Ciao a Tutti,
poco tempo fa vi ho parlato dei miei ultimi acquisti di materie prime cosmetiche. Se nell’altro post mi sono concentrata sulle materie prime “di base”, adesso vi parlerò più specificatamente degli attivi che ho acquistato.
Nell'ultimo periodo infatti mi sono data alla pazza gioia, e ho acquistato un sacco di attivi nuovi, ve li illustro un po' alla volta:
Insaponificabile di Avocado
Contavo di comprarlo già da parecchio tempo, infatti è un ottimo ingrediente, dato l'alto contenuto in Squalene, Tocoferoli, Steroli, Carotenoidi e Avocatine.
Questo è un ottimo mix di molecole, con proprietà antiossidanti, emollienti e antiage. Effettivamente è un attivo abbastanza costoso, ma vale il prezzo (quando è onesto).
Io ho acquistato quello di Vernile, che a differenza di altri Insaponificabili di Avocado è liquido, e può quindi essere inserito in fase C a freddo, nonostante dovrebbe resistere fino a 100°C e passa stando ad alcune schede tecniche.
Molti altri prodotti venduti come Insaponificabile di Avocado hanno lo svantaggio di essere invece durissimi, proprio come un Burro di Cacao per farvi capire. Questo li rende molto difficili da utilizzare, spesso sono proprio difficilmente solubili e di conseguenza è probabile che qualcosa si perda durante questa lunga scaldata.
In particolare è importante evitare le alte temperature per lo Squalene, che oltre ad essere termolabile, con il calore irrancidisce, rilasciando radicali liberi e trasformandosi in Squalano, sicuramente meno pregiato, anche se comunque è un buon ingrediente per la sua sebosimilitudine.
Chiaramente visto il diverso costo, se volessimo del semplice Squalano prenderemmo direttamente quello, non andremo certo a rovinare un attivo molto più pregiato.
In ogni caso si usa intorno al 2%, ma non è un prodotto problematico, la percentuale d’uso può anche essere aumentata, ma è importante, essendo un ingrediente oleoso, va considerato nel calcolo della cascata di grassi.
Sorbitolo
Non so quanto possa essere davvero definito “attivo”, chiaramente è un semplice umettante, lavora circa come la Glicerina, ma ha delle differenze.
La prima sostanziale è che a differenza di quest’ultima è solido, infatti appare come una polverina bianca, piuttosto asciutta e senza granuli.
La seconda è che tende ad appiccicare molto meno. Se in un prodotto come una crema corpo piuttosto emolliente non avremmo nessun vantaggio ad usare il Sorbitolo al posto della Glicerina, la differenza c’è per altri tipi di spignatti, come le creme viso pensate per il periodo caldo, soprattutto se indirizzate a pelli grasse e impure, oppure nel caso dei dentifrici, o nei detergenti.
Se formulare un detergente senza conservanti, usando il Sorbitolo come “sequestrante” dell’acqua, con la Glicerina il risultato sarebbe molto poco confortevole. Otterremmo un prodotto appiccicoso, e apparentemente non lavante.
Chiaramente in ogni caso si parla di formulazioni piuttosto complesse, che comunque vanno studiate e testate bene, dato che non abbiamo un laboratorio che possa certificare la presenza o assenza di proliferazione batterica/fungina.
Su questo argomento vi rimando ad uno dei miei primissimi post.
Gamma Orizanolo
Questo ingrediente in realtà non è nuovissimo per me, ma l’ho preso tempo dopo aver scritto la prima guida sugli attivi cosmetici, quindi ve ne parlo un po’ ora.
Il Gamma Orizanolo è una miscela di Fitosteroli (Steroli Vegetali), di esteri dell'acido ferulico e di alcoli triterpenici.
Quindi si tratta di una molecola con una struttura molto simile a quella del colesterolo.
In sostanza questo ingrediente ha due principali funzioni: in primo luogo ha una funzione antiossidante, quindi agisce sia sugli oli, sia sulla nostra pelle (anche se in misura minore).
In secondo luogo ha anche la funzione di filtro per alcune lunghezze d’onda di raggi solari.
In generale la sua funzione antiossidante e di filtro solare è potenziata dalla presenza di Vitamina E e altre sostanze antiossidanti.
Si utilizza a concentrazioni inferiori all’1%, data la sua scarsa solubilità, potrebbe essere leggermente più solubile negli esteri, ma in ogni caso va inserito a caldo, ed è possibile che possa precipitare se è presente in eccesso.
Può essere inserito come attivo antiossidante in oli ed emulsioni, ma può essere un ottimo ingrediente per proteggere dall’ossidazione oleoliti o lipogel, come alternativa al Tocoferolo o Aperoxid/Antiranz.
Allume di Potassio
Si tratta essenzialmente di un sale con potere astringente. È famoso principalmente per il suo uso come sostanza deodorante.
In realtà è più che altro un antitraspirante, più blando dell’alluminio cloridrato che viene usato nei deodoranti commerciali.
La sua azione è quella di chiudere i pori, così da limitare la fuoriuscita di sudore dalle ghiandole sudoripare.
Questa sua proprietà astringente però non si limita all’uso come deodorante (ad esempio su di me non fa nulla, sudo meno, ma puzzo come se non mettessi nulla), infatti a piccole dosi può essere inserito in formule di tonici astringenti o dopobarba.
Inizialmente era previsto in questa ricetta per un dopobarba, sul Forum di Lola, ma non c’è stato verso, smonta irrimediabilmente il Carbomer, quindi l’ho eliminato, e ho realizzato questa mia versione.
Ho provato però ad inserirlo in un tonico che ho fatto da portare via per qualche giorno (l’ho fatto talmente in fretta che non ho scattato foto, ne ho preparato un post), infatti ho usato una quantità ridotta di infuso di the verde, a cui ho aggiunto qualche ingrediente poco costoso (Glicerina, Vitamina C - Cebion, Proteine del Grano e appunto Allume), dato che sapevo che lo avrei usato tenendolo in frigo solamente per qualche giorno durante una gita fuoriporta che ho fatto qualche mese fa.
In generale in queste ricette si usa comunque a piccolissime dosi (0,1-0,3%), dato che può essere irritante.
Sodio Lattato
Questo è stato l’ingrediente “scoperta” di questi ultimi mesi, è l’ingrediente umettante per eccellenza, e usato su prodotti leave-in ha un effetto ammorbidente e vellutante. Inoltre ha anche la proprietà secondaria di limitare la proliferazione batterica (questo però non vuol dire che sia un conservante, ma alla giusta percentuale è autopreservante).
Si tratta del sale sodico dell'Acido Lattico, un acido prodotto dalla fermentazione batterica dell'amido.
Come materia prima si utilizza una soluzione di Sodio Lattato al 60%, e si inserisce in formula tra il 5 e il 10%.
Unico difetto di questo ingrediente è la sua azione sui gelificanti sintetici, che vengono irrimediabilmente smontati dai sali.
Per ovviare a questo problema si possono utilizzare diverse strategie: usare una gelificazione completamente naturale (con Gomma Xantana, Carragenine ecc…) o almeno mista, optare per un prodotto fluido, partendo quindi da una gelificazione “da vasetto”, sapendo di arrivare ad un prodotto “da dispenser”, compensare lo smollamento con una grande quantità di fattori di consistenza lipofili (burri e una piccola quantità di cere), oppure infine inserire tutti gli ingredienti particolarmente smontanti in un semplice tonico, come in questa ricetta che ho elaborato partendo da quest’idea, letta per la prima volta qui sul forum di Lola.
Il Sodio Lattato può essere acquistato, ma può anche essere preparato in casa facendo i giusti calcoli delle moli di sostanze da utilizzare.
Sul forum di Lola, Kri-kri ha risolto tutti questi problemi pubblicando la formula in questo topic.
Io l’ho preparato senza nessun problema, nonostante ci sia chi dice che una reazione acido-base non sia un procedimento abbastanza sicuro da riprodurre in casa.
Mi sono bardata quanto basta (come per fare la soluzione di Soda Caustica per tamponare gli spignatti), e ho prestato la mia completa attenzione.
Nonostante sia facile ai disastri, tutto è andato liscio come l’olio.
Ammonio Lattato
Parente del Sodio Lattato, questa molecola ha proprietà simili, è presente fisiologicamente nel’NMF (Natural Moisturizing Factor) cutaneo, di conseguenza è un ottimo idratante ed emolliente.
L’Ammonio Lattato viene ottenuto dalla reazione fra l’Acido Lattico e la salificazione dell’Ammoniaca (Ammonio appunto).
A differenza del Sodio Lattato, l’Ammonio può anche avere un’ulteriore funzione, in base a quanto viene tamponato con il Lattico, può avere un effetto solo idratante/emolliente (pH 5,5), oppure un effetto esfoliante (pH 3,5).
Chiaramente queste sono procedure complesse in cui non vi consiglio di avventurarvi prima di aver fatto un po’ di esperienza con altri.
Se proprio volete potete trovare tutte le indicazioni in questo topic del forum di Lola.
Essendo una procedura particolarmente complessa e potenzialmente pericolosa non mi assumo la responsabilità di spiegarvi come fare a prepararvi l’Ammonio Lattato in casa.
Io stessa ho solo assistito alla sua produzione da parte di una collega spignattatrice, che l’aveva già fatto.
In ogni caso se deciderete di cimentarvi valgono quattro regole fondamentali:
1) Dovete avere le cartine tornasole, non esiste farne a meno
2) Dovete prima studiarvi bene la reazione chimica
3) Se quello che avete preparato puzza di ammoniaca vuol dire che avete sbagliato qualcosa. Per quanto possa risultare strano, l’odore di Ammonio Lattato ha qualcosa del fiorito, nessuna puzza di Ammoniaca.
4) Dovete usare Ammoniaca PURA, potete fare calcoli per adattare la formula alla concentrazione del prodotto che possedete, ma non dovete usare nessun tipo di prodotto colorato o profumato, essendo ad uso domestico non sarebbero coloranti e fragranze adatte all’uso cosmetico.
Come attivo cosmetico idratante si usa l’Ammonio Lattato al 13%, essendo a bassa concentrazione la materia prima realizzata in casa va conservata, in quanto non si tratta di una soluzione salina ad alta concentrazione come nel caso del Sodio Lattato.
Fucus – Fuco’slim (Aroma Zone)
Si tratta di un semplice estratto idroglicerinato dell’alga Fucus vesiculosus, che dovrebbe avere proprietà “bruciagrassi”. Il suo funzionamento è spiegato nel suo contenuto di Iodio, che tende a stimolare il metabolismo.
Ora, non so quanto sia davvero efficace l’applicazione dell’estratto sulla pelle, dato che comunque non esistono dei veri cosmetici “dimagranti”, ma sicuramente unito ad altre sostanze potrebbe fare qualcosa.
Io avevo pubblicato poco tempo fa la ricetta di un gel super potenziato anticellulite, ma chiaramente ha senso solamente come “coadiuvante” all’interno di uno stile di vita sano.
Per quanto esistono ragazze fortunate che possono mangiare una teglia di lasagne, non fare sport, e non trovarsi un filo di grasso o cellulite…beh per la norma non è così. Tralasciando le questioni genetiche, un’alimentazione bilanciata e una dose moderata di attività fisica possono dare buoni risultati, e un cosmetico può solamente dare quella spinta in più nella direzione giusta.
In ogni caso questo estratto si usa dall’1 al 10% (scheda tecnica di Aroma Zone), chiaramente in base a cos’altro inserirete come attivi anticellulite.
Di solito una buona formulazione prevede di agire sul fronte circolazione (Estratti di Vite Rossa, o Edera, e sostanze come l’Escina), sul fronte drenante (Estratto di Centella o di Betulla), e sul fronte metabolico (Fucus, e sostanze come Caffeina, Teofillina ecc…).
Più di così non si può proprio fare, se non con massaggi fatti da veri professionisti e/o un’azione a livello alimentare, sia tramite il consumo di alimenti specifici che contrastano la cellulite (in primis l’Ananas, sia le fette, sia il rosicchiare il costone interno), ma anche di tisane specifiche o integratori presi sotto il controllo di un erborista professionista.
Licopene
Vi parlo ora dell’ultimo ingrediente che ho scoperto quest’anno, un carotenoide termoresistente contenuto principalmente nella buccia dei Pomodori, ma anche in altri frutti come Melone, Guava e Pompelmo Rosa.
Data la sua resistenza al calore, è noto che sia molto più biodisponibile nei prodotti trattati termicamente, come ad esempio nelle passate e nei concentrati di Pomodoro.
Poco tempo fa vi avevo già parlato di questo ingrediente, dicendovi appunto che, sottoforma di estratto in polvere, risulta particolarmente difficile da utilizzare.
Vi ho infatti spiegato qui come realizzare una semplice estrazione in Olio di Oliva del Licopene.
In generale la funzione del Licopene è simile a quella di altri carotenoidi, quindi essenzialmente da antiossidante, “spazzino” di radicali liberi, ma nel suo caso il suo effetto sembra anche potenziato, grazie alla presenza di due doppi legami in più a differenza degli altri carotenoidi.
Quindi è chiaro che risulta essere un ottimo ingrediente, sia come antiossidante per gli oli, sia come attivo antiossidante sulla pelle.
Ha un unico difetto, come la maggior parte dei carotenoidi è un forte colorante (infatti viene indicato come colorante alimentare E160d), e di conseguenza può macchiare la pelle o i vestiti che vengono messi a contatto con la zona dove è avvenuta l’applicazione.
Spero che questo nuovo aggiornamento sugli attivi cosmetici vi sia stata utile, ovviamente c'è sempre qualche nuovo ingrediente da scoprire, e continuamente vengono immessi sul mercato nuovi prodotti, soprattutto nuovi estratti vegetali dalle mille proprietà, vi consiglio prima di lanciarvi all’acquisto folle di informarvi bene sul loro contenuto reale in attivi e soprattutto sulla vera funzione della molecola e sul suo utilizzo.
In molti casi si tratta di estratti funzionali ad uso interno, e poco utili in cosmetica, oppure di polverine insolubili di dubbia utilità.
Vi saluto! Alla prossima!
Rasmus
Si ringraziano il Forum di Lola, il Forum di Sai Cosa Ti Spalmi, Biodizionario.it, Promiseland.it, il Forum Natura è Bellezza e la fondazione Wikipedia inesauribili fonti di informazioni e di ispirazione
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