sabato 21 giugno 2014

La Saponificazione - Il Sapone fatto in Casa

Ciao a Tutti,
ormai è da qualche settimana che sto scrivendo qualche miniguida di livello basic sul sapone e sulla saponificazione.
Vi ho accennato qualcosa sulla storia del sapone, e vi ho parlato un po' di come funzionano le molecole di sapone, ma veniamo un po' al punto:

Cosa dobbiamo aspettarci da un sapone?


1) Deve essenzialmente lavare. Non sognamoci che un sapone sia idratante, che un sapone sia emolliente, che sia antiage e così via di presunti altri mirabolanti effetti cosmetici.
Per quanto possa essere delicato, un sapone lava, questo fa e questo dobbiamo aspettarci che faccia.
Non esiste l'idea di inserire reali attivi in un sapone. Gli ingredienti pregiati che vengono inseriti in formula sono essenzialmente agenti di texture/consistenza (Tussah Silk, Sodio Lattato, Panna, Miele, Latte di Cocco ecc...), che comunque hanno un ruolo più decorativo per rendere un sapone "una coccola", che non un reale effetto cosmetico. Quello su cui invece si andrà a lavorare nel momento in cui si progetta un sapone è la composizione di acidi grassi e la quantità di Sconto, ovvero quanto il nostro sapone sarà surgrassato, e quindi delicato, argomento di cui vi ho parlato qui.
Gli unici effetti cosmetici che si possono aggiungere oltre al grado di aggressività/delicatezza, sono quello esfoliante, ovvero si può produrre un sapone con componenti abrasive, o quello "deodorante", in questo caso posso solamente indicarvi i saponi ai fondi di caffè, che dovrebbero contribuire ad eliminare gli odori d'origine culinaria, ma in entrambi i casi si parla già di ricette ben più avanti a quello che io stessa potrei realizzare al momento. Quindi rimando ogni discorso a quando ne saprò di più io stessa.

2) Il sapone deve essere pastoso ma non duro, schiumogeno, ma non troppo, non friabile e una volta asciugato deve mantenere la sua forma (in sostanza non andremo a togliere la sua naturale presenza di Glicerina, che va a trattenere sufficiente umidità al sapone). Questo implica che non si possa realizzare un sapone con un'unica fonte grassa, che non sia Oliva, Palma, Palmisto, Cocco, o sego animale.
Oli Insaturi come Mandorla, Mais, Girasole, Riso, Soia ecc... realizzano saponi mollicci, scarsamente schiumogeni e non piacevoli da utilizzare. Alcuni possono essere usati in piccole quantità insieme agli oli più adatti, alcuni invece sono del tutto sconsigliati.
Oli Saturi come Cocco, Palma (di cui però ci sono tante qualità diverse), Palmisto e sego realizzano saponi molto duri e consistenti, ma altamente schiumogeni (soprattutto Cocco), e troppo aggressivi per la pelle (mentre realizzano dei saponi da bucato altamente funzionali).
L'unico olio da cui si ottiene un sapone con buone caratteristiche, e quindi un buon compromesso tra  questi due estremi è l'Olio di Oliva.
Un sapone solo da Olio di Oliva risulta sufficientemente consistente (anche se non sarà certamente duro come un sapone contenente una quota più alta di Acidi Grassi Saturi), e nello stesso tempo ha ideali qualità di delicatezza nella detersione della pelle, soprattutto quella delicata del viso o dei bambini.
Chiaramente ogni sapone può avere caratteristiche diverse, sia in base alla preferenza individuale, sia alla destinazione d'uso.
Se pensiamo di realizzare un sapone fatto per lavare le mani spesso, e non abbiamo particolari problemi di secchezza, potremo anche ridurre la quantità di Sconto, e puntare su una composizione più lavante. Viceversa, se pensiamo di utilizzare il sapone anche sul viso, in caso di pelle secca, dovremo fare più attenzione.

Idealmente, un primo sapone "base" potrebbe stare su questa composizione:

15-30% Cocco (In parte sostituibile anche dal Palmisto)
3-5% Ricino (sostiene la schiuma insieme al Cocco)
20-25% Palma (sostituibile anche da strutto o da sego bovino)
40-55% Oliva

poi ci si può ovviamente sbizzarrire (una volta acquisita una certa dimestichezza o lavorando, come nel mio caso, con qualcuno di esperto), aggiungendo piccole frazioni di oli e burri particolari e ricercati: Avocado, Mandorla, Karitè, Cacao, Jojoba, Mango, Babassu ecc...o inserendo ingredienti particolari come Panna, Latte di Cocco, o con ricette più mirate e complesse, di cui però non vi parlerò in questa sede.
Attenzione alla scelta dell'Olio di Palma. Ne esistono diversi tipi e diverse qualità in commercio, ma è soprattutto sui siti fornitori di materie prime per la cosmesi e la saponificazione casalinga dove è più probabile che troviate l'Olio di Palma adatto. In specifico quello che a temperatura ambiente è solido.
Ma in commercio potrete trovare anche l'Olio di Palma "Rosso", perché non raffinato, contenente quindi una certa quantità di carotenoidi, che ne caratterizzano il colore, e l'Olio di Palma Bifrazionato, a cui vengono tolte le componenti più liquide e quelle più sature. Viene sconsigliato l'uso di queste ultime qualità di olio, dato che il primo tende a macchiare, e il secondo perché contiene una dose inferiore di Acidi Grassi Saturi. Quest'ultimo è l'olio che più spesso viene usato a livello alimentare, e spesso è acquistabile presso rivenditori alimentari all'ingrosso, dato che viene venduto in taniche a partire dai 5l.
Quest'ultimo olio, a differenza dell'olio "solido", tende a dare saponi più morbidi, in quanto, appunto, contiene meno acidi grassi saturi, rispetto a quello non bifrazionato.
In qualsiasi caso fate attenzione a calcolare il giusto numero di saponificazione in base alla qualità di olio usato, questo numero consiste nella quantità media di base (attenzione all'unità di misura, e che sia riferito alla Soda Caustica e non alla Potassa Caustica) necessaria a saponificare una quantità predefinita di quel particolare grasso.
Infatti la quantità di Soda/Potassa necessario dipende non solo dalla composizione di acidi grassi, ma anche dalla quantità di Insaponificabili presenti nell'olio (fanno parte di queste categorie tutte le sostanze lipofile contenute in un olio, che però non possono essere saponificate, ad esempio Tocoferolo, Squalene, Tocotrienoli, Carotenoidi ecc...).
Proprio per questo motivo, molti oli hanno differenti numeri di saponificazione in base alla qualità specifica.
Per quanto riguarda l'Olio di Oliva, è importante sceglierlo in base al tipo di sapone che si vuole ottenere.
Fondamentalmente per la maggior parte delle preparazioni non serve cercare un Olio di Oliva pregiato, ma vanno bene gli oli di seconda o terza spremitura (le cosiddette "sanse"), non solo perché è inutile spendere per un sapone che resta sulla pelle pochi secondi, ma anche per il fatto che più l'olio è scadente, meno è verde.
Usando un Olio EVO si otterrà un sapone giallastro-verdastro, mentre con un olio scadente (va specificatamente scelto più chiaro possibile), si riesce ad ottenere un sapone piuttosto bianco (Aggiungere Biossido di Titanio è sicuramente un ottimo modo per sbiancarlo ulteriormente).
Usare Olio EVO ha senso solamente per realizzare saponi al puro Olio di Oliva, o Sapone di Aleppo aggiungendo Olio di Alloro, ma la realizzazione del Sapone di Aleppo è completamente diversa, e richiede un procedimento molto più complesso del semplice metodo a freddo che si usa per fare il sapone in casa.
Comunque in questo caso può essere una scelta anche estetica quella di ottenere un sapone dalle tonalità verde oliva, eventualmente incentivandole usando un colorante per sapone.
In ogni caso non sono certo preparata in materia di decorazione dei saponi, quindi rimando ogni altro discorso in merito a quando ne saprò abbastanza io stessa.

Dato che anche questa volta ho scritto parecchio e vi ho parlato principalmente del sapone fatto in casa, lascio per un intervento successivo la realizzazione pratica del sapone, dato che non è certo un post breve, ma intanto vi faccio vedere i saponi che ho fatto da poco con le mie maestre di saponificazione:


Il sapone bianco è un semplicissimo sapone base profumato alla Litsea Cubea (Sembra di annusare le caramelle frizzanti!), il sapone a forma di cuore è un sapone con cui abbiamo testato l'Alcanna, un colorante naturale estratto tramite macerazione in olio, il sapone viola e il sapone multicolor sono due saponi con una composizione più complessa, con qualche olio e burro particolare, il primo colorato con del semplice colorante per sapone viola e profumato alla Lavanda, il secondo invece lavorato a "swirl", su una base di tre colori, ottenuti con un ossido, una mica e il colorante bianco per sapone.

Anche per oggi è tutto, alla prossima!

Rasmus

Si ringraziano il Forum di Lola, il Forum di Sai Cosa Ti Spalmi, Biodizionario.it, la fondazione Wikipedia inesauribili fonti di informazioni e di ispirazione, ma soprattutto le mie care Oterine, mie maestre personali di saponificazione

2 commenti:

  1. Che tipo di olio di palma e meglio usare nel Sapone? È che colore dona al sapone? Per fare un sapone bello bianco che tipi di oli e grassi bisogna usare?

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    1. Ciao Happy, io solitamente uso l'Olio di Palma intero filtrato (non quello rosso), per esempio quello che vende Gracefruit, che è anche certificato per l'impatto ambientale, il bifrazionato, reperibile nell'ambito alimentare, tende a non indurire abbastanza, invece quello grezzo è proprio arancione e difficile da reperire. A parte l'olio grezzo è sempre bianco, ma per ottenere il bianco ottico tipo "Dove" serve usare molto cocco e nessun olio giallastro/verdastro (es. oliva)

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