giovedì 9 marzo 2017

Qualche Pillola di Profumeria - Seconda Parte

Ciao a Tutti!
Torno a parlare di un argomento che ho da poco introdotto, ovvero la Profumeria, e in questo caso voglio parlarvi specificatamente di un argomento che viene ancora prima, ovvero qualche principio base per l'associazione di note odorose.
Non entrerò certamente in merito a tutto ciò che esula la semplice “costruzione olfattiva” di una fragranza, quindi non tratterò certo i vantati effetti “sul benessere globale” degli O.E., questo non è il mio campo, mi limiterò a parlarvi di ciò che concerne l'abbinamento di diverse note olfattive dal punto di vista della profumazione, che può essere per l'ambiente o per la cosmesi, i principi base non cambiano.

Ogni nota olfattiva si caratterizza per un aspetto odoroso specifico, e si differenziano in:

  • Note di Testa
  • Note di Cuore
  • Note di Base

Una corretta composizione di note crea quello che possiamo definire un profumo “tondo”, ovvero che si caratterizza per un rapporto fra note “equilibrato”, ma proprio perché le note vengono percepite in modo molto differente dal nostro naso, non vuol dire che debbano essere inserite nella stessa proporzione.
Le regole base prevedono che una miscela di note odorose si debba comporre con percentuali ben definite per i tre tipi di note:

20% Note di Base
10% Note di Cuore
70% Note di Testa

Questa viene chiamata “Piramide Olfattiva”, e rappresenta non solo il diverso impatto che hanno sul nostro sistema olfattivo le diverse note, ma anche il loro grado di persistenza e volatilità.

Note di Base


Si tratta di quelle note “basse”, sono profumazioni calde, meno volatili e che fungono anche da fissanti per le altre note.
Sono quasi tutte note che derivano da legni, resine o spezie.
Queste note sono fondamentali non solo perché fungono anche da fissanti, ma perché determinano la personalità del profumo a lungo termine, sono infatti le ultime note a sparire col tempo.
Queste note fissanti attualmente sono quasi sempre di sintesi, ma in passato erano sia di origine vegetale, che animale.
Fra le note di base ci sono le Resine (Benzoino, Incenso, Mirra), che agiscono formando un film sulla pelle, limitando l'evaporazione dell'intero mix odoroso, i Legni (Sandalo, Legno di Cedro, Vetiver ecc...), che caratterizzano in modo netto la fragranza, evaporando però più lentamente delle altre note, trattenendo così l'insieme delle note, e infine abbiamo i Muschi, che in realtà sono erroneamente stati tradotti come “Muschi”, in senso botanico, in realtà il termine inglese originario, Musk, si riferisce a “odore di maschio”, e si riferisce in particolare alla secrezione odorosa dei maschi di alcuni animali selvatici. In origine queste sostanze odorose erano effettivamente estratte dalle ghiandole degli animali, e ne comportavano la morte.
Attualmente solo pochissime sostanze sono ancora ottenute in questo modo, e spesso non sono più nemmeno estratti per l'uso profumiero, dato il costo esorbitante.
Le note muschiate usate nella profumeria moderna sono quasi tutti composti di sintesi che riproducono gli estratti animali originali, oppure di origine vegetale.
Fra queste sostanze, sono stati poi scoperti anche dei veri e propri estratti odorosi da piante, che richiamano la funzione originale di fissanti, con note odorose simili, anche se “addolcite”. Ed esistono anche dei veri e propri estratti odorosi che sono effettivamente di origine più “realistica”, infatti si parla, come esempio, di una molecola odorosa estratta da Evernia Prunastri, un lichene.
Caratteristica generale di quest'ultima categoria, quella dei Muschi, soprattutto quelli usati nella profumeria tradizionale, estratti dagli animali, è di avere un odore molto, molto intenso e forte, che ad alta concentrazione risulta marcatamente sgradevole, mentre hanno la proprietà di arrotondare una fragranza, ma solamente se in piccolissime dosi.

Note di Cuore


Sono le note “morbide”, che equilibrano l'insieme della fragranza, sono mediamente volatili, e tendenzialmente sono ricavate dai profumi di Fiori, Foglie ed Erbe Verdi.
Costituiscono appunto il cuore della fragranza, ne determinano il completo e pieno sviluppo, mentre le note di base e di testa le contornano e arrotondano.
Sono le note che compongono quella che comunemente viene definita “scia”, e sono quelle che vengono percepite subito dopo le note di testa, proprio per la loro volatilità e persistenza media.
Vi ho parlato già specificatamente di una delle note di cuore più famose, ovvero la Rosa.
Ma non tutte le attuali note sono davvero caratterizzabili come estratti vegetali, uno dei primi composti di sintesi usato in profumeria sono proprio le aldeidi, che hanno caratterizzato anche uno dei profumi storici più famosi: lo Chanel N° 5, e costituiscono anche loro una Nota di Cuore.

Note di Testa


Sono le note nettamente riconoscibili, alte e istantanee, sono fresche, fruttate e nettamente percepibili fin da subito.
Sono le note che colpiscono fin dal primo momento, questi tratti acuti sono i primi a raggiungere i nostri sensi, ma, data la loro bassa persistenza e alta volatilità, sono anche le note che si disperdono prima.
Sono tutte quelle note che si riconoscono subito, a primo impatto, e difficilmente possono passare inosservate o non riconosciute.
Sono tutti odori leggeri, freschi e tipicamente si fa riferimento a tre diversi macro gruppi: Agrumi (escluso il Petigrain, che è una nota di cuore), Spezie Piccanti, Piante Fresche (Menta, Eucalipto, Citronella).
Usate da sole possono rendere un mix aromatico molto piacevole, ma data la loro volatilità il profumo non ha nessuna ancora di fissaggio, quindi avrà una persistenza molto bassa.

Nonostante questo sistema, che comporta l'organizzazione armonica di una fragranza, come vi ho già spiegato, nella profumeria moderna si usano le note pure, non si usano più gli estratti vegetali come oli essenziali, assolute, resine, tinture ecc... se non in piccolissime percentuali, ma che risultano più semplici da usare nello spignatto casalingo di profumi, di cosmetici profumati, e anche di profumatori per ambienti ecc...
Nella profumeria moderna, come vi avevo già spiegato, si usano gli Aroma Chemicals, ovvero delle molecole odorose che compongono delle note pure, che singolarmente hanno un profumo molto netto e monocorde, spesso sono anche puzzolenti e pestilenziali, non come gli estratti odorosi naturali, che invece hanno comunque una “vibrazione” più ampia, e che difficilmente risultano estremamente sgradevoli come gli Aroma Chemicals.
Purtroppo con i semplici Aroma Chemicals è difficile rendere la ricchezza e profondità di un'assoluta, di un olio essenziale o estratto vegetale di alta qualità, soprattutto se non si dispone di un assortimento estremamente ampio di questi ultimi, sicuramente non alla portata dello spignattatore medio, spesso anche di quello di alto livello (anche per motivi di costi).
Sicuramente questi ultimi risultano molto meno costosi nella profumeria industriale, al contrario che per lo spignatto casalingo, ma hanno una resa in stabilità sicuramente migliore, oltre che avere una maggiore “omogeneità”.
Se un'assoluta può risultare in modo diverso per produttore, lotto e annata, gli Aroma Chemicals difficilmente presentano questo rischio.

Anche per oggi è tutto!
A presto!

Rasmus

Si ringraziano il Forum di Lola, il Forum di Sai Cosa Ti Spalmi, Biodizionario.it, Promiseland.it, Nononsensecosmethic.org, e la fondazione Wikipedia inesauribili fonti di informazioni e di ispirazione

2 commenti:

  1. Grazie! Sono diventata da poco consulente chogan e questo post mi è stato molto utile per capire come spiegare i profumi😘

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