di smalto esaurito/seccato che volete riutilizzare per altro o come solvente per la colla che rimane sui flaconi, ma usatelo solo su vetro o metallo, la plastica si scioglierà esattamente come la colla dell'etichetta
Gel/cere per capelli sintetiche:
io sinceramente, finché non sono zeppi di siliconi, continuerei ad usarli fino a finirli.
I Gel ecobio tendono a non essere funzionali come quelli sintetici, quindi potrebbe essere anche una delusione il passaggio all'ecobio.
Essendo di solito i gel prodotti a base di Acrilati, continuerei ad usarli, sinceramente non mi vengono in mente modi per riciclarli, se non usarli come protezione per la pelle durante la tinta (se la fate).
Anche le cere di solito si usano in piccole quantità sulle punte dei capelli, quindi difficilmente rovineranno un tessuto “morto”, a meno di usarne troppo o troppo spesso.
In tal caso è più utile cercare un'altra strategia cosmetica, che non puntare al prodotto più naturale, l'effetto “occludente” e disseccante sarebbe lo stesso, anche preparando una cera per capelli a base di cere vegetali e cere vegetali, cambierà solo l'effetto sull'ambiente, ma a meno che non ne usiate un vasetto alla settimana è cosa da poco.
Olio Johnson o altri oli a base di paraffina o esteri:
In questo caso si ha a che fare con oli minerali o derivati misti di oli vegetali e minerali che solitamente non irrancidiscono, in quanto sono saturi, e che comunque di solito sono pieni zeppi di fragranze.
Possono essere usati come prodotti a risciacquo per eliminare i residui di ceretta liposolubile dalle gambe o dalle ascelle (eviterei sul viso o in aree delicate, meglio un bell'olio alimentare)
In questo caso potete usare questi prodotti anche per eliminare le etichette dai contenitori in plastica, perché al massimo il contenitore assorbirà la fragranza dell'olio, ma andranno bene anche come lubrificanti per attrezzi da giardinaggio/fai da te, come emollienti per oggetti in pelle o legno, e inoltre, nel caso di oli perfettamente trasparenti si aprono un sacco di porte sul versante riciclo creativo.
Si possono realizzare infatti diversi oggetti ludici: dalla pasta di amido e paraffina (ricordatevi, la paraffina è assolutamente inerte, non è assolutamente pericolosa per la pelle, bisogna solo stare attenti al fatto che il prodotto realizzato non venga assolutamente ingerito, ma l'uso della pasta non comporta rischi), alla “palla con la neve/glitter”, l'indicazione di base che potete trovare a questo link è di usare acqua e glicerina, ma trovate indicazione in fondo che l'olio per bambini va bene ugualmente.
Ma non è l'unico link che ho trovato, anche qui se ne parla.
In ogni caso, se decidete di non utilizzare in nessun modo questi oli non vegetali, ricordate che la cosa migliore è portarli in discarica insieme agli altri scarti di oli alimentari (oli avanzati da conserve in vasetto o tonno all'olio, oli esausti della friggitrice ecc…), non buttateli nell'indifferenziato ancora nel loro flacone o peggio ancora nel gabinetto, questo si che comporta rischi ambientali non indifferenti!
Make up che per qualche motivo non potete usare:
che sia per allergia, perché si tratta di prodotti vecchi o per inci che non vi piacciono possono essere riutilizzati come decorativi in diversi modi:
se fate il sapone, e non lo fate in modo particolarmente artistico (ad esempio non lo state facendo per regalarlo o come decorativo, ma solo per lavarvi con un prodotto più delicato di quelli in commercio), potete riciclare ombretti e polveri sbarluccicose varie come verrebbero usati miche e ossidi per colorarlo, i risultati non sono sempre perfetti e prevedibili, ma io che non sono una patita esagerata alcuni colori li proverei così.
Altrimenti possono diventare dei decorativi soprattutto per i bambini, ad esempio per rendere scintillante un disegno.
Gli ombretti compatti tendono a rimanere sufficientemente adesi alla carta ruvida da disegno, mentre altri tipi di colori potrebbero aver bisogno di essere addizionati a della colla. Sicuramente chi è più esperto di me su lavoretti per bambini saprà trovare il modo migliore per riutilizzarli.
In modo simile possono essere riciclati rossetti, eyeliner/matite per il trucco e altri prodotti cerosi (no ombretti in crema che contengono grandi quantità di acqua tali da essere simili ad una crema, in quel caso potrebbero non fissarsi e macchiare successivamente), possono diventare un ottimo prodotto per far disegnare i bambini per creare effetti particolari (non quelli piccoli che rischiano di ingerire il cosmetico, esistono i coloranti atossici appositi in questo caso).
I rossetti rossi che non si vogliono più usare per l'inci, su cui però si può fare un'eccezione per una volta, possono essere utilizzati insieme all'acqua sulla pelle per simulare il sangue necessario a rendere realistico un costume di halloween/carnevale, senza dover spendere soldi per il makeup specifico.
In generale i rossetti sono poco facilmente riciclabili, un'idea creativa però è quella della pasta modellabile (anche seguendo la ricetta con olio Jonhson e maizena), possono essere sciolti e modellati insieme alla pasta di sale per esempio. In questo caso troverete sicuramente indicazioni su internet!
Non usateli invece per colorare le candele. Il contenuto dei rossetti è stato testato per essere a contatto con la pelle, ma non per essere bruciato, potreste farvi un aerosol non particolarmente salutare.
Detergenti corpo/viso/mani troppo aggressivi:
se non hanno enormi quantità di PEG/PPG/-eth ad alto numero (sopra il 50 es. PEG-200 Glyceryl Stearate, Steareth-50, Ceteareth-80, PPG-12-PEG-65 Lanolin Oil) potete “trattarli” in due modi:
Da indicazione del Forum di Lola potete allungarli con un pochino di olio vegetale a vostra scelta e utilizzarli come un normale bagnoschiuma/sapone liquido (non aggiungete troppo olio o poi non laveranno più abbastanza), mentre da indicazione del Forum di Sai Cosa Ti Spalmi potete allungarli con Miele o Sciroppo di Zucchero (su 200g di prodotto aggiungete 100g di Miele o di Sciroppo, che a sua volta sarà composto da 50g di Zucchero e 50g di Acqua).
Soprattutto in quest'ultimo caso finite in frettissima il prodotto, o rischierete che cammini da solo.
Detergenti corpo/viso/mani troppo aggressivi a base di PEG/PPG/-eth ad alto numero:
potete tranquillamente riciclarli come detergenti per la casa, vanno bene per lavare oggetti in plastica/metallo, o per lavare superfici (attenzione, alcuni prodotti contenenti proteine o zuccheri usati per pavimenti o superfici senza risciacquo possono appiccicare, fate una piccola prova prima di lavare tutta casa), sia pavimenti, che lavelli.
Potrebbero andare bene anche come detergente per bucato, assolutamente a mano, i detergenti cosmetici fanno molta schiuma, che potrebbe danneggiare IRRIMEDIABILMENTE la vostra lavatrice. Non Rischiate!
Infine un utilizzo “creativo”: se notate che il detergente è molto schiumoso (probabilmente è un buon indizio il fatto che contenga cocamidi), potrebbe diventare un'ottima base per far le bolle di sapone per i bambini (chiaramente bisogna fare un tentativo, non tutti i detergenti sono adatti a questo scopo).
Shampoo troppo aggressivi:
se non hanno enormi quantità di PEG/PPG/-eth ad alto numero, potete usare la stessa strategia dei detergenti corpo/viso/mani, e usarli però come bagnoschiuma/sapone liquido. Non usateli in quel modo come Shampoo, potrebbero perdere capacità lavante e al contrario appiccicare i capelli, cosa che di solito non succede nel caso dei detergenti corpo/mani. Se al contrario vi succede anche nell'uso da bagnoschiuma/sapone liquido potrebbe essere che abbiate usato troppo olio. In tal caso buttate, non ha senso andare troppo avanti a sperimentare.
Invece potete sicuramente utilizzare una strategia più efficace per capire quanto olio aggiungere: dividete la quantità di prodotto a metà e provate ad aggiungere poco olio, poco alla volta fino a che non ottenete un prodotto che vi aggrada. Se doveste al contrario ottenere un prodotto untuoso o appiccicoso potete aggiungere altro detergente dalla frazione che avete lasciato da parte.
Quando avrete finito la prima metà vi sarete fatti un'idea di quanto olio serve.
Se non contengono siliconi, e sono solo troppo aggressivi potete usarli anche come detergenti per pennelli da trucco, questo è quello che ho riciclato io in questo modo:
Indicazione di base, non state mai ad usare oli pregiati a questo scopo, nei detergenti non si ha nessun assorbimento di sostanze dal prodotto, dato che viene lavato via.
Piuttosto usate un olio vegetale che avete provato, ma non amate in cucina (es. Vinaccioli, Mais, Girasole, Riso, Soia, Olio d'Oliva di una marca che non vi piace, ecc…), gli oli alimentari sono i più economici e i più adatti.
Shampoo troppo aggressivi a base di PEG/PPG/-eth ad alto numero:
se sono troppo sgrassanti, e sono pure zeppi di petrolati o siliconi, li utilizzerei come detergenti “multiuso” puri, sia per pettini, spazzole o altri acce
ssori del bagno, per pulire parti dell'auto/moto/scooter, o diluiti per lavare i pavimenti.
Anche in questo caso potete provare a vedere se viene fuori un'ottima base per fare le bolle di sapone!
Latti detergenti e creme idratanti con pessimo inci:
In generale, funzionano in modo simile, quindi ne parlerò come di un'unica categoria di prodotti da riciclare.
Se non sono presenti quantità eccessive di siliconi o di sostanze che sulla pelle proprio non le vogliamo fare arrivare (es. brutti conservanti o antiossidanti, fragranze che ci creano allergie ecc...), dovrebbero funzionare benissimo come detergenti per macchie di trucco, di alcuni inchiostri, pastelli a cera e di grasso su tessuti (in questo caso, di solito funziona solo per le macchie fresche), su pelle/similpelle e superfici varie (io ad esempio ho usato un po' di carta e crema vecchissima della nivea per rimuovere dal pavimento i residui lasciati da un pezzetto di matita trucco spiaccicata sul pavimento, ho rimosso il grosso con le dita, ma per evitare di spalmare i residui in giro li ho diluiti per bene sulla crema, come se stessi “struccando” il pavimento).
Inoltre non sapete come possono essere utili questi prodotti quando vi metterete a spignattare decorativi, e vi troverete macchie di rossetti/eyeliner/ombretti in crema sparsi per mezzo tavolo/cucina/lavello/piano cottura ecc...ma anche per levare le macchie dagli stessi becher o bacchette che userete per spignattare.
Alcuni inchiostri di biro dovrebbero venire via dalla pelle/similpelle, ma dipende sempre da tanti fattori, sicuramente uno cruciale è quanto il segno è fresco, agendo subito penso si possa rimediare.
Creme viso/corpo non esageratamente siliconiche:
Se questo tipo di prodotti non sono tanto male, insomma sono solo comedogeni per la presenza di paraffina eccessivo olio vegetale, silicone in fondo all'inci, ma non sono inci particolarmente orrendi dal punto di vista funzionale, possono essere riciclati ad altri usi cosmetici che creino meno problemi:
1) creme per zone poco problematiche del corpo: piedi, mani, gomiti, insomma aree dove notoriamente una crema non porterà a brufoli, o dove comunque non stiamo a ricercare prodotti pregiati.
2) crema depilatoria da usare con il rasoio. Non è un'operazione che io normalmente svolgo, quindi non vi so dire se ci sono particolari prodotti più o meno adatti allo scopo, penso l'unica sia provare. Se normalmente usate la crema depilatoria, sapete com'è a livello di consistenza e scorrevolezza, chiaramente se il prodotto che volete riciclare è completamente diverso rassegnatevi, usatelo in altro modo o buttatelo.
3) creme base per scrub e peeling: si va a realizzare un prodotto scrubbante, che quindi viene lavato via, e quindi non comporterà l'assorbimento di sostanze non proprio gradite sulla pelle, come brutti conservanti (es. gli Isothiazolinoni ora sono consentiti solamente sui prodotti rinse-off, ma un tempo lo erano anche per i prodotti leave-in, dato che questo aggiornamento della norma avrà senso, a questo punto si può pensare di modificare la destinazione d'uso di una vecchia crema corpo che si ha in casa, contenente questi conservanti), o paraffine e siliconi, comedogeni (può essere comedogena anche una semplice crema ecobio, quindi vale la stessa cosa, se una crema ecobio vi fa venire i brufoli, non usatela per forza a tutti i costi, potete riciclarla così, oppure, se è una crema viso usarla per il corpo, se è per il corpo usarla per le mani/piedi ecc…)
In questo caso la semplice crema verrà addizionata di qualsiasi prodotto granuloso vogliate usare (in base ovviamente all'effetto che volete ottenere).
Per rimedi estemporanei potete inserire tutto quello che volete: zucchero, farine, farina di cocco, semola, fondi di caffè freschi, mandorle/riso/ecc…passate al tritatutto (attenzione che il vostro tritatutto possa ad esempio tritare prodotti duri come il riso crudo!!!!Verificatelo sul libretto di istruzioni prima di romperlo!!!).
Gli unici ingredienti che possono creare problemi sono i sali: quindi sia il classico sale da cucina, ma anche il Bicarbonato di Sodio, perché smontano le creme contenenti gelificanti sintetici, se nell'inci della crema vedete ingredienti come Carbomer, Sodium Polyacrylate, e vari “Acrylates”, evitateli.
Se desiderate invece trasformare la crema in uno scrub senza problemi di conservazione, da usare quando serve, potete utilizzare tutto ciò che non dia problemi di conservazione: argille, talco, polveri di mallo o comunque da parti legnose di piante (es. la Polvere di Mallo di Noce che vende AromaZone) o infine Perle di Jojoba. Considerate comunque di limitarvi a 3-4 mesi di durata prevista, si tratta comunque di un'aggiunta di ingredienti non sterili, meglio non rischiare troppo.
4) crema detergente: se avete una crema che proprio non volete lasciare sulla vostra pelle, nemmeno sui piedi, ma che non è una schifezza totale da essere buttata, potete trasformarla in una specie di latte detergente aggiungendo del detergente (meglio se qualcosa che già sapete non essere irritante sugli occhi e sul viso). In base alla quantità, otterrete un'emulsione detergente più o meno lavante e di conseguenza che potrebbe anche essere struccante, e nello stesso tempo eviterete di lasciare la crema che non vi piace sulla pelle.
Attenzione ai detergenti contenenti sale insieme a creme gelificate in modo sintetico, potreste sfasciare il tutto!
Non sono invece riutilizzabili i vecchi solari.
C'è chi, per non buttare via niente, li riutilizza come normali creme idratanti, ma è una cosa che assolutamente sconsiglio!
I filtri solari dopo un anno e passa saranno già mezzi ossidati, e quindi non solo proteggeranno meno (motivo per cui non si andranno a riutilizzare come solari, al massimo potrebbero essere usati giusto una volta se si sa già che comprandone di nuovi rimarrebbero inutilizzati per 6-8 mesi, ma solo considerandoli a protezione ribassata, in questo caso non muore nessuno ed eviterete di doverne buttare una nuova confezione l'anno dopo), ma ossideranno la pelle inutilmente.
Unica eccezione in questo senso sono i solari a sola base di filtri minerali: Biossido di Titanio e Ossido di Zinco. In questo caso, se non sono presenti filtri biologici, a meno di non trovarvi con l'effetto cerone bianco sulla pelle, potrete usarli come creme, ma considerate che potrebbero non essere assolutamente idratanti vista l'alta quantità di polvere minerale contenuta. Se poi il prodotto non puzza/non si è separato, sono gli unici solari che possono essere tranquillamente riutilizzati come solari l'anno dopo.
Sull'uso dei solari classici (con filtri biologici insomma), ho qualche remora nell'uso come “ingrassanti” su varie superfici…ho il dubbio che i filtri possano comunque rovinare in qualche modo le superfici più delicate. Essendo sostanze di cui non so bene il comportamento, io eviterei!
Vi sconsiglio anche l'utilizzo di vari cosmetici (burro cacao, oli vari a base di paraffina, oli profumati, ma anche ombretti, rossetti e altri cosmetici) per la realizzazione di candele o comunque prodotti a combustione.
Niente di ciò che contengono è stato testato per questo uso, e potrebbero produrre sostanze nocive, nonostante non sia il monossido di carbonio il rischio peggiore.
Anche la stessa paraffina in realtà è sconsigliabile, per i possibili residui di policiclici aromatici, mentre risulta molto più sicura la più naturale Cera d'Api.
Non mi vengono in mente altri ricicli creativi di prodotti cosmetici, ma sicuramente su internet potete trovare indicazioni ulteriori, soprattutto sul lato creativo e di autoproduzione.
Anche per oggi ho finito! Spero che il post vi sia interessato!
Alla prossima!
Rasmus
Si ringraziano il Forum di Lola, il Forum di Sai Cosa Ti Spalmi, Promiseland.it, Biodizionario.it, la fondazione Wikipedia inesauribili fonti di informazioni e di ispirazione
Grazie x la dritta su come riciclare un tonico....meraviglioso!!!
RispondiEliminaPrego :)
EliminaConsiglio solo per le contadine. L'olio puó essere usato per togliere dalla pelle il latte dei fichi. Dopo avere raccolto i fichi la pelle é irritatissima e prude. Una bella spalmata e massaggiata con olio, poi una doccia con sapone (io uso quello fatto in casa) e si rinasce.
RispondiEliminaSe dovesse cadere una goccia di lattice su vestiti o occhiali, secondo me l'olio, seguito da lavaggio, é la prima scelta
per macchie o patacche di catrame sui piedi o nelle scarpe da mare, vanno benissimo gli oli solari sul momento, e a casa gli oli commestibili.Anche dai teli da spiaggia il catrame si asporta con olio, ma poi vanno lavati accuratamente.
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