sabato 4 marzo 2017

Come leggere un INCI - Parte 7

Ciao a Tutti!
Torno a parlarvi di come leggere le etichette di INCI, e in questo caso parlo di prodotti di Make-Up, dato che ultimamente ne sto esplorando ancora di più il mondo.
Per maggiore comodità vi inserisco l'indice di tutte le altre guide di lettura INCI:


Per quanto riguarda la guida di oggi, Si tratta di una categoria molto ampia, e che effettivamente esclude la questione “funzionalità”.
Purtroppo è impossibile capire se un prodotto sarà o meno efficace solo leggendo l'INCI, ma è sicuramente possibile sapere se è un prodotto totalmente sintetico, in parte naturale, o davvero ecobio (per quanto possibile).

In primis quello che si può trovare nei prodotti di Make-Up sono i pigmenti, che si dividono principalmente in due tipi:

1) Pigmenti Minerali

ovvero ossidi, miche, argille, ecc... si tratta di ingredienti di tanti diversi colori e rese, e ognuno è identificato dal nome INCI (presente solo per alcuni) oppure dal codice identificativo del pigmento.
In realtà, molto spesso il semplice codice dice davvero poco, perché gran parte della resa è dovuta alla lavorazione delle polveri, e non solo alla loro scelta.

Ossidi:
Biossido di Titanio (coprente bianco, nominato anche come Titanium Dioxide) o C.I. 77891, a volte in versione rivestita, con Alumina e Manganese Dioxide o con siliconi, sostanze che quindi compaiono in INCI successivamente.
Ossido di Zinco (coprente bianco) o Zinc Oxide o  C.I. 77947
Ossidi di Ferro (Iron Oxides) indicati anche con i loro codici: C.I. 77492, C.I. 77491, C.I. 77499
Ossido di Ferro Nero (Black Iron Oxide) o C.I. 77718
Ossido di Stagno (Tin Oxide) o C.I. 77861
Ossidi di Cromo (Chromium Hydroxide Green/Chromium Hydroxide Greens) o C.I. 77288 e C.I. 77289
Blu di Prussia (Ferric Ferrocyanide) con codice C.I. 77510
Viola di Manganese (Manganese Violet) con codice C.I. 77742

Questi ovviamente sono i più comuni, ne esistono tantissimi.

Argille:
Le più comuni sono quelle che vi ho elencato qui, ma ne ho parlato più specificatamente in un recente approfondimento.
Caolino o Kaolin
Argilla Verde o Montmorillonite, Attapulgite, Illite (solitamente specificato verde), Bentonite
Argilla Rossa o Illite (solitamente specificato Rossa/Illite Marina Antracite)
Argilla Rosa o Calamina

Miche:
La Mica, in realtà in INCI può essere fraintesa, perché corrisponde sia ad una polvere colorata, ma non “colorante”, di solito si tratta di una polvere dal finish che può essere dal matte all'effetto glitter, ma che agisce sullo spettro di colori di un prodotto. Sotto la stessa nomenclatura INCI però, si può indicare anche la Sericite (C.I. 77019), un riempitivo.
Le miche sono vendute in tantissime varianti, e ognuna si comporta in maniera molto differente, quindi è impossile risconoscerle anche solo dal nome INCI con lo scopo di realizzare un dupe.

2) Pigmenti Organici ovvero le Lacche

come vi ho già spiegato qui, sono pigmenti insolubili prodotti per precipitazione di un colorante solubile su un substrato, quale ad esempio Idrossido di Alluminio.
Anche loro sono identificate dal codice identificativo del colorante, oppure dal nome commerciale del prodotto, sono riconoscibili dal fatto che sono tutti nomi di colori in inglese, con l'aggiunta di numeri. Qualche esempio: 
Blue 1 Lake (C.I. 42090)
Red 6 (C.I. 15850)
Red 7 Lake (C.I. 15850)
Red 21 (C.I. 45380)
Red 30 Lake (C.I. 73360)
Yellow 5 Lake (C.I. 19140)
Yellow 10 Lake (C.I. 47005)


Come vedete è anche possibile che allo stesso codice corrispondano nomenclature differenti. Questo perché potrebbe essere la lavorazione stessa del materiale ad influire sull'esatto colore ottenuto.

Si viene però a creare una terza categoria di pigmenti, anche se attualmente ne fa parte un solo pigmento (almeno fra quelli comunemente usati), ovvero i Pigmenti di origine animale.
Questo ingrediente è il Carmine (C.I. 75470), si tratta forse dell'unico pigmento di origine animale (da qui il bollino rosso) usato in cosmesi decorativa, ma anche nell'industria alimentare (Colorante E120). Il pigmento rosso viene estratto dalla Cocciniglia, un insetto che nuoce tantissimo alle coltivazioni, dato che si tratta di un parassita, ma non esiste la sicurezza che l'estrazione venga fatta da animali morti. Decidete voi se accettarne la presenza o meno in INCI.
Sempre dalla Cocciniglia viene estratto un colorante alimentare e cosmetico, ma non usato per i decorativi (C.I. 16255, che ha come corrispettivo alimentare il Colorante E124), dato che è un pigmento idrosolubile.

I pigmenti da soli, però sono inservibili, il cosmetico decorativo non può basarsi solo sul pigmento, gli stessi prodotti di Make-Up in polvere libera non sono 100% pigmento, contengono infatti grandi quantità di riempitivi, si tratta di sostanze che servono a rendere il prodotto di Make-Up efficace, lo rendono sufficientemente adesivo da rimanere sulla pelle, lo rendono sufficientemente sfumabile e lo possono rendere più o meno seboassorbente.

Riempitivi:

Fra le prime sostanze riempitive del cosmetico abbiamo diverse polveri cosmetiche, fra le più comuni e conosciute ci sono Talco (Talc), Amido (Starch, preceduto dal nome della pianta di estrazione), Amido Modificato (Aluminium Starch Octenylsuccinate, il classico DryFlo), non starò a parlarne, dato che potete già capire di cosa si tratta, se vi interessa la formulazione invece vi consiglio di studiare al meglio ogni singolo ingrediente.

C.I. 77019 o Mica o Sericite: è una delle poche miche opache, spesso viene usata in ingredienti già premixati con diverse altre polveri riempitive come mix di ossidi colorati, Magnesium Myristate, o coprenti come Titanio Biossido, in questo caso si tratta di Titanio Biossido rivestito di Mica, per avere un aspetto coprente più delicato e morbido.
Nei prodotti non ecobio può essere associata ad altri ingredienti, tra cui siliconi, come ad esempio il Polymethylhydrogen Siloxane.

Silicati: si tratta di diverse polveri ad azione seboassorbente, e che quindi agiscono rendendo il prodotto più persistente sulla pelle (che comunque tende a “lavare via” i pigmenti, grazie alle sue naturali secrezioni, quali l'NMF e il sebo).
Qualche esempio: Calcium Aluminum Borosilicate, Silica, Silica Dimethyl Silylate, Calcium Sodium Borosilicate.

Zinco/Magnesio Stearato, riconoscibili per il nome INCI (Zinc Stearate o Magnesium Stearate), sono adesivanti e agenti di texture, rendono anche un cosmetico in polvere più idrofobo, migliorandone la tenuta sulla pelle. Un ruolo simile lo svolgono anche il Lauryl Lysine e Magnesium Myristate.

Esistono praticamente infiniti filler cosmetici, sia sottoforma di materie prime, sia nei prodotti cosmetici. In alcuni casi si tratta anche di ingredienti “emotivi”, o che comunque riguardano più il marketing di un prodotto.
Ad esempio, esistono polveri riempitive che corrispondono a Seta (Serica/Serica Powder) e Perla (Pearl/Pearl Powder). Il bollino rosso è chiaramente dovuto esclusivamente all'origine animale.

Oltre ai coloranti e ai filler, ovviamente sono presenti tantissime sostanze diverse, che essenzialmente caratterizzano il prodotto, e in particolare la sua “forma”, più che il suo colore.
Non esistono solo le polveri riempitive, ma anche sostanze che in qualche modo “veicolano” i pigmenti.

Se guardiamo l'assortimento commerciale infatti:

  • Abbiamo cosmetici decorativi in polvere libera, come ad esempio i pigmenti di Nevecosmetics
  • Abbiamo cosmetici decorativi in polvere compressa, si tratta di prodotti dove il prodotto in polvere libera viene compattato, ma sostanzialmente l'applicazione non si differenzia troppo.
  • Abbiamo cosmetici decorativi “colati”, che possono essere disposti in mini jar, o in cialdine, o anche sotto forma di stick, che implicano la dispersione in oli e cere dei pigmenti, di solito sono prodotti anidri, ma ne esistono anche di “emulsionati”.
  • Abbiamo cosmetici decorativi fluidi, dispersi in una vera e propria emulsione, resa con una formula molto impegnativa.
  • Insomma, il mercato presenta una moltitudine di prodotti su cui è impossibile spendere poche parole esplicative, ma quello che è chiaro, è che nel decorativo dovete decidere voi “come fare una scelta”.
Non potete basarvi solo sull'INCI, la resa di un prodotto dipende strettamente dagli ingredienti usati per formularne “la struttura”.
Il mercato poi non rende comunque la scelta facile, perché ormai ci sono tantissime varianti di prodotto, da quelle in mousse, a quelle in “polvere cinetica”, che ovvero possono apparire sia come prodotti in polvere, sia come prodotti fluidi in base a come si manipolano, per finire con i “nuovissimi” (in questo mi è piaciuto l'articolo, serio, ma presentato in modo ironico, di Rodolfo Baraldini che ha ricordato che un prodotto strutturato in quel modo esiste da una vita, ovvero è il lucido per scarpe!), prodotti immersi nella stessa spugnetta del contenitore, ovvero i famosi “cushion”.


In ogni caso potete rendervi conto di cosa solitamente potrete trovare:


  • Emollienti naturali o sintetici, per questi vi rimando in particolare al post che ho fatto sugli oli cosmetici.
  • Cere, di origine naturale o petrolifera, che siano, ma che svolgono il ruolo di filmanti e anche di addensanti lipofili, sono sempre presenti nei decorativi in stick (correttori, rossetti, matite), ma spesso presenti in tutti i cosmetici che non siano estremamente fluidi o in polvere libera/compatta. Le cere naturali più comunemente usate sono: Candelilla (Candelilla Cera), Carnauba (Carnauba Cera o Euphorbia Cerifera Cera), Cera d'Api (Cera Alba, Cera Flava o Beeswax), mentre le cere sintetiche più comunemente usate sono Ozokerite, Sinthetic Beeswax, Microcrystalline Wax.
  • Antiossidanti, vista la presenza di grassi, è buona norma l'aggiunta di antiossidanti, il Tocoferolo e il Tocoferil Acetato poi agiscono anche sulla cascata di grassi, e quindi sulla texture del prodotto, vista la loro densità e viscosità, ma non sono gli unici, spesso vengono aggiunti mix di fenoli o antiossidanti di sintesi quali BHT e BHA nei prodotti non ecobio.
  • Fissanti, se nei prodotti ecobio vengono evitati, dato che poche sostanze naturali sono efficaci in questo senso, sono comunissimi dei prodotti non ecobio, si tratta di Acrilati e Vinilici, spesso sono gli stessi usati nei prodotti per capelli, sostanze di cui vi ho già parlato qui.
  • Conservanti, evitano che si formino batteri o muffe in un prodotto, se la necessità è scontata per prodotti fluidi e che contengono una frazione acquosa, è comunque utile una piccola aggiunta anche nei prodotti più sicuri, quelli a base di polveri, come quelli in cialda, che ad esempio possono rovinarsi se permangono in un ambiente umido a lungo, o vengono contaminate con l'uso del pennellino o delle dita.
  • Polveri Soft Focus, polveri correttive per il colore o microsfere di vario tipo che modificano la riflessione/rifrazione della luce, inducendo effetti di vario tipo, spesso non sono riconoscibili in INCI, perché corrispondono più a ingredienti in cui la variabile è la lavorazione del materiale (come appunto le microsfere). Le microsfere di silicone di solito corrispondono a Polymethylsilsesquioxane, ma è più difficile rendersi conto della presenza di una polvere correttiva per il colore o un ingrediente davvero Soft Focus, perché potrebbe essere esso stesso costituito da diversi ingredienti, come ad esempio le polveri rivestite.
  • Cellulosa (Cellulose), questo è un ingrediente specifico che si può trovare in alcuni Mascara, dato che si “deposita” sulle ciglia, creando volume, ha il vantaggio di essere un ingrediente ecobio, rispetto ad altri fissanti e volumizzanti sintetici.

Anche per oggi è tutto!
Spero di essere stata sufficientemente esaustiva!
Alla prossima!

Rasmus

Si ringraziano il Forum di Lola, il Forum di Sai Cosa Ti Spalmi, Promiseland.it, Biodizionario.it, Nononsensecosmethic.org, e la fondazione Wikipedia inesauribili fonti di informazioni e di ispirazione

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